"Nessuno poteva pensare che sarebbe potuto succedere!". Con queste parole i cardinali del conclave esprimono il loro sbigottimento di fronte ad una situazione mai avvenuta prima nella storia della Chiesa, escludendo il caso di Celestino V: il Papa appena nominato non si sente all'altezza del proprio incarico e, non riuscendo nemmeno ad affrontare la folla di fedeli per il saluto, si barrica nelle stanze del palazzo, colto da una profonda crisi, costringendo i cardinali a ricorrere all'intervento di uno psicoanalista. Questa è l'originale idea di fondo di Habemus Papam, attraverso la quale il grande regista Nanni Moretti riesce a tessere un ritratto di un pontefice come non se ne erano mai visti finora, che diventa sintomatico della situazione attuale della Chiesa Cattolica. Questo papa, che dovrebbe succedere - stando ai pochi indizi dati - all'amatissimo Wojtyla, in una realtà dove Ratzinger non è mai divenuto pontefice, viene raffigurato nella sua completa umanità, scindendolo dal ruolo affidatogli, con un operazione che si oppone nettamente all'ideologia della Chiesa. Il portavoce del Vaticano rimprovera infatti lo psicoanalista - un'ironico e sempre in forma Nanni Moretti - sull'impossibilità di scindere la persona dal ruolo che ricopre, oltre a ricordagli gli aspetti della vita privata e del passato che non possono venire menzionati durante la seduta. Lo psicologo si trova perciò impossibilitato a procedere all'analisi del paziente, dal momento che di fronte a sé non ha una persona ma un'istituzione, alla quale si pretende di negare sogni, desideri, e persino ricordi del'infanzia. L'unica informazione che riesce ad estrapolare, senza farsi sentire dal resto dei cardinali, è che non si tratta di una questione di perdita di fede. A questo punto, il portavoce decide di accompagnare il pontefice, sotto mentite spoglie, dalla moglie dello psicanalista - la bravissima Margherita Buy - anch'ella psicologa, rendendosi finalmente conto della necessità della scissione dal ruolo per poter permettere un'indagine completa ed efficace del problema. E' a partire da questo momento che il protagonista, un impeccabile Michel Piccoli, intraprende un viaggio all'interno del proprio animo e del proprio passato, alla ricerca del senso della propria vita; un percorso che continuerà da solo tra le strade e i locali di Roma e l'indifferenza della gente. Sono proprio questi i momenti più belli del film, resi tali grazie all'intensità dello sguardo di Piccoli, che riesce a tradurre lo spaesamento, la paura, la solitudine di un uomo qualunque, al quale sono state affidate grandissime responsabilità, ma che nonostante ciò resta sempre un semplice essere umano.
Avevamo già assistito all'ansia da prestazione di un potente, dovuta ad un senso di inadeguatezza rispetto al proprio ruolo, nel recentissimo Il Discorso del Re, ma mentre in quel caso la paura del re rifletteva quella collettiva di un popolo in procinto di entrare in guerra, in Habemus Papam, questa crisi interiore del personaggio diventa sintomatica della crisi che l'intera Chiesa sta vivendo in questi ultimi anni, caratterizzati da scandali di pedofilia, crisi di vocazioni e di fede. Forse allora, in quest'ottica, l'ansia del protagonista diventa ancora più comprensibile, dovendo rimediare a questa crisi, rispondendo di tutti gli errori commessi in passato in nome di una Chiesa malata. Allora i volti sconvolti dei fedeli di fronte alla finestra vuota con le tende al vento a San Pietro diventano emblema dello sbigottimento dei reali fedeli nell'apprendere le notizie degli scandali. Dunque l'esclamazione "Nessuno poteva pensare che sarebbe potuto succedere!"assume un significato più profondo, diventando l'emblema di un'indignazione collettiva e, insieme alla finestra del pontefice vuota, di un profondo vuoto di valori spirituali nella società attuale.
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saurone
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sabato 16 aprile 2011
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complimenti. ottima recensione!
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Concordo con il tuo punto di vista. Anche secondo me l'uscita di questo film in questo periodo non è casuale. Probabilmente c'è l'intenzione di fare un riferimento alla crisi della Chiesa.
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(di riccardo76)
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anna1
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domenica 17 aprile 2011
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non credo sia solo crisi della chiesa,
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credo che il film evidenza la crisi del potere in tutte le forme, la perdita di certezze, di schemi, di scuole. Si perde il senso non solo della religione, anche della psicanalisi: il medico si impegnanel gioco, la moglie non sa parlare ai bambini...Credo che la morale, volendone trovare una, sia che la debolezza è rinascita,e che porsi domande venga prima del trovare risposte. Infatti nel filme non ci sono risposte ai mali del mondo.
