derriev
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mercoledì 14 novembre 2012
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due risate sull'italia allo sfascio
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Curioso film questo "Viva l'Italia": per la prima mezz'ora è una stentata commediola con gag puerili, che sfruttano la parlata, sempre accattivante, del "romanesco" e il pecoreccio.
Poi lentamente il film "decolla": la trama prende corpo, la vicenda diviene più seria e risulta pur godibile, anche se la retorica è sempre dietro l'angolo, soprattutto nel monologo finale.
La trama: un politico corrotto, causa un malore, dallo shock diviene incapace di mentire; questa sua nuova attitudine causerà sconquassi di tutti i tipi, in famiglia, e in azienda e partito[+]
Curioso film questo "Viva l'Italia": per la prima mezz'ora è una stentata commediola con gag puerili, che sfruttano la parlata, sempre accattivante, del "romanesco" e il pecoreccio.
Poi lentamente il film "decolla": la trama prende corpo, la vicenda diviene più seria e risulta pur godibile, anche se la retorica è sempre dietro l'angolo, soprattutto nel monologo finale.
La trama: un politico corrotto, causa un malore, dallo shock diviene incapace di mentire; questa sua nuova attitudine causerà sconquassi di tutti i tipi, in famiglia, e in azienda e partito che dirige.
"Viva l'Italia" costruisce discretamente tutti i personaggi, li rende credibili, e ciò permette di attaccarsi alla trama.
Politici affaristi, medici corrotti o incapaci, raccomandati di tutti i campi, burocrati arraffoni… ci sono tutti, funzionali alla trama.
Un ritratto grottesco del Paese, dove però il grottesco sconfina, purtroppo, nella realtà.
A volte è un film troppo "letterale" esplicito, ovvero non riesce ad alludere ai contenuti, che è uno dei pregi delle grandi opere, ma li esplicita troppo.
Per il resto offre una buona prova di attori, soprattutto, ebbene sì, di Ambra Angioini, e anche di Raoul Bova; ed alcune scene intense, come la performance fischiata dell'attrice sul palco, e lo scontro padre figlio sulla spiaggia.
Tutto sommato un discreto film, che sarebbe stato buono senza l'insulsa parte iniziale.
"Acuto" e anche sadico il dialogo meta-cinematografico quando al personaggio di Gassmann, Valerio, viene detto: "tu, senza papà, non saresti nessuno!"…
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flyanto
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domenica 4 novembre 2012
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come sta andando a rotoli l'italia contemporanea
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Film sulla storia di un politico corrotto e bugiardo che, dopo un ictus, perde ogni freno inibitorio arrivando a dire la verità, anzi le molte verità, così scomode per l'Italia dell' epoca contemporanea e sino a ricongiungersi alla fine con i veri valori morali. La pellicola di Massimilano Bruno (sicuramente meno originale della sua riuscitissima precedente "Nessuno mi può giudicare") come tante altre italiane, va ad inserirsi in quel filone di rappresentazioni cinematografiche in cui si prendono di mira i cattivi aspetti e costumi del nostro paese e della sua classe dirigente. Pertanto anche qui vengono denunciati l'operare dei politici bugiardi e corrotti, il sistema perseverante delle raccomandazioni e delle bustarelle, la malasanità, ed ogni altro tipo di ingiustizia sociale.
