La-bas - Educazione Criminale

Film 2011 | Drammatico, 100 min.

Regia di Guido Lombardi. Un film Da vedere 2011 con Kader Alassane, Moussa Mone, Esther Elisha, Billy Serigne Faye, Alassane Doulougou. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2011, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 9 marzo 2012 distribuito da Cinecittà Luce. - MYmonetro 3,32 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 24 settembre 2018

Da Guido Lombardi, un film incentrato sulla lotta quotidiana per la sopravvivenza. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura a Busan Film Festival, In Italia al Box Office La-bas - Educazione Criminale ha incassato 26,7 mila euro .

La-bas - Educazione Criminale è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,32/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,33
PUBBLICO 3,62
CONSIGLIATO SÌ
Romanzo criminale a Castelvolturno dal punto di vista dell'immigrazione.
Recensione di Edoardo Becattini
martedì 6 settembre 2011
Recensione di Edoardo Becattini
martedì 6 settembre 2011

Yssouf è un giovane ragazzo africano con un animo da artista in cerca del denaro necessario ad acquistare un costoso macchinario con cui produrre le sue opere d'arte. Appena giunto a Napoli, trova ospitalità presso una comunità di immigrati accampata in una piccola villa a Castelvolturno, detta la Casa delle Candele perché molto spesso salta la luce. Mentre gli altri inquilini si guadagnano da vivere vendendo fazzoletti ai semafori o suonando musica per strada, Yssouf si rivolge a suo zio Moses, un potente boss del traffico di cocaina sul territorio. Questi dapprima gli trova un lavoro in un autolavaggio alle dipendenze di un padrone sfruttatore, poi lo coinvolge nello spaccio di droga per permettergli di guadagnare più soldi più in fretta.
In francese, là-bas significa lì, laggiù, e indica la distanza che ci separa da qualcosa. Per molti africani è la parola con cui identifica la lontananza dall'Europa e dalle sue prospettive. Per il regista napoletano Guido Lombardi diviene un termine chiave con cui rovesciare l'ordinaria prospettiva sulla distanza che separa gli italiani dagli immigrati. Partendo dalla strage di Castelvolturno avvenuta nel settembre 2008, in cui il Clan dei Casalesi uccise sei giovani clandestini come atto deliberato di violenza razziale e monito sul controllo dei traffici illegali legati al territorio, Lombardi concepisce un racconto di educazione criminale dove il punto di vista è unicamente quello dell'immigrato.
Non proprio un film sull'immigrazione, quindi, e nemmeno un'inchiesta sulla camorra, quanto il più classico dei racconti di educazione criminale in cui la realtà della camorra e delle comunità africane di Castelvolturno spinge dall'esterno su una solida drammaturgia. Come negli episodi di Gomorra di Roberto Saviano, la sostanza dell'inchiesta e la prova del documento incontrano la forma della narrazione classica e la creazione di personaggi avvincenti e complessi, con cui condividere i dissidi interiori e i dubbi morali, il respiro tragico e la redenzione finale.
È in questo senso, infatti, che il regista napoletano configura l'identità del personaggio attraverso un gioco di vicinanze e lontananze, divari visibili e invisibili fra storia e finzione. Così, mentre la distanza geografica e linguistica si acuisce nel momento in cui l'italiano diventa la vera lingua straniera in questa storia - lingua marginale parlata giusto da qualche camorrista - quella culturale si assottiglia attraverso la potenza universale della tragedia classica.
L'idea di restare ancorati a Yssouf e di muoversi unicamente all'interno della comunità africana con cui lui si scontra e si confronta, permette così al film di mantenere un ideale pedagogico, di farsi sguardo indagatore e analitico sulla quotidianità dell'immigrazione, senza diventare una lezione retorica sull'accoglienza o uno spot contro il razzismo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 25 giugno 2014
mareincrespato70

Grande opera di lucido impegno civile. Castel Volturno, provincia di Caserta, circa 30 km da Napoli, periferia geografica, ma forse del mondo e di un'Europa non si sa se più silente o ignava. Il bravo regista napoletano Guido Lombardi, parte da qui, con ineccepibile e virtuoso stile documentaristico, per raccontarci il mondo degli immigrati africani, il loro orgoglio, le pene, le disillusioni, [...] Vai alla recensione »

sabato 26 gennaio 2013
purplerain

La pellicola di Lomabardi non rappresenta in sè un film d'azione o un drammatcio, ma raccoglie in sè un po' tutto e soprattutto fa riflettere!! Non ci racconta di un esodo, nè ci mostra africani in fuga dal loro paese tra peripezie e avventura varie!! L'immigrato in questione lo conosciamo già in Italia, alla ricerca di fortuna in un paese difficile!! E il regista, [...] Vai alla recensione »

sabato 10 marzo 2012
renato volpone

Il film ci butta, forse con troppa delicatezza, nel mondo degli immigrati neri, nelle loro aspettative, nelle loro speranze. Ci racconta quello che non vogliamo sentire, che non vogliamo sapere. Il regista è molto bravo a comporre le immagini usando tecniche davvero piacevoli, lasciando che l'emozione  e la tensione crescano dentro lentamente.

