Dopo il successo di Povere creature!, Lanthimos torna a lavorare con Emma Stone e Willem Dafoe in Kinds of Kindness, nei prossimi giorni in concorso al Festival di Cannes e dal 26 giugno al cinema.
di Fabio Secchi Frau
Regista greco, Yorgos Lanthimos ha fatto irruzione nella cinematografia mondiale, presentando al pubblico i suoi film particolarmente ricchi di stranezze e di bizzarrie, ricevendo l'attenzione internazionale. Critica e pubblico sono infatti affascinati dal suo amore per la commedia, anche lì dove è profondamente radicata una storia di violenza o di miseria.
Dopo il successo di Povere creature!, torna a lavorare con Emma Stone e Willem Dafoe in Kinds of Kindness, in questi giorni in concorso al Festival di Cannes e dal 26 giugno al cinema.
Fin dalle sue prime opere, si fa cantore di drammi surreali, che molto velocemente gli hanno fatto guadagnare non solo prestigiosi premi, ma anche le etichette celebrative di "autore", "cineasta" e "artista", in grado di coltivare la sua arte, completamente separata dai meccanismi dell'industria hollywoodiana, perché a suo dire portatrice di stress e perché "Non sai davvero se apprezzano il tuo lavoro o se vogliono semplicemente incontrarti perché il tuo film è popolare in quel momento".
La soluzione ideale è stata trovata lasciando la Grecia e trasferendosi nella solida comunità artistica londinese, dove sviluppa progetti commercialmente validi e richiedendo che le star di fama mondiale si avvicinino a lui alle sue condizioni e non a quelle dettate dai loro agenti o dai produttori. Un modo di fare cinema che ha creato un'involontaria alternativa alla forma americana.
Le sue pellicole partono da premesse abbastanza semplici, ma costruiscono analisi eccezionalmente coinvolgenti di temi e situazioni universali come l'elaborazione di un lutto, la solitudine, l'emancipazione, la violenza, il trauma, la disperazione.
Scritte con il suo fidato co-sceneggiatore Efthymis Filippou, esse delineano semplicemente "altri mondi", nei quali i personaggi agiscono come cavie di un enorme esperimento sociale immaginario, sfidando nozioni di vita collettiva, che si discostano dalle norme della civiltà, come se prima di loro non fossero mai esistite società da imitare.