Anno | 2020 |
Genere | Storico |
Produzione | Italia |
Durata | 50 minuti |
Regia di | Matteo Rovere, Michele Alhaique, Enrico Maria Artale |
Attori | Andrea Arcangeli, Marianna Fontana, Francesco Di Napoli, Gabriele Buselli, Silvia Calderoni Sergio Romano, Demetra Avincola, Massimiliano Rossi, Ivana Lotito, Gabriel Montesi, Vanessa Scalera. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
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Una storia. Un mito. La nascita di Roma come non è mai stata raccontata. Una serie in 10 episodi firmata da Matteo Rovere e disponibile dal 6 novembre su Sky e in streaming su NOW TV.
CONSIGLIATO N.D.
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Lazio, VIII secolo a.C, un mondo primitivo e brutale nel quale il destino di ognuno è deciso dal potere implacabile della natura e degli dei. I trenta popoli della Lega Latina vivono da anni sotto la guida del re di Alba, ma siccità e carestia minacciano la pace e la vita di queste città. Al di fuori di esse il bosco, un luogo oscuro abitato da creature crudeli e misteriose.
Romulus è il racconto di questo mondo attraverso gli occhi di tre ragazzi segnati dalla morte, dalla solitudine e dalla violenza: Yemos, principe di Alba, Wiros, un giovane orfano e schiavo e la giovane vestale Ilia. Una storia di uomini e donne che scoprono come crearsi un destino anziché subirlo.
Con Romulus, Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo re) firma il suo primo progetto per la TV, un affresco epico e una realistica ricostruzione degli eventi che, fra storia, leggenda e rivoluzione, portarono alla nascita di Roma.
Romulus, prodotta da Sky, Cattleya - parte di ITV Studios - e Groenlandia, e diretta da Rovere insieme a Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale, è una serie in dieci episodi, girata in protolatino e scritta da Filippo Gravino, Guido Iuculano e dallo stesso Matteo Rovere. La distribuzione internazionale è di ITV Studios.
I tre protagonisti sono interpretati da Andrea Arcangeli, nel ruolo di Yemos, principe di Alba, Marianna Fontana nei panni della vestale Ilia, e Francesco Di Napoli, che interpreta Wiros, un giovane orfano e schiavo. Completano il cast Giovanni Buselli, Silvia Calderoni, Sergio Romano, Demetra Avincola, Massimiliano Rossi, Ivana Lotito, Gabriel Montesi e Vanessa Scalera.
I PROTAGONISTI
Yemos (Andrea Arcangeli)
Principe di Alba, ha sempre potuto contare su suo fratello gemello Enitos, a cui si sente indissolubilmente legato dal sangue e dal destino. Costretto alla fuga e solo per i boschi è catturato dai Luperci ed è così che conosce Wiros. Quando si ritrova solo, inizialmente è perduto. Costretto a lottare per andare avanti, rinasce e diventa un uomo nuovo. L'incontro con Wiros è profondamente formativo, condivide con lui prove durissime e in lui ritrova qualcosa di simile a un fratello. Le sue origini regali fanno di lui un uomo con un grande senso dell'onore e delle tradizioni: la famiglia, l'onestà, la giustizia, il coraggio, il rispetto degli dei, la fedeltà al popolo, la non indifferenza di fronte al dolore altrui sono tutti valori che eredita dal nonno materno e che cerca di tenere alti contro ogni avversità. Ma il legame arcaico dell'eredità di sangue diventa pian piano ingombrante. L'incontro con i Ruminales gli farà scoprire una nuova parte di sé, più bestiale e selvaggia che lo renderà capace di reclamare ciò che gli è stato tolto.
Ilia (Marianna Fontana)
Figlia di Amulius, il fratello minore di Numitor, è rinchiusa dall'età di sei anni nel tempio di Vesta, dove serve la dea feconda di cui è sacerdotessa, custodendo il fuoco sacro che non deve spegnersi mai. Anche l'amore proibito che ha a lungo covato nel suo cuore non è stato sufficiente a tradire quel futuro impostole anni prima. Almeno finché il destino e un terribile tradimento non le portano via quello che aveva di più caro. Inizierà a combattere per divenire artefice del suo destino, senza sapere che l'unica persona al mondo di cui si fida, suo padre, le nasconde un terribile segreto.
Wiros (Francesco Di Napoli)
Solo al mondo, orfano senza destino, schiavo nella città di Velia, parte per i Lupercalia, il rito d'iniziazione che tutti i ragazzi della città devono compiere per diventare uomini. Nell'accampamento nei boschi insieme agli altri iniziandi subisce abusi, è umiliato, torturato. Qui è ancora l'ultimo degli ultimi, il più fragile, quello esposto alle peggiori vessazioni; eppure si dimostra anche il più determinato e caparbio, pronto a tutto per sopravvivere. L'incontro con Yemos segnerà per lui il passaggio dalla solitudine alla fratellanza. Impara a fidarsi, a volere il bene di qualcun altro al di fuori di sé, ad essere amato, a dare senza aspettarsi nulla in cambio. Il suo sarà un viaggio alla ricerca delle proprie origini e tra i boschi scoprirà in sé stesso una forza e una sicurezza che non avrebbe mai sospettato.
Ne hanno fatto l'elemento portante del film, l'iniziativa eclatante che avrebbe significato la diversità rispetto agli altri sceneggiati volgarmente parlati inn una lingua moderna. va beh. Contenti loro. Allora questo protolatino gli abitanti del Lazio primitivo dell'VIII secolo A.C., lo parlavano veramente? Temo che se ora un abitante di quel ferino mondo primitivo vedesse e ascoltasse [...] Vai alla recensione »
Premetto che ho molto apprezzato i film di Matteo Rovere da "Un gioco da ragazze" in poi. Anche "Il primo re" mi è molto piaciuto e mi ha molto coinvolto, soprattutto per la descrizione del profondo conflitto tra ragione e religione magistralmente interpretato da Alessandro Borghi. Dunque le mie aspettative erano elevate, ma sono rimasto profondamente deluso.