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Ultimo aggiornamento lunedì 12 novembre 2018
Il principe di Salina, legato alle sue tradizioni ma capace di capire il corso delle cose, deve affrontare l'arrivo in Sicilia dei piemontesi. Il suo ... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto 3 Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Il gattopardo ha incassato 87,1 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Dall'alto della propria villa, la famiglia nobiliare dei Corbera accoglie con preoccupazione la notizia dello sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia per rovesciare il regno borbonico e avviare il processo di unificazione dell'Italia. Il capofamiglia Fabrizio, principe di Salina, sfruttando la propria intelligenza politica e l'attivismo dell'ambizioso nipote Tancredi Falconeri fra le file delle camicie rosse, comprende che i tempi stanno cambiando e che il potere politico e istituzionale è ormai in mano ad una nuova classe di ricchi borghesi. Per adattarsi al tramonto dell'aristocrazia e difendere il prestigio della propria casata, il principe decide così di attendere la presa di Palermo da parte dei garibaldini, appoggiare apertamente l'annessione all'Italia ed accettare le nozze fra l'adorato Tancredi e la bella figlia di un sindaco ricco e incolto, perché "affinché niente cambi, bisogna che tutto cambi".
Memoria e realismo solitamente parlano due tempi differenti: la prima si esprime al passato dei ricordi e dei racconti, il secondo al presente del resoconto e della cronaca. I percorsi paralleli dell'eco e della parola, della nostalgia e della testimonianza, di Proust e di Verga, tendono invece a incrociarsi sistematicamente nel cinema di Luchino Visconti. Nella ricercatezza delle sue immagini si fondono più arti e linguaggi, storie e discorsi di varie epoche e diversi contesti, che trovano ogni volta una temporalità specifica nel presente continuo del cinema. Rispetto alle più libere trasposizioni di Verga (La terra trema), Dostoevskij (Le notti bianche) e Camillo Boito (Senso), con Il Gattopardo il progetto culturale e cinematografico di Visconti si modella perfettamente su quello storico-letterario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: raccontare il passato al presente, riportare la memoria del passato ad una dimensione esistente e visibile per potervi leggere all'interno il tempo del "sempre umano", ovvero quegli uno o due secoli di passaggio allo stato sociale di cui il principe di Salina si fa portavoce.
Ispirandosi più ai principi del realismo letterario che a quelli del (neo)realismo cinematografico, Visconti consacra la messa in scena alla raffinatezza del dettaglio, alla ricchezza dell'ornamento e alla profondità della descrizione, per riportare la Sicilia moderna a quella dei tempi dell'Unità d'Italia. Le due dimensioni temporali del film convivono in una rappresentazione tanto complessa quanto necessaria, nelle intenzioni del nobile regista milanese, ai fini di creare quell'esatta "nuova vecchia Sicilia" vista attraverso gli occhi e l'ideologia del principe Fabrizio.
È raro vedere un "film in costume" affrontare le questioni realmente politiche del tempo raccontato. Ancor più raro è fare della minuziosità scenografica e dell'eleganza estetica il principio per veicolare in modo ancor più preciso e dettagliato la filosofia socio-politica del protagonista. Alla fine, il film non propone che una soggettiva di Salina (quella in cui mostra gli affreschi della villa al Generale di Garibaldi), peraltro inserita nella cornice del ricordo e marcata dagli sguardi in macchina degli attori. Ma è l'intero sguardo sul film, più che quello nel film, a raccontare un passaggio epocale sotto ad una prospettiva politica. Un'ideologia conservatrice quando non addirittura reazionaria, ma che fra i drappi e le tappezzerie delle ville barocche del palermitano fa aleggiare continuamente sensazioni di morte e di decadenza, tanto per la deriva culturale della classe borghese, ecclesiastica e militare, che per il passatismo di certa aristocrazia nobiliare.
Il sogno ottocentesco di Visconti non auspica un vero ritorno dal "tempo degli sciacalli e delle iene" al "tempo dei gattopardi e dei leoni", ma è in fondo quello di un meticoloso restauratore: far rivivere il passato in un presente artefatto, cambiare tutto affinché niente cambi.
