Anno | 2007 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA, Croazia, Bosnia-Herzegovina |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Richard Shepard |
Attori | Richard Gere, Terrence Howard, Jesse Eisenberg, James Brolin, Ljubomir Kerekeš Kristina Krepela, Diane Kruger. |
Uscita | mercoledì 30 aprile 2008 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 2,57 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 novembre 2011
In tre alla ricerca di un criminale di guerra efferato in Bosnia. Iniziano le loro indagini, ma quanto più si avvicinano alla verità tanto più le loro vite vengono messe in grave pericolo. In Italia al Box Office The Hunting Party ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 690 mila euro e 424 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Un famoso e spregiudicato giornalista di guerra e il suo cameraman hanno condiviso una bella fetta di lavoro e di vita fra le trincee di mezzo mondo. Ma il conflitto jugoslavo travolge le loro vite. Sconvolto dalle atrocità a cui ha assistito e dalla morte della donna che amava, trucidata nel suo villaggio bosniaco, Gere perde il controllo in diretta tv e si gioca la carriera. Mentre lui continua a rischiare la pelle girando le zone di guerra da free lance, il compagno di un tempo si imborghesisce e fa carriera al seguito di un famoso anchor man. Ma quando Gere concepisce il folle progetto di catturare un criminale di guerra bosniaco che né Nato né Onu sembrano avere interesse a stanare, le loro strade si ricongiungono.
Ispirato a un fatto di cronaca (tre reporter americani che si misero sulle tracce del criminale di guerra Karadzic nel 2000, cinque anni dopo la fine del conflitto), The Hunting Party è un filmone hollywodiano di solido impianto che avvince e si difende malgrado qualche scivolone. La morale giustizialista incorporata ai film a stelle e strisce risulta irritante e il rancore privato del protagonista banalizza le motivazioni dell'impresa trasformandola nell'ennesima vendetta personale anziché nel colpo di coda di un reporter che non sa vivere in altro modo. Ma va detto che la psicologia contorta dell'inviato di guerra, quel miscuglio di adrenalina, incoscienza e folle razionalità, emerge con una limpidezza che non ci si aspetterebbe da un prodotto così spettacolare.
E un volutamente dimesso Richard Gere, pur tra qualche vezzo e primo piano di troppo, sa infondere al suo personaggio disillusione e ribalderia: ebbene sì, da un ex bellissimo icona degli anni Ottanta è nato ormai un attore bravo e versatile.
Bella e avvincente la storia ma credo nella realizzazione del film si sarebbe potuto fare decisamente meglio. Le scene ironiche, che dovrebbero alleggerire la drammaticità di quelle più tragiche, finiscono con l'essere eccessivamente ridicole. La prestazione di Gere tutto sommato è discreta, anche se non mi piacciono la fisicità e le movenze [...] Vai alla recensione »
Film vero,reale,crudo,basato su storie realmente accadute in quella terra fatta di nullità, negativita',poverta e dove la guerra ha lasciato il segno.La trama e' piu' che discreta, l'interpretazione lascia un po' a desiderare ma nel contesto del film visto il ruolo degli attori principali e' passabile.Nel complesso film simpatico/drammatico/reale.Voto 7
In un articolo pubblicato sull'Esquire, il reporter di guerra Scott Anderson raccontava di quell'estate in cui, a cinque anni dalla fine del conflitto nei Balcani, era tornato a Sarajevo dove si era riunito ad altri quattro giornalisti di sua conoscenza, Sebastian Junger, John Falk, Harald Doornbos e Philippe Deprez, per passare qualche giorno di relax. Dopo una nottata passata a bere birra e a scambiarsi racconti su quanto era avvenuto in quei giorni di fuoco, i cinque colleghi avevano avuto l'idea un po' folle di mettersi sulle tracce del criminale di guerra Radovan Karadzic per consegnarlo alla [...]
Tra tutti gli attori giunti al Lido per promuovere film sulla guerra - in Iraq come in Bosnia - Richard Gere è quello che appare più sereno nelle vesti di divo impegnato pubblicamente in una causa politica. Eppure difende a spada tratta anche i colleghi, dicendo che in America parte della comunità artistica, sin dagli anni '30, '40, si è mossa per portare all'attenzione del pubblico temi scottanti, prendendo parte a dimostrazioni e quant'altro.
Reporter celebre come una star, Simon Hunt ha percorso tutti i teatri di guerra degli ultimi anni, dall'Africa al Medioriente, dal Sudamerica ai Balcani, in compagnia dell'amico-cameraman Duck. Sembra magicamente refrattario alle pallottole e ha già collezionato diversi Emmy allorché, un giorno, subisce il tracollo psicologico (le atrocità viste, la morte della sua donna, trucidata in un villaggio [...] Vai alla recensione »
Presentato fuori concorso all'ultima Mostra di Venezia, il film prende le mosse da un articolo di Esquire del 2000 su un giornalista (interpretato da Jesse Eisenberg) che si mette a caccia del criminale di guerra Rodovan Karadzic. Nel velleitario tentativo lo affiancano un reporter bollito (Richard Gere, vero "padrone" della scena) e un coraggioso cameraman (Terrence Howard).
