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Prima del mito, oltre la leggenda: Romulus riporta sullo schermo la Roma arcaica di Romolo e Remo

Il regista de Il primo Re ambienta il suo nuovo lavoro nella Roma pagana dei gemelli figli della Lupa, una Roma misteriosa che di rado ha trovato spazio al cinema o in TV. Ogni venerdì su Sky e in streaming su NOW TV.
di Ilaria Ravarino

Romulus

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lunedì 16 novembre 2020 - Sky

Il cinema ha sempre amato Roma, la sua grandezza e la sua caduta, la Repubblica e l’Impero. Ne ha raccontato senatori e condottieri, centurioni e imperatori. Ne ha fatto un genere, il peplum. Ne ha narrato tutta la storia. O quasi.

C’è infatti ancora un’area oscura, poco esplorata dal grande schermo, un territorio all’ombra della Lupa nel quale pochi cineasti si sono avventurati: la Fondazione di Roma, le vicende tribali alla base del mito, il confronto-scontro fra Romolo e Remo.

Riportata alla luce dagli otto episodi della serie Romulus - ogni venerdì su Sky e in streaming su NOW TV - la Roma arcaica e pagana dei gemelli figli della Lupa è stata di rado al cinema. E quasi sempre in Italia.

ROMOLO E REMO, IL DRAMMA
È del 1961 Romolo e Remo di Sergio Corbucci, dramma epico incentrato sulla vita di Romolo, interpretato da Steve Reeves, e sulla competizione subito dichiarata con il fratello: dalla cacciata della madre Rea Silvia alla fondazione di un piccolo villaggio, passando per l’uccisione del riottoso e tracotante Remo (l’attore Gordon Scott) fino al “ratto delle sabine”, il film si conclude con la morte del re, e con il raggiungimento da parte di Romolo della casa degli dei. Al soggetto e alla sceneggiatura c’è Sergio Leone, che scrive il copione con Ennio De Concini, Franco Rossetti, Duccio Tessari, Luciano Martino e lo stesso Corbucci. Nel cast anche Virna Lisi, nei panni della figlia del re dei Sabini, Julia, rapita da Romolo e sua futura amante.

Ricostruisce la Roma delle origini, partendo dall’uccisione dell’ambizioso Remo (Victor Ruiz) e soffermandosi sull’episodio del “ratto delle sabine”, anche il “peplum” messicano El rapto de las sabinas, del 1962, firmato da Alberto Gout, con l’attore Wolf Ruvinskis nel ruolo di Rómulo e girato negli storici studi Orphea di Barcellona.

Del tutto diverso l’approccio alla storia di Matteo Rovere (produttore e regista anche di Romulus) che nel 2019, con Il primo Re, rilegge la fratellanza fra Romolo e Remo in chiave realistica, “sporcando” di tratti primitivi l’immagine della Roma arcaica. Romolo e Remo (Alessandro Borghi e Alessio Lapice) sono due pastori che si liberano dalla schiavitù della città di Albalonga, finendo per capeggiare le tribù in rivolta: ma il fato ha deciso che solo uno dei due sarà Re, e nonostante i due fratelli facciano di tutto per sfuggire alla condanna, il destino dovrà compiersi per il bene di Roma.

ROMOLO E REMO, IN COMMEDIA
Anche la commedia più popolare ha provato a raccontare il mito, nel 1976 con Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa di Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore, con Pippo Franco nel ruolo di Romolo, Enrico Montesano in quello di Remo e il caratterista Bombolo ala sua prima prova cinematografica. Qui Romolo e Remo, allevati dalla prostituta Lupa, lottano per il possesso del territorio, ma soprattutto governano tra festini di palazzo e avventure erotiche con le concubine della sabina: litigano, il petulante Remo viene ucciso dal fratello, ma si ricongiungono alla fine del film, finendo entrambi all’inferno.

È un umorismo più sottile quello della commedia del 1962 Il ratto delle Sabine di Richard Pottier: scritto da Edoardo Anton e Carlo Infascelli, con Roger Moore nei panni di Romolo e Luisa Mattioli in quelli di Silvia, il film racconta la disperazione dei romani rimasti senza compagne, e la determinazione delle sabine, riuscite a evitare lo scoppio di una guerra nonostante il rapimento ordito da Romolo ai loro danni.

Ed è infine la tv a riportare ancora una volta in commedia, nei giorni più recenti, i due fratelli-coltelli: è successo nel primo episodio di Romolo + Giuly – La guerra mondiale italiana, la serie tv Fox che mette in parodia i vizi e le virtù della Capitale, con la ricostruzione della nascita di Roma ad opera di Romolo da Anagnina e Remo dei Parioli.

ROMULUS, LA FORZA DELL’IPERREALISMO
Nessuno, fino ad oggi, aveva però tentato la strada dell’iperrealismo percorsa da Romulus, la serie originale Sky ambientata nel Lazio del VIII secolo a.C: un mondo primitivo e brutale, in cui la natura degli elementi può essere feroce almeno quanto il giudizio degli dei.

Frutto di un’accurata indagine storica, la serie mette in scena per la prima volta i trenta popoli della Lega Latina raccontando trasversalmente il mito di Romolo e Remo, qui per la prima volta con i nomi arcaici di Iemos, principe di Alba, e Enitos, suo coraggioso e solare fratello.


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