Il film Volere volare è stato forse quello che più l'ha vista protagonista, mentre recita accanto alla versione cartoon di un piccolo e goffo Maurizio Nichetti. Da quegli anni, la velleità di essere un grande volto della comicità italiana non le è mai mancata e, oggi, è perennemente applaudita da pubblico e critica sia per i ritratti di donne sull'orlo della depressione, sia per quell'ironia intelligente, che trascende la sua fisicità e che ne ha fatto una delle regine del palco italiano. Rossa, mora, bionda, spicca anche accanto a grandi attori della storia del cinema e nel quartetto di donne con "la bestia nel cuore" (lei, Giovanna Mezzogiorno, Stefania Rocca e Francesca Inaudi), Angela Finocchiaro è quella che meglio si è saputa condensare nella sua disperazione amorosa, trasportata via dalla catarsi della trama.
Gli esordi con Nichetti
Milanese DOC, durante la prima metà degli anni '70 ha lavorato all'interno della compagnia teatrale sperimentale "Quelli di Grock", della quale ha contribuito alla fondazione, assieme al regista e attore Maurizio Nichetti, e che le ha permesso di girare in lungo e in largo i palchi italiani. Nella seconda metà degli anni '70, continua a recitare in teatro, calcando l'acceleratore sul suo volto comico, su un linguaggio svagato, quasi unico che emerge soprattutto in opere come "Felice e Carlina", "La città degli animali", "Giochiamo che ero io", "Vieni nel mio sogno" e "Dudu Dada".
Il passaggio al grande schermo
Quando poi l'amico Nichetti passerà al grande schermo, lei lo seguirà, accanto a Edi Angelillo, nel cult genialoide Ratataplan (1979), seguito da Ho fatto splash (1980). Con l'arrivo degli anni Ottanta, torna a teatro con Carlina Torta e Amato Pennasilico nello spettacolo "Panna Acida" - che diverrà in seguito anche il nome del nuovo gruppo teatrale che stava per nascere -, seguito da "Panna Acida: Scala F", alternando il palco alla radio, dove ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica "Torno subito". Fra il 1982-1983, porta in scena "Arsenico e vecchi merletti", mentre l'anno seguente diventa studentessa, frequentando il seminario di Dominio De Fazio al Teatro di Porta Romana a Milano, con il quale continuerà a studiare a Roma, anche grazie a una borsa di studio vinta per un corso patrocinato dalla Gaumont. Lo stesso anno, su incarico del Comune di Milano, allestisce lo spettacolo "Miami" e, fagocitata dalla televisione, assieme a Nichetti e Gabriele Salvatores, dà vita al programma "Quo vadiz", passando più in là anche a "La tv delle ragazze" (1989) di Serena Dandini, con i suoi mitici spot-finti.
Nel 1985, scrive e mette in scena con il gruppo Panna Acida lo spettacolo "Viola", intervallando il teatro al grande schermo. Affianca Adriano Celentano nella commedia Il burbero (1986) di Castellano e Pipolo, passando anche al cinema francese con Un uomo sotto tiro (1987), dove recita accanto a Joe Pesci, Jonathan Pryce, Danny Aiello e Laura Morante. Forte la sua collaborazione con il regista Daniele Luchetti che la imporrà in molte delle sue pellicole: Domani accadrà (1988), Il portaborse (1991), Arriva la bufera (1992) e Mio fratello è figlio unico (2007). Titoli che le permetteranno di recitare a nomi legati alla comicità e alla drammaticità italiana: Paolo Hendel, Ciccio Ingrassia, Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Diego Abatantuono, Marina Confalone, Luca Zingaretti, Elio Germano e Riccardo Scamarcio.
