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Renato Carosone

Renato Carosone ha lavorato come sceneggiatore, musicista, è nato il 3 gennaio 1920 a Napoli (Italia) ed è morto il 20 maggio 2001 all'età di 81 anni a Roma (Italia).

Diplomatosi in pianoforte all'età di diciassette anni presso il conservatorio di San Pietro in Majella, è subito scritturato da una compagnia d'arte varia ed inizia la sua attività in Africa, prima a Massaua, poi ad Asmara ed infine ad Addis Abeba, prestando pure servizio militare. Rientra in Italia nel 1946, ad ostilità finite e dopo quasi un decennio d'assenza. Nel 1949, scritturato da un nuovo locale napoletano, lo Shaker Club, dà vita al Trio Carosone: condividono l'avventura l'olandese Peter Van Wood - tra i primi a suonare da noi la chitarra elettrica, in seguito autore di brani quali Tre numeri al lotto (1949) e Via Montenapoleone (1954) - ed il fantasioso Gegè Di Giacomo, batterista versato per la comicità. Il successo del gruppo è immediato, con un repertorio influenzato dal jazz - Fats Waller, soprattutto - ed in parte fondato sulla garbata ironizzazione di canzoni della tradizione napoletana (Scalinatella, Anema e core, Luna rossa) od italiana (E la barca tornò sola). Quando Van Wood decide di lasciare per recarsi in America, la band s'allarga dapprima a quartetto e, successivamente, a sestetto. La notorietà in continuo aumento - rafforzata dalle esibizioni al locale di Sergio Bernardini, la Bussola di Focette, in Versilia - porta il nostro ad incidere, tra il 1954 ed il 1958, i sette 33 giri di Carosello Carosone, ove sono raccolte gran parte delle sue irresistibili composizioni. Intanto nei concerti, divenuti degli autentici spettacoli - l'introduttivo Canta Napoli di Gegè di Giacomo, i dialoghi singolari ad inframmezzare le esecuzioni, l'uso di oggetti in tema (vedi la penna da indiano per Il pellerossa) - destinati a terminare col coinvolgimento del pubblico, vengono eseguiti in maniera travolgente tutti i classici di Carosone: Maruzzella (1955), dedicata alla moglie e scritta assieme ad Enzo Bonagura; Tu vuo' fa' l'americano (1956), che inaugura in maniera felicissima la collaborazione col pittore-paroliere Nicola Salerno, in arte Nisa; O' sarracino (1958), dal ritmo travolgente; Torero (1958), in testa per due settimane alle classifiche di vendita Usa e che conoscerà oltre trenta versioni in lingua inglese; Caravan Petrol (1959), eseguita col turbante in testa da Di Giacomo. Un lungo tour, partito da Cuba e conclusosi alla Carnegie Hall di New York il 5 gennaio 1957 con esiti trionfali, dà conto della straordinaria popolarità del musicista campano: tuttavia non gli impedisce nel '60 di annunciare, all'apice della carriera, il proprio ritiro dalle scene ("per scendere dalla ribalta - dirà poi - mentre ero ancora vivo"). Il suo silenzio, poche volte interrotto - il concerto alla Bussola nel '75, un disco nell'82, la non memorabile partecipazione al Sanremo dell'89 - durerà oltre quarant'anni, non bastevoli a far piombare nell'oblio la sua inimitabile arte.
Courtesy of RAI

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Musicale, (Italia - 1956), 92 min.
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