Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Guido Lombardi (III) |
Attori | Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Augusto Zazzaro, Giorgio Careccia Vanessa Scalera, Carlo Cerciello, Rosa Diletta Rossi, Leandra Concetta Fili, Katia Fellin, Mily Cultrera di Montesano, Christoph Hulsen, Giuseppe Cristiano, Michele Capuano, Gerhard Koloneci, Vincenzo Martemucci. |
Uscita | giovedì 6 febbraio 2020 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,44 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 gennaio 2020
Un padre, appena uscito di prigione, passa un po' di tempo con il figlio di undici anni. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il ladro di giorni ha incassato 97,9 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Salvo aveva cinque anni quando suo padre Vincenzo è stato arrestato, praticamente davanti ai suoi occhi. Sette anni dopo Salvo vive con gli zii e il cuginetto un'esistenza controllata e tranquilla nel torinese: ma suo padre torna e reclama il figlio per quattro giorni. Vincenzo deve trasportare un carico importante fino a Bari e porta con sé Salvo (nomen est omen) come assicurazione: un bambino è meglio di una pistola, afferma, perché la sua presenza nel caso di un eventuale fermo di polizia può avere un effetto-distrazione. Questo però non è l'unico motivo per cui Vincenzo vuole Salvo con sé, e il bambino "Salv-atore" si rivelerà un potenziale veicolo di redenzione per quel padre scombinato ma non del tutto privo di sentimenti e attenzioni.
Il soggetto di Il ladro di giorni, firmato da Guido Lombardi, ha vinto il Premio Solinas Storie per il cinema nel 2007, e infatti l'idea originale è interessante.
Un padre che deve ritrovare la propria umanità a confronto con il figlio che ha suo malgrado abbandonato, e un figlio che deve diventare uomo dopo aver dovuto imparare a vivere senza un modello paterno. Ma come spesso succede nel cinema italiano ciò che manca è un corretto sviluppo di sceneggiatura, firmata da Lombardi insieme a Luca De Benedittis e a Marco Gianfreda: le implausibilità diventano più numerose con il proseguire della narrazione, e la costruzione dei personaggi richiede una continua sospensione dell'incredulità da parte degli spettatori. Anche certi riferimenti tematici, come il rapporto fra penitenza e redenzione incarnato nel film dai flagellanti di Puglia, vengono abbandonati lungo il percorso di questo road movie in cui la consegna del carico scottante è (inspiegabilmente) posticipata all'infinito.
Riccardo Scamarcio nel ruolo di Vincenzo è convincente così come lo è il piccolo Augusto Zazzaro nei panni di Salvo, ma non possono da soli ovviare alle problematiche della sceneggiatura. La regia invece è il punto forte di Lombardi, come dimostrato nel suo lungometraggio di esordio Là-bas, anche perché è coadiuvata dalla poetica fotografia di Daria D'Antonio.
Ma anche in regia ci sono vari errori di continuità (le scarpe del piccolo Salvo che appaiono e scompaiono nella scena iniziale, per cominciare) che distraggono e distolgono dalla storia. E il ritmo della narrazione è incongruente con la materia narrata: c'è roba che scotta nel bagagliaio di Vincenzo, eppure il viaggio si dipana con una lentezza filmica assai lontana dai due archetipi letterari più volte citati, ovvero le scorribande dei pirati e il romanzo "L'isola del tesoro", che Stevenson racconta come un'avventura continua e mozzafiato.
Forse l'elemento di maggior disturbo è però la lettura morale (da non confondersi con moralista) della storia, che vede l'iniziazione di Salvo alla vita adulta passare per il cattivo esempio di un padre che ruba, spara, intimidisce e imbroglia, e che considera un traditore chi l'ha consegnato alle autorità per un crimine da lui effettivamente commesso: un concetto di mascolinità che, soprattutto al sud, è particolarmente pericoloso. E il finale, preannunciato fin dalla prima scena, arriva a confermare un'avvenuta educazione non alla responsabilità adulta ma al salto nel vuoto.
IL LADRO DI GIORNI disponibile in DVD o BluRay |
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Vincenzo è uscito dal carcere; nessun errore giudiziario, era colpevole e continua ad essere sempre a margini della legalità. Salvo è il figlio, un adolescente con una vita normale che ha vissuto con gli zii a Torino. Il film racconta il viaggio della coppia lungo l’Italia alla ricerca di un rapporto e del ladro di giorni.