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Film sulla storia di un politico corrotto e bugiardo che, dopo un ictus, perde ogni freno inibitorio arrivando a dire la verità, anzi le molte verità, così scomode per l'Italia dell' epoca contemporanea e sino a ricongiungersi alla fine con i veri valori morali. La pellicola di Massimilano Bruno (sicuramente meno originale della sua riuscitissima precedente "Nessuno mi può giudicare") come tante altre italiane, va ad inserirsi in quel filone di rappresentazioni cinematografiche in cui si prendono di mira i cattivi aspetti e costumi del nostro paese e della sua classe dirigente. Pertanto anche qui vengono denunciati l'operare dei politici bugiardi e corrotti, il sistema perseverante delle raccomandazioni e delle bustarelle, la malasanità, ed ogni altro tipo di ingiustizia sociale. Sebbene il finale sia utopistico e pertanto poco credibile, il film in generale risulta piacevole, seppur leggero, e se la prima parte è costituita da una serie di luoghi comuni e gags scontate, la seconda risulta senza dubbio migliore, più toccante e sicuramente più amara. Pertanto sono da apprezzare notevolmente la sceneggiatura, intrisa di dialoghi brillanti per ciò che riguarda appunto la seconda parte del film, e l' interpretazione di molti attori nostrani, tra cui spiccano enormemente Michele Placido, Rocco Papaleo ed Ambra Angiolini, ormai sempre più che apprezzabile nei propri ruoli.
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margan
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giovedì 1 novembre 2012
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viva l'italia per far vivere l'italia
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Bellissimo film e bella trama originale. Inizialmente può sembrare un film da bagaglino ma dopo la fase clou, la malattia dell'Onorevole, iniazia a prendere una piega diversa. Si vede che Michele Spagnolo oltre che dire tutta la verità perchè senza freni inibitori inizia anche a riflettere sulla vita e sul mondo, molto belle le scene in cui lui cammaina per Roma mentre ci sono delle proteste e degli scontri tra la polizia e i manifestanti, in cui guarda un vecchio video di famiglia e la moglie lo gurda di nascosto, in cui porta il figlio Valerio a L'Aquila e confessa le mazzette per la casa dello studente. la bellezza del film è che il cambiamento, come tutti i cambiamenti, coinvolge anche i figli che crescono rispetto all'inizio, sono più maturi e riescono a cambiare la loro vita anche da soli, senza l'aiuto delle raccomandazioni, e la cambiano in una maniera migliore.
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Bellissimo film e bella trama originale. Inizialmente può sembrare un film da bagaglino ma dopo la fase clou, la malattia dell'Onorevole, iniazia a prendere una piega diversa. Si vede che Michele Spagnolo oltre che dire tutta la verità perchè senza freni inibitori inizia anche a riflettere sulla vita e sul mondo, molto belle le scene in cui lui cammaina per Roma mentre ci sono delle proteste e degli scontri tra la polizia e i manifestanti, in cui guarda un vecchio video di famiglia e la moglie lo gurda di nascosto, in cui porta il figlio Valerio a L'Aquila e confessa le mazzette per la casa dello studente. la bellezza del film è che il cambiamento, come tutti i cambiamenti, coinvolge anche i figli che crescono rispetto all'inizio, sono più maturi e riescono a cambiare la loro vita anche da soli, senza l'aiuto delle raccomandazioni, e la cambiano in una maniera migliore. Anche la scena finale è bellissima e ricorda un po' la scena finale de "Il grande dittatore" in cui, in "Viva l'Italia", l'ex politico denuncia tutte le bugie che ci sono dietro la politica e nel mondo del lavoro con tutte le raccomandazioni, esige di sapere la verità che non viene mai detta dai politici, e lui per primo esce dalla politica e si mette e disposizione dei magistrati. Il tutto è inframezzato dal regista in qualità di conduttore di un programma che si chiama "La verità ti fa male" legge alcuni articoli della Costituzione italiana per far capire che non vengono rispettati nell'Italia odierna. Le canzoni di Mino Reitano, Frankie HI-NRG, Daniele Silvestri e gli altri sono molto belle e sono stati scelti momenti adatti su cui inserirle. Da vedere assolutamente!
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filmtalker 98
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domenica 18 novembre 2012
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solita commedia allegrona all' italiana
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è la solita commedia all' italiana del nuovo millenio (tipo "benvenuti al sud" che mi è però piaciuto, l'ho trovato simpatico e brillante). Questo invece merita decisamente una sola stella nella critica, non è altro che il solito filmetto di cui io non capisco come si faccia ad accontentarsi... Non è neanche un film ben fatto nel suo genere, e più o meno le trame si somigliano tutte, oltre che le tematiche profonde e soprattutto originali... (ero ironico). I temi di questi film sono sempre i soliti: l'italiano piacione che si vuole rendere la vita facile oppure disonesto e senza un briciolo di morale la cui esistenza viene superficialmente cambiata da un avvenimento che gli fa rendere conto di aver sbagliato .
