Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Nanni Moretti |
Attori | Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli, Roberto Nobile Ulrich von Dobschütz, Gianluca Gobbi, Nanni Moretti, Margherita Buy, Leonardo Della Bianca, Luciano Marinelli (II). |
Uscita | venerdì 15 aprile 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,68 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 22 novembre 2016
Appena eletto, il nuovo Papa cade in una profonda crisi esistenziale. In preda allo sgomento, i cardinali decidono di affidarsi alle cure di uno psicanalista. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 7 Nastri d'Argento, 15 candidature e vinto 3 David di Donatello, 2 candidature agli European Film Awards, In Italia al Box Office Habemus Papam ha incassato 5,9 milioni di euro .
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I cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina procedono all'elezione del nuovo Papa. Smentendo tutti i pronostici viene nominato il cardinale Melville il quale accetta con titubanza l'elezione ma, al momento di presentarsi alla folla dal balcone centrale della basilica di San Pietro, si ritrae. Lo sgomento assale i cristiani in attesa ma, ancor più, i cardinali che debbono cercare di porre rimedio a questo evento mai verificatosi sotto questa forma. Si decide, pur con tutte le perplessità imposte dalla dottrina, di far accedere ai palazzi apostolici lo psicoanalista più bravo per tentare di far emergere le cause che hanno spinto l'alto prelato al diniego e favorirne un ripensamento. Lo psicoanalista fa però un riferimento alla moglie come la terapeuta più brava (dopo di lui). Il portavoce della Santa Sede decide allora di far uscire il Papa dalle Mura vaticane per avere anche un altro intervento che risolva la questione. Che invece si complica perché il Papa, approfittando di un momento di distrazione, scompare per le vie di Roma.
Con Habemus Papam siamo di fronte al film più maturo di un regista che ha saputo conservare intatti il proprio segno inconfondibile e le tematiche che gli stanno da sempre a cuore integrandoli con grande intelligenza e sensibilità a uno sguardo che si allarga a una dimensione che afferma di non condividere ma che qui osserva con la giusta dose di ironia che si fonde con un profondo rispetto.
Non è necessario fare riferimento a La messa è finita per leggere questo film. Erano altri tempi ed altro cinema. Anche per Nanni. Che qui torna con forza sul tema della profonda solitudine dell'essere umano ma sa che non la si può ipostatizzare assolutizzandola. C'è una bellissima scena (che potremmo definire 'morettiana doc') in cui, mentre sta facendo giocare i cardinali a pallavolo, l'analista afferma che la tremenda verità che Darwin ci ha lasciato è che nulla ha un senso. Proprio in quel momento lui, terapeuta privo dell'augusto paziente, sta cercando di darne uno a quegli uomini che non vengono descritti né alla Dan Brown né ridicolizzati. Si sorride e si ride certo anche delle loro debolezze ma sono e restano delle persone. Il Papa poi (interpretato da un sempre più grande Michel Piccoli) non è un uomo che dubita della propria fede come sarebbe stato facile pensare. Non è Pietro che, invitato da Cristo a camminare sull'acqua per raggiungerlo, affonda perché di fatto non crede al potere del suo Signore. Questo Papa, dallo sguardo intenso e dal sorriso luminoso, non è un pavido ma un umile. Conosce i propri limiti e anche le proprie passioni. Come quella del teatro che ha covato da sempre (qui il rimando, cambiato di segno, a Wojtyla sembra trasparente). È da questa consapevolezza che, progressivamente, gli deriva una grande forza. La forza di chi sa dire di no a Dio non per paura ma perché è convinto di non poterlo servire, attraverso l'umanità, come sarebbe necessario leggendo i segni dei tempi. Il Papa di Moretti si interroga e ci interroga, laici e credenti. Ogni volta che un film ci pone dei quesiti di fondo ci aiuta di fatto a sentirci meno soli e a liberarci, almeno un po', dal più volte citato "deficit di accudimento".
