Nonostante la felice intuizione, il film ha il sapore di un'occasione mancata, anche se non priva di delicatezza e godibilità. Commedia, Italia2015. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In seguito ad un incidente, una coppia si ritroverà come per magia in età infantile, conservando l'aspetto e la consapevolezza dell'età adulta Espandi ▽
Marco e Claudio sono amici da una vita. Marco è sposato con Giulia, conosciuta ai tempi del liceo, e si dichiara uomo felice e realizzato. Claudio invece è single e insoddisfatto perché non può staccarsi dal fianco della madre alcolista. Quando, a sorpresa, Giulia annuncia al marito di volersi separare perché si è innamorata di un altro Marco, disperato, racconta l'accaduto a Claudio, chiedendo al cielo di poter tornare indietro nel tempo, al momento prima del suo incontro con Giulia. Miracolosamente un incidente riporta i due amici ai 17 anni, dando loro la possibilità di riscrivere il passato, come desiderato da Marco. Ma si sa, bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché potrebbe realizzarsi non nel modo sperato. Recensione ❯
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Nella seconda parte del film pathos e satira si mescolano in modo intelligente. Commedia, Italia2014. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo il successo di Boris il trio Ciarrapico, Torre, Vendruscolo firma una commedia sulla forza dell'Amore e la potenza distruttiva del Natale. Espandi ▽
Massimo e Giulia si innamorano a prima vista, senza sapere quasi nulla l'uno dell'altra. Quando, dopo pochi giorni di frequentazione, Giulia invita Massimo a trascorrere il Natale a casa sua, il ragazzo inizialmente rifiuta, perché per lui quella ricorrenza è "il momento più spaventoso dell'anno". Ma la nostalgia di Giulia lo convince ad accettare l'invito della ragazza, e Massimo si ritrova a trascorrere la vigilia con i Colardo, un gruppo di boscaioli del viterbese che sembrano essere rimasti fermi all'età della pietra, quanto a grazie sociali. Recensione ❯
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Una commedia poco preoccupata di inquadrare storicamente e criticamente il disagio esistenziale dei suoi personaggi. Commedia, Italia2014. Durata 105 Minuti.
Dal regista di Nessuno mi può giudicare e Viva l'Italia Massimiliano Bruno, una nuova e divertente commedia. Espandi ▽
Anche gli psicanalisti possono cadere in depressione! Lo sa bene Marcello (Claudio Bisio), psicanalista cialtrone e cinico, che un giorno decide di chiudersi in casa e mollare tutto. Questo gesto "estremo" non viene accolto bene da Silvia (Anna Foglietta), segretaria di Marcello, che decide di radunare i suoi pazienti per cercare, tutti insieme, di farlo uscire dalla crisi. Un' idea bellissima, se non fosse che, ad aiutare Silvia, ci saranno: uno spacciatore affetto da attacchi di panico (Marco Giallini), un quarantenne mammome cronico (Massimiliano Bruno), una ninfomane decisamente invadente (Paola Minaccioni) una coppia in crisi sessuale (Paolo Sermonti e Caterina Guzzanti) e un telecronista in crisi per il tradimento della moglie. Strampalati, ma affettuosi e divertenti, i pazienti di Marcello cercheranno in ogni modo di tirargli su il morale! Recensione ❯
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Il film è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna. Espandi ▽
I genitori di tre studenti di terza media vengono convocati nella palestra della scuola dalla preside. Franco, il padre di Cristian, compra e vende immobili e ha una relazione clandestina con Carmen, mamma di Giordano, mentre Aldo e Rossella, lui adibito all'accoglienza in un ospedale, sono i genitori adottivi di Arsen, un ragazzino di origine africana. La preside ha per il quartetto una notizia choc: una compagna di scuola dei loro figli li accusa di averla assalita, immobilizzata e stuprata proprio nella palestra in cui i genitori sono convenuti. E gli adulti passeranno dall'incredulità al desiderio di salvare i propri ragazzi ad ogni costo.
Educazione fisica parte da una premessa totalmente implausibile: che una preside che si dice dotata di una grande etica e di un forte senso di protezione nei confronti dei più vulnerabili, invece di rivolgersi alle autorità per denunciare un crimine come la violenza sessuale su una minore riunisca (nel suddetto edificio) e avvisi i genitori dei responsabili di quel crimine, a rischio di inquinamento delle prove e delle testimonianze dei minori.
