Titolo originale | The Legend of Tarzan |
Anno | 2016 |
Genere | Avventura, Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | David Yates |
Attori | Christoph Waltz, Christian Stevens, Rory J. Saper, Margot Robbie, Samuel L. Jackson, Alexander Skarsgård Lasco Atkins, Simon Russell Beale, Ella Purnell, Casper Crump, Jim Broadbent, Djimon Hounsou. |
Uscita | giovedì 14 luglio 2016 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 2,49 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 24 ottobre 2016
Il film, prodotto dalla Warner Bros, trasporta sul grande schermo il celebre personaggio ideato da Edgar Rice Burroughs. Il film ha ottenuto 2 candidature a Razzie Awards, In Italia al Box Office The Legend of Tarzan ha incassato 15,1 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Lord Greystoke vive a Londra, nell'elegante dimora di famiglia, con la moglie Jane. Quando il governo lo invita a tornare in Congo, rifiuta: Tarzan, dice, non c'è più. Il suo nome, ora, è John Clayton III. Saranno le pressioni dell'afroamericano George Washington Williams, deciso a provare la colpevolezza del Belgio in materia di schiavitù, e la richiesta di Jane, a farlo decidere per un ripensamento. In Africa, lo aspettano gli amici animali, ma anche vecchi e nuovi nemici.
Pallido, quasi lugubre, e però scattante all'occorenza e appassionato nel bacio sul collo: il Tarzan di Alexander Skarsgard si fa avanti come se provenisse direttamente dalla Bon Temps di True Blood. Sappiamo che gli abiti pluristratificati che lui e Margot Robbie indossano quando facciamo la loro conoscenza sono destinati a ridursi del 90%, ad un paio di pantaloncini strappati e poco più. La domanda, allora, è: come racconterà David Yates questa trasformazione? E la risposta passa dal sentiero recentemente battuto dal Libro della Giungla per approdare al superhero-movie.
Procede dunque parzialmente a rovescio, The Legend of Tarzan, non verso la civilizzazione dell'enfant sauvage cresciuto dalle scimmie ma verso un ritorno alla natura intesa come luogo di lealtà, di lotta senza trucchi, di fecondità. Il film, che in fin dei conti diverte e intrattiene quanto basta, o di poco sotto la soglia, soffre però anche di qualche malattia della pelle, ovvero di alcuni difetti visibili in superficie, tra i quali una computer grafica non eccellente (niente a che vedere con l'eleganza e la misura del film di Favreau, e con l'emozione che ne derivava), e una trasudante preoccupazione per il politicamente corretto, da cui la tematica anticolonialista e il radicamento nella verità storica dello scontro tra l'ex soldato della Guerra Civile G.W. Williams e Leopoldo II re del Belgio.
Al fondo, però, il Tarzan di Yates è anche una commedia del rimatrimonio e soprattutto un ritorno al primigenio carattere americanissimo del personaggio di E. R. Burroughs, concepito già in chiave pop, a metà tra il mito del Far West e quello di Superman, tra fumettone ecologista e impavido sprezzo del ridicolo.
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Questo film è l'ennesimo tentativo Hollywoodiano di rivitalizzare vecchie icone e leggende del cinema o della letteratura, senza avere reali e buone idee per poterlo fare decentemente. Il film scorre molto lento, senza particolari guizzi e senza una vera nuova idea che lasci il segno. Il tutto infarcito a forza da numerosi flashback talvolta tediosi, talvolta confusionari, talvolta solo [...] Vai alla recensione »
Il personaggio Tarzan ha sempre catturato l'attenzione del pubblico, sia nella serie di romanzi di Edgar Rice Burroughs sia nei vari adattamenti cinematografici. Dopo l'esperienza con gli ultimi 5 capitoli di Harry Potter, David Yates si mette di nuovo dietro la macchina da ripresa per raccontare la storia di Tarzan. Nella pellicola di David Yates The Legend of Tarzan, viene mostrato con grande profondità [...] Vai alla recensione »
The Legend of Tarzan non è perfetto ne memorabile, ma neanche un brutto film. Alexander Skarsgård nei panni dell'uomo scimmia è a dir poco azzeccato e lo stesso vale per il resto degli interpreti. Tra gli altri punti forti ci sono il contesto, i costumi, gli animali 3D e animazioni che, seppur non raggiungendo la perfezione di altre pellicole odierne, fanno il loro dovere (fatta [...] Vai alla recensione »
Il Tarzan di Burroughs termina ed inizia quello di David Yates; e infatti l’uomo della giungla si trova nel mezzo di un’avventura politica, da un lato il nemico storico della giungla, l’uomo cui ha ucciso il figlio, e, dall’altro, gli intrighi del governo belga per riparare il proprio debito pubblico attraverso il commercio di schiavi in Congo.
