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Ultimo aggiornamento martedì 25 maggio 2021
Tratto dalla storia vera di Giorgio Rosa e dello stato indipendente che fondò nel '68 al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali, incarnando il sogno di una generazione. Il film ha ottenuto 7 candidature ai Nastri d'Argento, 10 candidature e vinto 3 David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Strasburgo, 1968. Un ingegnere italiano chiede udienza alla sede del Consiglio d'Europa: è Giorgio Rosa, creatore di una piattaforma d'acciaio che ha costruito con le sue mani a mezzo chilometro di distanza dalla costa riminese, fuori dalle acque territoriali italiane, per vivere secondo le sue regole. A ritroso scopriremo come e perché Rosa ha voluto inventarsi uno Stato indipendente da quello italiano, e quanto il governo se ne senta minacciato. Intorno a lui gravitano un gruppetto di improbabili compagni d'avventura: un disertore tedesco, una 19enne incinta, un naufrago, un amico di sempre. E tutti dovranno scoprire quanto sia rischioso - ma anche divertente - cercare di cambiare il mondo.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose è tratto da una storia vera che ha dell'incredibile, e il regista Sydney Sibilia la racconta come una favola sempre in pericolo di trasformarsi in incubo, facendola rientrare anche nel clima di un'epoca di ribellione giovanile e grandi speranze.
Giorgio Rosa ha l'indole anarchica e irrequieta di Elio Germano, che adotta un convincente accento emiliano e tiene a freno la sua tipica indignazione per creare il ritratto di un sognatore più che di un rivoluzionario, un inventore abituato a dare forma a quello che non c'è e a credere in ciò che gli altri liquidano come un'utopia.
l'Isola delle Rose è stata una realtà che ha dato da riflettere (anche cinematograficamente: vedi il bel documentario Isola delle Rose - La libertà fa paura) e oggi si collega da vicino ai nuovi movimenti ecologisti ed indipendentisti, senza per questo tirare la volata ai sovranisti perché punta ad una allegra e indomita anarchia, e rimanda a ciò che è bello nella natura degli italiani: la creatività, l'immaginazione, la volontà di stare insieme.
Sibilia, insieme alla imprescindibile cosceneggiatrice Francesca Manieri e al produttore Matteo Rovere, (ri)crea a sua volta un mondo che ha i colori degli home movie anni '60 e la leggerezza euforica della rivoluzione studentesca in arrivo, dove Giorgio Rosa è un mix fra Marty McFly e Doc di Ritorno al futuro, ingenuo ed estraneo al suo tempo, geniale e faticone.
Raccontato ai giorni nostri, quel mondo diventa un simbolo della lotta contro l'omologazione e del rifiuto di eseguire ordini che non hanno altro scopo se non quello di mantenere lo status quo, qui rappresentato del presidente del Consiglio Leone (Luca Zingaretti) e dal ministro degli Interni Restivo (Fabrizio Bentivoglio), che non risparmiano i colpi bassi né l'uso della forza per piegare l'estro creativo e l'anelito di libertà di Rosa, mina vagante e "pericoloso precedente" atto a rendere il Paese (ancora più) ingovernabile.
Sibilia inventa a sua volta un mondo a parte con l'aiuto delle scenografie di Tonino Zera e dei costumi di Nicoletta Taranta, di alcuni oggetti iconici (mai product placement fu più azzeccato) e di una colonna sonora che è un patchwork agrodolce della canzone italiana anni '60, con qualche omaggio alle sonorità internazionali e ad uno spiritaccio iconoclasta alla I Love Radio Rock. È evidente il divertimento del regista nel concepire il cinema come un'avventura rocambolesca e in qualche misura "fitzcarraldica": in questo senso la sua personalità aderisce perfettamente a quella di Rosa. E il cast asseconda in pieno la sua visione: particolarmente efficaci Matilda De Angelis (Gabriella, ex fidanzata di Giorgio), Leonardo Lidi (Maurizio, un Vince Vaughn all'italiana) e soprattutto Tom Wlaschiha, assai diverso qui che ne Il trono di spade.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose è un'ode alla disobbedienza civile e un inno alla capacità di dare corpo ai propri sogni, a non "stare al proprio posto" ma immaginare invece un altro mondo possibile. Perché se è vero che la libertà assoluta spaventa, resta un'aspirazione necessaria per non limitarsi a sopravvivere. E il film di Sibilia è un invito a prendere la nostra posizione al proposito.