sabato 10 marzo 2012
nic76

Là-bas cala lo spettatore con naturalezza e con coinvolgimento emotivo sempre maggiore nell'esperienza dei migranti che tentano la fortuna in un paese che credono pieno di opportunità e che si rivela poi un vicolo cieco, dove l'unica certezza è la sottomissione. Moses, ricco capo di un gruppo di spacciatori, deve comunque supplicare perchè il proprietario dell'autola [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 marzo 2012
pressa catozzo

Film di rara bellezza, convincente ben montato ottima recitazione musiche e colonnna effetti perfetta. Bravo volevo applaudire alla fine dello spettacolo.

martedì 29 novembre 2011
KADER ALASSANE

Regista,Attore,Cantante,Tecnico del suono,Music composer. Kader Abdou Alassane nasce a Cotonou, Repubblica del Benin, il 24/4/1980. Si avvicina sin da ragazzino al mondo della musica e del teatro, frequentando il college “CEG DANTOKPA” della sua città. Kader fa parte di una famiglia numerosa di 4 figli e le mancate attenzioni nei suoi confronti lo inducono ad andare via da casa a soli 16 [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 marzo 2013
vjarkiv

Bellissimo film quest'opera prima di Guido Lombardi. L'ambientazione sociologica è quella di "Gomorra" ma a differenza di quest'ultimo, i protagonisti sono immigrati africani la cui comunità "sopravvive" tra povertà e solidarietà e chi decide la scorciatoia malavitosa del guadagno facile spacciando, dovrà fare i conti con la vera camorra [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
martedì 18 ottobre 2011
Emanuele Sacchi

Tra i vari film italiani presentati a Venezia, tutti più o meno discussi, secondo l'antica tradizione dei critici di dividersi in fazione, specie quando si parla di cinema italiano, Là-bas pare aver messo d'accordo tutti. Pubblico, critica e soprattutto giurie, visto che ovunque va fa incetta di premi. Miglior Film alla Settimana della Critica e Premio De Laurentiis per la Migliore Opera Prima, superando titoli presenti nelle varie sezioni veneziane.

Frasi
"Portami dove ci sono persone di colore!"
Una frase di Il capoclan (Salvatore Ruocco)
dal film La-bas - Educazione Criminale - a cura di Cinefilm
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Valerio Caprara
Il Mattino

Serrato, brutale, coinvolgente. Il passaparola sarà decisivo perché «Là-bas» dell’esordiente napoletano Guido Lombardi, prodotto con strenua passione dai Figli del Bronx di Gaetano Di Vaio, cammina sulle proprie gambe per via di stile e d’argomento. Sin troppo aureolato di cronaca (la strage di Castelvolturno), il film scolpisce la discesa agli inferi dell’immigrato africano Yssouf sulla carne viva [...] Vai alla recensione »

Michele Anselmi
Il Riformista

Ogni tanto i festival servono. Se a Venezia 2011 la giuria presieduta da Carlo Mazzacurati non avesse attribuito il Premio Luigi De Laurentiis per il migliore esordio, cioè 100 mila dollari in soldoni, a Là-bas probabilmente Istituto Luce Cinecittà non l’avrebbe distribuito. Invece esce venerdì in 15 copie. Meno male. Immigrati & integrazione è un tema delicato.

Paola Casella
Europa

Il debutto al lungometraggio di Lombardi, ex allievo della scuola di sceneggiatura Tracce, in concorso all’ultima Mostra di Venezia nella sezione Settimana della critica, ha conquistato il Leone del futuro come miglior opera prima, il premio Kino della Sic come miglior film e la distribuzione di Cinecittà Luce, per poi vincere il festival di Busan nell’unica sezione di concorso aperta a film non asiatici. [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Là-bas, “laggiù”, per gli africani è l’Europa, terra di fortuna, terra di disperazione. Per esempio, Castel Volturno, 30 kilometri da Napoli, il 18 settembre 2008, quando un commando della camorra irrompe in una sartoria: a terra rimangono sei migranti africani, più un altro ferito (Joseph Ayimbora, morto pochi giorni fa). Ora arriva la finzione, eppure Yssouf e lo zio Moses, Germain, la bella Asetù [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Panorama

Esce in 15 copie e certo, bisognerà inseguirlo nelle sale: ne vale la pena. Là-bas (sottotitolo efficace: L’educazione criminale) significa laggiù, cioè l’Europa vista dall’Africa, un crudo «Giù al nord». Lo spunto per questo piccolo grande film. Miglior opera prima a Venezia 2011, è il massacro di Castel Voltumo del 2008, quando un gruppo di immigrati (nella cittadina ne vivono, supersfruttati e [...] Vai alla recensione »