Nella tradizione del cinema italiano che ha messo a confronto da sempre padri e figli, cogliendo le debolezze degli adulti e la saggezza dei bambini, anche il film di Guido Lombardi, già premio Solinas per il soggetto, si basa su questo confronto. Lombardi che esordì in maniera clamorosa con Là-bas alla Settimana della critica vincendo il premio De Laurentiis come migliore opera prima, girato nella [...] Vai alla recensione »
«Un bambino è meglio di una pistola» dice Vincenzo, uscito di galera, al figlio Salvo. Si erano visti l'ultima volta il giorno dell'arresto: Salvo aveva 5 anni e, orfano di madre, è andato a vivere con la zia in Trentino. Anni dopo Vincenzo torna e chiede di passare 4 giorni con lui. Lo porta in viaggio con sé, e con un carico illegale: il bambino mette in fuga i sospetti anche se lo scopo del viaggio [...] Vai alla recensione »
La cosa più bella di "Il ladro di giorni" è senza dubbio il titolo, felice sintesi di un'assenza e di un presunto colpevole. Il film di Guido Lombardi era atteso per i precedenti del regista, dal folgorante "Là-bas - Educazione criminale" (2011) al pur interessante "Take five" (2013). "Il ladro di giorni", tratto dall'omonimo romanzo scritto da Lombardi e sceneggiato dall'autore con Luca De Benedittis [...] Vai alla recensione »
Era coraggioso nel tema, scaltrito nei dettagli, d'immediatezza spontanea nella recitazione di interpreti quasi tutti non-attori, anche di una regìa rattenuta nello stile il lungo fiction d'esordio «Là-bas» (2011), in cui Guido Lombardi raccontava della comunità africana di Castevolturno in Campania, prendendo spunto da una cronaca del settembre 2008, sette giovani africani non collusi con criminalità [...] Vai alla recensione »
Approda al terzo lungometraggio il regista partenopeo, dopo Là-bas e Take five, oltre al contributo ai film collettivi Napoli 24 e Vieni a vivere a Napoli e agli altrettanto apprezzabili memoir scritti a quattro mani con Gaetano Di Vaio (Non mi avrete mai) e Salvatore Striano (Teste matte), trascinanti storie di vita randagia e di debiti con la giustizia, prima dell'illuminazione della Settima Arte: [...] Vai alla recensione »
«Il ladro di giorni» è un film italiano on the road che parte da una buona idea. Quella di raccontare il viaggio di un padre e suo figlio di 11 anni, costretti a passare del tempo insieme e, così, riscoprirsi dopo molto tempo che non si vedono. Certo, nulla di nuovo sul grande schermo. Ma il regista, Guido Lombardi, sceglie una strada sincera e sentimentale per farlo.
Con Il ladro di giorni Guido Lombardi , autore nel 2011 dell'interessante La bas, realizza quel progetto crossover al quale stava riflettendo da dieci anni. Dal suo libro omonimo ricava la sceneggiatura, con la collaborazione di Luca De Benedettis e Marco Gianfreda. Il film è un road movie, e come spesso richiede lo stile narrativo tipico di questo genere, vede nel viaggio in auto, lungo i territori [...] Vai alla recensione »
Non è un road movie, anche se lo sembra. Non è un thriller, anche se ci assomiglia. Non è drammatico, anche se l'atmosfera è cupa e il tema non è leggero. Non è un giallo, anche se c' è un mistero. Il ladro di giorni è la storia di un capovolgimento. Un padre che impara dal figlio ciò che a quest' ultimo dovrebbe insegnare. Eppure, quella frase iniziale - «un bambino è meglio di una pistola» - riassume [...] Vai alla recensione »
Padre e figlio in viaggio in macchina verso Bari dal Trentino Alto Adige a sette anni dall'ultima volta in cui il genitore ha visto il pargolo causa permanenza nelle patrie galere. Ora? Il papà sembra frequentare giri loschi («Perché se è farina la tieni nascosta?», chiede il ragazzino circa il misterioso carico di polvere bianca nel bagagliaio) e volere la compagnia del piccolo non per affetto ma [...] Vai alla recensione »
L'undicenne Salvo vive in Trentino con gli zii e non vede il padre (Riccardo Scamarcio) da sette anni, quando la polizia lo aveva arrestato. Adesso l'uomo torna, e si porta dietro Salvo verso la Puglia. Guido Lombardi, al suo secondo film dopo Là-Bas , trae il film da un proprio romanzo, ma il risultato non brilla né per la scrittura né per la regia.