L’ingegner Giorgio Rosa, appassionato di meccanica, di costruzione di oggetti di ogni genere e poco incline a una professione comune e inquadrata, nel 1968 ha l’idea di costruire oltre sei chilometri dalla Riviera Romagnola, fuori dalle acque territoriali italiane, una piattaforma ribattezzata “L’isola delle Rose” ovvero uno stato libero, indipendente e con una lingua [...] Vai alla recensione »
Quanto è incredibile la vicenda dell’Isola delle Rose, disponibile su Netflix dal 9 dicembre? In giorni in cui ancora vige grande confusione tra diritti e doveri delle azioni, le ali della fantasia, non così lontana dalla realtà di Sydney Sibilia (regista della fortunata trilogia: Smetto quando voglio) e Matteo Rovere, produttore, ci proiettano nel mondo dell’ingegne [...] Vai alla recensione »
L’incredibile storia dell’Isola della Rose racconta un folle progetto. Come i protagonisti di Smetto quando voglio, anche L’incredibile storia dell’Isola delle Rose porta sullo schermo una figura che mette in atto la sua personale ribellione perché, malgrado la preparazione, non riesce a trovare un posto nella società e allora se lo crea da solo.
Il pregio maggiore del film è quello di gettare luce su una storia vera incredibile, stranamente dimenticata nel tempo (all'epoca pare aver fatto scalpore). Sibilia ha il suo stile e anche qui riesce a bilanciare bene una comicità a tratti quasi demenziale con la percepibile realtà del racconto. Cast importante, dove Germano si conferma come uno dei migliori attori italiani [...] Vai alla recensione »
“L’incredibile storia dell’isola delle rose” prende spunto da un fatto reale accaduto una cinquantina di anni fa: le vicende di Giorgio Rosa (interpretato nel film da un Elio Germano un pò stralunato), un giovane ingegnere bolognese che aveva costruito un’isola nel mar Adriatico a 500 mt dal confine delle acque italiane, all’altezza tra Cesenatico [...] Vai alla recensione »
Film semplicemente fantastico, ricostruzione degli anni 60 perfetta , che bello vivere di sogni!
puoi fare tutto quello che vuoi? No, altrimenti non lo governiamo più questo Paese!" Così un cardinale in Vaticano si rivolge all'allora presidente Leone. Mi è sembrata la battuta più fulminante del film! Un milione di grazie personali a Sydney Sibilia, che con questo film mi ha fatto rivivere un pezzo della mia giovinezza, soprattutto me ne ha fatto sentire il [...] Vai alla recensione »
Se non fosse per Sidney non avrei mai conosciuto questa incredibile storia vera! Così come per il sorprendente "mixed by erry", il regista ha portato sullo schermo la narrazione ben riuscita con un cast eccellente e super credibile di un fatto realmente accaduto del quale nessuno parla! Da vedere!!
Operazione della sinistra di appropriazione indebita della storia. L' ingegnere Giorgio Rosa in gioventu' era fascista e costruì la piattaforma per intraprendere un'attività imprenditoriale cercando di sottrarsi alla burocrazia e al pagamento delle tasse sostanzialmente. Tutto cio' non sembra proprio aderire al messaggio veicolato nel film.
La canzone di Caterina Caselli che dovrebbe trasmetterci non so quale struggimento nel finale del film è la perfetta colonna sonora di questa operazione (e di certo non "opera") firmata Groenlandia (e non Sibilia). Un sole spento. Avrebbe potuto essere davvero un gran film, una sorta di Wes Anderson all'italiana, se solo alla regia non ci fosse stato il produttore.
È una storia vera, incredibilmente dimenticata dai più e riemersa di recente tra libri e documentari. Durò in fondo il tempo di un'estate, ma non un'estate qualunque, quella del 1968. Tra il Maggio francese e l'occupazione di Praga, un giovane ingegnere bolognese, Giorgio Rosa, che aveva costruito una piattaforma appena fuori dalle acque italiane, al largo di Rimini, si dichiarò indipendente.
