Dall'alto di una fredda torre

Film 2023 | Drammatico, 90 min.

Anno2023
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata90 minuti
Regia diFrancesco Frangipane
AttoriAnna Bonaiuto, Giorgio Colangeli, Edoardo Pesce, Vanessa Scalera .
Uscitamercoledì 12 giugno 2024
DistribuzioneLucky Red
MYmonetro Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Regia di Francesco Frangipane. Un film con Anna Bonaiuto, Giorgio Colangeli, Edoardo Pesce, Vanessa Scalera. Genere Drammatico, - Italia, 2023, durata 90 minuti. Uscita cinema mercoledì 12 giugno 2024 distribuito da Lucky Red. Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

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Ultimo aggiornamento martedì 28 novembre 2023

Una famiglia è riunita attorno alla tavola a mangiare: padre, madre e i due figli, Elena e Antonio. Una normalità presto spezzata da una terribile scoperta.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
La piéce teatrale diventa un film ma il passaggio non si completa del tutto e lascia troppe domande inevase.
Recensione di Paola Casella
venerdì 27 ottobre 2023
Recensione di Paola Casella
venerdì 27 ottobre 2023

Elena e Antonio sono gemelli cresciuti all'interno di una sorta di cellula invisibile che li contiene entrambi. Anzi, la cellula si allarga solo a contenere anche Michela e Giovanni, i loro genitori. Quel nucleo a quattro ride e scherza a tavola, mescola affetto e ironia, battute e frecciate. Ma Michela e Giovanni soffrono di una malattia genetica che intacca i tessuti midollari e che li ha colpiti entrambi, quasi a rafforzare il loro legame simbiotico, parallelo a quello fra i loro figli. Sarebbe dunque perfettamente simmetrico se i figli potessero, donando il loro midollo, salvare entrambi i genitori. E invece solo Elena risulta compatibile, rompendo quella simmetria che caratterizza la famiglia da sempre e che allo stesso tempo la loro forza e il loro limite. Dunque lei, e suo fratello, sono costretti a scegliere quale genitore salvare: una decisione disumana che la scienza li invita a compiere nel nome del giuramento di Ippocrate, secondo cui se anche una sola vita può essere salvata, è nostro dovere salvarla.

Dall'alto di una fredda torre è la trasposizione cinematografica della pièce teatrale scritta da Filippo Gili e diretta in palcoscenico da Francesco Frangipane, ed entrambi conservano i rispettivi ruoli anche nella realizzazione del film.

Tuttavia il passaggio al grande schermo sconta un impianto che non solo rimane fortemente teatrale ma in qualche modo si congela nella premessa, senza riuscire veramente a declinarsi in tutte le sfumature di quella che è La scelta di Sophie al contrario, e altrettanto devastante.

Il quartetto di interpreti è eccellente: Vanessa Scalera ed Edoardo Pesce nei panni di Elena e Antonio caratterizzano bene i loro personaggi - lei vulcanica e rabbiosa, lui schivo e solitario - nonché l'interazione fisica ed emotiva del loro rapporto, che ha ancora qualcosa di profondamente infantile e persino di paraincestuoso: di qui la preoccupazione della madre nell'immaginarli insieme. Anche Anna Bonaiuto e Giorgio Colangeli sono perfetti nei ruoli di Michela e Giovanni: lei più sarcastica ed egoriferita, lui più morbido e gentile.

Il problema è che questi personaggi non sanno dove andare, e non perché si trovino di fatto in un cul de sac emotivo, ma perché i movimenti interni a quel dilemma dilaniante non sono realmente sviscerati, e anche la conclusione resta sospesa in quella nebbia che apre e chiude la narrazione.

Tutto rimane nella fase iniziale del postulato, contrariamente a quanto succede nell'episodio iniziale de I peggiori giorni, che è di grana ben più grossa e ha ben altri intenti narrativi, ma mostra comunque un ventaglio di reazioni più ampio.

Dall'alto di una fredda torre resta invece uno spartito con poche note che si mantiene indefinito, così come indefinita appare la "sottotrama" che vede Dario, il cavallo di Antonio, uscire dal recinto e perdersi nelle campagne umbre in cui è ambientata la storia, senza un vero perché e senza una direzione.

Anche il rapporto fra la dottoressa che ha invitato i due fratelli a compiere la loro scelta e sua madre resta appena abbozzato. Se il tema è da tragedia greca, il film non ha la forza o l'audacia drammaturgica dei testi dei tragediografi ellenici o il pathos straziante di William Styron, preferendo un andamento sussurrato che alla fine lascia troppe domande inevase.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 10 novembre 2023
Raffaele Meale
Quinlan

In principio era il verbo? No, a meno che non si tratti del testo teatrale scritto da Filippo Gili (che torna in veste di sceneggiatore). In principio semmai era la nebbia, l'elemento simbolico scelto da Gili e Francesco Frangipane, regista tanto sul palcoscenico quanto dietro la videocamera, per mostrare il dubbio che lacera due dei quattro protagonisti del film: Elena e Antonio sono sorella e fratello, [...] Vai alla recensione »

martedì 31 ottobre 2023
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"Chi butteresti giù dalla torre tra...": sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di aver fatto questo giochetto a eliminazione simpaticamente scomodo. È ciò che succede nell'opera prima da regista di Francesco Frangipane, inizialmente per scherzo nel primo pranzo familiare cui assistiamo. Quello che sembrava però un tranquillo desinare tra genitori e figli si rivela un presagio di ciò che [...] Vai alla recensione »

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