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è la solita commedia all' italiana del nuovo millenio (tipo "benvenuti al sud" che mi è però piaciuto, l'ho trovato simpatico e brillante). Questo invece merita decisamente una sola stella nella critica, non è altro che il solito filmetto di cui io non capisco come si faccia ad accontentarsi... Non è neanche un film ben fatto nel suo genere, e più o meno le trame si somigliano tutte, oltre che le tematiche profonde e soprattutto originali... (ero ironico). I temi di questi film sono sempre i soliti: l'italiano piacione che si vuole rendere la vita facile oppure disonesto e senza un briciolo di morale la cui esistenza viene superficialmente cambiata da un avvenimento che gli fa rendere conto di aver sbagliato . Non fa altro che esaltare la figura , l'immagine tra il reale e il cinematografico(soprattutto) del tipico italiano piacione, volgare e poco professionale e serio. NO, questa immagine non va portata avanti e nemmeno ridicolizzata o "criticata" come in questi film a dir poco DA DIMENTICARE nel panorama cinematografico italiano, che merita ben altro. Ricordiamoci la commedia di toto' e il grande cinema neorealista. Anche il lavoro di bertolucci è fantastico. Ma del resto le cazzate vengono prodotte in tutti i paesi, solo che queste ultime possono essere belle solo se originali e brillanti ! E togliete Raul Bova da dietro la cinepresa per favore...
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casilde
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sabato 3 novembre 2012
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non "viva l'italia", ma... "povera italia!"
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Ho appena veduto il film. Quando si assiste ad uno spettacolo di tal genere ti resta qualcosa dentro. Il regista ti presenta personaggi molto vicini a quelli odierni. Dal politico (formidabile Michele Placido!) che si "sveglia" dal lungo sonno della coscienza di uomo corroto e corruttibile, ai figli chi per un verso chi per un altro, vissuti all'ombra ingombrante di questo padre "non presente". Tutti immersi nel pantano da cui nessuno pare voglia uscire. Alla fine proprio il padre assente, ipocrita, corrotto e corruttibile, darà prova di sincerità, aper la prjma volta nella sua vita, rinnegando i trascorsi di bassezze che lo hanno portato.
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Ho appena veduto il film. Quando si assiste ad uno spettacolo di tal genere ti resta qualcosa dentro. Il regista ti presenta personaggi molto vicini a quelli odierni. Dal politico (formidabile Michele Placido!) che si "sveglia" dal lungo sonno della coscienza di uomo corroto e corruttibile, ai figli chi per un verso chi per un altro, vissuti all'ombra ingombrante di questo padre "non presente". Tutti immersi nel pantano da cui nessuno pare voglia uscire. Alla fine proprio il padre assente, ipocrita, corrotto e corruttibile, darà prova di sincerità, aper la prjma volta nella sua vita, rinnegando i trascorsi di bassezze che lo hanno portato... in alto nella scala di non-valori, di ipocrisie, di illegalità (le "mazzette" ricevute per la costruzione di edifici buttati giù dal terremoto dell'Aquila a far compagia ai costruttori delinquenti che ridevano pensando ai profitti che avrebbero ottenuto da detto sisma!) L' articolo 140 ci augureremmo tutti che fosse aggiunto alla Costituzione! Utopia?
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marylene
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domenica 11 novembre 2012
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piatto e monocorde
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La regia è piatta, monocorde, senza stile, solo un susseguirsi di scene tronche e appiccicate l’una all’altra senza un minimo di continuità.
Gli interpreti sono tutti mediocri in un film che vorrebbe utilizzare i toni della commedia satirica per denunciare i mali della nostra società furbetta e arraffona, ma che risulta solo un mix di macchiette infarcite di spicciola morale.