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Yussouf, giovane africano, giunge a Castel Volturno per coltivare le sue ambizioni da artista. Chiede aiuto a suo zio, boss della cocaina, che gli trova un lavoro in un autolavaggio. Non è quello legale, però, il modo più rapido di fare i soldi che gli occorrono; per questo, il ragazzo si fa coinvolgere nello spaccio della droga passando da 10 euro al giorno a 100 euro all’ora.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Qualcuno ha tirato in ballo Gomorra, eppure La-bas non ha molto a che vedere con l’affresco di Saviano/Garrone, se non per il fatto di svolgersi all’interno dello stesso paesaggio criminale. Siamo a trenta chilometri da Napoli, nella cittadina di Castel Volturno dominata dalla camorra, dove il 18 settembre 2008 avvenne la strage di sei innocenti ragazzi di colore ammazzati da un commando mafioso: tragico [...] Vai alla recensione »

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Opera di sorprendente equilibrio neorealista, capace di toccare il confine dell’inchiesta e riceverne luce. Il clandestino Yssouf, disegnatore di filiformi sculture alla Giacometti emigrato dall’Africa, innamorato della prostituta Suede, viene ingaggiato dallo zio Moses in un traffico locale di cocaina e conosce, dopo la miseria e l’emarginazione, violenza e delitto, davanti a scelte di delinquenza [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Là-bas, là in fondo, lontano, è il titolo che contraddice il film, che ci porta assai vicino a condividere la vita quotidiana degli «amici africani». I personaggi si stagliano vividi, anche per l'abilità di operatore consumato di Guido Lombardi (ha lavorato anche con Abel Ferrara e Paolo Sorrentino), ma soprattutto per l'avvicinamento emotivo ai personaggi.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Quanti modi ci sono per raccontare l’immigrazione in Italia? All’ultima Mostra di Venezia sembravano non esserci altri temi. Forse perché quasi nessuno ha più la voglia o la capacità di raccontare gli italiani se non di riflesso. Comunque sia, c’era Terraferma di Crialese, c’erano gli alieni-metafora di Gipi (L’ultimo terrestre), i migranti in odore di santità di Olmi (Il villaggio di cartone), gli [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
L'Espresso

Là-bas, laggiù: così nell’Africa che parla francese è indicata l'Europa. C'è un sogno, in questa parola breve e tagliente. E c’è anche il senso d’una lontananza dolorosa. Per arrivarci, laggiù, si deve attraversare il deserto e poi il mare, e poi di nuovo si deve salire a nord, rincorrendo la speranza. Appunto "Il cammino della speranza” si intitolava un grande film dimenticato di Pietro Germi.

Alberto Crespi
L'Unità

Curioso weekend: assieme ad alcuni brutti film stranieri e a un interessante film hongkonghese – del quale parliamo qui accanto –, esce un mazzo di film italiani fuori dagli schemi. Pellicole indipendenti, con distribuzioni tutt’altro che garantite (se volete vederli dovrete anche sbrigarvi) e che vanno incontro al pubblico utilizzando un’arma desueta: il genere.

NEWS
NEWS
sabato 15 ottobre 2011
 

Buone notizie dall’Asia per il cinema italiano. Il film La-bàs - Educazione criminale, opera prima di Guido Lombardi - prodotto da Dario Formisano, Gaetano Di Vaio e Gianluca Curti (per Eskimo, Figli del Bronx e Minerva Pictures Group, in collaborazione [...]

NEWS
sabato 15 ottobre 2011
Emanuele Sacchi

Il Busan Film Festival non è un festival competitivo, di quelli in cui il concorso è ricco di film ad alto budget che si scontrano senza esclusione di colpi. Ma di premi ne assegna giustamente molti, considerata la quantità di film proiettati – ben 307 [...]

GALLERY
martedì 23 agosto 2011
Luca Volpe

Certo non è facile girare un film su una strage così efferata, così eclatante, ma soprattutto così recente come quella di Castel Volturno. Soprattutto se decidi di farlo negli stessi luoghi in cui la camorra ha agito, senza alcuna remora, uccidendo sei [...]

NEWS
lunedì 25 luglio 2011
Ilaria Ravarino

È la sezione più paludata della Mostra di Venezia, è l'arena dei critici e degli sperimentatori, ed è spesso ingiustamente vissuta come sorella minore delle altre competizioni veneziane solo perché programmaticamente lontana dallo sfarzo dei tappeti rossi, [...]

winner
premio l. de laurentiis per l'opera prima
Festival di Venezia
2011
winner
premio della critica internaz.
Festival di Venezia
2011
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