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"Nessuno poteva pensare che sarebbe potuto succedere!". Con queste parole i cardinali del conclave esprimono il loro sbigottimento di fronte ad una situazione mai avvenuta prima nella storia della Chiesa, escludendo il caso di Celestino V: il Papa appena nominato non si sente all'altezza del proprio incarico e, non riuscendo nemmeno ad affrontare la folla di [...] Vai alla recensione »
Nanni Moretti non si esplicita verbalmente , restando apparentemente, non allinato a specifiche critiche verso le istituzioni relegiose . Ma va detto che" l'evento ipotizzato di un Papa nominato che non si sente pronto a ricoprire il suo ruolo istituzionale "è di per se "una simbologia critica " anche perché tutto si inserisce in un contesto [...] Vai alla recensione »
Film di grande spessore.Un Nanni Moretti redivivo,si direbbe.Nell’ordito il Moretti di Bianca,de La messa è finita–molte e ben coglibili le citazioni da almeno quei due suoi film, tra i migliori di certo periodo, anche nella scelta dei caratteristi, gli stessi di quelle pellicole.Al di sopra delle righe, auto-celebrativo,all’apparenza,come sempre anzi,un po’ di più forse: ma non è che un diversivo: [...] Vai alla recensione »
Non c'è critica ma umanità, anche intesa come consapevolezza dei propri limiti e debolezze. Non è film anticlericale ma forse solo contro la burocrazia dell'"anima ". E' storia di umane debolezze che si confrontano , con senso di sgomento, di fronte alle aspettative del ruolo che si è chiamati a "rappresentare " . [...] Vai alla recensione »
Morto un papa se ne fa un altro. Ma è così facile sceglierne uno? E se questo non si sentisse pronto? Al conclave per la scelta del nuovo Papa, viene eletto a sorpesa il cardinale Melville (Michel Piccoli), egli accetta il duro compito, ma al momento del saluto ai fedeli sul balcone che si affaccia su piazza San Pietro il neo Papa i dubbi, le paure, la crisi interiore di un uomo [...] Vai alla recensione »
Ritratto particolarmente umano e triste delle personalità della chiesa cattolica. Si sfatano diversi tabù appartenenti alle nostre tradizioni cattoliche; dall'elezione del papa tramite lo spirito santo all'infelicità di diventare pontefice, i traumi infantili dei cardinali alla scissione dell'io dall'anima. Nanni Moretti nel suo ruolo di psicanalista è molto [...] Vai alla recensione »
Intelligente, visivamente potente, garbatamente sarcastico, ironico e divertente: l'originale spunto narrativo diventa occasione per mostrare, da una parte, il lato umanissimo, quasi fantozziano, della congrega dei Cardinali, simpatiche vittime di antiche regole, e dall'altra la crisi del neo-eletto papa (bravo Piccoli), in bilico fra assoluti doveri spirituali e relativissime [...] Vai alla recensione »
I film di Moretti mi hanno sempre divertito per l'autocelebrazione del regista-attore, che da sempre si è autodivertito a celebrare e a confermare in ogni film il suo personaggio, nelle varie salse dei remake di 8 e mezzo di Fellini, oppure con il suo caratteristico gusto snob, trattando temi di politici e sociali con sarcasmo e una bella manciata di qualunquismo.
Il protodiacono sta per pronunciare il nome del nuovo Papa, ma il grido gli muore in gola, preceduto da quello del cardinale Melville Piccoli, appena eletto. Il proscenio è deserto, il protagonista non si mostra. Durante lo scrutinio, i cardinali hanno ascoltato con terrore il rosario dei nomi scanditi dalle schede, pregando che Dio li dimenticasse.
Il Film analizza a tutti gli effetti il peso della parola responsabilità, che schiaccia come un macigno il protagonista inerte sotto la pressione del mondo ed anche del cielo. Lo sventurato papa, infatti, si troverà ad aver fatto un passo più lungo della gamba. Le ripercussioni saranno gravi. Approderanno in lui mutamenti psicologici che lo costringeranno ad una crisi di identità.
"Habemus Papam" - che ho avuto la fortuna di vedere gratuitamente - racconta la storia di un cardinale, Melville, inaspettatamente eletto pontefice e del tutto impreparato al ruolo. Moretti racconta questo inframezzandolo con psicanalisi, teatro, desideri perduti e mai realizzati, non approfondendo, però, nessuno dei filoni. Il film scorre tanto piacevole e divertente quanto vuoto [...] Vai alla recensione »
Ognuno di noi è uno schermo bianco, un foglio vuoto, proiezione delle aspettative altrui. Amici, genitori, parenti, famiglia, perfino conoscenti, si aspettano qualcosa da ognuno di noi e ci chiedono dovere, sicurezza, responsabilità; ma vi è un altro impulso nel nostro cuore, e grida - come direbbe Nein - un NO da “non ce la faccio!”.
