Titolo originale | Rocky |
Anno | 1976 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 119 minuti |
Regia di | John G. Avildsen |
Attori | Sylvester Stallone, Talia Shire, Burt Young, Carl Weathers, Burgess Meredith, Thayer David Diana Lewis (II), George Memmoli, Simmy Bow, Stan Shaw, Joe Spinell, Tony Burton, Shirley O'Hara, George O'Hanlon, Jane Marla Robbins, Billy Sands, Jimmy Gambina, Bill Baldwin, Al Salvani, Jodi Letizia, Don Sherman, Pedro Lovell, DeForest Covan, Hank Rolike, Jack Hollander, Joe Sorbello, Christopher Avildsen, Frankie Van, Frank Stallone, Lou Fillipo, Robert L. Tangrea, Peter Glassberg, William E. Ring, Joseph C. Giambelluca, Lloyd Kaufman, Larry Carroll, Kathleen Parker. |
Uscita | martedì 14 giugno 2016 |
Distribuzione | The Space Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,43 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 giugno 2016
Argomenti: Rocky
La gloriosa storia di Rocky Balboa, da giovane pugile dilettante a campione dei pesi massimi. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto 3 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 6 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, In Italia al Box Office Rocky ha incassato 10 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Philadelphia, 1975. Rocky Balboa è un bullo di periferia, quasi trentenne, con sangue italiano nelle vene. Con pochi amici e una vita scombinata in uno squallido buco metropolitano per emarginati, Rocky racimola qualche soldo come scagnozzo esattore di uno strozzino e gareggiando in alcuni incontri di pugilato per dilettanti. I pugni sono tutto quel che ha: la boxe è la sua grande passione, ma non è mai riuscito a sfondare, o almeno a provarci. Innamorato della timidissima Adriana, Rocky prova a scalfire le barriere della ragazza con battute da sbruffone, ma la reputazione di fallito lo perseguita. Grazie a un colpo di fortuna, ha finalmente la possibilità di dimostrare ad Adriana, e soprattutto a se stesso, di valere. Il campione del mondo dei pesi massimi, Apollo Creed, si ritrova senza sfidante, per un infortunio, in un match organizzato per festeggiare il bicentenario degli Stati Uniti d'America, nel quale il campione metterà in palio il titolo mondiale. Affamato di popolarità e denaro, Apollo Creed decide di concedere per la prima volta l'opportunità di una ribalta così prestigiosa a un pugile sconosciuto. La scelta ricade su Rocky, lo "stallone italiano".
La parabola di Rocky Balboa, che affronta la vita a muso duro e a pugni tesi, dentro e fuori dal ring, è l'emblema di un'America mitologica. Una terra di opportunità a disposizione di chiunque sia animato da buon cuore, sani principi e un'indomabile forza di volontà. Proprio come quella del testardo Rocky, interessato non tanto alla vittoria, alla fama o ai 150.000 dollari messi a disposizione dello sfidante, che comunque gli cambierebbero la vita. Ciò che conta davvero per Rocky è resistere, resistere a oltranza, a testa alta, per dimostrare alla sua amata e a se stesso di essere un uomo. Negli Stati Uniti dell'"American dream" tutto è possibile, a patto di cogliere le sfide con coraggio e non arretrare di fronte alle proprie paure. Una mitologia alimentata da tanto cinema a stelle e strisce, ma qui talmente ben confezionata da assurgere allo status di cult. Le ragioni essenziali di tanto successo (dodici nomination e tre premi Oscar per la migliore regia, il miglior film e il miglior montaggio, oltre che la genesi di una saga amatissima dal pubblico), per un film che è costato 1 milione di dollari e ne ha incassati 225, vanno ricercate nel carattere esemplare della storia raccontata, in grado di dare il via a un filone di film sportivi - spesso incentrati sulla boxe - dove a contare non è tanto lo sport in sé, quanto i nobili sentimenti che esso suscita in eroi dal volto ordinario, con esempi che si susseguono con successo fino ai giorni nostri (Warrior).