Anche la recitazione del cast non riesce a rendere verosimili i singoli ruoli, in particolare quello della preside interpretata da Giovanna Mezzogiorno. Recensione ❯
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Commedia fantascientifica demenziale dei The Jackal, tra i migliori della scena italiana di YouTube. Commedia, Italia2017. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'odissea sulla terra e nello spazio, per raccontare l'amore e l'amicizia ma soprattutto la voglia di esprimere il proprio talento e di realizzare i propri sogni. Espandi ▽
Ciro è un grafico che non riesce a trovare impiego stabile e ospita spesso in casa gli amici Fabio e Matilda, i quali litigano così costantemente che Ciro non riesce a dichiarare a Matilda i suoi sentimenti, nemmeno mentre lei sta per partire per l'estero in cerca di fortuna. Ciro è inoltre il dirimpettaio di sua madre, che lo controlla dalla finestra di fronte e lo rifornisce di manicaretti perché non diventi "sciupato". Recensione ❯
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Antonio Albanese porta sul grande schermo le gesta di uno dei suoi personaggi più famosi, Cetto La Qualunque. Espandi ▽
Uno spettro si aggira per la Calabria: è lo spettro della legalità. Contro questo spiacevole inconveniente, rappresentato dal candidato sindaco di Marina di Sopra, certo De Santis, la parte "furba" del paese schiera l'uomo della provvidenza: Cetto La Qualunque. Volgare, disonesto, corrotto, ma soprattutto fiero di essere tutto questo e molto di peggio, Cetto prima ricorre alle intimidazioni mafiose, poi a dosi inimmaginabili di propaganda becera, quindi assolda uno specialista. Il fine, e cioè la vittoria alle elezioni, giustifica interamente i mezzi utilizzati. Recensione ❯
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Un terzo capitolo confermativo e rassicurante, a cui sono stati smussati gli artigli comici. Commedia, Francia2022. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il terzo capitolo della saga Non sposate le mie figlie. Espandi ▽
Claude e Marie si apprestano a celebrare il loro 40esimo anniversario di matrimonio con una cenetta romantica, ma le quattro figlie vogliono regalare loro una grande festa a sorpresa. La riunione di famiglia non è una passeggiata: i coniugi cinesi si sono legati al dito che Claude non li distingue dai loro connazionali, gli avoriani si ribellano alla sistemazione pensata per loro, il suocero algerino vorrebbe cantare alla cerimonia con il suo gruppo rock per la disperazione della moglie, e la coppia israeliana è in piena crisi.
Riunione di famiglia è il terzo episodio di quella che è diventata una minisaga cominciata con lo spassoso Non sposate le mie figlie, e vede il comico Christian Clavier mattatore di una storia di accettazione obtorto collo della Francia multietnica.
Qualche gag è davvero riuscita, come il flashback in cui Claude si infila in casa di una famiglia cinese qualunque credendola quella del consuocero, mentre altre scontano la mancanza di novità della premessa comica e forse anche di un doppiaggio meno divertente dell'audio originale (l'adattamento invece è di prim'ordine, e aggiornato alla terminologia contemporanea). Recensione ❯
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Colpito da una malattia che intacca parte del suo cervello, un politico corrotto si trasforma nel paladino della gente onesta. Espandi ▽
Un importante senatore di origine meridionale è un politico corrotto, senza scrupoli né ideali. Quando viene colpito da una malattia che intacca parte del suo cervello, si trasforma piano piano un'altra persona. Più giusto e più corretto con gli altri, diventa anche il promotore di una singolare iniziativa: creare l'articolo 140 della Costituzione per sancire il diritto di ogni cittadino a conoscere la verità che si nasconde dentro le mura dei palazzi della politica. Recensione ❯
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Amori e delusioni di alcuni personaggi le cui storie si intrecciano, riflettendo sulla fallibilità del comportamento umano. Espandi ▽
Tratto dal romanzo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, il film racconta storie di vita quotidiana di alcuni personaggi di Baltimora, riflettendo sulla correttezza dei loro comportamenti.