Una storia per metà vera. Pubblicata su «Esquire» da un gruppo di giornalisti americani che, dopo aver seguito la guerra in Bosnia, erano tornati nei Balcani nella speranza di scoprire dove si nascondeva Radovan Karadzic, il criminale più ricercato di tutta Europa, pensando anche ad una taglia di cinque milioni di dollari posta sul suo capo. L'idea che se ne potesse ricavare un film venne a Mark Johnson, [...] Vai alla recensione »
Ancora frastornati dalle bombe di un film come Sotto le bombe di Philippe Aractingi, entriamo in un cinema a vedere The Hunting Party. Un film sulle conseguenze della guerra, una storia che si ispira alla realtà, e che prende le mosse da un articolo apparso sulla rivista "Esquire". Una storia vera che narra di alcuni giornalisti che si ritrovano in Bosnia, cinque anni dopo il conflitto, sulle trac?ce [...] Vai alla recensione »
"Solo le parti più ridicole di questa storia sono vere", recita un cartello all'inizio del film su quattro giornalisti che si danno alla caccia all'uomo nella Bosnia del dopoguerra. Ma probabilmente non è vero, viste le assurdità che contiene. L'avvertenza fa riferimento all'origine del film, e cioè a un articolo di Scott Anderson, pubblicato da Esquire, su una storia tanto assurda quanto vera: riuniti [...] Vai alla recensione »
In “The Hunting Party,” a misfired, misguided would-be satire set in postwar Bosnia, Richard Gere plays one of those Fourth Estate burnouts who periodically lurch into the movies. There's the regulation flask, a week's worth of whiskers and the pouched eyes that have seen a world of sorrows, and even more closing times. Marinating in booze and his own sour juices, he is meant to look worn out and nearly [...] Vai alla recensione »
«Ne parlerò con Sua Santità questo weekend». Richard Gere è appena salito sulla limousine che lo condurrà all'aeroporto e ha molta fretta. Deve raggiungere la massima autorità del buddismo tibetano, il Nobel per la Pace e quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, con il quale trascorrerà il fine settimana. Discuteranno le strategie da adottare per esortare il governo cinese ad ammorbidire il giogo [...] Vai alla recensione »
Richard Gere sembra ormai prigioniero dellla propria icona. È sgradevole, infatti, constatare come un attore così bravo e bello accetti sempre più spesso ruoli di servizio manierista, magari governati da mestieranti che si credono autori grazie al salvacondotto del tema politicamente corretto. È esattamente ciò che gli capita in «The Hunting Party» di Richard Shepard, dove interpreta al suo peggio [...] Vai alla recensione »
Inviato e gentiluomo. Richard Gere invecchiato, scapigliato e scombinato è un American Gigolo ancora più affascinante e talentuoso. Deve ringraziare Richard Shepard, che già aveva rivitalizzato Pierce Brosnan sicario surreale e brillante in The matador, se in un periodo di calo gli ha offerto un film decisamente interessante. Il divo è Simon Hunt, reporter televisivo d'assalto, che fa coppia con il [...] Vai alla recensione »
Il reporter di guerra Richard Gere ha sbroccato in diretta giocandosi credibilità e carriera dopo aver visto morire il suo amore. Tra l'ostinato e l'alcolizzato, tormenta gli ex colleghi a Sarajevo affinché lo aiutino nella caccia alla 'volpe', il feroce criminale di guerra in cui è facile riconoscere Rodovan Karadzic, condannato dal tribunale dell'Aja e sul quale gli Stati Uniti hanno messo una taglia [...] Vai alla recensione »
Furon fatali al «Che» marocchino, Mohammed Ben Barka, poi al «Che» afghano, il comandante Massud, le pseudointerviste filmate. È questo lo spunto anche de I cacciatori - The Hunting Party di Richard Shepard: nel mirino, il Cavour serbo-bosniaco, Radovan Karazdic, nella realtà tuttora libero, che un giornalista - umanitario a parole, disumano nella pratica - interpretato da Richard Gere vuol attrarre [...] Vai alla recensione »
Nell'ottobre del 2000 sulla rivista Esquire il giornalista americano Scott Anderson pubblicò un curioso articolo dal titolo "Cosa ho fatto quest'estate". Vi raccontava del suo ritorno a Sarajevo da ex inviato di guerra, della rimpatriata in un albergo con alcuni suoi colleghi, dell'eccesso di alcool e della scommessa fatta a fine nottata di partire tutti a caccia del più ricercato criminale di guerra: [...] Vai alla recensione »
Sul muro, la scritta "Enjoy Sarajevo", nello stesso carattere e con gli stessi colori associati in tutto il mondo alla Coca Cola. Davanti al muro, poco lontano dall'Holiday Inn che fece da quartier generale per i corrispondenti di guerra, si ritrovano un reporter americano e il suo cameraman. Il primo – Richard Gere con i capelli bianchi e la barba lunga, si lava quando capita, tiene sempre qualcosa [...] Vai alla recensione »