Di certo Rocky, diretto con professionalità da John G. Avildsen, è molto più favolistico, e anche meno riuscito dal punto di vista squisitamente cinematografico, di altri film che hanno cavalcato le fortune del genere (pensiamo a Toro scatenato di Martin Scorsese o ai più recenti Million Dollar Baby e The Wrestler). Ma fa perfettamente leva sul meccanismo di identificazione tra pubblico e protagonista. È impossibile non fare il tifo per questo perdente che lotta in un mondo di perdenti, tutti ottimamente caratterizzati, dalla dolce e introversa Adriana di Talia Shire al rude allenatore fallito di Burgess Meredith, passando per l'irascibile e goffo amico (Burt Young) col miraggio della malavita. È in questo universo di sbandati di periferia dai sogni mancati che Rocky - interpretato da un convincente Sylvester Stallone - coglie l'occasione della vita e, con la disciplina di un duro allenamento, riscatta con lo sport le frustrazioni, le delusioni e i fallimenti di un intero nucleo sociale.
Come non commuoversi, allora, di fronte alla storia di questo simpatico sbruffone dal cuore tenero, eroe qualunque che tutti vorremmo essere? Una storia simile a quella del suo interprete, un italoamericano di umili origini che non riusciva ad affermarsi nel cinema, prima di sfondare le porte chiuse di Hollywood scrivendo la sceneggiatura di questo film. Un successo calcolato, si potrebbe pensare. Ma, in verità, la favola di Rocky mantiene intatto, dall'inizio alla fine, quel sapore di fresca e onesta spontaneità che non la riduce a mera operazione commerciale e ne nobilita il risultato, facendone un trionfo di sentimenti molto hollywoodiano, certo, ma anche decisamente emozionante (soprattutto in alcune sequenze, come l'allenamento in esterni e l'avvio del match, con Apollo Creed che richiama la mitologia dello "Zio Sam"). E le emozioni, non dimentichiamolo, sono alla base del cinema e della vita.
Un giovane vive alla giornata, disputando ogni tanto qualche incontro di boxe per tirare avanti. Il campione mondiale dei pesi massimi, rimasto senza uno sfidante alla sua altezza, offre a chiunque voglia, purché bianco e inesperto, l'opportunità di misurarsi con lui. La sorte favorisce il nostro che, dopo un ferreo allenamento, rimane nel quadrato per tutte e quindici le riprese, avvenimento unico nel curriculum del campione.
Philadelfia. Il campione del mondo dei pesi massimi mette in palio la sua cintura contro un semisconosciuto pugile italoamericano che fa qualche combattimento e riscuote crediti per il boss del quartiere. L'uomo vedrà questo combattimento come la possibilità per uscire da una vita mediocre e offrire un avvenire migliore alla sua ragazza Adriana.
Un film che ha fatto epoca e che,rispetto ai successivi è più realistico.
Rocky è un tipo da strada ,grezzo ma buono che cerca di vivere alla giornata, fortunatamente gli verrà concessa un'occasione (il grande sogno americano) e ci si tuffa dentro. Stallone intrpreta il ruolo alla grandissima ,nessuno potrebbe farlo come lui , a parte il fisico ha proprio la mascella adatta per prendere cazzotti. Rocky infatti sul ring le prende di santa ragione  [...] Vai alla recensione »
l'america,chiunque,la conosce,newYork,los angeles,Washington,beverly hills,il bronx,abbramo lincoln,kennedy,il gran,kanion,la statua della liberta,'il ponte di brooklin,& le torri gemelle, neil amstrong,Walt disney, mohamed aly,& joe dimaggio,il 4 luglio,halloween, la casa bianca,il pentagono,l'area 51,la NASA, una potenza,politica economica,il ponte d'oro del cinema "HOLLYWOOD",,.
