Anno | 2016 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Fausto Brizzi |
Attori | Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro Ubaldo Pantani, Al Bano, Gabriel Garko, Giobbe Covatta, Gianmarco Tognazzi, Bebo Storti, Camila Raznovic, Alessio Schiavo. |
Uscita | giovedì 15 dicembre 2016 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,54 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2018
La famiglia Tucci è veramente povera ma un giorno vince 100mila euro. La vincita non rimane segreta a lungo e si trovano costretti a scappare. In Italia al Box Office Poveri ma ricchi ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 6,8 milioni di euro e 924 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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La famiglia Tucci vive a Torresecca, paesino vicino a Zagarolo, e non ha mai conosciuto il benessere. Danilo, il padre, intreccia mozzarelle e sogna la Formula Uno; Loredana, la madre, è casalinga con l'ossessione della pulizia (perché "i germi s'ingrifano al tramonto") e un talento speciale per i supplì; la figlia Tamara fa la cassiera al super e precede ogni sua opinione con "hashtag"; Marcello, lo zio, è un disoccupato cronico col diploma di perito agrario; Nicoletta, la nonna, passa le giornate davanti alla tv e ha una cotta per Gabriel Garko. Parrebbe la famiglia del Professore Matto se non ci fosse il piccolo Kevi (senza "n"), saggio ben oltre i suoi anni e incomprensibilmente acculturato, a salvare la reputazione del gruppo. Ma i Tucci si vogliono bene e nonostante i piccoli screzi quotidiani sono una famiglia unita, perciò quando vincono 100 milioni di euro alla lotteria la loro vita viene rivoluzionata. Rimanere a Torresecca è impossibile e si trasferiscono in blocco a Milano, prendendo alloggio in un hotel 5 stelle in zona piazza Gae Aulenti. È in quell'albergo che Marcello incontrerà Valentina, la donna che gli cambierà ulteriormente la vita.
Basato su una commedia francese di grande successo, Les Tuche, Poveri ma ricchi è la decima regia di Fausto Brizzi e l'ennesima collaborazione alla sceneggiatura con Mario Martani. Questa volta però, complice la solida ossatura narrativa fornita dal copione francese, Brizzi e Martani hanno mano libera per fare ciò che riesce loro meglio: la sequela di battute che italianizzano la trama e rendono spassose le interazioni fra i Tucci.
Al fondo c'è la spocchia contro i provinciali della cintura romana, ma è una spocchia ben indirizzata a scopo comico e molto meno greve di quella, per citare un esempio recente, riservata ai villici del viterbese di Ogni maledetto Natale, ed è controbilanciata da una grande tenerezza nei confronti di questi scombinati animati da buone intenzioni e da un affetto palpabile (usiamo il termine non a caso). Quel che più conta, si ride tanto, a pioggia, ritrovando l'umorismo "etnico" della commedia all'italiana e trapiantandolo in una contemporaneità di cui si raccontano i limiti più che le lusinghe. Forse perché siamo tutti un po' diventati come i Tucci, cioè privi di benessere ma desiderosi della nostra fetta di felicità, possiamo riconoscerci in loro e allo stesso tempo sorridere della loro naiveté.
Più di tutto funziona la squadra di attori comici italiani finalmente serviti da una trama degna di questo nome e da dialoghi veramente spiritosi e non del tutto scollati dalla realtà: dai cognati Christian De Sica ed Enrico Brignano all'ottima Lucia Ocone e la divina Anna Mazzamauro, dal mitico Bebo Storti allo spassoso Giobbe Covatta al commovente Ubaldo Pantani, maggiordomo che rimanda all'adorabile Coleman di Una poltrona per due.
Anche Poveri ma ricchi rischia di diventare un cult natalizio, ma all'italiana e in quota cinepanettone: un panettone ben lievitato e zeppo di canditi (o uvette, se i canditi non piacciono) che lascia un buon sapore in bocca.
