Habemus Papam |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
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Commedia,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 15 aprile 2011.
MYMONETRO
Habemus Papam
valutazione media:
3,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il senso dell'umorismodi enrichettiFeedback: 509 | altri commenti e recensioni di enrichetti |
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domenica 21 agosto 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Divertente e stimolante, capace di dare volti, umori, sentimenti e desideri alle fumate cardinalizie. Moretti sventaglia uno sguardo affettuoso su un momento del discorso cattolico, il più misterioso con il suo rituale blindato. E' uno sguardo affettuoso proprio perchè il film le porte le spalanca in un gioco di comunicazioni incrociate che piuttosto che dissacrante si può definire umanizzante. Vengono in mente "L'ultima tentazione di Cristo" e "Io sono con te": un bisogno di immanenza per riappropriarci del divino e il divino di noi, e così evitare la noia immortale di un mondo di soli dei. Spiazzando tutti i bookmakers viene eletto Papa il cardinale Melville, un grandioso Michel Piccoli. Accetta per spirito di obbedienza, come deve essere, ma ecco che un piccolo gesto del sig.Melville fa saltare tutti i coperchi in una festa pirotecnica che fa da sfondo ad un dramma umano: getta un urlo, più forte di quello della folla che sta per accogliere il nome dell'eletto. Il protodiacono si ritira, la finestra rimane vuota, la folla attonita, il riccio si richiude mostrando gli aculei. Ma è qui che Moretti va a cogliere il magma impetuoso della vita. Il Papa ha ben altri problemi da risolvere e di questi la sua elezione non è che l'iceberg. Escluse cause fisiche, viene contattato uno psicanalista che però fa notare che quel posto, spirituale per eccellenza, non è un setting adeguato. Sarebbe opportuno che l'analista non conoscesse il ruolo del paziente. Così, mentre il Vaticano è rinchiuso nel mistero della fede, il Papa se ne va in giro per le strade di Roma e i cardinali si dedicano ad un torneo di pallavolo. La sua passione è il teatro e, attraverso le prove e la messa in scena da parte di una Compagnia di un folle, si libera del suo fardello. Torna in Vaticano, si presta alla vestizione, si affaccia davanti al mondo intero e per pochi minuti parla da grande Papa dichiarando la sua inidoneità ad esserlo. Mi viene in mente una battuta di Charles, personaggio di "I gioverdi di Charles e Lula" di Marie Cardinal, che recita "Le religioni tradizionali...mancano totalmente di senso dell'umorismo". Ma questo prima che Nanni Moretti girasse Habemus Papam.
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