Grazie all’amico più cinefilo che una persona possa avere (un recensore cinematografico) ho recuperato questo mega cult di cui tutti conosciamo scene, colonna sonora e pezzi di trama, ma che il sottoscritto non aveva mai visto dall’inizio alla fine.Quell’anno la pellicola scritta dallo stesso Stallone e da lui difesa con le unghie e con i denti dalle grinfie dei produttori (che avrebbero volentieri [...] Vai alla recensione »
Essendo un appassionato di cinema, non potevo certo perdermi questo cult movie amato dalle persone di tutte le età. Sorpreso dai commenti entusiastici di pubblico, critica e amici, ho visto questo film in tv... e sinceramente mi aspettavo qualcosa in più. Certamente Stallone è perfettamente calato nel ruolo di un semplice ragazzetto di periferia deciso a diventare qualcuno, la [...] Vai alla recensione »
Una fiaba moderna che ci insegna come, con la forza dell'amore, l'uomo possa prendere in mano il suo destino e cambiare radicalmente la propria esistenza: questo è "Rocky", leggendario primo capitolo della più famosa tra le saghe cinematografica appartenenti al filone sportivo. Quell'amore che stravolge nettamente lo stesso concetto di forza, mutandola da mera [...] Vai alla recensione »
siamo negli anni 70 quasi a cavallo degli 80,gli stati uniti sono la popolazione del mondo,ammirata e osannata, da chiunque, chi non conosce chicago e dallas,newYork e,los angeles ,miami e ,Washington,san francisco e las vegas .i lussuosi e milionari quartieri come beverly hills e san fernando valley,quelli piu' a rischio,il bronx, il queens,chinatown e little italy,,i presidenti [...] Vai alla recensione »
ROCKY (USA, 1976) diretto da JOHN G. AVILDSEN. Interpretato da SYLVESTER STALLONE, TALIA SHIRE, BURT YOUNG, CARL WEATHERS, BURGESS MEREDITH, THAYER DAVID, JOE SPINELL, LLOYD KAUFMAN Rocky Balboa ha trent’anni, riscuote i crediti per conto di Gasco, un bieco e celebre usuraio, lavorando per lui come picchiatore, e ha pure all’attivo una carriera di pugile dilettante, con quarantaquattro [...] Vai alla recensione »
Una fiaba moderna che ci insegna come, con la forza dell'amore, l'uomo possa prendere in mano il suo destino e cambiare radicalmente la propria esistenza: questo è "Rocky", leggendario primo capitolo della più famosa tra le saghe cinematografiche appartenenti al filone sportivo. Quell'amore che stravolge nettamente lo stesso concetto di forza, mutandola da mera [...] Vai alla recensione »
Un prodotto appena corretto estremamente sopravvalutato, un piccolo affresco del buonismo della classe media borghese americana che si redime con lo sport dalla vecchia vita pseudo-malavitosa derivante (ovviamente) dalle proprie sporche origini, una pellicola che ha come grande protagonista l'America e il sogno americano di gloria in quei tempi, tutto sommato la celebrazione di ideali retorico-spor [...] Vai alla recensione »
In pratica quello che ho cercato di dire con questa recensione è “che se io posso cambiare, e voi potete cambiare…tutto il mondo può…” ops scusate...mi sono amalgamato col personaggio. Volevo solo dire che io amo questo film, amo Rocky e la faccia dell'attore che lo interpreta (sono etero e sposato…non pensate male).