Se Alice cercava il Paese delle Meraviglie seguendo un coniglio bianco, Giorgio Rosa cercava la libertà inseguendo il sogno di un'isola nel Mediterraneo. La storia di Giorgio e della sua isola è uno dei prodotti attesissimi su Netflix, uscito il 9 dicembre, ed è soprattutto una storia che per quanto assurdo possa sembrare prende spunto da fatti reali: Elio Germano interpreta l'ingegnere bolognese che, [...] Vai alla recensione »
L' anno è il 1968, momento di grandi rivolgimenti. E in quel momento, a Rimini, anzi 6 miglia al largo di Rimini, in acque internazionali, l' ingegner Giorgio Rosa aveva concretizzato la sua stravaganza; un' isola, anzi una piattaforma, che si era autoproclamata stato indipendente. L' avevano costruita, dopo molti anni di ragionamenti, lui e Maurizio Orlandini, suo grande amico e gran bevitore.
La storia ha già davvero qualcosa di incredibile. L'Isola delle Rose è infatti esistita veramente ed è stata costruita dall'ingegnere bolognese Giorgio Rosa. Si trovava in mezzo al Mare Adriatico a 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane. Il 1° maggio 1968 si è autoproclamata stato indipendente. La lingua parlata era l'esperanto. Ma non è stata mai riconosciuta come tale da nessuna [...] Vai alla recensione »
La storia effettivamente "incredibile" dell' Isola delle Rose raccontata come una specie di commedia balnear-giovanilista a tinte pop che si fa scudo del soggetto e dell' epoca rievocata (il '68, figurarsi) per ammannirci un paio d' ore di cattivo cinema e pseudo informazione. Affondando una storia che poteva ispirare una mezza dozzina di film diversi e tutti interessanti a condizione di prendere un [...] Vai alla recensione »
Incredibile ma vero. Nel Sessantotto della contestazione, un giovane ingegnere bolognese costruì una piattaforma al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali italiane, la dichiarò isola indipendente e chiese all'Onu di riconoscerla come stato libero. Il regista Sibilia ha avuto l'ottima idea di recuperare questo episodio, facendone la bandiera di un ideale di bizzarra anarchia a metà tra l'elogio [...] Vai alla recensione »
A neanche quarant'anni Matteo Rovere e Sidney Sibilia rappresentano certamente con Groenlandia una delle realtà produttive più interessanti che abbiamo in Italia. Attivi sia in campo cinematografico che televisivo, produttori e registi a un tempo, hanno saputo nell'ultimo quinquennio dare vita a diverse opere riconoscibili che vanno ad abbracciare una gamma di generi piuttosto ampia: la commedia d'azione [...] Vai alla recensione »
C'era una volta un giovane di belle speranze che per conquistare la sua innamorata decise di fondare uno Stato in mezzo al mare attirando su di sé l'attenzione del mondo intero. Dopo varie vicissitudini, la bella capitolò e vissero per sempre felici e contenti. Ha i connotati di una favoletta più o meno edificante L'incredibile storia dell'isola delle rose di Sydney Sibilla, tratto da una storia vera: [...] Vai alla recensione »
10 minuti di cinema puro. Quasi senza parole. Da un lato la piattaforma costruita nel Mar Adriatico, fuori dalle acque territoriali italiane, dall'ing. Giorgio Rosa, estroso sognatore che incarna lo spirito più visionario e libertario del '68, dall'altro gli incursionisti della Marina Militare inviati dallo Stato a bordo dell'incrociatore Andrea Doria per distruggere con l'esplosivo quella "pericolosa" [...] Vai alla recensione »
La generosa produzione narrativa di Walter Veltroni comprende "L' isola e le rose", libera variazione sullo staterello sorto nel 1968 di fronte a Rimini. Una piattaforma costruita poco fuori dalle acque territoriali (i dettagli sono nel film, non siamo abbastanza ingegneri per capirci qualcosa). Si autonominò Repubblica indipendente (nessuno la riconobbe mai come tale, il carteggio arrivò al Consiglio [...] Vai alla recensione »
Sydney Sibilia, l'autore di Smetto quando voglio, non sbaglia nel presentarci il suo nuovo film per quello che è. Già a partire dal titolo. Che sarebbe L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, dal 9 dicembre su Netflix. La faccenda è pazzesca da qualsiasi angolazione la si voglia considerare, anche per gli standard di creatività e insubordinazione dei tardi anni '60.