Ho sempre ammirato Nanni Moretti,tuttavia ho sempre trovato le sue pellicole intelligenti ma a tratti "poco digeribili". Qui invece ,sarà anche per la splendida interpretazione di Piccoli, ho avvertito un senso di profonda umanità e leggerezza. Stessa sensazione che provavo quando appariva ,in TV, Papa Wojtyla. Senza voler schernire la Chiesa e i suoi maggiori rappresentanti,quest [...] Vai alla recensione »
Con Habemus Papam, un film sorprendentemente empatico con il sentire comune della gente cristiana, Nanni Moretti lancia un messaggio chiaro e deciso alla Chiesa: l’invito a riflettere e guardarsi allo specchio per analizzare i propri errori, fare autocritica, e poi magari tornare a scendere in campo per venire - davvero - incontro alla gente.
Tematico, il film esamina la contrapposizione tra cattolicesimo e psicologia, e tra fede e dubbio. la Chiesa ha sempre visto gli psicologi come oppositori dei sacerdoti, nel rispetto che le persone confessano i loro peccati molto simile a parlano in una sessione di terapia. Inoltre, la psicologia sostiene ragione secolare, mentre la Chiesa promuove Dio come risposta a problemi di quelli.
E' l'ora dell'elezione del nuovo papa. In Piazza S. Pietro una folla discreta in trepidante attesa freme per scoprire il nuovo volto della guida spirituale, morale, il capo e la forza della Chiesa cattolica, colui che saprà condurli alla salvezza eterna. Si chiude il conclave. Oltre la parete un gruppo di vecchietti stretti nei loro colletti, impaccaiti e impauriti di udire il proprio nome.
Nè il Moretti regista nè lo psicanalista che interpreta credono in Dio, ma entrambi credono, come si evince dai film, in una giustizia retributiva, in una sorta di "nemesi storica" che obbedisce a un principio di uguaglianza seguendo ogni essere umano nella sua parabola terrena. In questo la morale del regista-attore non differisce da quella della chiesa cattolica, almeno la [...] Vai alla recensione »
Divertissement morettiano a pretesto di un papa baconiano. Il film, più che da uno spunto molto brillante di un papa sul balcone di una crisi di nervi, nasce probabilmente dal turbamento causato al quieto vivere del nostro dagli ultimi funerali papal-mediatici che hanno rispolverato una Roma "caput mundi", intasata dal traffico, lontana da quella periferica e tranquilla vista [...] Vai alla recensione »
Dopo 50 anni dai tempi della Dolce Vita e 8 e mezzo un regista italiano scrive un vero capolavoro. E' stato bellissimo vedere il giovane talento narcisista ed egocentrico superare finalmente i propri limiti con coraggio e spietata obiettività. Non posso dire nulla perché è un film che va visto senza sapere nulla ma avevo già capito che c' era qualcosa di speciale dal tono diverso dal solito del regista [...] Vai alla recensione »
A mio parere il miglior film di Moretti il quale ci svela i retroscena dell'elezione del nuovo Papa con spunti di sottile ironia, quasi grottesca, ma senza mai scadere nella commediola demenziale e senza perdere di vista il filo conduttore della storia, ovvero la crisi di identità del Papa appena eletto il quale non si sente all'altezza del ruolo.
HABEMUS PAPAM (IT/FR, 2011) diretto da NANNI MORETTI. Interpretato da MICHEL PICCOLI, NANNI MORETTI, RENATO SCARPA, JERZY STUHR, MARGHERITA BUY, FRANCO GRAZIOSI, DARIO CANTARELLI, CAMILLO MILLI Improvvisamente il papa muore, e il Conclave si riunisce in Vaticano per eleggere il suo successore. Viene nominato a sorpresa il cardinale francese Melville, il quale accetta l’incarico, ma un momento [...] Vai alla recensione »
Quando il film è uscito,Papa Benedetto XVI era ancora "in servizio" e quindi alla luce di quello che è poi successo, la pellicola è stata veramente lungimirante.Inquietudine, debolezza, fragilità e paura delle responsabilità sono limiti umani e perciò non ne sono avulsi quelli che devono sedere sullo scanno più importante di tutti,quello pontificio.