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Poveri ma ricchi è la versione italiana diretta da Fausto Brizzi del film francese del 2011 Les Tuche. I Tucci, appunto, una famiglia modesta di un paesino del Lazio, vincono la lotteria. Ecco che, diventati miliardari, decidono di andare a Milano per godere della movida e dei lussi che questa condizione di benessere economico porta con sé.
... Uno per Tucci! I Tucci, maniaci dei supplì, sono una famiglia molto povera di un paese laziale. Padre con formula Uno in testa, madre in cerca di Albano e della redenzione di Padre Pio, una figlia con l'interesse solo dei selfie e hashtag e un figlio genio, astuto e ironico vivono insieme allo scansafatiche del cognato, impegnato in assurde alchimie botaniche, e alla nonna, la quale si dedica interament [...] Vai alla recensione »
Una famiglia povera e simpatica vince improvvisamente 100 milioni di euro, inizia così una storia fatta di gag, battute e situazioni semicomiche un pò stereotipate. Il film di Brizzi è una divertente commedia senza pretese d'ovazioni o commenti forbiti, uno spettacolo che a tratti richiama contaminazioni teatrali nel quale gli interpreti spalmano il loro repertorio senza tregua, [...] Vai alla recensione »
negli ultimi anni ho evitato le commediole Italiane ed in generale il cinema italiano,strabordanti (a mio parere) di squallore e mancanza, di idee quanto di professionalità. in questo caso ho fatto un'eccezione,lasciandomi guidare (anche) dalla buona recensione di mymovies che descrive questa pellicola "ricca di umorismo etnico della tipica commedia all'italiana" e anche dalla [...] Vai alla recensione »
Diciamo che la trama "regge"per circa una quarantina di minuti scarsi,dopodiché subentrano una serie di battute e storie grottesche che si prolungano sino alla fine del film. Brignano bocciato nei panni dell'innamorato che fa di tutto pur di non perdere la sua "amata",il piccolo Kevi (senza enne ) in ombra sino ad allora si scopre"genietto"della truffa ai danni [...] Vai alla recensione »
Poveri ma ricchi, un remake Francese dal titolo " Les Tuche" da cui trae ispirazione anche il parrucchino fastidioso di De Sica. La storia comunque regge, non annoia, e fa anche ridere. Permettetemi di dire che Anna Mazzamauro è da Oscar, e nel finale vederla rendere omaggio alla Signorina Silvani è da commozione. Il resto del cast è bene assortito, e devo dire che Brignano e De Sica lavorano molto [...] Vai alla recensione »
Fare una critica ad un film del genere è perdere tempo. Il film è brutto, basato sul alcune battute, appoggiate come sempre da parolacce, con gli attori che sono della macchiette, neanche simpatiche. Dal contesto si salva Brignano che stranamente, dopo un inizio da "idiota", diventa una persona normale. Non cito le incongruenze in quanto si possono tranquillamente accettare, [...] Vai alla recensione »
Altra scemenza del De Sica figlio(il padre si sta rivoltando nella tomba da 30 anni)che come ogni anno ci regala la sua burinata. In questa stagione lo osserviamo nel personaggio che gli riesce meglio-UNA SORTA DI BARABBA cialtrone burino romano. Un'altra scemenza all'Italiana che dimostra lo stato ormai morente del cinema ITALIOTA. Una sola cosa non capisco- ma come si fa a ridere con questa pellicola? [...] Vai alla recensione »
Tre stelle...ma si povero CINEMA italiano..infine ho anche sorriso con questa commediola tutta italiana...ho visto "De Sica" piu'immigrati forma che mai...tra i cine panettone made in Italy sembra quello che se la cava meglio...poi siamo lontani anni luce da..che so.."la leggenda del pianista sull'Oceano"....accontentiamoci su!!....
Parte male con battute scontate poi la storia entra nel vivo e diverte. Attori molto bravi. De Sica non fallisce; su tutti si distingue Lodovica Camello in ruolo più piccolo, ma in cui non sbaglia il tono di una battuta o una mimica facciale. Il film regge fino all'ultimo in una vicenda fin troppo paradossale, ma non per questo inverosimile.
Carino, ma con quei bravi attori e con la sceneggiatura di una buona commedia francese a disposizione, secondo ci si è accontentati.
