Habemus Papam |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
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Commedia,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 15 aprile 2011.
MYMONETRO
Habemus Papam
valutazione media:
3,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Senza parole...Grazie Nanni!di paperinoFeedback: 2947 | altri commenti e recensioni di paperino |
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martedì 19 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando da una sala cinematografica si esce talmente ricolmi di emozioni da non riuscire ad esprimerle a parole il registra ha veramente colpito nel segno.Per scelta non avevo letto nulla della trama che si è dipanata davanti ai miei occhi senza un momento di cedimento. C'è tutto Moretti in questo film e ancora di piu: Moretti nella sua piena maturitità che sa farci sorridere mentre le immagini si imprimono nella nostra mente lasciandovi tracce che ci portano a riflessioni su vari livelli di lettura. Bisognerebbe lasciar decantare quello che si è visto per poterlo analizzare in modo esaustivo e profondo ma nello stesso tempo le emozioni " traboccano"... Un fim che deve moltissimo alla recitazizione di Michel Piccoli, ai suoi sguardi smarriti, teneri e sempre innocenti mentre scopre con occhi di bimbo il mondo reale che gli è stato precluso data la carica che ricopriva.Questa estraneazione/reclusione è ribadita dalla " prigionia " in cui vengono tenuti i Cardinali e dal continuo scorrere di chiavistelli, anche metaforici,alle spalle dei protagonisti. Eppure i Cardinali vengono presentati fin dal momento in cui inizia il Conclave nella loro umanità: nell battere ritmato delle matite che rivela la loro incertezza, nei pensieri rivolti alla speranza di non essere scelti per un compito tanto gravoso, pensieri che si materializzano fino a diventare un rumore di fondo indistinto. Questo ed altri sono, a mio parere, veri colpi di genio come l' immagine delle tende che fluttuano a far da sipario alla finestra che rimane vuota e che simboleggiano lo sgomento di un'attesa che non si sa quando e come avrà fine ed ancora l' imbarazzo del Papa vestito da laico mentre inizia la seduta di psicoterapia e l'dea di qualificarsi come attore. In una situazione tesa, difficilissima da gestire e contraddittoria in cui il protagonista dovrebbe scavare dentro un se stesso che non riesce a ritrovare e per di più davanti ad una psicanalista che dovrebbe aiutarlo a " mettersi a nudo" ed alla quale non può nemmeno rivelare quale sia il posto che occupa nel mondo, la professione dell'attore, oltre che essere suggerita dalle sue ambizioni giovanili, è quella che maggiormente può descrivere l'iter della sua esistenza.
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