Confessi chi non ha mai avuto la curiosità di sapere cosa succede nella segretezza di un conclave, cosa c’è sotto il fruscio delle vesti cardinalizie, come vivono e si comportano i cardinali nelle segrete stanze del Vaticano. Nanni Moretti – che nel film impersona lo psichiatra di costoro e che finisce per sconvolgerne [...] Vai alla recensione »
Nanni Moretti non si distingue certo per una regia particolarmente artificiosa, bensì per un apparato di montaggio ridotto all’osso, per favorire spiccatamente il contenuto del film. In habemus papam questo particolare è, se possibile, ancor più accentuato, affinché il messaggio che permea ogni singolo fotogramma non venga eluso dalla tecnica scarna che lo sostiene. Morett [...] Vai alla recensione »
Finalmente è uscito nelle sale l’ultimo attesissimo film di Nanni Moretti. Già il titolo è una conferma delle caratteristiche del suo cinema: “Habemus papam”. Infatti già dal titolo si capisce che a Moretti, uno dei più importanti registi italiani, non difetta certo il coraggio e l’originalità.
Habemus Papam è la storia di un uomo che si dubita. All’inizio del film, cardinale Melville (Michel Piccoli) è designato il Papa dal collegio cardinalizio. Tuttavia, prima della sua prima apparizione pubblica, Melville urla “Non ce lo faccio!” E così comincia l’odissea del nuovo Papa. Dopo un incontro con lo psicanalista Dottor Brezzi (Nanni Morette), il Vaticano decide a trovare un’altra psicanalista [...] Vai alla recensione »
Ancora una volta Moretti ha optato per un apologo sociale, in questo caso una favola per anziani gentile nei toni, sottilmente ma capillarmente metaforica. E forse il Vaticano è stato scelto non quale simbolo di potere e matrice folclorica delle anomalie genetiche del popolo italiano ma, semplicemente, come mera architettura (come simbolo di un'idea di fruizione dell'architettura e [...] Vai alla recensione »
Divertente e stimolante, capace di dare volti, umori, sentimenti e desideri alle fumate cardinalizie. Moretti sventaglia uno sguardo affettuoso su un momento del discorso cattolico, il più misterioso con il suo rituale blindato. E' uno sguardo affettuoso proprio perchè il film le porte le spalanca in un gioco di comunicazioni incrociate che piuttosto che dissacrante si può definire umanizzante.
Bellissima favola narrata con grande maestria, che emoziona e stupisce. Moretti stavolta ci regala, con metafore a volte sopra le righe, quello che è un ritratto fedele di una certa società di oggi, fragile e a volte ipocrita. Michel Piccoli è una rivelazione anche per il cinema nostrano che ci ha fatti commuovere con la sua performance.