Jennifer Connelly è la moglie insoddisfatta di Bradley Cooper; Kevin Connolly è un uomo che punta ad una donna, che purtroppo è l'amante di Cooper stesso. Recensione ❯
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Il remake di una commedia francese che calca sugli stereotipi e sembra auspicare un ritorno al passato. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di una blasonata coppia che vive a Milano. Lui ha tagliato tutti i ponti con la sua famiglia d'origine. Espandi ▽
Valentino Tarocco ha abbandonato la Puglia per inventarsi una nuova vita a Milano, dove è diventato un famoso designer (di oggetti scomodi e poco pratici) dal nome Vale Rocco. Per errore l'invito all'evento che dovrebbe precedere la vendita della sua azienda ai francesi (con conseguente delocalizzazione e snellimento del personale) arriva anche alla sua famiglia di origine, che Valentino ha rimosso al punto di dichiararsi pubblicamente "quasi orfano". E quando il pittoresco clan Tarocco approda a Milano, Valentino, sua moglie Costanza e il suocero Sergio li accolgono con grande imbarazzo. Ma un incidente riporterà Valentino ai suoi vent'anni, facendogli recuperare il dialetto pugliese e l'amore per le origini. E Costanza dovrà decidere se rimanere accanto all'uomo che ama, che al momento nemmeno la riconosce.
Un'estremizzazione a scopo comico potrebbe anche funzionare, ma la sceneggiatura del regista Umberto Carteni e di Herbert Simone Paragnani aggiunge il carico da novanta di una visione "quasi reazionaria" del mondo.
Nella costruzione fragile e stereotipata di Quasi orfano si salvano le interpretazioni degli attori: Riccardo Scamarcio usa la sua autoironia nell'esagerare il ritorno alle proprie radici, Vittoria Puccini riesce ad inserire umanità e tenerezza in un ruolo schematico, e Nunzia Schiano e Antonio Gerardi dominano la scena con una caratterizzazione più umana e sfaccettata di quanto consentito loro dal copione. Recensione ❯
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Un film d'altri tempi con un gruppo attoriale eccellente che non si accontenta della risata facile. Commedia, Italia, Belgio2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo si ritrova ad essere il signore di un feudo in rovina. Insieme a un gruppo di compagni poco convinti dovrà rivalutare le proprie terre. Espandi ▽
Sembra un film d’altri tempi, Il Pataffio, non soltanto per il salto all’indietro nell’adattare l’omonimo romanzo di Malerba, e in quello ancora più a ritroso che porta il regista Francesco Lagi a raccontare di un medioevo straccione e paesano, che unisce nella miseria il nobile e il contadino. Ancor di più, il legame col passato sembra di natura spirituale, un’eco di cinema italiano proveniente da decenni addietro e fatto di commedia esistenziale che non ha paura di spaziare e osare nelle ambientazioni. Altri tempi, come si diceva, e quindi altro cinema. Ma nel suo piccolo Lagi trova la formula giusta: qualcosa di diverso da ogni altro titolo nel panorama italiano di oggi, orgogliosamente autentico e soprattutto senza accontentarsi della pur riuscita parte di commedia.
C’è infatti uno sviluppo non scontato che accompagna i personaggi verso la conclusione inevitabile di una parabola amara, cementando nella memoria l’impatto del film ben oltre le risate. Prima, però, ci si diverte grazie a un cast di attori scelti tra i migliori caratteristi del panorama attuale. Recensione ❯
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Il primo film diretto da Andrea Zalone, da anni autore di riferimento e irrinunciabile spalla comica di Maurizio Crozza. Espandi ▽
Aurelio è un wedding planner pieno di debiti che cerca di vendere il suo business al migliore offerente, e l'unica offerta gli arriva proprio dal padre della sposa per cui sta organizzando la festa del "giorno più bello". Della sua squadra fanno parte l'acida Adele, che si impasticca per reggere la tensione, la responsabile del catering Serena, di cui Aurelio è l'amante, sposata con il fotografo Giorgio, che di Aurelio è stato grande amico, lo stravagante cantante Billy e una serie di personaggi di contorno. Lo sposo è un tipo arrogante con una madre impicciona e la cerimonia sarà costellata di imprevisti, proprio quando Aurelio sta cercando di fare bella figura con il suo potenziale acquirente. E nulla sarà come il wedding planner aveva pianificato.
Qui e là si sorride, ma non si crea mai l'effetto valanga del film originale, e anche le musiche sembrano appiccicate a scopo strategico più che adatte alla storia: peccato perché il montaggio iniziale su "Il ballo del mattone" aveva fatto ben sperare.
