Anno | 2022 |
Genere | Horror, |
Produzione | Australia |
Durata | 95 minuti |
Al cinema | 224 sale cinematografiche |
Regia di | Danny Philippou, Michael Philippou |
Attori | Sophie Wilde, Miranda Otto, Joe Bird, Otis Dhanji, Marcus Johnson Zoe Terakes, Chris Alosio, Harli Ames, Kelly Butler, Leeanna Walsman, Jacek Koman, Brian Godfrey, Mark Duncan. |
Uscita | giovedì 28 settembre 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Plaion Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,46 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 26 settembre 2023
Un gruppo di amici apre per sbaglio un portale con il mondo degli spiriti mettendo così tutti in pericolo.
CONSIGLIATO SÌ
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Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell'aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.
Quale è o quale dovrebbe essere l'ingrediente principale di un buon horror? Spaventare, per quanto banale possa sembrare la risposta.
E quindi non si può che elogiare il lavoro fatto da Danny e Michael Philippou, dal momento che, senza ricorrere - finalmente, considerata la tendenza odierna del genere - a effettacci audio e trucchetti vari, Talk to Me garantisce diverse sequenze in cui allo spettatore non resta che chiudere gli occhi o vivere attimi di terrore puro.
I due registi al debutto non levano mai il piede dall'acceleratore, nemmeno di fronte a soggetti sensibili, come minorenni o minoranze etniche, con una libertà narrativa che nella media dei prodotti americani del genere è un lontano ricordo. A tratti in Talk to Me sembra di essere tornati agli anni 80 degli slasher che non guardavano in faccia a nessuno, che badavano alla sola sostanza di sangue e paura che dovrebbe contraddistinguere il cinema dell'orrore. Ma lo spirito di altri tempi si coniuga con una sensibilità contemporanea, che porta a contaminare maledizioni antiche e diavolerie moderne, visto il ruolo incarnato dai social network e dagli smartphone nella vicenda.
Di certo aiuta l'appartenenza alla provincia dell'Impero, ovvero l'Australia, rivendicata con orgoglio nello slang parlato dai personaggi. I Philippou ci mostrano la brutalità aussie ma anche l'armonia multietnica di un luogo sui generis e perennemente misterioso. Seppur non esplicitamente indagato, infatti, il dispositivo spiritico della mano maledetta rimanda al retaggio degli aborigeni australiani e ricorda da vicino l'osso puntato dagli sciamani in direzione della vittima designata.
Miti antichi che collidono con la malattia da riproduzione video virale che infesta la nostra società e che porta i giovani protagonisti della vicenda a filmare compulsivamente tutto ciò che accade. Quando non a farlo accadere, pur di poterlo filmare e diffondere. La tendenza degli ultimi anni, specie attraverso le produzioni Blumhouse, ha molto insistito sul potenziale horror di social e nuove tecnologie, ma l'approccio di Talk to Me predilige la sostanza al sensazionalismo, la sospensione dell'incredulità che conduce al jump scare, e non qualche espediente modaiolo sullo stile di Obbligo o verità. I nostalgici dell'horror semplice ma efficace sanno quindi a quale latitudine rivolgersi per rivivere emozioni dimenticate.
Una stretta di mano, e ti trovi nel regno dei morti. Non per anime deboli, perché dopo l'apertura canonica della crisi familiare e del passaggio in casa di un'amica della protagonista, questo esordio horror dei fratelli Philippou scatena una libera composizione di suspense e terrore. Dicono gli esperti del genere che era tempo... Si torna "felicemente" al tenore infuocato anni '80, di cui i registi [...] Vai alla recensione »
Uno dei più bei film del 2023 comincia così: fratellone va a recuperare fratellino sballatosi a una festa. Quello non solo rifiuta l'aiuto ma, mentre tutti filmano beffardamente l'alterco, improvvisamente trafigge il petto del parente responsabile e poi si infila il coltello tra gli occhi. I cellulari degli astanti si spengono e partono le urla. È l'inizio fulminante di Talk to me dei fratelli gemelli [...] Vai alla recensione »
Oggi se vuoi scoprire un talento devi cercarlo nell'ambito del cinema di paura. È successo con Jordan Peele, si è ripetuto con Ari Aster e ora tocca a una coppia di gemelli australiani, Danny e Michael Philippou, che esordiscono nel lungometraggio dopo serie di successo su YouTube con lo pseudonimo RackaRacka. Presentato al Sundance, Talk to me sta riscuotendo consensi ovunque.
Se esistono due mondi, quello dei vivi e quello dei morti, se tra questi due luoghi è stato posto un confine da non oltrepassare con tanto di Cerbero a fare da guardia, un motivo vi sarà. Eppure, il desiderio di migrare da uno spazio all'altro pare insopprimibile. I morti tornano tra i vivi assumendo varie forme, dal fantasma allegro o dispettoso, a quello angelico o demoniaco.
A dispetto di qualsiasi ragionamento che potrebbe scaturire dalla sempre più centrale politica distributiva del A24 e in generale del nuovo mercato dei generi, si può raccontare Talk to Me dei fratelli Philippou come l'ennesimo caso di cult istantaneo nei nuovi sobborghi del horror indipendente. E già dai tempi di Babadook di Jennifer Kent che l'iconicità dei prodotti australiani hanno in parte cambiato [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di adolescenti. Una mano infestata da stringere per risvegliare un altrove. Un gioco tanto eccitante, quanto incontrollabile. In casa A 24 la via dell'horror, dopo X- A Sexy Horror Story, ha ora i volti e la cinepresa di Danny e Michael Philippou, debuttanti fratelli youtuber che sul loro canale hanno già raccolto la bellezza di 2 miliardi di visualizzazioni con i loro video.