Anno | 2022 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Umberto Riccioni Carteni |
Attori | Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo Chiara Di Benedetto, Manuela Zero, Paolo Sassanelli, Nunzia Schiano, Bebo Storti, Anthony Souter, Alioune Badiane. |
Uscita | giovedì 6 ottobre 2022 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,14 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 ottobre 2022
La storia di una blasonata coppia che vive a Milano. Lui ha tagliato tutti i ponti con la sua famiglia d'origine. In Italia al Box Office Quasi Orfano ha incassato 299 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Valentino Tarocco ha abbandonato la Puglia per inventarsi una nuova vita a Milano, dove è diventato un famoso designer (di oggetti scomodi e poco pratici) dal nome Vale Rocco. Per errore l'invito all'evento che dovrebbe precedere la vendita della sua azienda ai francesi (con conseguente delocalizzazione e snellimento del personale) arriva anche alla sua famiglia di origine, che Valentino ha rimosso al punto di dichiararsi pubblicamente "quasi orfano". E quando il pittoresco clan Tarocco approda a Milano, Valentino, sua moglie Costanza e il suocero Sergio li accolgono con grande imbarazzo. Ma un incidente riporterà Valentino ai suoi vent'anni, facendogli recuperare il dialetto pugliese e l'amore per le origini. E Costanza dovrà decidere se rimanere accanto all'uomo che ama, che al momento nemmeno la riconosce.
Quasi orfano è l'ennesimo remake di una commedia francese, Ti presento i tuoi, scritta, diretta e interpretata dal comico d'oltralpe Dany Boon, già autore e protagonista di quel Giù al Nord diventato con successo Benvenuti al Sud diretto da Luca Miniero.
Purtroppo però Quasi orfano non ha gli ingredienti più riusciti di quel film, che utilizzava meglio gli stereotipi regionali: qui i milanesi sono tutti insopportabili (a meno che non siano di origine pugliese o pronti a convertirsi alla "pugliesità") e i pugliesi sono incorreggibilmente rozzi e immancabilmente ignoranti.
Questa estremizzazione a scopo comico potrebbe anche funzionare (come succedeva ad esempio nel recente Poveri ma ricchi), ma la sceneggiatura del regista Umberto Carteni e di Herbert Simone Paragnani aggiunge il carico da novanta (forse già presente nel copione francese) di una visione "quasi reazionaria" del mondo, secondo cui Costanza dovrebbe essere pronta a rinunciare a tutto per Valentino e lo stesso Valentino dovrebbe accantonare il suo talento di designer e imprenditore per ritornare contadino.
L'inserimento poi di una coppia gay con figlio/a in via di definizione di genere, usato esclusivamente per suscitare nel pubblico derisione e solidarietà con il "buon senso" della famiglia tradizionale del Sud, è piuttosto discutibile: non si tratta di political correctness, ma di elementare rispetto della dignità delle scelte personali, ed è una mancanza curiosa da parte dell'autore di un film che aveva saputo giocare con intelligenza e delicatezza sul tema del gender in Diverso da chi?.
Nella costruzione fragile e stereotipata di Quasi orfano si salvano le interpretazioni degli attori: Riccardo Scamarcio usa la sua autoironia nell'esagerare il ritorno alle proprie radici, Vittoria Puccini riesce ad inserire umanità e tenerezza in un ruolo schematico, e Nunzia Schiano e Antonio Gerardi dominano la scena con una caratterizzazione più umana e sfaccettata di quanto consentito loro dal copione. Umberto Carteni è capace di sfumature e attenzione ai dettagli molto migliori di quelle dimostrate qui, e aveva saputo giocare meglio con gli spunti comici offerti dal cinema internazionale nel suo film precedente, Divorzio a Las Vegas. Ci auguriamo che torni a lavorare su soggetti di sua ideazione e a mettere a maggior frutto la sua bella sensibilità artistica.
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Valentino lavora come designer a Milano ed ha una storia coniugale fittizia con una sua collega, collabora con un soggetto vanesio di nome Sergio, interessato esclusivamente al guadagno ed ha rinnegato la sua famiglia pugliese che gestisce una sorta di ben and breakfast poco efficiente. Nel corso degli eventi accade che la sua famiglia si stabilisce a Milano per partecipare ad un evento importante,&nb [...] Vai alla recensione »
Ma adesso neppure i remake siamo capaci di fare? Come al solito, tanta scenografia, fotografia, costumi e quant'altro ma scrittura e regia da scuola primaria di primo grado. Bravi attori umiliati in un contesto che più sbilenco, pur nella sue banalissime premesse, ho visto rare volte. Certo che per sbagliare anche la direzione di Bebo Storti che fa il milanda ce ne vuole per davvero...! Vai alla recensione »
La mia recensione è assolutamente positiva! Un film molto bello e godibile ,e col giusto lieto fine
Mi chiedo che senso abbia fare un remake di un film che fu fatto benissimo: Ti ripresento i tuoi'. si corre un grande rischio, questo è il caso per l'appunto, di non avere la stessa levatura e nemmeno l'effetto di originalità della storia chi aveva visto la versione di Dany Boon resterà scioccato dalla banalità della versione italiana.