Ogni tanto però la sceneggiatura si impenna con dialoghi originali che hanno un ritmo e un pathos maggiore, come il chiarimento centrale fra Giorgio e Aurelio, che fanno pensare che Zalone avrebbe fatto meglio ad inventare una storia completamente nuova e più nelle sue corde che rimaneggiare un copione (quasi perfetto) di importazione. Recensione ❯
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Appena eletto, il nuovo Papa cade in una profonda crisi esistenziale. In preda allo sgomento, i cardinali decidono di affidarsi alle cure di uno psicanalista. Espandi ▽
I cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina procedono all'elezione del nuovo Papa. Smentendo tutti i pronostici viene nominato il cardinale Melville il quale accetta con titubanza l'elezione ma, al momento di presentarsi alla folla dal balcone centrale della basilica di San Pietro, si ritrae. Lo sgomento assale i cristiani in attesa ma, ancor più, i cardinali che debbono cercare di porre rimedio a questo evento mai verificatosi sotto questa forma. Si decide, pur con tutte le perplessità imposte dalla dottrina, di far accedere ai palazzi apostolici lo psicoanalista più bravo per tentare di far emergere le cause che hanno spinto l'alto prelato al diniego e favorirne un ripensamento. Lo psicoanalista fa però un riferimento alla moglie come la terapeuta più brava (dopo di lui). Il portavoce della Santa Sede decide allora di far uscire il Papa dalle Mura vaticane per avere anche un altro intervento che risolva la questione. Che invece si complica perché il Papa, approfittando di un momento di distrazione, scompare per le vie di Roma. Recensione ❯
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La nuova commedia di Fausto Brizzi interpretata da uno stuolo di poppanti. Espandi ▽
Luca, ex surfista quarantenne, trova lavoro presso l'avveniristica azienda Green Light che si occupa di energie rinnovabili e sostenibilità ambientale ed è guidata da un amministratore delegato "illuminato". Grazie all'aiuto dell'ex compagno di banco delle medie Ivano, che lavora alla Green Light come scienziato, Luca ottiene un posto presso il nido aziendale popolato dai figli dei dipendenti, fra cui quello di una traduttrice appena assunta, Silvia.
Un giorno Luca mangia un omogeneizzato di platessa che gli regala un talento da supereroe: la capacità di interpretare ciò che i bambini pensano ed esprimono in modo incomprensibile agli adulti. E userà questo superpotere sia per conquistare Silvia che per cercare di sventare una truffa aziendale.
Bla Bla Baby rimanda alla minisaga di Senti chi parla, che tanto successo ha avuto fra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta.
Alessandro Preziosi nel ruolo di Luca sarebbe efficace e carismatico, se la sceneggiatura non gli affidasse azioni più insensate che surreali. Massimo De Lorenzo, Maria Di Biase e Chiara Noschese, da caratteristi affidabili, cercano di conservare una credibilità umana anche all'interno della situazione comica. Ma le svolte e i dettagli implausibili aumentano di sequenza in sequenza. Recensione ❯
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Il capitolo più riuscito della saga per il respiro narrativo più ampio e l'infantile e coinvolgente entusiasmo. Commedia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Terzo capitolo della saga che vede i protagonisti viaggiare nel tempo. Espandi ▽
“Pijamose la Gioconda”. Suonava così il grido di battaglia di Moreno alla fine di Ritorno al crimine, secondo capitolo della trilogia che già annunciava l’ambientazione negli anni della Seconda Guerra Mondiale. L’omaggio cinefilo alla saga di Zemeckis di Ritorno al futuro era già evidente. Ma C’era una volta il crimine si avvicina soprattutto a Non ci resta che piangere nel modo in cui i protagonisti si trovano in una dimensione da cui non riescono ad uscire e nella quale, gradualmente, riescono ad ambientarsi. Questo terzo capitolo ha un respiro più ampio e complesso, guarda a forme di ‘commedia all’italiana’ del passato (la ‘guerra’ di Mario Monicelli e Luigi Comencini) ma mostra anche l’impossibilità oggi, da parte del cinema italiano, di farla rivivere. Non trova la purezza del gioco di Benigni e Troisi, ma recupera l’infantile entusiasmo davanti a celebri figure storiche: il servizio fotografico a Mussolini e la partita a scopa con Sandro Pertini che nell’immaginario anticipa quella sull’aereo al ritorno dalla vittoria dei Mondiali di calcio in Spagna nel 1982 (anno che ricollega proprio a Non ci resta che il crimine) sono alcune delle intuizioni più azzeccate. Recensione ❯
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