Placido è sicuramente un bravo attore ma se non è diretto da una mano ferma, recita sopra le righe mostrando un istrionismo eccessivo e ripetitivo. E così pure Papaleo.
Gli altri, Bova, Gassman, Ambra provano ad impegnarsi ma le loro performances risultano incolori.
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La regia è piatta, monocorde, senza stile, solo un susseguirsi di scene tronche e appiccicate l’una all’altra senza un minimo di continuità.
Gli interpreti sono tutti mediocri in un film che vorrebbe utilizzare i toni della commedia satirica per denunciare i mali della nostra società furbetta e arraffona, ma che risulta solo un mix di macchiette infarcite di spicciola morale.
Placido è sicuramente un bravo attore ma se non è diretto da una mano ferma, recita sopra le righe mostrando un istrionismo eccessivo e ripetitivo. E così pure Papaleo.
Gli altri, Bova, Gassman, Ambra provano ad impegnarsi ma le loro performances risultano incolori.
La sensazione è che non venga loro richiesto nulla di più che prestare i loro volti e i loro nomi per assemblare un film falsamente pretenzioso ma fondamentalmente di cassetta.
Meriterebbe una sola stelletta ma ne do due per la bella fotografia di Alessandro Pesci e per il delizioso cameo della grande Isa Barzizza.
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giuseppebarletta
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martedì 27 novembre 2012
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buono il tentativo, meno il risultato
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Il film di Massimiliano Bruno nasce da una domanda: “cosa succederebbe oggi se un politico fosse costretto a dire la verità?”; la constrinzione, quasi fiabesca, è identica a quella del “Bugiardo, Bugiardo” di Tom Shadyac, interpretato da Jim Carrey, ma il film italiano si distanzia da quest’ultimo per più di una ragione, prima fra tutte il fatto che la vicenda è tenuta in secondo piano. Il film infatti inizia con la malattia di Michele per poi concentrarsi sugli effetti che questa causa sulle vite dei suoi tre figli: Valerio (Alessandro Gassman) e Susanna (Ambra Angioini), senza alcuna capacità nei rispettivi lavori di ??? e attrice mandati avanti solo grazie alle raccomandazioni, e Riccardo (Raul Bova), che invece non ha voluto nessuna spinta e si è dedicato con impegno e passione alla medicina.
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Il film di Massimiliano Bruno nasce da una domanda: “cosa succederebbe oggi se un politico fosse costretto a dire la verità?”; la constrinzione, quasi fiabesca, è identica a quella del “Bugiardo, Bugiardo” di Tom Shadyac, interpretato da Jim Carrey, ma il film italiano si distanzia da quest’ultimo per più di una ragione, prima fra tutte il fatto che la vicenda è tenuta in secondo piano. Il film infatti inizia con la malattia di Michele per poi concentrarsi sugli effetti che questa causa sulle vite dei suoi tre figli: Valerio (Alessandro Gassman) e Susanna (Ambra Angioini), senza alcuna capacità nei rispettivi lavori di ??? e attrice mandati avanti solo grazie alle raccomandazioni, e Riccardo (Raul Bova), che invece non ha voluto nessuna spinta e si è dedicato con impegno e passione alla medicina. I tre, fra i quali non corre buon sangue, saranno quindi costretti a ritrovarsi per prendersi cura del padre e riconquisteranno parte dell’unità perduta.
Il film prosegue come un racconto a protagonista multiplo, fra le storie dei tre protagonisti però nessuna lascia il segno. I motivi possono essere ricondotti a problemi di scrittura del personaggio, Susanna per esempio cambia completamente, e inspiegabilmente, personalità a metà film; o della storia stessa, Valerio ottiene una sua moralità ma nonostante questo ottiene la sua promozione con il ricatto. La seconda scelta potrebbe essere indirizzata a dare un immagine realistica della vicenda, ma è proprio nel dilemma fra realtà e fiaba che il film si perde.