E' da qualche anno che è facile vedere del buon cinema prodotto in Italia e questo è davvero confortante. "Quasi orfano" appartiene a questa categoria che speriamo si implementi e produca ancora film di livello. Buona la regia di Carteni, già ben valutato per "Diverso da chi?" e più che buona la recitazione, con una menzione speciale per Nunzia Schiano, vera mattatrice e capace di emozionare o far [...] Vai alla recensione »
Invedibile, canovaccio della storia trito e ritrito... non capisco Scamarcio come fa ad abbassarsi a tanto... frigo vuoto ?
Milanese superficiale, insensibile e cattivo e baresi buoni, attaccati alla famiglia e che mettono in primo piano le cose importanti della vita. Già visto un milione di volte. Che noia!! Sconsigliato.
Ancora un remake d'una commedia francese (Ti ripresento i tuoi di Dany Boon), e forse sarebbe ora di fare basta. Ancora la contrapposizione fra nord e sud - i milanesi produttivi stressati freddi mentre i pugliesi sono rozzi e calorosi - e forse e senza forse sarebbe il caso di fare basta. Ché con le vecchie ricette riproposte a stufo il pubblico non lo riporti in sala, il box-office parla chiaro. Vai alla recensione »
Non sempre «repetita iuvant». Cosa che in effetti non accade a «Quasi orfano», alla cui base c'è un film francese del 2018, «Ti ripresento i tuoi», con il quale il regista-attore Dany Boon cercò invano di replicare il successo internazionale di «Giù al Nord». Nella versione italiana si impone ad ogni modo il consueto ribaltamento di prospettiva rispetto ai transalpini, per cui c'è un Sud rurale e appassiona [...] Vai alla recensione »
Ennesimo (siamo già a due in sala solo in questo momento, l'altro è Tutti a bordo di Miniero) remake di un film francese, ovvero di Ti presento i tuoi che era stato diretto e interpretato dal comico d'oltralpe Dany Boon, già autore e protagonista di Giù al Nord, poi diventato con successo qui da noi Benvenuti al Sud (e tornano i francesi, e tornano i remake, e torna Miniero) il nuovo film di Umberto [...] Vai alla recensione »
Quasi Orfano, remake di un film francese di Dany Boom, già regista del noto Giù al nord, ricucinato in salsa nostrana con il titolo Benvenuti al sud, ripropone lo scontro sempre vivo fra la capitale economica ormai città europea, ma fredda nei rapporti umani, e la solarità rumorosa, caciarona, ma ricca di umanità tipica dei piccoli paesi meridionali, quelli pugliesi per l'esattezza.
Il pugliese Valentino Tarocco ha tagliato i ponti con la sua terra diventando, a Milano, un designer di fama internazionale; maschilista e superficiale, al fianco di una donna che non lo ama più e di un avido suocero manager (uno spassoso Bebo Storti), la felicità gli è però sfuggita di mano. Ad aiutarlo a riagguantarla ci penserà la sua pittoresca famiglia, giunta dal Salento con furore.
Che gli italiani, privi di idee, ormai peschino a piene mani dai cugini francesi è tristemente noto. Se, pero, rifai, malissimo, una commedia già deludente di suo come fu Ti ripresento i tuoi, con Dany Boon, il risultato non poteva che essere questo. Di agghiacciante banalità. Scamarcio e la Puccini sono due designer di successo. Lui ha rinnegato la famiglia pugliese di umili origini.
Valentino (Riccardo Scamarcio) e Costanza (Vittoria Puccini), marito e moglie, abitano a Milano. Qui hanno fondato una griffe di successo, divenendo grandi star del mondo del design. Valentino, di origini pugliesi, ha ormai da tempo troncato i rapporti con la propria famiglia e abbandonato il suo cognome, Tarocco, scegliendo di autodefinirsi orfano - o quasi - davanti alle telecamere.
Dopo il trasferimento a Milano, Valentino (Riccardo Scamarcio) ha tagliato i ponti con la sua famiglia pugliese, tanto che il padre (Adriano Pappalardo) lo ha rinnegato. Nel Capoluogo lombardo ha conosciuto e sposato Costanza (Vittoria Puccini), insieme hanno fondato un prestigioso marchio di lusso, I loro scomodi e bizzarri mobili sono esposti a New York, le copertine di moda gridano i loro nomi. Vai alla recensione »
Prendi due e paghi uno. Come in Tutti a bordo, dove si provano a far convivere il film per bambini e il film per i loro genitori, anche lì il remake di un successo francese (qui di Ti ripresento i tuoi di Dany Boon, da noi intravisto solo su Netflix), secondo la solita filosofia raccogliticcia dell'usato (presunto) sicuro. Quasi orfano, quindi, tiene legati per la pancia due film.
La variante "territoriale" della commedia italiana, riportata al successo ormai oltre un decennio fa da Benvenuti al Sud di Luca Miniero, continua a generare epigoni nel cinema italiano, che ripropongono più o meno fedelmente la formula del capostipite. Nel caso di questo Quasi orfano, poi, la filiazione è doppia: come già il fortunato film di Miniero, infatti, il nuovo lavoro di Umberto Carteni nasce [...] Vai alla recensione »