Gli anni Novanta
Ma non solo Luchetti nella sua carriera, divertentissima in Io, Peter Pan (1990) di Enzo De Caro, passa alla pellicola molto amata Volere volare (1991) di Nichetti, e si trova perfetta anche in titoli che ricordano la drammaticità della Storia come Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, ispirati dai fatti di Ustica. Scelta dal grande Alberto Sordi per affiancarla in Assolto per aver commesso il fatto (1992), è accanto a Marcello Mastroianni e Max von Sydow nel giallo A che punto è la notte (1994). Intanto, non abbandona il teatro ed esporta i suoi lavori anche all'estero, soprattutto in Colombia. Unica nella scena teatrale, ipnotizza gli spettatori e la critica con il monologo di cabaret "Bocconcini" di Giancarlo Cabella, poi con "La stanza dei fiori di china", ispirato al romanzo di Daniel Keyes "Fiori di Algernon".
Nel 1996 torna in tv, prima con la fiction Madri e poi con il successo del telefilm di Enrico Oldoini Dio vede e provvede (1996) e con il suo seguito, all'interno del quale interpreta la prostituta Giuditta che, per sfuggire dalla mala locale, si imbuca in un convento, spacciandosi per una certa Suor Amelia, della quale ha effettivamente preso posto e abiti. Il Telegatto è assicurato. Torna al cinema ne L'ultimo capodanno (1998), per Marco Risi, e poi diventa cabarettista di "Zelig" nel 2003. Oldoini la sceglierà per entrare nel cast de 13dici a tavola (2004), dove ritroverà l'amica Maria Amelia Monti (con la quale aveva già collaborato ai tempi de "La tv delle ragazze" e in Dio vede e provvede). Passa poi a Signora (2004), con Sonia Aquino e il defunto Paolo Seganti, e all'infermiera Ada di Non ti muovere (2004), confidente del personaggio interpretato da Sergio Castellitto, qui anche in veste di regista. In una scena del film, solo guardando il suo sguardo, inumidito dall'azzurro dei suoi occhi e dalla commozione, mentre ascolta la voce di Castellitto che le racconta il suo amore miserabile, è quasi impossibile trattenere le lacrime.
I lavori più recenti
Il ruolo più bello della sua carriera la aspetta nel film di Cristina Comencini La bestia nel cuore (2005), dove si ritrova a interpretare un'amica della protagonista (una Giovanna Mezzogiorno che poi ritroverà in Lezioni di volo), divorziata poiché il marito ha trovato più soddisfazione in una ragazza più giovane di lei, e che si lascia corteggiare e amare da una ragazza cieca, interpretata da Stefania Rocca. Piovono i premi: Il David di Donatello e il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista e il Premio Wella al Festival di Venezia. Ma non dimentica i vecchi amici, e prima di affiancare Enrico Bertolino nel telefilm Il supermarket, eccola nelle mani di Maurizio Nichetti nei microfilm muti Mamma Mia.
Tra gli ultimi lavori si annoverano Mio fratello è figlio unico (2007), Il cosmo sul comò (2008), Un giorno perfetto (2008), il successone Benvenuti al Sud (2010) di Luca Miniero e La Banda dei babbi Natale di Paolo Genovese (2010). L'anno successivo è nel cast di altre due commedie: Bar sport, di Massimo Martelli, e Lezioni di cioccolato 2, con Luca Argentero, Nabiha Akkari e Vincenzo Salemme. Oltre che nel sequel Benvenuti al Nord la troviamo protagonista del film di Sophie Chiarello Ci vuole un gran fisico. Parteciperà poi al film di Natale di Fausto Brizzi Indovina chi viene a Natale? e a Un boss in salotto di Luca Miniero. Del 2015 sono invece il film di Cristina Comencini Latin Lover e il cinepanettone di Neri Parenti Vacanze ai Caraibi - Il film di Natale. L'anno successivo a Natale sarà invece tra i protagonisti della commedia di Luca Miniero Non c'è più religione.
Folle, bizzarra. Questa attrice italiana conserva ancora i colori e le utopie distruttive degli Anni '70, facendo il verso e gli omaggi a quelle signore della comicità nostrana che tanto hanno dato al nostro cinema (Franca Valeri e Bice Valori su tutte). Simpatico punto di riferimento dalla bravura scintillante per coloro le quali che vogliono intraprendere una strada recitativa fra l'ispirazione della risata e la disperazione drammatica.