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Ultimo aggiornamento venerdì 4 ottobre 2019
La storia di Roberto, studente universitario in un ateneo in cui i docenti vendono esami, assumono solo amici e parenti e sono dediti alla raccomandazione. In Italia al Box Office Tuttoapposto ha incassato 878 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Roberto Lipari è figlio del rettore dell'università di una cittadina siciliana e grazie all'influenza del padre supera tutti gli esami con trenta e lode. L'ateneo è dominato dalla famiglia Mancuso, che ha piazzato tutto il parentado nei posti chiave, e i docenti si distinguono, oltre che per nepotismo, per corruzione, assenteismo, bacchettonaggine o, al contrario, libidine incontrollata, e naturalmente genuflessione al potere del rettore. Ma l'incontro fra Roberto e Irina, studentessa Erasmus proveniente dalla Russia, spingerà Roberto a smarcarsi dal sistema di privilegi del quale ha sempre fatto parte e a contestare, oltre al sistema universitario corrotto, anche l'autorità di suo padre. E lo strumento per farlo sarà una App che assegna il gradimento degli studenti al corpo docente: una sorta di Tripadvisor universitario, anonimo e spietato.
Tuttapposto, seconda regia al lungometraggio di Gianni Costantino, è un progetto che appartiene al vero Roberto Lipari, comico televisivo, conduttore e star del web.
Lipari debutta come sceneggiatore e protagonista, e i problemi cominciano proprio da qui. Infatti l'idea del film è buona, e addirittura nobile, perché la baronia universitaria, soprattutto al Sud, e il sistema delle raccomandazioni distruggono ogni meritocrazia, ed è una croce che molti coetanei di Lipari hanno dovuto e devono portare. Ma questa tematica è affrontata in modo ambiguo, a cominciare dal fatto che gli studenti usano l'App non per riattivare il processo meritocratico, ma per farsi dare una sfilza di 30 dai docenti impauriti dal potere del web.
È soprattutto la sceneggiatura (che pure conta l'aiuto di ben quattro firme oltre a quella di Lipari, compresa quella del regista) a fare acqua: la "conversione" del protagonista, che fino a quel momento ha goduto spudoratamente dei vantaggi della sua situazione, è repentina e poco giustificata dalla relazione flebile con Irina, la progressione della storia è piena di implausibilità, e la conclusione è poco seminata nelle caratterizzazioni principali.
Certo, Tuttapposto è una commedia, genere cui si perdonano molte cose: ma le grandi commedie, soprattutto quelle che affrontano la critica sociale, sono scritte con un fondo di realismo e una forte riconoscibilità dei personaggi. E non parliamo solo di commedie all'italiana classiche, ma anche di lavori recenti come Smetto quando voglio, che trattava un tema molto simile con ben altri profondità e ironia.
Ci sono altri due problemi, forse legati alla provenienza web di Lipari: il primo è la presunzione che tutto ciò che il protagonista dica sia interessante e divertente, cosa che su Youtube funziona ma nel contesto di una sceneggiatura comica, dove invece è fondamentale eliminare il superfluo e il ridondante, finisce per azzoppare la comicità delle battute.
La seconda è che la presenza scenica di un comico televisivo o internettiano non ha necessariamente la stessa resa sul grande schermo, come già dimostrato da Fabio Rovazzi ne Il vegetale. Il che appare più evidente accanto ad attori di spessore come Luca Zingaretti e Monica Guerritore, ma anche a comici di esperienza come Sergio Friscia o Silvana Fallisi.
TUTTOAPPOSTO disponibile in DVD o BluRay |
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Il figlio di un rettore di un istituto universitario siciliano è in grado di superare ogni singolo esame senza il minimo sforzo ( naturalmente, ci riesce soltanto per il suo rapporto di parentela con l' illustre rettore ), quindi egli è il tipico " raccomandato " italiano e non è il solo, infatti, nell' Università situata in Sicilia vengono assunti esclusivament [...] Vai alla recensione »
Un film sorprendente.Sarò sincera, le mie aspettative non erano molto alte ma mi sono dovuta ricredere. Occhi incollati allo schermo: il tempo è piacevolmente volato. Costellato da momenti esilaranti, di una comicità intelligente, ironica e mai volgare. TuttApposto propone anche, in punta di piedi, uno spaccato sul mondo dell'abuso di potere, sul rapporto tra genitori e figli, sulla differenza generazionale [...] Vai alla recensione »
Film fantastico! Fresco, capace di leggere la società Italiana in molti suoi aspetti, divertente e originale
Film straordinariamente fresco, per il tema di particolare attualità, ovvero il sistema corrotto degli Atenei italiani. Nel film ci sono attori divertenti e bravi. Consiglio di vedere questo film perché non solo fa ridere ma anche riflettere.
.... di domenica 13 ottobre: Camilleri ha scritto "Gli arancini di Montalbano", e non "Le arancine di Montalbano". Fatevene una ragione, cari corregionali ovest: ARANCINI e non arancine!!! Sono a punta perchè ricordano la cima dell'Etna! Detto questo, il film è leggerino, ma si guarda con rilassatezza. Spero che Lipari riprovi a fare qualcos'altro eliminando [...] Vai alla recensione »
Un film siciliano parlato in italiano. Ed è già questo per me un punto importante. Un film ben stuadiato sotto l'aspetto dei dialoghi e della storia. Mi è piaciuto perchè ha sempre sotto un fondo di satira sulla nostra società.