Fino al 2012, data di uscita del romanzo L' isola e le rose di Walter Veltroni (Rizzoli), non eravamo a conoscenza (o avevamo perso memoria?) della bizzarra vicenda ispiratrice, ripresa ora da Sydney Sibilia nel film L' incredibile storia dell' Isola delle Rose, su Netflix. Dove «l' isola che non c' è» del titolo è la piattaforma in acciaio e cemento che l' ingegnere bolognese Giorgio Rosa costruì [...] Vai alla recensione »
Tratto da una storia vera, L'incredibile storia dell'Isola delle rose è un film pensato apposta per i tempi che viviamo: la risposta di un pensiero anarchico e indipendentista, che elabora da sé la propria libertà e la costruisce sia idealmente sia materialmente, alle spinte autonomiste e sovraniste oggi tanto di moda, che all'opposto demandano la conquista di uno spazio a una figura forte e accettano [...] Vai alla recensione »
Strasburgo novembre 1968 il Consiglio d'Europa si sta riunendo, ma la maggior parte di noi, che ancora non conosceva questa vicenda, non sa ancora qual è la ragione per cui lo stia facendo e grazie a L'incredibile storia dell'Isola delle Rose di Sydney Sibilia e al tipo di diffusione di Netflix (dal 9 dicembre il film può raggiungere oltre 190 Paesi) in molti scopriranno questa storia realmente avvenuta [...] Vai alla recensione »
Spesso i sogni aderiscono talmente tanto al cuore e all'anima da non andarsene mai. Nè quando vengono realizzati, né dopo l'estremo tentativo di vederli compiuti. Magari invano. Giorgio era uno di quelli che ce l'avevano messa tutta. Fin da quando era ragazzo. La sua è una storia vera perché la fabbrica dei sogni - intesa stavolta come l'industria che produce film - ha prosciugato la vena creativa. [...] Vai alla recensione »
La forza prima de L' incredibile storia dell' Isola delle Rose è il soggetto, e lo ammette senza riserve il regista Sydney Sibilia: "Mentre cercavo come un rabdomante, Wikipedia mi ha proposto un 'non tutti sanno che', ovvero la micronazione dell' Isola delle Rose. Davvero una storia incredibile, il film poteva considerarsi già fatto". Protagonista col sodale Matteo Rovere di una delle più intelligenti [...] Vai alla recensione »
A vedere nelle fotografie la piattaforma originale, la cosiddetta "Isola delle Rose", dal nome dell'ingegner Giorgio Rosa che fu promotore dell'iniziativa, era poca cosa. Ma l'utopia è bella per questo, anche se il signor Rosa, scomparso a 92 anni nel 2017, non era proprio un rivoluzionario, anzi detestava i partigiani, da giovanissimo aveva partecipato alla Repubblica di Salò e poi militato nel Msi, [...] Vai alla recensione »
Sembra una trama scritta apposta per un film. Invece, è storia vera. L' ingegner Giorgio Rosa, nel 1968, costruì realmente un' isola in mezzo al mare, al di fuori della acque territoriali italiane, fondando così la Repubblica dell' Isola delle Rose e sfidando le nostre massime autorità. E' il talento di Germano, dar volto e sogni a questo geniale bolognese, che fu osteggiato da Giovanni Leone (Zingaretti) [...] Vai alla recensione »
Con il film L'incredibile storia dell'isola delle rose, in uscita oggi su Netflix, siamo alle solite. Fatta eccezione per sporadici titoli sublimi come il recente "Mank" di David Fincher, sui film prodotti dalla piattaforma sembra aleggi una maledizione. Si fa per dire, naturalmente, perché non c'è nulla, nella tiepida soddisfazione tratta dai lungometraggi originali del colosso dello streaming, che [...] Vai alla recensione »