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Matteo Rovere

Matteo Rovere è un regista, produttore, produttore esecutivo, sceneggiatore, è nato il 22 gennaio 1982 a Roma (Italia).
Nel 2020 ha ricevuto il premio come miglior produzione al David di Donatello per il film Il primo Re. Dal 2014 al 2020 Matteo Rovere ha vinto 3 premi: David di Donatello (2020), Nastri d'Argento (2014, 2019). Matteo Rovere ha oggi 42 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

Quando la produzione si fa giovane

A cura di Veronica Ranocchi

Fondatore, insieme al regista Sydney Sibilia, della casa di produzione Groenlandia nel 2014, Matteo Rovere non è, quindi, solo un regista, ma anche uno sceneggiatore e un produttore. E proprio in qualità di produttore ha all'attivo anche un David di Donatello per il suo ultimo film (per il momento) da regista, Il primo re.

Un esordio da giovanissimo
Nato a Roma nel 1982, inizia ad avvicinarsi al mondo del cinema in giovanissima età, quando, dopo il ginnasio liceo T. Mamiani, si iscrive all'Università di Roma per studiare Storia del cinema alla Sapienza. Appena ventenne, poi, esordisce alla regia dirigendo il corto Lexotan, con il quale si aggiudica il premio Kodak al Festival Linea d'Ombra di Salerno. Subito dopo realizza diversi cortometraggi, tra cui Unconventional e Sulla riva del lago, invitati a partecipare a oltre centoquaranta festival, fino al 2006 quando dirige il corto Homo homini lupus, interpretato da Filippo Timi e Valentina Chico, con il quale vince più di trenta premi, tra cui il Nastro d'Argento per il miglior cortometraggio.

L'approdo al lungometraggio
Esordisce come regista nel lungometraggio nel 2008 con Un gioco da ragazze, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Cotti, prodotto da Colorado Film e Rai Cinema. Il film è presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, ma causa scandalo per via dei temi trattati. Al centro della vicenda c'è Elena, una giovane ragazza proveniente da una ricca famiglia toscana, che trascorre la propria vita tra notti in discoteca e scuola. Insieme alle sue due amiche, Michela e Alice, che tratta come schiave, segue la moda e la televisione e tutte e tre si fissano con la dieto fino all'anoressia, prendendo come modello di donna Kate Moss.
Nel 2008 diventa socio della casa di produzione Ascent Film, fondata nel 2004 da Andrea Paris, e nel 2009 sperimenta la strada del produttore per la prima volta con il documentario Pietro Germi - il bravo, il bello, il cattivo sul regista genovese che viene anche presentato al 62° Festival di Cannes.

Il secondo lungometraggio e la nascita di Groenlandia
Nel 2012 esce nelle sale italiane il suo secondo lungometraggio da regista, Gli sfiorati, distribuito da Fandango e tratto anch'esso da un romanzo, stavolta di Sandro Veronesi. A interpretarlo ci sono Andrea Bosca, Miriam Giovanelli, Claudio Santamaria, Michele Riondino e Massimo Popolizio. Il film, su un giovane grafologo che si ritrova a dover prendersi cura della sorellastra diciassettenne durante le seconde nozze del padre, unico punto in comune tra i due, era stato presentato in anteprima mondiale a Londra l'anno precedente in occasione del British Film Institute Festival.
Parallelamente, Matteo Rovere continua e solidifica la carriera da produttore. Nello specifico nel 2014, assieme al regista Sydney Sibilia fonda la casa di produzione Groenlandia, con la quale produce la commedia, diretta dallo stesso Sibilia, Smetto quando voglio, che raccoglie un enorme successo, ottenendo anche dodici candidature ai David di Donatello e cinque ai Nastri d'argento. Per il film, Rovere vince un Nastro d'argento come miglior produttore, diventando a 32 anni il più giovane ad aver mai ricevuto tale premio.

