Il soggetto avrebbe potuto dar luogo a un bel film. La metafora del dramma interiore vissuto da un uomo investito di un onere e una responsabilità che ritiene al di sopra delle proprie possibilità, avrebbe potuto essere sviluppata in modo esemplare, soprattutto in questi tempi di corsa sfrenata al potere, dove le capacità delle persone sono l'ultima cosa che conta e pochi - a mia conoscenza - hanno certi scrupoli o certe remore. Ciò a prescindere dal caso particolare del film, in cui l'uomo in questione era stato eletto Papa.
Peccato, veramente peccato che Moretti, da quel narcisista spocchioso che è, pensando di essere originale o forse volendo dimostrare a tutti i costi di avere in spregio la Chiesa, ha voluto inframezzare la trama e la stupenda e sentita recitazione di Michel Piccoli con scene grottesche e gratuite che nulla hanno a che vedere con la trama del film e che, lungi dal far ridere o sorridere sono semplicemente penose. In alcune scene Moretti sembra ispirarsi a Sister Act, ma forse non ha capito che quello non era un film drammatico.
Ennio
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