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Il film di Moretti è stilisticamente molto ben fatto, si vede la mano di una regia esperta e consapevole, sicuramente una delle migliori in Italia. Il film è piacevole, leggero, con poche pacate riflessioni sull'umanità degli alti prelati, senza quella critica verso la Chiesa o verso i suoi membri che probabilmente molti si aspettavano. Un film umano, umanissimo. Un'umanità che traspare molto bene dai decisamente bravi attori, uno su tutti Piccoli.
Ma purtroppo il film, a mio parere, si fonda su due premesse sbagliate:
1) Parliamo di Cardinali, di Papi, di Vaticano, di Conclave. Tutto è analizzato molto bene da un punto di vista umano, il "divino", il "sacro" , "Dio", vengono accennati, sfiorati, lasciati sullo sfondo. E' davvero plausibile ciò? Siamo nelle aule e nelle case del Dio cattolico e di lui non troviamo quasi traccia? Dov'è la riflessione sul divino, sul compito sacro di questi uomini, sulle loro responsabilità come pastori prima che come vescovi? Mi sembra che Moretti abbia sorvolato un po' grossolanamente su questo punto e non ne comprendo il motivo.
2) Habemus Papam ha un altro grande difetto. Si basa su una situazione irreale. Difatti la procedura di elezione del Pontefice si conclude con l'accettazione del pontificato da parte del candidato eletto davanti al conclave. E lì colui che è stato eletto può rifiutare la carica senza che all'esterno si sappia nulla. Poi si procede con una nuova elezione. Il personaggio di Piccoli nella realtà non avrebbe accettato la carica per poi non affacciarsi alla balconata poco dopo. Semplicemente avrebbe rifiutato davanti al conclave. Grave errore di Moretti che dimostra una scarsa conoscenza delle procedure di elezione vaticane. La prima regola per fare un film è informarsi su ciò che si vuole raccontare, lui non lo ha fatto.
In conclusione: 2 stelle per regia, montaggio e attori (Moretti incluso). Peccato per gli errori strutturali.
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goldy
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martedì 19 aprile 2011
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solitudine
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Probabilmente perchè tutto è stato detto in 2000 anni di studi teologici. Magari è arrivato il momento in cui l'umanità deve accettare che solo noi possiamo aiutare noi stessi e non delegare a qualcuno che è assente o che comunque non ha nessuna intenzione di darci una mano.
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greylaw
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martedì 19 aprile 2011
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conoscere prima di parlare
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Detto tutto è una parola grossa. Bastano pochi studi di filosofia e/o teologia per capire che il discorso del rapporto Dio/Uomo nella chiesa cattolica è ancora in itinere e non pienamente risolto, chiunque abbia frequentato con la dovuta attenzione un qualsiasi liceo medio/buono dovrebbe esserne a conoscenza. Ma la mia critica non era tanto il dover parlare di Dio nel film, quanto il fatto che nella casa del Dio Cattolico, di questo Dio non si senta neanche la presenza reale o immaginaria (a seconda delle idee e della fede di ognuno). Per i miei studi ho conosciuto cardinali, vescovi, preti ma anche pastori protestanti e anglicani, rabbini, imam...e mai parlando con loro, per quanto fossero persone alla mano, simpatiche, scontrose, fuori dal mondo, socievoli, chiuse, affabili o euforiche, mai parlando con loro mancava la componente spirituale, un trasparire evidente della loro fede dalle loro persone, dai gesti, dalle parole.
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Detto tutto è una parola grossa. Bastano pochi studi di filosofia e/o teologia per capire che il discorso del rapporto Dio/Uomo nella chiesa cattolica è ancora in itinere e non pienamente risolto, chiunque abbia frequentato con la dovuta attenzione un qualsiasi liceo medio/buono dovrebbe esserne a conoscenza. Ma la mia critica non era tanto il dover parlare di Dio nel film, quanto il fatto che nella casa del Dio Cattolico, di questo Dio non si senta neanche la presenza reale o immaginaria (a seconda delle idee e della fede di ognuno). Per i miei studi ho conosciuto cardinali, vescovi, preti ma anche pastori protestanti e anglicani, rabbini, imam...e mai parlando con loro, per quanto fossero persone alla mano, simpatiche, scontrose, fuori dal mondo, socievoli, chiuse, affabili o euforiche, mai parlando con loro mancava la componente spirituale, un trasparire evidente della loro fede dalle loro persone, dai gesti, dalle parole. Mai. Ripeto: Moretti racconta di cose che non conosce evidentemente. Bisogna informarsi. (non sono cattolico, non bisogna essere credenti per informarsi adeguatamente). Tra l'altro: i cattolici non delegano proprio nulla a Dio, le preghiere cattoliche sono per la maggiore richieste di aiuto per gli altri o ringraziamenti. Raramente ho conosciuto persone attive e propositive come i cattolici (forse solo alcuni particolari rami protestanti). Ripeto: conoscere prima di parlare.
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rescart
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mercoledì 20 aprile 2011
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habemus papam si basa su una situazione irreale?
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A me sembra molto più irreale che un membro del clero che ha accettato di fare il cardinale rifiuti senza apparente motivo di fare il papa, senza contare che ciò si potrebbe interpretare come il rifiuto di una decisione divina. A me sembra invece che la storia di Moretti sia molto reale perchè solo scontrandosi con una realtà imprevista a tavolino un cardinale potrebbe rinunciare al soglio pontificio. Certe critiche mi fanno pensare piuttosto che Moretti abbia toccato un argomento "tabù", ma forse è proprio per questo che ha deciso di parlarne.
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enfasy
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domenica 24 aprile 2011
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daccordo con te ma...
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sono daccordo che il film si fondi su premesse sbagliate, ma sarei stata più specifiche su qual tipo di premesse (posterò al più presto anch'io una recensione)
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