Habemus Papam |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
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Commedia,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 15 aprile 2011.
MYMONETRO
Habemus Papam
valutazione media:
3,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il travaglio di una sceltadi Serena L3Feedback: 216 | altri commenti e recensioni di Serena L3 |
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domenica 20 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ognuno di noi è uno schermo bianco, un foglio vuoto, proiezione delle aspettative altrui. Amici, genitori, parenti, famiglia, perfino conoscenti, si aspettano qualcosa da ognuno di noi e ci chiedono dovere, sicurezza, responsabilità; ma vi è un altro impulso nel nostro cuore, e grida - come direbbe Nein - un NO da “non ce la faccio!”.
Da chi, se non da una complessa istituzione quale il papa ci si aspetta qualcosa?
Chi, meglio di lui, saprebbe rappresentare la problematicità di questa esperienza esistenziale?
Ma chi è, davvero, il papa?
Sotto gli abiti scarlatti ed il pizzo avorio, oltre l’odore dell’incenso e la voce pacata, nascosti dalla camminata controllata e dalla recitazione cadenzata dell’ora pro nobis, ci sono uomini che temono. Soltanto uomini, speranzosi o impauriti, che vorrebbero nascondersi e chiedono a Dio di non essere chiamati. Uomini che costruiscono puzzle, che litigano e giocano a carte, uomini che si offendono, ridono, gareggiano, si sfidano e ballano. Moretti amplia lo sguardo al di là dell’apparenza, supera brillantemente qualunque accusa di superficialità o pregiudizio e ci mette faccia a faccia con una delle voci più combattive e sconosciute della nostra psiche. Piccoli infatti non interpreta semplicemente il papa, ma recita la parte complessa di un uomo che trova il coraggio e la forza, immensa, di negarsi alle richieste del mondo esterno per raccogliere, finalmente, le fila della sua storia. Una chiamata, questa, alla quale non può sottrarsi. Una supplica, quella della sua anima, che è impossibile ignorare.
Chiunque abbia profondamente amato questo film, sa benissimo che il grido straziato del cardinare Melville raccoglie in sé una potenza così multiforme che sarebbe esercizio vano tentare di restituire tutta a parole, e che, davvero, dà l’occasione per infiniti e differenti spunti. Ognuno di noi vi vedrà qualcosa, magari un’esperienza, o un ricordo personale, probabilmente idee anche molto differenti tra loro.
Quello di cui posso dirmi certa è che Habemus Papam è sublimazione e catarsi, è la liberazione delle angosce dell'uomo attraverso l’urlo profondo e il gesto radicale di Melville. Terapia dell’anima per chiunque abbia temuto e tremato prima di scegliere se stesso.
Un milione di persone vi sta aspettando...
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