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massimo
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mercoledì 20 aprile 2011
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manca qualcosa
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oltre al problema della fede c'è quello che un cardinale dice a Moretti..lui è il primo e l'ultimo nel senso che non se ne può segliere un secondo se lui si rifiuta...perchè se dio seglie il suo vicario in terra solo lui lo puo rappresentare ne puo esserci un secondo perchè solo il prescelto è all'altezza e anche perchè per la chiesa il rifiuto è il rifiuto dell'uomo
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riccardo76
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sabato 23 aprile 2011
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grazie per la tua precisazione massimo
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Quello che dici è verissimo, a questa recensione manca qualcosa, anzi manca molto: manca di discutere dell'aspetto di cui parli tu, come del resto dei tantissimi altri che un film di tale spessore propone, dove ogni singola scena, ogni singola battuta e ogni inquadratura è carica di significati. Sarebbe impossibile parlare di tutto in una sola recensione.Io ho scelto di focalizzare l'attensione su alcuni determinati aspetti, uno dei tanti che il film propone. Non esistono recensioni perfette e complete, soprattutto quando i film sono di questo livello. Comunque grazie per la tua precisazione.
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pepito1948
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martedì 3 maggio 2011
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l'ambiguità di moretti
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Non ricordo un altro film recente che abbia sollevato una così accentuata diversità di opinioni. Ma è tipico dei grandi registi essere volutamente ambigui, dire e non dire, in modo da coinvolgere il pubblico attivamente nel decifrare attraverso la propria sensibilità l'essenza del film. Il cinema, da fruizione passiva, diventa comunicazione interattiva. Complessivamente concordo con la tua lucida analisi e con lo sconfortante senso di vuoto della finestra aperta e scura. Vuoto della società e della Chiesa attuale. Personalmente, da anticlericale convinto, non mi sono sentito di sottolinearlo. Grazie per i tuoi apprezzamenti. Claudio
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riccardo76
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mercoledì 4 maggio 2011
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grazie claudio
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Grazie per la tua risposta. Concordo in pieno con te anche sull'aspetto dell'ambiguità di Moretti. Attendo una tua nuova recensione.
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superwoody
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martedì 31 maggio 2011
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ottima recensione!
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Bravo! Secondo me hai colto in pieno il significato del film!!!
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weach
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mercoledì 15 giugno 2011
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piacere di leggerti
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condivido"Nessuno poteva pensare che sarebbe potuto succedere!"..........."assume un significato più profondo, diventando l'emblema di un'indignazione collettiva e, insieme alla finestra del pontefice vuota, di un profondo vuoto di valori spirituali nella società attuale."(la tua lettura)qui mi ritrovo in toto è mi complimento....probabilmente Il messaggio aperto di Moretti può essere letto cosìbravo weachilluminati
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riccardo76
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martedì 28 giugno 2011
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grazie weach!
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Fa piacere trovare qualcuno che la pensi così! Ho letto la tua recensione: i complimenti sono reciproci. Hai ragione quando affermi che di facciata il film non critica la Chiesa, ma insinua per forza una riflessione nella mente dello spettatore, anche alla luce degli ultimi fatti riguardanti il clero. weach illuminati!!!!
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ohiohi
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giovedì 30 giugno 2011
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con piacere
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Leggo sempre con piacere ciò che scrivi. Ed è vero, belle le scene dello spaesamento, come anche in "la stanza del figlio".
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superwoody
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giovedì 22 settembre 2011
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lo spaesamento in nanni moretti
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Giusto, anche in "La Stanza del Figlio" ritroviamo lo spaesamento, probabilmente una delle tematiche più care a Nanni Moretti
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riccardo76
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sabato 6 luglio 2013
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nanni moretti il profeta
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E' incredibile constatare come Nanni Moretti si sia rivelato profetico nei suoi due ultimi film!! In "Habemus Papam" aveva ipotizzato che il pontefice successore a Giovanni Paolo II rifiutasse l'incarico: ciò è avvenuto davvero nella realtà, anche se non appena subito dopo la nomina, con Benedetto XVI. Inoltre nel suo penultimo film, "Il Caimano" alla fine Silvio Berlusconi veniva condannato a 7 anni di reclusione:anche questo è avvenuto nella realtà, anche se non per il reato di cui si parla nel film!!!! Ma cosa c'ha Nanni, una sfera magica o è un discendente di Nostradamus???!!!
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