L’unico personaggio veramente interessante del film, Michele Placido in una buona prova attoriale, viene invece, come dicevo, lasciato in secondo piano e si limita quindi ad alcuni skatch comici o ad alcune scene, le migliori del film, nelle quali il regista dimostra un po’ di originalità (la scena dello scontro, quella del filmino, e quella a L’Aquila).
Dal punto di vista tecnico sono presenti evidenti errori di continuità nel montaggio.
Alcune gag provocano il sorriso, specialmente quelle degli anziani e l’ottima trovata della recitazione della Costituzione in chiave comica, ma tutte le altre passano con indifferenza appoggiandosi al luogo comune o al già visto. Ottimo il messaggio della discesa in piazza.
Insomma, come Michele dice a Riccardo nel film (sto parafrasando): “tu critichi gli errori degli altri, è tempo che ne faccia di tuoi”. Massimiliano Bruno ha fatto molti errori ma apprezziamo molto il tentativo.
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joker.bane
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domenica 6 gennaio 2013
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viva l'italia nonostante tutto!
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Ne è trascorso di tempo dall'ultima volta che abbiamo visto una vera commedia all'italiana. Sembrava che i cinepanettoni avessero quasi annientato questo genere ma fortunatamente un barlume di luce alla fine del tunnel si può ancora scorgere. Questa volta non assisteremo al solito mucchio di parolacce gratuite che vengono utilizzate al fine di fare una facile ironia(magari quasi infantile),ma a un'irresistibile satira sull'odierno e corrotto mondo politico italiano.
Michele Placido è un politico,che è riuscito ad assicurare a ciascuno dei suoi 3 figli un posto di lavoro raccomandandoli ma successivamente verrà colpito da un ictus che gli farà dire nient'altro che la verità;i 3 fratelli dovranno imparare a dimostrare le loro doti senza contare più sull'aiuto del "papy".
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Ne è trascorso di tempo dall'ultima volta che abbiamo visto una vera commedia all'italiana. Sembrava che i cinepanettoni avessero quasi annientato questo genere ma fortunatamente un barlume di luce alla fine del tunnel si può ancora scorgere. Questa volta non assisteremo al solito mucchio di parolacce gratuite che vengono utilizzate al fine di fare una facile ironia(magari quasi infantile),ma a un'irresistibile satira sull'odierno e corrotto mondo politico italiano.
Michele Placido è un politico,che è riuscito ad assicurare a ciascuno dei suoi 3 figli un posto di lavoro raccomandandoli ma successivamente verrà colpito da un ictus che gli farà dire nient'altro che la verità;i 3 fratelli dovranno imparare a dimostrare le loro doti senza contare più sull'aiuto del "papy".
E se un poltico cominciasse a spiegare com'è veramente la situazione in Italia? Se infrangesse gli ideali del suo partito per non andare contro la sua coscienza anzichè presso il denaro?
Lo stesso regista analizza e commenta durante il film alcuni articoli della nostra costituzione (di recente abbiamo avuto la stessa occasione in televisione)per darci qualche spunto di riflessione su questa cinica ed incoerente società.
Dopo "Nessuno mi può giudicare" Massimiliano Bruno non poteva altro che realizzare uno strepitoso film pieno di coraggio e comicità evolvendosi nel finale oltre che come un invito all'essere veri cittadini anche come una denuncia verso il potere.
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archipic
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venerdì 25 gennaio 2013
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la solita italia che spera nel ravvedimento
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Non male questo film di Bruno; esplicita le note nefandezze politico-nepotiste italiane e le sviscera in modo qualsi surreale per poterle, poi, risolvere in modo buonista in stile happy ending. La trama è quasi ovvia e banale ma ci sono alcuni spunti interessanti che la rendono godibile; in special modo lo sviluppo dei rapporti tra padre e figli e tra i figli stessi. Molto buona la prova di tutti gli interpreti, calati al meglio nei loro personaggi. Ottimo Placido e, sorprendentemente, la Angiolini. Gassman e Papaleo, come sempre, ottimi caratteristi simpaticamente gigioneschi. Il ritmo non sempre sorregge la narrazione, rallentandola un pò troppo in alcuni frangenti.
