Spirito di trasformazione e di adattamento incredibile mescolato a una capacità innata di rendere propri e autentici determinati dialetti e a uno sguardo sempre preciso sul contesto nel quale viene inserita. Senza dimenticare mai il richiamo del teatro, iniziato da giovane e continuato nel tempo. Queste (e non solo) le caratteristiche di una determinata Vanessa Scalera che, tra cambi di look e di personaggi, continua a sorprendere progetto dopo progetto.
Gli inizi e il teatro
Classe 1977, Vanessa Scalera nasce a Mesagne, ma cresce a Latiano, in provincia di Brindisi. Si trasferisce, però, ben presto a Roma dove si diploma come attrice alla scuola teatrale "La Scaletta", diretta da Antonio Pierfederici. Inizia, così, subito dopo, il suo percorso teatrale, dapprima al fianco di Johnny Dorelli ne "L'amico di tutti" nel 2000 e di Massimo Dapporto ne "La coscienza di Zeno" nel 2003.
Sono tante le collaborazioni che lei fa per il teatro, come quelle con Filippo Gili e Francesco Frangipane. Di seguito, in ordine cronologico, tutti gli spettacoli ai quali prende parte dal 1996: "Tamburi nella notte" di Gianfranco Caliendo, "Assassinio nella cattedrale" di Antonio Pierfederici, "Sballati" di Bruno Montefusco, "Trasformazioni" di A. Levante, "La passione di Gesù Cristo" di Antonio Pierfederici, "Onde" di A. Levante, "Le lacrime amare di Petra von Kant" di Bruno Montefusco, "Octavia" di Edoardo Siravo, "Il collezionista" di Giancarlo Zanetti, "L'amico di tutti" e "La coscienza di Zeno" di Piero Maccarinelli, "Studio su La pelle di Curzio Malaparte" di Marco Baliani, "La guerra spiegata ai poveri" di Francesco Frangipane, "Domenica" di Arcangelo Iannace, "Prima di andar via" di Francesco Frangipane, "L'ultimo raggio di luce", "A porte chiuse", "Oreste da Euripide di Marco Bellocchio" di Filippo Gili, "Bravo con le persone (Good with people)" di Tiziano Panici, "Il gabbiano di Anton Cechov" e "Tre sorelle di Anton Cechov" di Filippo Gili, "Una sera delitto, una sera castigo" di Sergio Rubini, "Misantropo ovvero liberi esperimenti dell'arte del vivere sociale" di Francesco Frangipane, "Antigone" di Filippo Gili, "L'ora accanto" e "Dall'altro di una fredda torre" di Francesco Frangipane, "Lacci" di Armando Pugliese, "Autobiografia erotica" di Andrea De Rosa, "Ovvi destini" di Filippo Gili, "La storia di re Lear", lettura scenica di Melania Mazzucco e, infine, "La sorella migliore" di Francesco Frangipane.
Dal palcoscenico alla macchina da presa
Dopo una lunga gavetta con il teatro Vanessa Scalera fa il suo debutto sullo schermo nel 2001 con Mari del sud di Marcello Cesena per poi provare anche l'opzione piccolo schermo nel 2005 con Padri e figli di Gianfranco Albano e Gianni Zanasi che intervalla il ritorno al cinema nel 2008 con Il nostro messia di Claudio Serughetti.
Ma è il 2009 l'anno fondamentale per la Scalera che coincide con l'incontro con Marco Bellocchio che la dirige in due film per il grande schermo e, a distanza di poco meno di una decina di anni, anche per un cortometraggio. Il primo titolo è Vincere, presentato in concorso al Festival di Cannes, con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi nei ruoli rispettivamente di Ida Dalser e Benito Mussolini, nel quale la Scalera è una suora misericordiosa. A questo segue, nel 2012, Bella addormentata, sugli ultimi sei giorni di vita di Eluana Englaro, presentato in concorso a Venezia. Tra questi due film l'attrice è impegnata anche nelle serie televisive Donna Detective 2 nel 2010, in un episodio della seconda stagione di R.I.S. Roma - Delitti imperfetti nel 2011, in alcuni di Squadra antimafia - Palermo oggi e l'anno successivo in un episodio di Distretto di polizia.