IL GATTOPARDO disponibile in DVD o BluRay |
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"Dobbiamo cambiare tutto affinchè non cambi niente"è la frase storica,e vagamente"eccessiva",che Tancredi(Alain Delon)pronuncia davanti a suo zio il principe di Salina(un grandissimo Burt Lancaster)e già queste parole,in sè,rappresentano(insieme,soprattutto,anche al bellissimo dialogo tra don Fabrizio e il funzionario Chevalier sul"sonno"dei [...] Vai alla recensione »
Il gattopardo è uno di quei film che hanno fatto la storia non solo del cinema italiano, ma anche del cinema internazionale. Sapientemente diretto da Luchino Visconti, narra le vicende descritte nell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Protagonista indiscusso è il Gattopardo, ovvero il Principe Don Fabrizio di Salina (Burt Lancaster).
Siamo nel 1963 quando Luchino Visconti ci porta indietro nel tempo di circa cento anni catapultandoci nella Sicilia "pre-unita' d’Italia". Il principe di Salina è il protagonista del Gattopardo, film tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Don Fabrizio, così era chiamato il principe, è un uomo tutto d un pezzo, il pilastro della sua famiglia, che quasi ricorda un po' il Padrino. Don [...] Vai alla recensione »
Raramente nella storia del cinema un regista è riuscito a realizzare cinematograficamente migliorandolo un romanzo letterario. Oltre a cogliere alla perfezione l'essenza della narrazione, Visconti ha selezionato un cast d'attori la cui rappresentazione è da allora, indissolubile dal romanzo stesso. Chiunque legge il romanzo non può non immaginare personaggi differenti, chiunque vede il film sa di [...] Vai alla recensione »
In coincidenza(certo non a caso)per il Natale è uscita da noi la versione in Blu ray di questa pellicola con un interessante filmato sul produttore Goffredo Lombardo.Io ho comprato su un sito inglese l'edizione straniera con l'audio originale italiano e i sottotitoli inglesi, a meno della metà del prezzo del cofanetto sul nostro mercato.Forse anche per merito del nuovo lettore blu ray dvd 3d sony,la [...] Vai alla recensione »
Una interpretazione straordinaria di Burt Lancaster, uno degli attori più interessanti dei nostri tempi. Uno sfondo scenografico di esterni ed interni reale e vero, nonchè sontuoso ed aderente alla storia. non è da ritenersi un film storico, ma come del resto anche il libro, introspettivo e un pò allegorico. Un cast di attori giovani e meno giovani eccellente.
Nella Sicilia che sta per affrontare il passaggio dal Regno dei Borboni a quello d’Italia, il principe Salina cerca di attraversare questo importante cambiamento mantenendo la sua integrità. Si affida al giovane nipote Tancredi, fervente fautore del nuovo regno d’Italia per pilotare questa transazione e del quale promuove l’unione con Angelica, la bella figlia del sindaco di [...] Vai alla recensione »
L’equilibrio tra forma e contenuto, perseguito da Visconti fin dal fulminante esordio di “Ossessione”, trova qui, vent’anni dopo, forse la sua declinazione più riuscita. Ci troviamo infatti di fronte ad un’opera dove il dettaglio visivo, la costruzione delle sequenze e delle inquadrature, la cura meticolosa degli ambienti, la resa della luce, i movimenti [...] Vai alla recensione »
Sì, perché Visconti demolisce l'aristocrazia come Bunuel fa con la borghesia - o meglio il contrario in ordine cronologico. Ma lo fa con discrezione - direi quasi con rispetto - non solo perché ne fa parte, ma perché sa che le maniere garbate, quasi distaccate, sono più efficaci della satira spietata e della critica violenta.
Sicilia, 1860. Tancredi (Alain Delon), giovane di famiglia aristocratica, si arruola nelle Camice Rosse garibaldine. Suo zio, il principe di Salina (Burt Lancaster), desideroso di mantere i suoi possedimenti e fiducioso nella conservazione dello status quo nobiliare sotto la monarchia dei Savoia, decide di supportare la nascita del Regno d'Italia.