Premesso che definire una famiglia "povera" quella dei Tucci, appare come uno schiaffo morale a chi vive la vera povertà; la commedia di Brizzi è a tratti piacevole, pur mantenendosi nei classici stereotipi dell'italiano medio, trovando picchi umoristici e macchiette divertenti e riprendendo la sceneggiatura con un finale degno di nota che consegna la sufficienza grazie [...] Vai alla recensione »
Dopo colpi di Fulmine in questo cinepanettone Desica dimostra di saper divertire senza squallore
Sono andata a vederlo, anche se non amo il genere, dopo aver letto le critiche più che positive. I primi 15 minuti del film, mi sarei alzata per uscire, invece meno male che sono rimasta. Non mi ha fatto ridere molto, ma nell'insieme é un film piacevole con un fondo di verità. Non male per trascorrere una bella serata.
Un film veramente deludente. Gli attori, pur notevoli, hanno una recitazione approssimativa quasi dilettantistica. Le battute sono scontate e le circostanze sono inverosimili, al di fuori della realtà quotidiana. Tutto è fuori registro... Come ad esempio la scena iniziale al bankomat ed in confessionale... tutto banale ed esageratamente fuori dimensione. Insomma un film da dimenticare.
Ah io mi sono divertito, se vogliamo la storia non e’ originale ma e’ stata realizzata alla perfezione, un cast splendido, simpatico, con ritmo la narrazione. Molto bello, e aggiungo bellissimo per il finale a sorpresa e spiazzante. Anche sul piano della morale non stona per niente. bravi
C'è poco da dire, il film assolve perfettamente il compito che dovrebbe adempiere ogni commedia: far ridere. Qui si ride e si ride veramente molto. Si ride intelligentemente, le volgarità "da cinepanettone" sono assolutamente funzionali alla storia. De sica, Lucia ocone e la Mazzamauro sono nel loro habitat naturale a servizio di una storia ben scritta e sopratutto divertente.
tristissimo....ho sprecato due ore ....non guarderò mai più un film italiano ...un povero circo equestre.....
Un film semplice e leggero, ma che diverte moltissimo. Ci sono battute per tutti adulti, ragazzi, bambini, anziani è un film che non delude le aspettative. La coppia De Sica-Brignano in grande forma e anche gli attori di contorno sono straordinari. Insomma se volete ridere andate a vedere poveri ma ricchi, il film più divertente di queste feste, senza ombra di dubbio.
Sinceramente non condivido tutte le opinioni positive su questo film.Una storiella completamente "slegata" qualche scketch simpatico ma nulla di più.Non convince e non vale i soldi del biglietto sicuramente.
Difficile immaginare, oggi, che qualcuno vinca 100 milioni di euro e sia così euforico e impreparato da diventare vittima di se stesso. La famiglia Tucci, povera, litigiosa e onesta, dalla periferia romana approda a Milano come Totò e Peppino 60 anni fa. Una cosa, anzi due, sul "via libera" per questa farsa regionalistica, altrimenti invedibile: la "maschera" di De Sica, barba e riccioletti rossi di [...] Vai alla recensione »
I poveri Tucci diventano ricchissimi di 100 milioni della lotteria, e dalla misera provincia laziale "fuggono" nella Milano dei miliardari. Cafoni a oltranza ma bonariamente veraci, si scontrano con le regole dell'essere cool, ovvero dei ricchi 2.0. Ovvia la morale conclusiva insita in un titolo non distante dall'evergreen di Dino Risi. Remake "all'italiana" del francese Les Tuche, il decimo film di [...] Vai alla recensione »
Natale è cinepanettone e De Sica sa come servirlo. Con i soliti cliché e gli stessi refrain volgari (la rima con mulo). Qui, si prende a prestito una commedia francese per immaginare la salita a Milano di una famiglia di poveri, ora arricchita (100 milioni) grazie alla lotteria. Il che, offre lo spunto per prendere in giro, sulla carta, i ricchi che, nel film, mangiano formiche rosse, vanno in bici [...] Vai alla recensione »