Parallelamente a questi progetti prende parte anche ad alcuni cortometraggi, tra i quali uno diretto da Marco Bellocchio, nel 2017, dal titolo "Per una rosa". Prima di questo "L'uomo dei sogni" di Alessandro Capitani e Alberto Mascia nel 2010, "Respiro" di Claudio Pelizzer nel 2013, "Isacco" di Federico Tocchella nel 2013, "Niente" di Alessandro Porzio nel 2014 e "Pazzo & Bella" di Marcello Di Noto nel 2017. Dopo quello diretto da Bellocchio, invece, ci sono "Il Ritratto" di Francesco Della Ventura nel 2020 e "Briciole" di Rebecca Marie Margot nel 2022.
Dopo Bellocchio
Nel 2014 è diretta da Michele Placido per il suo dramma Prima di andar via (per il quale ottiene il premio teatro Agis giovani come miglior attrice non protagonista), mentre l'anno successivo è un'infermiera nel film Mia madre di Nanni Moretti. Lo stesso anno, poi, è anche protagonista assoluta nel ruolo della testimone di giustizia assassinata dalla 'Ndrangheta Lea Garofalo nel film tv Lea diretto da Marco Tullio Giordana.
Un regista che la osserva e apprezza tanto da volerla anche per il grande schermo per il suo Nome di donna nel 2018. Sempre sul grande schermo, nel 2019, è la zia Anna nel film Il ladro di giorni diretto da Guido Lombardi, ma è anche sul piccolo schermo con la serie tv L'Aquila - Grandi speranze.
Imma Tataranni: la notorietà e la consacrazione
Il vero successo e quella che si può definire la consacrazione a tutti gli effetti di Vanessa Scalera arrivano nel 2019 grazie alla serie televisiva Imma Tataranni - Sostituto procuratore nella quale interpreta la sostituta procuratrice della Procura della Repubblica di Matera, donna dotata di una memoria prodigiosa che spesso ricorre a metodi poco ortodossi per risolvere i casi che le vengono affidati. Imma è determinata e piena di risorse, non fa sconti a nessuno, né a lavoro né a casa nonostante possieda un lato ironico che di tanto in tanto viene fuori. La serie è tratta dai romanzi di Mariolina Venezia ed è diretta da Francesco Amato. Tanto è il successo di pubblico da far proseguire la storia per più stagioni e da permettere alla Scalera di ottenere il premio Flaiano per la miglior interpretazione femminile.
Cinema e televisione, premi e candidature
Il successo di Imma Tataranni - Sostituto procuratore la lancia verso nuovi progetti. Tra questi la serie Romulus, dal 2020 al 2022, creata da Matteo Rovere per raccontare le vicende precedenti alla nascita di Roma nella quale presta il suo volto al personaggio di Rea Silvia. Rimanendo sul piccolo schermo, nel 2022 è diretta ancora da Francesco Amato per il film tv Filumena Marturano, dove interpreta la protagonista dell'omonima commedia di Eduardo De Filippo, e nel 2023 è Amalia Jovine in un altro testo di De Filippo, stavolta diretto da Luca Miniero: Napoli milionaria!. In entrambi, così come per Imma Tataranni - Sostituto procuratore al suo fianco c'è Massimiliano Gallo.
Sul grande schermo, invece, è impegnata in diversi progetti tra il 2021 e il 2023. Prima è diretta da Giuseppe Bonito per L'arminuta, film tratto dall'omonimo romanzo premio Campiello di Donatella Di Pietrantonio. Per il ruolo della madre Vanessa Scalera riceve la sua prima candidatura come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello, al Nastro d'argento e al Globo d'oro, portando a casa la vittoria del premio Nuovo Imaie. Poi i Manetti Bros. La dirigono nel primo capitolo della saga Diabolik.
Nel 2022 è nel cast di Corro da te di Riccardo Milani, con protagonisti Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, e in quello de I viaggiatori di Ludovico Di Martino.
L'anno successivo è Tiziana Lagioia nell'esordio alla regia di Michele Riondino: Palazzina Laf.
Intanto è impegnata anche nel film di Francesco Frangipane Dall'alto di una fredda torre e nella serie Avetrana - Qui non è Hollywood diretta da Pippo Mezzapesa sul terribile delitto di Avetrana.