Il soggetto avrebbe potuto dar luogo a un bel film. La metafora del dramma interiore vissuto da un uomo investito di un onere e una responsabilità che ritiene al di sopra delle proprie possibilità, avrebbe potuto essere sviluppata in modo esemplare, soprattutto in questi tempi di corsa sfrenata al potere, dove le capacità delle persone sono l'ultima cosa che conta e pochi - a mia conoscenza - hanno [...] Vai alla recensione »
Dopo il piccolo e provinciale "Caimano", Moretti torna a dirigere un film dal respiro universale: un apologo sul senso d'inadeguatezza e la forza della rinuncia, originale nel concept, creativo nella realizzazione, emozionante nella visione. I rilievi negativi di taluni sull'eccessivo narcisismo dell'autore (riferiti alle parti in cui compare Moretti) possono esser plausibili: si ha in effetti la [...] Vai alla recensione »
La vena"surreale"(non "surrrealista")ha sempre attraversato il cinema morettinao, dagli esordi in poi(ricordiamo "Ecce Bombo"?)qui, in questo"Habemus Papam"che forse avrebbe mritato un punto di domanda dopo il titolo, essa emerge pienamente. Vediamo, in questo fillm scritto da Moretti nel 2011(comunque questo e'stato l'anno della sua [...] Vai alla recensione »
Un anziano porporato, incurvato dagli anni, se ne sta seduto in ultima fila, invisibile e forse indifferente alla competizione in atto, sotto l’incombere della grandiosità degli affreschi michelangioleschi. Galleggia sereno nel mare dell’improbabilità, mentre davanti a lui, tra speranze e preghiere contrapposte (Dio, fa che non sia io!), gli altri contendenti assistono [...] Vai alla recensione »
abbiamo osservato allontanare un papa, dedito ai poveri doloranti e in difficoltà varie per vederne poi uno che ha fatto utilizzo del nome di un santo, e di una generazione forse di più o meno ricchi con quel nome, con posizioni sociali e capostipiti le cui attività sembrerebbe in modo avventato... non le abbiano valutate in modo corretto, quando volesse veramente fare qualcosa [...] Vai alla recensione »
I Cardinali riuniti in Conclave devono eleggere il nuovo Papa. Ognuno spera di non essere chiamato alla grande responsabilità e dopo tre fumate nere arriva quella bianca: la votazione ricade sul Cardinale francese Melville. Quest'ultimo viene colto da un forte attacco di panico e non riesce a salutare i fedeli. Viene anche chiamato il miglior Psicologo di Roma per aiutarlo, ma si da' [...] Vai alla recensione »
Durante il Conclave per l'elezione del nuovo papa, i più anziani e devoti cardinali pregano il buon Dio, perché venga esaudito l'individuale loro desiderio di non diventare papa. Con questo esordio, Nanni Moretti ci introduce nella vicenda che ha Michel Piccoli per protagonista: è proprio lui, il cardinale Melville, il venerabile sant'uomo ritenuto degno di succedere [...] Vai alla recensione »
Dopo la morte del compianto papa Wojtyla si procede dunque all'elezione del suo successore; il Conclave ha inizio, tutti i cardinali accedono alla Cappella Sistina ma una buona parte di loro sentendosi "inadeguata" al ruolo, prega perché non venga selezionata. Qualche iniziale titubanza poi "Habemus Papam" ma un grido irrompe in piazza San Pietro e il papa [...] Vai alla recensione »
In genere i film di Moretti non mi divertono e ancor meno le sue battute, ma me li faccio andare giù, perché guai a dire che ti risulta antipatico e che ti ammorba il tono della sua voce sempre strascicata. Invece Habemus Papam ha un 1° tempo esilarante dove anche la presenza dell’ego-Nanni, che fa capolino tra le porpore, si armonizza al contesto senza cancellare, come succede di solito quando appare [...] Vai alla recensione »
Il, film godibile e umanissimo, cela profonde e dolorose verità che Moretti, spirito libero e dissacrante, ha saputo suggerire più che dichiarare. Nel mostrarci il rito millenario e solenne del Conclave, non ha evidenziato i giochi di potere e i luoghi comuni che solitamente espongono il Vaticano alle critiche dei laici e dei credenti più progressisti, ma ci ha mostrato tutta la [...] Vai alla recensione »
Il film di Nanni Moretti è ambientato nello splendido Palazzo Farnese e mostra un flash della vita in Vaticano in occasione della nomina del nuovo pontefice. Il regista, che veste i panni di uno psicanalista interpellato per curare la crisi depressiva del neo papa, prende in giro la rigidità delle regole del Vaticano che limitano la libertà dei cardinali in [...] Vai alla recensione »