II piccolo Salvo, mentre è al mare, assiste all'arresto del padre Vincenzo. Dopo aver scontato cinque anni di carcere, l'uomo riappare. Salvo, che dopo la morte della madre è stato affidato agli zii che vivono in Trentino, a stento si ricorda di lui. Vincenzo gli dice di voler passare qualche giorno insieme e così lo fa salire sulla sua auto. Direzione la Puglia, la terra dove entrambi sono nati.
Salvo, undici anni, vive con gli zii in Trentino. Il giorno della sua prima comunione, mentre gioca a pallone con gli amici, compare a bordo campo suo padre Vincenzo. Salvo a stento lo riconosce. Non lo vede, infatti, da sette anni, da quando due carabinieri lo avevano portato via dalla loro casa in Puglia. Ora Vincenzo è uscito di prigione, dice di voler passare qualche giorno con il figlio e parte [...] Vai alla recensione »
Rubare i giorni si può. E a Vincenzo li aveva sottratti 'o professore. Sette anni di carcere, prima di uscire e rivedere il figlio che nemmeno riconosceva. Ma l'uomo non dimentica, vuole la verità che non ha mai saputo e in quel viaggio da Trento a Bari ne approfitta. Vuol guardare in faccia chi gli ha portato via la vita con il suo bambino. Non è nemmeno il tipo da farsi troppo pregare e, quando serve, [...] Vai alla recensione »
Salvo è un ragazzo che vive con gli zii in Trentino. Suo padre è stato arrestato per droga diversi anni prima e non l'ha più rivisto, ma nel giorno della sua Prima Comunione, all'improvviso il genitore riappare. E chiede di portarlo con lui in un breve viaggio fino a Bari. In realtà vuole servirsene come copertura, avendo anche stavolta un carico di droga da consegnare.
Diciamo che fu un azzardo inserirlo nella selezione ufficiale della scorsa Festa del cinema di Roma. Adesso, durante la settimana del festival di Sanremo, esce nelle sale "Il ladro di giorni", con Vision Distribution, e ci si chiede (mi chiedo) perché mai scrivere, produrre, girare un film così scombinato. E pensare che il regista/sceneggiatore, Guido Lombardi, napoletano, classe 1975, si fece apprezzare [...] Vai alla recensione »
Vincenzo si è fatto sette anni di galera, senza parlare. Una volta fuori, vedovo, parte per la Puglia con un bagaglio che scotta e il figlio dodicenne ritrovato, Salvo (Augusto Zazzaro, molto bravo). Un viaggio tra i fantasmi (alcuni in carne e ossa) della sua storia criminale, e verso un orizzonte di possibile salvezza. Prima di tutto: onore al merito a Nicola Giuliano, produttore coraggioso, tra [...] Vai alla recensione »
Quando Vincenzo, il galeotto interpretato dal sempre incredibile Scamarcio, decide di valersi della complicità del figlio undicenne Salvo per fregare soldi e orologio alle antipatiche turiste austriache incontrate lungo la costa barese, si affaccia un pensiero perverso. Sembra quasi che Guido Lombardi stia sottilmente minando l'apparato istituzionale delle film commission, quell'immagine propagandistica, [...] Vai alla recensione »
Sembra passata una vita da Là-bas - Educazione criminale, folgorante esordio dietro la macchina da presa di Guido Lombardi. Oggi, otto anni più tardi, il regista napoletano classe '75 porta sullo schermo (e alla XIV Festa di Roma) l'adattamento del suo omonimo romanzo, Il ladro di giorni (Feltrinelli, 2019). La storia è quella di Salvo (Augusto Zazzaro), ragazzino undicenne che da tempo vive in Trentino [...] Vai alla recensione »