Film certamente godibile, che riesce ad intrattenere, ma nulla di più. Bocciato l'attore protagonista, a mio avviso aveva solo il fisico di Tarzan, promossi, seppur con la sufficienza, la Robbie (a tratti ho pensato che fosse lei la vera protagonista) e Samuel L. Jackson, icona comica del film. Toccante la scena tra Tarzan e Tantor, a mio parere la più riuscita del film.
Negli ultimi anni siamo stati sommersi dà un'infinità di reboot di celebri personaggi di romanzi o fumetti. Nonostante la grande maggioranza di questi ha avuto un grande successo, invece di produrre un reboot della storia di Tarzan, si è deciso di realizzarne un "sequel" non legato a un film precedente in particolare (avendo l'intero [...] Vai alla recensione »
Ammetto di averci trascinato mio marito che non ama la saga di Tarzan,ma quale soddisfazione nel vederlo piacevolmente sorpreso dopo meno di 30 minuti di proiezione e nel sentirlo dire più volte"ma che bel film,non è la solita storia di Tarzan,è un sequel a tinte gialle,e che bella scenografia!".Praticamente ha già detto tutto lui:nuova storia ,personaggi vecchi [...] Vai alla recensione »
Regia: David Yates Cast: Alexander Skarsgard, Margot Robbie, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson Durata: 110 min. Genere: Avventura il Lord Greystoke, meglio conosciuto come Tarzan, viene invitato dal governo a tornare nel suo Stato originario ovvero quello del Congo, con l'intento di aiutare la popolazione indigena con cui è cresciuto.
PIZZI MOVIE RECENSIONI: “THE LEGEND OF TARZAN”. Come un tormentato e letale super eroe, il Tarzan di questo film è un fisicato e selvaggio lord inglese che torna nella sua amata Africa per salvare il Congo dalle minacce di morte e schiavitù impartite dal governo Belga. Nel più totale rispetto di una natura primordiale va in scena un godibile film d'azione supportato da un cast impegnato e da [...] Vai alla recensione »
Teoricamente l'ambientazione sarebbe il Congo, tuttavia le riprese sono state fatte in Gabon. Il film è godibile. Il modo in cui Tarzan diventa tale è affidato ai flashback e la trama è incentrata su di un ritorno dello stesso in Africa. Waltz si conferma un grandissimo, Margot Robbie è un sogno ad occhi aperti. Buona visione.
Un Jeeg Robot in chiave hollywoodiana, un supereroe in soccorso della periferia del mondo, almeno ho pensato io guardando questo film (insomma si puo’ certo vedere) pero’ un po’ troppo pacchiano, un montaggio cosi’ cosi’, una recitazione che non ha sussulti in Waltz, effetti speciali che non mi hanno convinto, certo che il messaggio e’ chiaro, l’Africa agli africani.
Non avevo grosse aspettative, ma ero molto incuriosito nel vederlo. Devo dire che in fin dei conti mi è molto piaciuto, si lascia guardare e non annoia mai. Non è la classica storia di Tarzan, cosa buona perché rappresenta una storia nuova. Ottimo il cast, le musiche e gli effetti speciali, questi ultimi ottimi in alcuni punti e in altri un pó meno, ma nel complesso molto [...] Vai alla recensione »
Fumettone anticolonialista e antischiavista che si basa su un' incongruenza di fondo: il ragazzo selvaggio allevato dalle scimmie fino all'età da prender moglie, non solo impara a parlare e a camminare eretto ma diventa pure Lord inglese e ne assume tutte le buone maniere.?????? Ma il regista ha mai sentito parlare di Truffaut e di Itard?????.
andare a vedere questo film sono solo soldi buttati noioso,scontato,non ti prende per niente computer usato ovuque,non ti lascia niente, il vuoto!!!
2/5 perfettamente d'accordo. Personaggi sviluppati poco e male. Bene la fotografia ed alcuni effetti speciali. Ma la trama, LA TRAMA, i primi 60 minuti scorrono cosi lentamente che ne sembrano passati 200. Va benissimo rispolverare vecchi romanzi ma servono nuove idee e svilupparle bene per accontentare davvero tutti. Nessuno si aspettava di trovare un Tarzan civilizzato che torna nella giungla, [...] Vai alla recensione »
Perchè Waltz e Jackson si siano prestati a questa pellicola rimane un mistero. Il film è mal realizzato probabilmente con budget assolutamente non sufficiente alle pretese iniziali: gli effetti speciali sono inadeguati e le ambientazioni sembrano fuoriuscite da un B Movie televisivo. Anche la trama, poco curata, di certo non aiuta. Film da evitare.
Piu che un film su tarzan, mi sembrava un minestrone, una parodia, una commedia, alcuni indigeni erano dei bodybuilding, mentre tarzan era un po scarsino, neppure l'urlo di tarzan, niente.