In “Habemus Papam” di Nanni Moretti compaiono due aspetti della chiusura: da un lato la difesa dell’immobilità e il conseguente rifiuto di sollecitazioni che possano inquinare lo stato delle cose –anche a costo di ricorrere all’inganno-, dall’altra il rifugio nel proprio io smarrito che è ansia di libertà, bisogno di essere un volto tra i tanti [...] Vai alla recensione »
in bene, naturalmente. Quest'ultimo film mi è piaciuto moltissimo, l'ho trovato veramente commovente in alcune scene, un pò tutte quelle in cui Piccoli è a contatto con i cittadini romani al di fuori delle mura, ad es. Trovo anche bello il tema, che per me prevale, ovvero l'irruzione del sacro. Il rapporto, non semplice, che si pone tra l'uomo e il mistero; a questo [...] Vai alla recensione »
I funerali di Karol Wojtyla, Piazza San Pietro gremita di fedeli, il Conclave, la fumata bianca e infine l'annuncio del Camerlengo: "Habemus Papam". Ma il papa non si presenta: tutto un sistema di riti antichi come la Chiesa stessa messo in crisi (ed in profondo imbarazzo) dalla fragilità di un singolo uomo. Un tema importante trattato con affettuosa discrezione, il solito campionario di scene emblematich [...] Vai alla recensione »
Da ecce bombo a ecce homo. L' ultima scena del film mostra un papa, che per i suoi conflitti interiori ed il suo senso di inadeguatezza, è costretto a porsi solo come uomo, un uomo in crisi al cospetto di milioni di fedeli che invece lo vorrebbero come loro guida spirituale. Nanni moretti, nella sua tipica genialità, fatta come sempre di surreale ironia, di paradossi, di coraggio, di silenzi (quelli [...] Vai alla recensione »
Quando da una sala cinematografica si esce talmente ricolmi di emozioni da non riuscire ad esprimerle a parole il registra ha veramente colpito nel segno.Per scelta non avevo letto nulla della trama che si è dipanata davanti ai miei occhi senza un momento di cedimento. C'è tutto Moretti in questo film e ancora di piu: Moretti nella sua piena maturitit&a [...] Vai alla recensione »
La bellissima inquadratura iniziale dalla piazza dei funerali di Wojtyla, a salire in alto verso la cupola, seguìta dalla seconda dall’alto verso il basso, fino alla lenta sfilata dei cardinali che si avviano alla Cappella Sistina per il conclave. Dall’uomo a Dio, da Dio all’uomo, uno in particolare, quello eletto dall’alto, tramite i suoi rappresentanti in basso sulla [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film e penso che la sua essenza non sia nella forma ma in un simbolismo Morettiano di non trascurabile significato. In esso si intrecciano e coesistono diverse tematiche: la crisi della Chiesa ed il fatto che essa venga vista, soprattutto dai suoi rappresentanti, più come potenza istituzionale che come simbolo di vero ed umile valore di amore e di carità.
Un intenso Piccoli, un Nanni competitivo più del solito, uno Scarpa dai silenzi eloquenti, un montaggio ben calibrato, una fotografia perfetta, una sceneggiatura schizofrenica (come nel "Caimano"). Due i film in "Habemus papam": nel registro drammatico, la crisi del prescelto, la sindrome di Celestino, ovvero di Pietro (l'apostolo roso dal dubbio), il paradosso per cui [...] Vai alla recensione »
Magistrale Moretti. Il suo ultimo lavoro si distingue dai precedenti e forse per questo non è stato ben digerito da molte persone. Personalmente lo trovo di un interesse e di una attualità estrema. L'idea di trattare un argomento così delicato con l'ironia, per poi arrivare, comunque ed inevitabilmente, ad una conclusione (e di conseguenza ad una riflessione) così [...] Vai alla recensione »
SU HABEMUS PAPAM “ UN DESTINO LICENZIATO” Habemus 1° persona plurale: noi, noi tutti, anche quelli che coloro che si sentono detentori della verità assoluta chiamano atei con l’insopportabile arroganza di definire chi non aderisce alla loro fede come senza Dio, no meglio senza fede, sì c’è [...] Vai alla recensione »
«E chi c’è ancora? Posso saperlo? Qualcuno mi dice qualche altro nome? Non lo sapete? Malick? Almodovar? Chi altro? Non avete notizie fresche, voi?»: conferenza stampa con (mezza) sorpresa a Roma per Nanni Moretti, che ha appreso in diretta da un giornalista la notizia che il suo Habemus Papam sarà in concorso nella prossima edizione del Festival di Cannes. Un segreto di Pulcinella, già da tempo sussurrato nei corridoi della Sacher Film, diventato realtà e non senza una certa apprensione: «A Cannes sono stato tante volte, persino con Ecce Bombo, in concorso, 33 anni fa – ha detto a caldo il regista [...]