Sly con Rocky creò una vera e propria figura epica. Un po’ come fece Omero con il personaggio di Ulisse nella letteratura classica. Lo so per esperienza che chi non ama Stallone a quest’ora penserà di me che ho avuto una vita bastarda, ma quello che sto cercando di dirvi è che se uno va nel deserto del Sahara, nella foresta Amazzonica, in Siberia o in mezzo [...] Vai alla recensione »
Sono un appassionato di cinema. Ho visto e continuo a vedere giorno dopo giorno film di tutte le epoche e di tutti i generi. Mi faccio guidare in questo vasto mare da libri e riviste specializzate nel settore. Dopo la visione m’incuriosisce l’opinione di quelli che di cinema ne capiscono veramente e mi tuffo sul perché e sul come un film, che magari a me a fatto vomitare, per altri, [...] Vai alla recensione »
Se è vero che il sogno americano è la speranza del popolo statunitense, Rocky Balboa ne incarna al massimo gli ideali. Italoamericano squattrinato, fa il pugile dilettante guadagnando quattro soldi e arrotonda spezzando pollici per un usuraio che ne disprezza la bontà d'animo. La vita è dura per Rocky, che non riesce a dare una svolta nè tantomeno a conquistare [...] Vai alla recensione »
Rocky Bellissimo film del 1975 con protagonista Sylvester Stallone ottimo Cult da guardare 5 stelle
questo e un capolavoro in tutti i sensi. stallone agli esordi si guadagna la sua unica nomination all' oscar della sua carriera ed e forse l' unico film insieme a rambo uno degno da veder in cui ce stallone dato che il resto sono tutte americanate di esplosioni e effetti speciali poco interessanti secondo me. comunque film capolavoro. si intende il primo anche perchè dal 3 poi non sono più cosi [...] Vai alla recensione »
Un bel film che regge alla grande il trascorrere del tempo.
Non si può storcere il naso di fronte a un film diventato leggendario,certo la trama è molto semplice, se volete anche banale,ma resta una pietra miliare nella storia del cinema per così dire "sportivo"Ha avuto una miriade di sequel e tanti tentativi di imitazione per lo più scadenti, ma il primo quello originale è riuscito a commuovere milioni di spettatori [...] Vai alla recensione »
Vedendo Rocky dimenticando l'esistenza di quei pietosi e patetici sequel, penso che tutto sommato sia un buon film. Sceneggiatura discreta, regia nella norma, musiche indovinate e buone interpretazioni, compreso Stallone. Il potere di questo sopravvalutato prodotto va ricercato anche nelle musiche di B. Conti che imprimono un impatto notevole durante le sequenze, specialmente durante l'incontro [...] Vai alla recensione »
A distanza di 46 anni,un film epocale che sa ancora emozionare.Quello che lo rende grandioso,oltre al mito del "self made man"(italiano,non scordiamolo) è la capacità di andare ben oltre il tema sportivo(su cui invece si concentreranno i seguiti)per mettere in primo piano i sentimenti,ciò che si portano dentro i personaggi.
Qui siamo ben oltre il capolavoro filmico,siamo nell'ambito del mito, della redisignazione del concetto di eroe umano. Per chi ha vissuto pienamente gli anni ottanta, questa è una tappa imprescindibile del percorso umano di ciascuno. Dei migliaia di film da me visti,qui siamo nell'olimpo..sul podio. Stallone,Rocky....miti,icone. Il fatto che abbia vinto solo un oscar, dà [...] Vai alla recensione »
Tra i film imperdibili se si vuole capire un po' meglio cosa è l'America. una stupenda colonna sonora e grandi interpreti per il capostipite di una saga che non conosce il tempo.
Rocky Bellissimo film del 1975 con protagonista Sylvester Stallone ottimo Cult da guardare 5 stelle
Un film diventato un cult, ovviamente, sul mondo della boxe. Rocky Balboa è un giovane pugile che, per guadagnarsi qualche spicciolo ogni tanto, lavora come "spezzapollici" per un gangster guadagnandosi qualche soldo per pagare i vari debiiti. E' amico di Paulie, che lavora in una macelleria, ed è fratello di Adriana, la donna che Rocky vuole a tutti i costi, e alla fine [...] Vai alla recensione »
Primo film di una lunga serie (ultimo alquanto ridicolo uscito nel 2006), che resta anche il migliore. Un film che lancia un messaggio di speranza per tutti, ossia che a chiunque, anche la persona più sfigata e ai margini della società, la vita può riservare belle sorprese e riscatto dandogli un'opportunità. E lo fa senza americanismi e sentimentalismi esasperati (come invece sovente succede nel cinema [...] Vai alla recensione »
Ho cominciato a vedere la serie di rocky da bambina grazie a mio fratello che era entusiasta dei film soprattutto dei combattimenti, e devo dire che trascinavano anche me grazie all'energia che emanavano ! E soprattutto da rocky iii me li ricordo bene!!! Ma poco tempo fa mi è capitato di vedere rocky 1 che non vedevo da molti anni e che ricordavo a mala pena ,dato che l'avro' visto una volta sola. [...] Vai alla recensione »
la storia che precede il film è già di per sè una favola nessun produttore voleva STALLONE come protagonista benchè il film fosse suo ma alla fine WINKLER e CHARTOFF accettano affidandogli anche la sceneggiatura. il film secondo me è un capolavoro per diversi motivi: 1° la storia è un racconto fantastico ispiratosi a un fatto realmente accaduto il personaggio ROCKY BALBOA piace per la sua sensibile [...] Vai alla recensione »
Film a mio parere mediocre, noioso e pretenzioso. Decantato, erroneamente, come capolavoro cinematografico, non lascia nulla allo spettatore se non l'impressione di aver gettato il tempo della visione stessa. La trama sembra la più banale possibile, la recitazione elementare, immeritatamente posto tra i capolavori del cinema.
