Habemus Papam |
||||||||||||||
Un film di Nanni Moretti.
Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
continua»
Commedia,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 15 aprile 2011.
MYMONETRO
Habemus Papam
valutazione media:
3,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'umanità delle istituzionidi Gio giFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di Gio gi |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 9 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' l'ora dell'elezione del nuovo papa. In Piazza S. Pietro una folla discreta in trepidante attesa freme per scoprire il nuovo volto della guida spirituale, morale, il capo e la forza della Chiesa cattolica, colui che saprà condurli alla salvezza eterna. Si chiude il conclave. Oltre la parete un gruppo di vecchietti stretti nei loro colletti, impaccaiti e impauriti di udire il proprio nome. Colpi di tosse, spergiuri ("Non io, non io, non io...") e sospiri di sollievo dei tre favoriti: contrariamente a tutti i pronostici l'eletto è il cardinale Melville. Come ne "Il discorso del re", ma con una finezza decisamente più sottile, un occhio ironico e sincero e un contesto profondamente italiano, si prova a guardare al lato umano delle istituzioni: cariche, ricchezza e riconoscimento visti più da vicino, all'altezza del balcone, sono oneri, opulenza e responsabilità. Se si volesse per forza leggere una critica essa sarebbe rivolta non alla religiosità del cardinale, che nel corso del film non è mai messa in dubbio, quanto piuttosto all'artificiosità pomposa di un'istituzione che nasce da un bisogno così concreto e umano quale è la fede. In realtà questa critica è sommessamente tra le righe, pronta solo per chi vuole trovare sempre un messaggio politico o sociale forte in un film. Ma ciò che qui muove la macchina da presa è la curiosità verso una condizione particolare, in cui l'attrito tra l'alto e il basso portano alla luce tutte le sfumature e contraddizioni dell'uomo. Descrive come la situazione possa scivolare di mano, come, dall'ingenuità di una società arcaica e popolare, un giovane aspirante attore possa diventare cardinale, la cui prossima maschera sarà quella del Papa (la vita è un palcoscenico?). E ci mostra come di fronte a questa nuova situazione semplicemente si fugga, resisi conto con tutta onestà della propria piccolezza e uguaglianza di fronte agli altri. In effetti lo spettatore non abituato a questo tipo di sguardo sulla realtà come è, e non come dovrebbe essere, senza giudizio morale o aspettative dolciastre, si ritrova a credere fino all'ultimo che Melville si presenterà su quel balcone con un discorso che, frutto di riflessioni e di un'attesa "riconversione", sarà ancora più toccante e sentito. Ma così non è. Questo cardinale francese più vaga per Roma, più scappa, più si rende conto di non voler tornare. Vede la sua Chiesa dalla folla e si accorge di quanto sia distante (emblematica e bellissima l'inquadratura di Melville spaesato tra i fedeli in movimento in fondo a Piazza S. Pietro, sfocati). Ricerca la sua vecchia identità e si imbatte in persone e caricature cruciali e comiche. Con lo sguardo antispettacolare e tollerante di Moretti, l'ironia, e anche gli spunti, derivano da un'abile, euilibrata ma coraggiosa opera id decontestualizzazione: la guardia svizzera molto poco eterea nelle stanze papali; il torneo di beach volley tra i cardinali; uno psicanalista ateo in Città del Vaticano; l'eletto papa a teatro; un attore che recita Checov in ambulanza. Nessuno è al suo posto, i ruoli sono scombussolati, e in questo intermezzo noi spettatori possiamo osservare. Sottile, fine, ironico: un film delicato e pungente al tempo stesso.
[+] lascia un commento a gio gi »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Gio gi:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||