Veloce come il vento e Il primo re

Nel 2016 scrive e dirige Veloce come il vento, un dramma sulle corse automobilistiche interpretato da Stefano Accorsi, nei panni di un personaggio ispirato al pilota di rally Carlo Capone, ritiratosi dalle gare nel momento di ascesa della sua carriera, e Matilda De Angelis. Anche con questo titolo Rovere si fa notare ai David di Donatello 2017 ricevendo 16 candidature e portandosene a casa 6 (miglior attore protagonista, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior suono, miglior truccatore e migliori effetti musicali) insieme a due Nastri d'argento (miglior montaggio e miglior attore protagonista). Ma il successo è globale e, infatti, il film è stato venduto in più di 40 paesi fra cui Germania, Giappone, Cina, Australia, Francia, Sud America, Russia, Corea del Sud e Taiwan.
Il successo, poi, continua l'anno seguente, con la produzione dei due sequel, Smetto quando voglio - Masterclass e Smetto quando voglio - Ad honorem, per i quali viene nuovamente candidato ai David di Donatello come miglior produttore.
È del gennaio 2019 il quarto lungometraggio di Matteo Rovere, Il primo re. Il protagonista è Alessandro Borghi che, insieme ad Alessio Lapice e Tania Garribba, dà vita a una rilettura del mito della fondazione di Roma, girato nei luoghi della leggenda e in lingua protolatina, con l'ausilio di archeologi ed etruscologi. Uno dei film più attesi e discussi della stagione, distribuito da 01 Distribution, venduto in tutto il mondo, viene nominato per 8 Nastri d'Argento vincendo quello come miglior fotografia, miglior produzione e miglior sonoro in presa diretta, oltre a tre David di Donatello per miglior suono, migliore autore della fotografia e miglior produttore.

Produzione e serialità
Sempre nel 2019 continua la sua affermazione nel mondo della produzione. Con Roberto Sessa e Warner Bros. Italia produce prima Croce e delizia, diretto da Simone Godano, e poi con Rai cinema e 3 Marys Entertainment, Il campione, opera prima di Leonardo D'Agostini, realizzata, per la prima volta in Italia, con la partecipazione di società calcistiche di serie A. Con Il campione raccoglie due nomination ai David di Donatello e quattro ai Nastri d'Argento, portandosi a casa, oltre alla regia andata a D'Agostini, soprattutto quello come miglior produttore.
Anno importante quello del 2019 perché in estate viene annunciato che Matteo Rovere è showrunner, produttore e regista della serie originale di Sky Italia, Romulus prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia. La distribuzione internazionale è di ITV Studios. Per il momento è stata rilasciata solo la prima stagione che, in dieci episodi ambientati nell'VIII secolo a.C., mostra le vicende precedenti alla nascita di Roma. Ha un filo conduttore con il film Il primo re (ambientazione e recitazione in lingua latina arcaica), ma la trama e gli avvenimenti si discostano dal lungometraggio.
Sempre nel 2019 con Ascent film produce con Rai Cinema Il cattivo poeta, sugli ultimi anni di vita di Gabriele D'Annunzio e con Feline Films e Screen Ireland, produce Shadows di Carlo Lavagna, un thriller claustrofobico girato in lingua inglese.

L'affermazione di Groenlandia
Sempre lo stesso anno, il 2019, con Groenlandia produce L'incredibile storia dell'isola delle Rose, diretto e scritto da Sydney Sibilia. Si tratta di un film Netflix Original ispirato alla vita dell'ingegnere Giorgio Rosa che ha creato l'Isola delle Rose, una piattaforma artificiale divenuta micronazione il 1° maggio 1968 e demolita nel febbraio del 1969. Oltre a questo Rovere si è occupato anche della produzione de La Belva, un action-movie d'autore diretto da Ludovico Di Martino.
Nel 2020 produce in collaborazione con Rai Fiction Carosello Carosone, biopic del grande musicista Renato Carosone, diretto da Lucio Pellegrini con protagonisti Eduardo Scarpetta, Vincenzo Nemolato e Ludovica Marino, andato in onda su Rai 1. A questi titoli fanno seguito Mondocane, esordio al lungometraggio di Alessandro Celli e Marilyn ha gli occhi neri, terzo film di Simone Godano.
Dalla fine del 2020 comincia a emergere Lynn, reparto editoriale di Groenlandia che sviluppa progetti con regia femminile. Tra questi Blackout Love, opera prima di Francesca Marino interpretata da Anna Foglietta, prodotto con il supporto di Amazon Studios e Settembre, diretto da Giulia Steigerwalt e interpretato da Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony, prodotto con Rai Cinema.
Nel 2021 è coinvolto con le riprese di Delta, noir-western d'autore diretto da Michele Vannucci con Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio coprodotto con Kino Produzioni e Rai Cinema e presentato al Locarno Film Festival.

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giovedì 12 novembre 2020
Paola Casella

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