Chi non ha visto Rochy(1976)..alzi la mano!...sembra una lezione a scuola!di cinema pero'.Stallone non e' da oscar come attore.Pero' ha diretto un po' di film tra cui "Taverna paradiso" fa buona sceneggiatura e scrive pure soggetti..con questo film dei 3oscar tra cui miglior film..in questa storia di pugilato ce'molta umanità' di vita semplice.
il miglior film sportivo assieme a million dollar baby per dramma e maestria nella regia del film , come situazioni e realtà di combattimenti sono i migliori 2 film di questo genere .
ragazzi, sono ibracadabra,solamente,ho aggiunto una modfica al mio nikname,ora sono ibracadabra 8.ora un nuovo commento sul film,è un fiiiilllllmmmmmmooooonnnnneeeeeeeee.grande sly.
Non so come si possa apprezzare questo film. Mediocre, banale ricco di... Beh ricco di nulla di interessante. Nessuno spunto, niente di niente. In assoluto uno dei film che mi sono piaciuti di meno.
Il primo Rocky uscì nella primavera del 1976. Sono dunque 40 anni. Il 6 luglio Sylvester Stallone ne compirà 70. Tutte notizie che... hanno fatto la storia. Perché non c'è dubbio che in chiave di spettacolo e, diciamolo pure, di cultura leggera, l'uomo e il personaggio hanno certo molto rappresentato nell'epoca contemporanea. Quando dico "cultura leggera" naturalmente alludo alla potenza del cinema, che si è, via via accreditata nel novecento imponendosi ben al di là dell'opzione iniziale, che era quella della pura evasione. Insomma, il cinema comanda, come esempio, come indicazioni, come racconto dei fatti della nostra civiltà. Un tempo era la grande letteratura a dettare queste regole, adesso è il cinema e non è detto che... sia grande. Questa premessa per contestualizzare un film, nato come puro spettacolo, che invece è diventato un campione dell'era moderna.
Rocky, pettorali e bicipiti ipertrofici, tenuta da puglie, fra le corde del quadrato, è una grafica che fa parte dell'estetica e della memoria popolare.
Un eroe, adesso si direbbe un supereroe, come Bond, o Indiana Jones o un altro "Stallone", Rambo. Modelli che si allineavano, in tempi diversi, ai Robin Hood, D' Artagnan, Tarzan, Zorro, fatte certo le debite proporzioni, di genesi e di nobiltà. Dunque, a metà degli anni Settanta in America irruppe Sylvester Stallone. Come sempre accade la prima fase della carriera era stata faticosa e disordinata, piccolissime parti, che poi diventavano meno piccole fino ad arrivare alla consacrazione che è, appunto, Rocky. Trattasi di esplosione "nucleare", nel giro di pochi mesi Stallone divenne uno degli attori, e dei personaggi, più popolari del cinema, in tutto il mondo. Le premesse, i ruoli, le misure, le intuizioni, le circostanze, tutto aveva funzionato a meraviglia. A cominciare dalla nascita.