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Non male questo film di Bruno; esplicita le note nefandezze politico-nepotiste italiane e le sviscera in modo qualsi surreale per poterle, poi, risolvere in modo buonista in stile happy ending. La trama è quasi ovvia e banale ma ci sono alcuni spunti interessanti che la rendono godibile; in special modo lo sviluppo dei rapporti tra padre e figli e tra i figli stessi. Molto buona la prova di tutti gli interpreti, calati al meglio nei loro personaggi. Ottimo Placido e, sorprendentemente, la Angiolini. Gassman e Papaleo, come sempre, ottimi caratteristi simpaticamente gigioneschi. Il ritmo non sempre sorregge la narrazione, rallentandola un pò troppo in alcuni frangenti. Ma, nel complesso, è stato un film che si è lasciato vedere con piacere.
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trammina93
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domenica 29 giugno 2014
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tre stelle e mezzo per questa commedia ben fatta
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Gran bella commedia. In genere quando ci sono questi cast così ricchi di attori famosi mi aspetto uno di quei calderoni da cui fuoriescono i più svariati luoghi comuni, stesse scenette, solita volgarità con varie parolacce, sesso, insomma il classico cinepanettone. Invece questo film presenta una bella trama, è divertente ma a tratti persino profondo. Questo film mi ha fatta molto riflettere perché parla di temi scottanti a noi Italiani, essenzialmente la corruzione, la raccomandazione e soprattutto il rubare dei nostri politici italiani.Il finale è molto suggestivo, dovrebbe essere un esempio da seguire in politica quello che ci mostra Michele Placido in questo film col suo personaggio. Mi è piaciuto anche il modo di denunciare la stupidità dei paparazzi, di testate giornalistiche di gossip stile Novella 2000 che fanno avere successo a dei personaggi che essenzialmente non sanno fare nulla (come il personaggio interpretato dalla Angiolini)con trovate sciocche come matrimoni, fidanzamenti, esibizioni di scarso valore.
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Gran bella commedia. In genere quando ci sono questi cast così ricchi di attori famosi mi aspetto uno di quei calderoni da cui fuoriescono i più svariati luoghi comuni, stesse scenette, solita volgarità con varie parolacce, sesso, insomma il classico cinepanettone. Invece questo film presenta una bella trama, è divertente ma a tratti persino profondo. Questo film mi ha fatta molto riflettere perché parla di temi scottanti a noi Italiani, essenzialmente la corruzione, la raccomandazione e soprattutto il rubare dei nostri politici italiani.Il finale è molto suggestivo, dovrebbe essere un esempio da seguire in politica quello che ci mostra Michele Placido in questo film col suo personaggio. Mi è piaciuto anche il modo di denunciare la stupidità dei paparazzi, di testate giornalistiche di gossip stile Novella 2000 che fanno avere successo a dei personaggi che essenzialmente non sanno fare nulla (come il personaggio interpretato dalla Angiolini)con trovate sciocche come matrimoni, fidanzamenti, esibizioni di scarso valore. Una scena memorabile è quella in cui Papaleo dichiara di aver finto di essere gay ed inneggia all'organo genitale femminile. Gli attori sono stati tutti bravi, anche Raoul Bova l'ho trovato meglio del solito (in genere non mi piace affatto). Gassman ha mostrato come sempre di avere stoffa (peccato che nella sua carriera non abbia mai fatto chissà che ruoli). Tra tutti vorrei però elogiare Ambra Angiolini che è stata veramente simpatica col suo difetto di pronuncia nella esse, grandissima!Il film a tratti mi ricordava Viva la libertà ed anche Benvenuto presidente per il modo in cui viene denunciata la negligenza dei politici però ha dei toni e una trama a sè stante, quindi non direi che si tratta di un plagio di uno dei due film citati. Visione consigliata!
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