Segnalo un errore (piuttosto vistoso) della recensione morandini riproposta da Myovies: il ballo finale non è affatto in casa Salina: i Salina sono solo degli invitati (infatti Fabrizio ad un certo punto dice: "non sarei dovuto venire, ma non posso andarmene ora"). L' opera è tutt' altro che didascalica, e vi consiglio di guardare tutte le mediocri trasposizioni cinematografiche o televisive dei [...] Vai alla recensione »
Stupendo affresco di una aristocratica famiglia borbonica siciliana, in bilico tra l'attaccamento agli splendori del passato e i fremiti dell'avventura libertaria dei garibaldini. Ogni personaggio del film incarna un suo proprio modo di reagire ai segni dei tempi: il principe di Salina soffre ma cerca di contemperare la nostalgia per il glorioso passato con le esigenze dei [...] Vai alla recensione »
Grandissimo F I L M !
un film stupendo tratto da un romanzo eccellente, che offre uno spaccato di vita nell'italia post-unità, con i tempi che stanno letteralmente cambiando... come un nobile non riesce a star dietro a questo cambiamento e cosa significhi per l'alter ego di tomasi, ossia il principe don Fabrizio Salina. assolutamente perfetto, l'unica cosa sottovalutata nel film è il personaggio [...] Vai alla recensione »
Dopo 78 visioni, mi sono arreso. Il capolavoro contiene un errore micidiale. Il principe parte(con il seguito) dal suo palazzo sulle colline di Palermo , alla volta di Donnafugata che si trova al sud estremo della Sicilia. Durante il lungo, estenuante, viaggio il gruppo sosta anche presso una lurida bettola per un pernottamento. Subito dopo, come per incanto, appare il nipote (A.
IL Gattopardo è la summa del cinema italiano dei nostri anni d'oro, quello dei grandi autori.
I Savoia grazie ai Mille sono sbarcati in Sicilia, intenti a mettere ferro e fuoco l'isola e annetterla al proprio Regno. La famiglia aristocratica dei Corbera oscilla tra la paura e la speranza, guidati da una figura carismatica come Fabrizio, principe di Salina. Il quale però, sente sempre più l'incedere del tempo e di un'epoca alle porte che non sente più [...] Vai alla recensione »
Mi sono convinto a vedere questo film leggendo sulla copertina del DVD: "Il capolavoro di Luchino Visconti". Be' questo pezzo di storia non si può considerare capolavoro in quanto il cinema è prima di tutto intrattenimento, e ora vi chiedo come può intrattenere questo ottimo film del sopravvalutato Visconti? La risposta è che il caro Luchino ha un'attenzione [...] Vai alla recensione »
A che cosa serve un restauro? Nell'epoca del digitale, dove potremmo convincerci di avere praticamente tutti i film a nostra disposizione, perché recarsi in sala a vedere un film conservato e riproposto secondo criteri di accuratezza storica? Scavalcando d'un balzo l'abusato tema della pellicola contro il digitale, o dell'originale contro la copia, o ancora dell'esperienza in sala contro quella casalinga, si dovrebbe - almeno per il cinema italiano - inforcare altri occhiali.
Discusso, discutibile ma certamente non privo di belle immagini e di intensi valori emotivi, ecco Il Gattopardo, il film che Luchino Visconti ha tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Al suo centro, come nel libro, c’è un personaggio che domina su tutti gli altri, quello del principe palermitano Fabrizio di Salma, travagliato da una crisi personale che è anche la crisi del suo [...] Vai alla recensione »
Un principe siciliano, la sua famiglia, le sue terre, il suo confessore, i suoi contadini, all’indomani del 1860: una società tramonta, un’altra comincia il suo cammino. Un grande e sontuoso affresco, con pagine di bellissimo rilievo figurativo, come la lunga sequenza finale del ballo, e psicologico (come il colloquio fra il Gattopardo e il rappresentante del governo piemontese Chevalley); ma anche [...] Vai alla recensione »