«Uno sceneggiatore è come uno che deve calcolare le spese per arrivare precisamente a fine mese: tutto quello che pensa, poi va realizzato e pagato. È stata quindi una sorta di incoscienza scrivere in testa ad alcune scene per il film di Moretti, invece di un vago interno-soggiorno, uno spaventoso interno-Capella Sistina». Francesco Piccolo, con Federica Pontremoli sceneggiatore dell’attesissimo Habemus Papam di Nanni Moretti, è tra i pochi a spiccicare parola.
Sono solo canzonette" e "Trattasi di canzonette". E poi "Vi stupiremo con gli effetti speciali". Le prime due definizioni appartengono a Bennato e Jannacci, artisti intelligenti, consapevoli del proprio ruolo e del ruolo delle canzoni. La terza appartiene al cinema. "Effetti speciali" va inteso come cifra prevalente del cinema, come opzione primaria, che sarebbe l'evasione. Poi il cinema ha dato molto, su tutti i piani, anche su quello della cultura naturalmente, e lo ha dato a suo modo.
Addobbato con tutti i broccati e i ricami e gli ori necessari a consacrare la solennità pontificale, il vecchio uomo smarrito non ce la fa ad affacciarsi alla loggia delle benedizioni per presentarsi al mondo: arretra, grida tutta la sua umana disperazione, corre attraverso le antiche e mute stanze vaticane, con la strenua vitalità che cancella gli anni, nel sogno di sfuggire alla prigione di un destino [...] Vai alla recensione »
Un Papa che non vuole fare il Papa, uno psicoanalista che dovrebbe aiutarlo a condizione di non parlare di sesso, sogni, Edipo. Habemus Papam è una clamorosa metafora del blocco, del rifiuto del mondo,del trovarsi di fronte a qualcosa che non riusciamo ad affrontare. È un film magnifico, quasi un miracolo: perché il laico Moretti riesce a raccontarci il «dietro le quinte» di un conclave strappando [...] Vai alla recensione »
C’è una breve scena di Habemus Papam, il nuovo film di Nanni Moretti da oggi nelle sale italiane, nella quale il Pontefice, che non ha avuto il coraggio di affacciarsi per benedire i fedeli dopo essere scappato dal Vaticano, entra di nascosto in una parrocchia di Roma. Nessuno lo riconosce, perché è in abiti borghesi e anche perché la sua identità non è stata ancora rivelata al mondo, a motivo del [...] Vai alla recensione »
Un’opera libera, matura, fantasiosa, che parte da una situazione realissima, il conclave che porta all’elezione del nuovo Papa, per volare sulle ali della metafora. E di un fuoco di fila di invenzioni che spostano pian piano questo film aperto dai veri funerali di Giovanni Paolo II verso una dimensione quasi fantastica in cui i cardinali giocano a scopone e a pallavolo (con «ralenti» irresistibili [...] Vai alla recensione »
Un uomo a cui il destino ha riservato il compito più arduo: andare oltre la propria umanità, trascenderla fino quasi a toccare il divino. Il Papa di Nanni Moretti - un ipotetico successore di Giovanni Paolo II, essendo le immagini di testa quelle del funerale di Woytjla - cade però in crisi, come un qualsiasi figlio di donna e non di vergine. Magnifico spunto per percorrere assieme a questo quasi-pontefic [...] Vai alla recensione »
«Fatemi giocare così, come gioco io» dice Nanni Moretti nel ruolo dello psicanalista di Habemus Papam, il film con cui l’Italia concorrerà alla Palma d’oro al prossimo festival di Cannes (insieme a This must be the place di Paolo Sorrentino), con una coproduzione italofrancese che vede coinvolti la Fandango di Domenico Procacci e Rai Cinema. Moretti gioca dunque secondo le sue regole non solo nell’organizza [...] Vai alla recensione »
Ma come, per una volta che Nanni Moretti fa un film divertente, apriti cielo. Chissenefrega se è un regista di sinistra, Habemus Paparn è una commedia degna del miglior Woody Allen, dialoghi scintillanti e umorismo raffinato. Forse qualcuno preferiva il Moretti rancoroso del Caimano? Qui di politica non ce n’è proprio, Berlusconi non è manco citato, gli sberleffi alla Chiesa sono semplici buffetti, [...] Vai alla recensione »
Sull’angoscia della pagina bianca, sull’horror vacui del «primo sguardo», sulla scelta di partecipare e varcare la soglia delle possibilità (la «religio» di Kierkegaard) e della coscienza del potere (la laicità della politica), Nanni Moretti ha immaginato e diretto un film spiazzante, al vertice della relazione tra responsabilità e onnipotenza, ma teneramente, anzi, secondo «grazia» e ironia, alineato [...] Vai alla recensione »
La messa non era finita, Bruno Lauzi vaticinava: Ritornerai. Oggi Mercedes Souza canta Todo cambia, e qualcosa in effetti è cambiato. Nanni Moretti s’è spostato, e ci fa vedere un grande film, che prende la più antica istituzione del pianeta, la Chiesa, e ne fa il teatro dell’assurdo: la dimissione dal potere, il libero arbitrio opposto alla performance del Sistema.
