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Film nelle sale: Sopravvivere con Iron Man

Una settimana tra blockbuster - Iron Man e Saw IV - e film d'autore.
di Chiara Renda

I blockbuster

martedì 29 aprile 2008 - Rubriche

I blockbuster
Il mese di maggio inizia all'insegna del nuovo supereroe Marvel passato alla celluloide: Iron Man, alias Anthony "Tony" Stark, personaggio dei fumetti creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, rivivrà sullo schermo sotto le sembianze del tormentato Robert Downey jr., diretto da Jon Favreau in una versione attualizzata e ambientata in Afghanistan (il fumetto originale del 1963 aveva come cornice il Vietnam). Preso prigioniero dagli integralisti islamici che gli impongono di costruire per loro un missile per farla finita per sempre con gli americani, il geniale inventore Tony Stark penserà bene, con lo stesso materiale fornitogli, di costruire di nascosto un'armatura per fuggire dalla sua prigionia e – in seguito – per aiutare i più deboli. Aiutato dalla bellissima assistente (Gwyneth Paltrow), una volta tornato in America e perfezionata la sua armatura rossa e oro, Tony sarà pronto per vestire i panni di Iron Man trasformandosi nel più umano dei supereroi. Il film, che uscirà quasi contemporaneamente in tutto il mondo, sbarcherà in Italia il primo maggio.
Con un giorno di anticipo rispetto alla festa dei lavoratori arriva invece l'altro blockbuster della settimana: Saw IV. Chissà se mai finirà questa tanto discussa saga horror che nel bene o nel male continua a far parlare di sé e ad appassionare orde di adolescenti. Mentre è già in lavorazione il quinto capitolo (stavolta diretto da David Hackl e interpretato da Julie Benz), esce in Italia il quarto episodio, diretto come i due episodi precedenti da Darren Lynn Bousman. Jigsaw e la sua assistente Amanda erano morti nel precedente capitolo; ora due esperti investigatori dell'FBI, l'agente Straham e l'agente Perez, hanno il compito di raggiungere il detective Hoffman, che sta indagando sulle ultime tracce di Jigsaw per mettere assieme il puzzle. Il gioco dunque è riaperto e pronto per ricominciare...

Racconti dall'Europa
Tra fiaba e realtà è il film di Vera Belmont Sopravvivere coi lupi, ispirato al libro omonimo e alla storia quasi "vera" di Misha Defonseca: durante l'invasione del Belgio da parte dei tedeschi nel 1940, la Defonseca, ebrea di sei anni, riesce a evitare la deportazione nascosta dai genitori (poi deportati) presso una famiglia di cattolici. Ma decisa a fuggire anche da lì, la piccola in cerca della sua famiglia si ritrova a viaggiare tra Germania, Polonia e Ucraina, percorrendo a piedi più di tremila chilometri. Una storia commovente nella quale i "lupi"del titolo da animali feroci si fanno qui genitori adottivi della bambina, aiutandola a sopravvivere nelle avversità.
Dal Nord arriva invece un film di denuncia sulla violenza domestica e i delitti d'onore che si consumano fuori e dentro le case nella notte di Stoccolma: Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson racconta l'odio incontrollato di padri, mariti, fratelli in una fredda notte nordica: tre storie, tre destini che si intrecciano, mostrati dal regista con sguardo ossessivo e forse poco morale, uno sguardo che soddisfa il bisogno voyeuristico dello spettatore ostentando la violenza dei gesti.

In territorio di guerra
Su terreno di guerra si muovono invece Sotto le bombe e The Hunting Party. Il primo, ambientato in Libano nel 2006 all'indomani dell'annuncio del cessate il fuoco tra l'esercito israeliano e i militanti Hezbollah, è un bel film di impianto neorealista, drammatico quanto autentico, in cui il regista di origine franco-libanese Aractingi riflette sui modi di percezione della violenza da parte dei civili. Un manifesto di pace che è stato una necessità per il regista: "Sono gli avvenimenti che mi hanno fatto fare il film" ha dichiarato "È per tutte le vittime di tutte le guerre, per difendermi dall'odio che mi stava crescendo dentro".
In clima di guerra si svolge anche il viaggio, ben più spettacolare e sensazionalistico, di Richard Gere in The Hunting Party, film in cui l'attore interpreta uno spregiudicato giornalista in cerca, con i suoi due cameramen, di un pericoloso criminale di guerra bosniaco. Ispirato a un fatto di cronaca, il film di Richard Shepard si muove tra l'azione adrenalinica, il road movie e l'introspezione psicologica di un reporter disposto a tutto per uno scoop, riflettendo con coscienza sulle passioni umane.
Infine, l'ultima uscita è l'originale Il treno per il Darjeeling, ultima fatica – presentata a Venezia – del surreale ed eccentrico Wes Anderson, che dopo aver descritto le tragicomiche relazioni familiari della famiglia Tenenbaum e del team marino Zissou, si concentra sulla riunione dei tre fratelli Whitman in un nuovo bizzarro e colorato viaggio, stavolta a bordo di un treno (Il "Darjeeling Limited"). Nato da tre interessi personali del regista (i treni, l'India e i fratelli), il film prosegue idealmente le opere precedenti (in particolare I Tenenbaum) con spirito forse meno comico e più maturo, non rinunciando alle caratteristiche fondanti del cinema di Wes Anderson, la maniacale attenzione ai dettagli, ai costumi (della bravissima Milena Canonero; si noti il set di valigie!) e alle musiche anni '70 (Kinks, Rolling Stones, Peter Sarsted). E soprattutto a quel vago senso di nostalgia e spaesamento che accompagna tutte le sue creature da fumetto, adulti capricciosi, viziati e allo stesso tempo fragili e indifesi.

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