Morto un papa se ne fa un altro. Ma è così facile sceglierne uno? E se questo non si sentisse pronto?
Al conclave per la scelta del nuovo Papa, viene eletto a sorpesa il cardinale Melville (Michel Piccoli), egli accetta il duro compito, ma al momento del saluto ai fedeli sul balcone che si affaccia su piazza San Pietro il neo Papa i dubbi, le paure, la crisi interiore di un uomo (prima che di un Papa) lo portano ad un esaurimento nervoso, un grande urlo. Il Papa non se la sente.
Passa poco tempo, il Vaticano e in crisi, i media vogliono sapere cosa sia successo. Viene addirittura chiamato uno psicoanalista (Nanni Moretti) per provare a risolvere il problema, ma niente. Il NeoPapa ha bisogno di pensare, di comprendere in se ciò che non va, di ritrovare passioni, e forza per superare questo momento. In una uscita segreta il Papa scappa, lasciando però tutti inconsapevoli dell'accaduto in quanto solo il portavoce del Vaticano e lui sono a conoscenza di ciò. Chi rimane invece in Vaticano è lo Psicoanalista, tenuto al riservo più assoluto non può lasciare il palazzo e decide per perdere tempo di dialogare con i Cardinali e addirittura di organizzare un torneo di pallavolo.
Nanni Moretti lo conosciamo tutti (Spero!) quindi possiamo anche sorvolare sulla sua figura di autore e di attore, sulla sua comicità.
La sceneggiatura, scritta a sei mani dallo stesso Moretti con Francesco Piccoli e Federica Pontremoli non vuole assolutamente essere una critica alla chiesa, come si credeva prima dell'uscita del film (Non che la chiesa ne esca benissimo, però...), ma è un analisi sulla forza di una rinuncia. A volte infatti per un qualcosa di superiore siamo "costretti" a fare qualcosa che non è di nostra natura, un qualcosa che però ci provoca agonia e disagio dove ci vuole una grande (grandissima secondo Moretti) forza anche per dire No. La chiesa ne fa da contesto, ma come già detto non ne viene colpita più di tanto. Per quanto cardinali e Papi siano resi più umani va detto che essi non hanno mai un dubbio, una mancanza a livello religioso, i loro problemi escono fuori solo nel loro essere uomini.
Michel Piccoli che interpreta il protagonista di questo racconto (il Papa) riesce con la sua espressività, con i suoi silenzi a mostrarci le paure di un uomo per tale compito, però regalando a noi la consapevolezza (già guardandolo in volto) che potrebbe essere davvero un Papa buono. Moretti invece un po' in secondo piano a livello della storia gioca con i Cardinali e ci fa ridere con la sua comicità tipica.
Un film che va visto, magari non sarà il migliore di Moretti, ma sicuramente un film godibilissimo, con un bel messaggio. Anche nella rinuncia ci vuole forza.
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