Flash back lentissimi, credibilità zero (anche in un fantasy occorre tenere conto di quanto tempo passa e di ciò che può accadere in quel determinato intervallo), mai un pizzico di emozione. Leggere i critici o ascoltarli da Mollica mi fa pensare che di tecniche di narrazione non sappiano nulla, visto che non vedono neanche gli errori narrativi macroscopici di un film così malmesso.
Il prossimo 14 luglio arriverà nelle sale italiane The Legend of Tarzan, l'ennesimo titolo sulla saga dell'eroe che si deve alla penna di Edgar Rice Burroughs. A dare corpo e volto all'uomo scimmia è Alexander Skarsgard, figlio di Stellan, l'attore prediletto da Lars von Trier. Il regista è David Yates, britannico, che ha firmato quattro Harry Potter.
Tarzan è uno dei personaggi più frequentati dal cinema. È legittimo, fa parte della cerchia, ristretta e privilegiata, dei grandi codici offerti dalla letteratura, o dalla cultura popolare, e poi accolti dal cinema. Come Robin Hood e Zorro, che rappresentano la giustizia, la tutela del debole, la punizione del malvagio, sentimenti che fanno parte della vocazione di noi tutti.
Penso anche ai Tre moschettieri, l'espressione dell'avventura più bella e ingenua. E penso ad Anna Karenina, la donna che "va dove la porta il cuore" e ne paga un prezzo altissimo. Sono tutti personaggi, e simboli, ai quali il cinema, appunto, ha attinto a piene mani, e sempre con successo. Sono centinaia i titoli nei decenni, secondo le generazioni. E tutti accolti nel profondo, come un'antropologia evocata dalla memoria e dalla coscienza.
In arrivo il 14 luglio sugli schermi italiani questo nuovo Tarzan potrebbe anche chiamarsi Il ritorno di Tarzan, come il secondo romanzo che Edgar Rice Burroughs scrisse sul personaggio da lui inventato, perché pur narrandone le origini si concentra più che altro sul ritorno dell'uomo scimmia nella giungla dopo aver passato diversi anni nella civiltà, sposato con Jane. The legend of Tarzan, questo il vero titolo, dunque affronta l'effetto che la mitologia e il retaggio di Tarzan hanno su Tarzan stesso.
Diretto da David Yates, regista noto per aver condotto la nave Harry Potter per tutti gli ultimi capitoli della lunga saga (e prossimamente al comando della nuova storia di J.K. Rowling, Animali fantastici e dove trovarli), il film ha un cast di impressionanti fisique du role.
Innanzitutto il villain galantuomo per eccellenza del cinema americano degli ultimi anni, Christoph Waltz, poi Margot Robbie nei panni di Jane e Alexander Skarsgard, fino ad ora visto rapidamente in Melancholia e poi in War on everyone, in quelli di un Tarzan inizialmente civilizzato ma ben presto richiamato dalla foresta.
Abbiamo potuto dare un'occhiata a 20 minuti di film in anteprima, poco più di un pugno di scene slegate tra loro per farci un'idea di come sarà il film, e queste sono le 10 cose che abbiamo capito essere lecito aspettarsi.
Edgar Williams Borroughs faticava a sbarcare il lunario quando nel 1912 l'Àll-Story Magazine pubblicò la prima puntata del suo Tarzan, che significa «pelle bianca». Per quanto non originale, e già affrontata a più ispirati livelli da Rousseau e Kipling, l'idea su cui si fondava il personaggio (conta più l'ereditarietà o l'ambiente?) risultò vincente e fece la fortuna dell'autore, alimentando per oltre [...] Vai alla recensione »
L'urlo di Tarzan terrorizza anche l'Occidente... Come dite? Era l'urlo di Chen, cioè di Bruce Lee? Scusate ci siamo confusi, con tutti questi uomini volanti... Anche gli sceneggiatori di quest'ennesima versione dell'eroe creato da Edgar Rice Burroughs più di un secolo fa però non hanno le idee chiare. E sparano in tutte le direzioni, come cacciatori dotati di armi potentissime ma senza mira.
Io Tarzan, tu Jane, essi dormono. Ovvero, noi dormiamo, noi spettatori, "costretti" a sorbirci un sonnacchioso rilancio (reboot) cinematografico del personaggio creato da Edgar Rice Burroughs. Non funziona quasi nulla, con la splendida eccezione degli animali, soprattutto i gorilla Mangani da cui viene allevato Tarzan: realizzati in computer grafica (CGI), scimmioni, leoni, elefanti, gazzelle, ippopotami [...] Vai alla recensione »
Re del cinema d'avventura fin dall'epoca del muto, negli ultimi decenni Tarzan è stato collocato in pensione dai supereroi Marvel. Richiamato in servizio, l'eroe della jungla assume (ironicamente) le sembianze di Alexander Skarsgàrd, a suo tempo bocciato proprio per il ruolo di Thor. Tarzan è torato in Inghilterra, dove ha ripreso il titolo di Lord Greystoke e vive piacevolmente assieme alla moglie [...] Vai alla recensione »