Spaesato è lo sguardo di Melville (Michel Piccoli), eletto papa in un conclave che “cita” quello del 2005. È di Karol Wojtyla la bara su cui inizia “Habemus papam” (Italia e Francia, 2011, 104’). Ed è il lutto della folla in quell’aprile a segnarne il racconto. Ma conviene non ridurre il film a un fatto storico, o a un confronto tra scienza e fede. Gli si farebbe torto, e si perderebbe il tragico su [...] Vai alla recensione »
Nanni Moretti e il Vaticano. Addirittura con un Papa protagonista. Un Papa umile, dimesso, così intimorito dal peso che i cardinali in Conclave gli hanno fatto cadere sulle spalle da tirarsi indietro finendo per non affacciarsi nemmeno dalla Loggia delle Benedizioni nonostante la folla in attesa. Un gesto così lacerante ed insolito da nascondere, forse, una forma patologica di depressione.
Bisogna prenderlo con cautela, Nanni Moretti. Questa volta in particolare. È lui stesso a consigliarcelo, a carte scoperte, in una delle scene chiave del film: quella in cui il suo personaggio - un affermato psicoanalista romano, «il più bravo di tutti» - segregato tra le mura della Città del Vaticano, gioca a carte con tre cardinali. Il nuovo Papa, da poco eletto, è scomparso.
Esce oggi nelle sale l’attesissimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam. Sono settimane ormai che si parla della pellicola “blindatissma” di Moretti (la proiezione per la stampa è stata solo a 24 ore dall’uscita), che aveva annunciato l’intenzione di voler rinunciare alle interviste. Ieri poi, invece, quasi a sorpresa, l’incontro con la stampa c’è stato, con un Moretti apparentemente molto loquace [...] Vai alla recensione »
Melville, chi era costui? Sarà Herman che scrisse “Moby Dick”, oppure Jean-Pierre che girò “Frank Costello faccia d’angelo” (più sobriamente, nella versione originale: “Le Samourai”)? Poiché in “Habemus Papam” non si vedono balene né marinai che ordinano: “Chiamatemi Ismaele”, neppure killer con la faccia di Alain Delon e l’alibi di ferro, pare evidente che il nome del cardinale eletto papa contro [...] Vai alla recensione »
Dal suo debutto con Io sono un autarchico del 1976, l’autore principe del cinema italiano ha fatto undici lungometraggi. L’ultimo, Il caimano, la dolente e comica agiografia di Berlusconi, risale al 2006. Per due anni ha fatto il direttore del Festival di Torino, poi l’attore in Caos calmo, con il memorabile amplesso ginnico con Isabella Ferrari. Astuto gestore della propria immagine e del proprio [...] Vai alla recensione »
E se un odierno successore di Pietro si affaccia dal balcone vaticano, guarda la piazza gremita di gente all’inverosimile - un popolo plaudente, lieto, rassicurato e desideroso di conoscere il volto del nuovo pastore - e inaspettatamente dichiara di rinunciare alla missione? Su questo assunto si regge il nuovo, undicesimo lungometraggio di Nanni Moretti, Habemus Papam.