Commedia all'italiana che analizza un male che si abbatte in varie Università d'Italia e non solo nelle Università. Roberto è il classico figlio di papà, il padre è Rettore dell'Università dove egli ovviamente "studia" presentandosi agli esami di fronte a Professori parenti; tra zii, cugini e parentele varie l'Università è [...] Vai alla recensione »
Scrivo tempo dopo l’uscita del film per dire che è encomiabile il fatto che TuttAPPosto venga proiettato nelle scuole. Infatti è così che l’ho rivisto. Ed andando oltre i concetti cinematografici, il valore didattico di questo film è davvero impressionante! L’impatto sui ragazzi, e l’esegesi del potere che il film fa, diventano semine per una bella [...] Vai alla recensione »
Il paesaggio barocco siciliano ricorda Germi, il contrasto tra palazzi sfarzosi e pessimi uomini che li abitano ha il sapore del gattopardo, l’assistente del rettore ricostruisce un moderno Fantozzi e la recitazione, tutta a sottrarre, del protagonista è un’empatica e forse non voluta, ma riuscita, citazione di Troisi, Nuti e tutta quella comicità che non urla, non fa smorfie e non eccede immotivatamente [...] Vai alla recensione »
Il film ha chiaramente un approccio dialettico e in ciò risulta encomiabile, permettendo attraverso situazione e discorsi per lo più banali di estrarre concetti molto profondi. Tuttavia questa sua ambivalenza potenziale è sfumata degradando verso la commedia degli equivoci dove un tutto sommato poco prestante personaggio protagonista quasi fatica ad imporsi sin anche sulla scena [...] Vai alla recensione »
Un film sorprendente. Sarò sincera, le mie aspettative non erano molto alte ma mi sono dovuta ricredere. Occhi incollati allo schermo: il tempo è piacevolmente volato. Costellato da momenti esilaranti, di una comicità intelligente, ironica e mai volgare. TuttApposto propone anche, in punta di piedi, uno spaccato sul mondo dell'abuso di potere, sul [...] Vai alla recensione »
90 minuti di sottile ironia, battute finemente intelligenti, un cast siciliano eccellente, temi che spingono alla riflessione, insomma un film che mancava da anni nel panorama italiano. Dimenticavo: niente volgarità e in pratica tutto recitato in italiano. Anche il sciur milanes lo comprende. Bravo Roberto Lipari
Sono andato a vedere questo "Tuttoapposto" insieme a degli amici e ci siamo annoiati da morire. Se questo è il nostro cinema italiano meglio non farlo. Non si ride, non si riflette ed è intriso di banalità e retorica. Sconsigliatissimo.
Forse per raccontare in modo plausibile la corruzione dei poteri universitari era meglio partire dalla scena in cui una studentessa apre la scollatura e dice: «Guarda che cosa devo fare per passare l'esame!». Divertente a volte, generosi gli attori, ma il paradosso di una app di merito degli studenti sui professori non sta in piedi, se non per fare un po' di sketch intorno auso e abuso della baronia. [...] Vai alla recensione »
Ho scarsa memoria dei miei anni universitari, ma ricordo bene certi - chiamiamoli così - vizietti accademici in uso, tipo l'occhieggiare di taluni nelle scollature delle studentesse in sede d'esame, pratica spero in via d'estinzione. Il repertorio di mala università esplorato da un'insolitamente felice commedia in uscita il 3 ottobre, "TuttAPPosto", è particolarmente dettagliato, tanto da risultare [...] Vai alla recensione »
Roberto (Lipari) è raccomandato fin da quando era uno spermatozoo. Infatti è il figlio del rettore (Luca Zingaretti, con la buffa pomposità che il ruolo richiede) di un'immaginaria università Borbona Sicula che, tra professori per dinastia (Mancuso vecchi e giovani, al limite acquisiti per matrimonio), compravendita dei voti, assenteismo e altre bagatelle, è ben poco immaginaria.
"È successo tutto in Sicilia...". Potrebbero esserci i fantasmi di Ficarra&Picone in Tuttapposto. Con un tono da fiaba che invece diventa solo la maschera di una commedia sociale. Le elezioni politiche di L'ora legale, la corruzione all'università di questo secondo lungometraggio diretto da Gianni Costantino. Un film sulla truffa. Erede della commedia all'italiana e dei Vanzina.
Super raccomandato combatte per la meritocrazia contro le baronie universitarie che fanno rima con la mafia delle famiglie. Guerra a colpi di «app», inseguendo l'amore di una bionda. Ma chi ci crede che una russa faccia l'Erasmus in una sgangherata università siciliana... E che i figli di si sconfiggono a pallini... Esile commedia che critica i vizi (tanti) dell'arte della raccomandazione, strappando [...] Vai alla recensione »
Nell'immaginario ateneo di Borbona Sicula, il nepotismo è ai massimi livelli. Regna la baronìa Mancuso (tutti i professori si chiamano così), che valuta gli studenti in base alle raccomandazioni, alle scollature, o ai soldi che sono disposti a pagare per superare l'esame. Ne approfitta Roberto Lipari; che, come figlio del rettore, ha il libretto pieno di 30 e lode.