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Una favola farsesca con una trama via via più improbabile e lontana da qualunque riconoscibilità. Commedia, Italia2016. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Non trovando un bambino adatto a rivestire il ruolo del piccolo Gesù per il presepe vivente, la comunità cattolica di una piccola isoletta del Mediterraneo si trova costretta a chiedere aiuto a musulmani e buddhisti. Espandi ▽
Nel paesino di Portobuio non nascono più figli, ed è un problema soprattutto quando bisogna allestire il presepe vivente di Natale. Il sindaco Cecco - nato a Portobuio, emigrato nell'hinterland milanese (per giustificare l'accento lombardo di Claudio Bisio che lo interpreta), e poi tornato nei luoghi dell'infanzia - si fa carico di trovare un infante cui affidare il ruolo del Bambin Gesù, e non trova di meglio che rivolgersi alla comunità islamica che convive con una certa difficoltà con gli abitanti storici del paese. A capo della comunità islamica c'è Marchetto detto Bilal, amico di infanzia di Cecco convertito alla fede musulmana per amore della bella moglie Aida. Chiude il cerchio, o per meglio dire il triangolo, suor Marta, amica d'infanzia di Cecco e Bilal, poi diventata monaca, levatrice disoccupata e ristoratrice. Recensione ❯
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Una fiaba semplice e antica raccontata secondo codici scomparsi, con gentilezza ed empatia. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è l'adattamento del romanzo del 1923 "Vele scarlatte" incentrato sull'emancipazione di una donna negli anni '20 e '30. Espandi ▽
Il soldato Raphael torna dalla Grande guerra al suo villaggio normanno, identificandosi come "l'uomo di Marie". Marie non c'è più, ma c'è una bambina di cui Raphael ignorava l'esistenza: è sua figlia Juliette, che diventerà la sua ragione di vita. Per lei l'uomo ricomincerà a fare il falegname, dimostrandosi l'artigiano migliore della zona e un eccellente intagliatore. Ad aiutarlo c'è Madame Adeline, una vedova di buon cuore che accoglie entrambi nella sua fattoria. Ma Raphael, Juliette e Madame Adeline non sono ben visti nel villaggio, che considera l'uomo colpevole di omissione di soccorso, e le donne due streghe - come ogni "femmina non addomesticata". Il loro è tuttavia un percorso di speranza, in attesa del passaggio delle vele scarlatte pronosticato a Juliette dalla maga del paese.
"Vele scarlatte" è un racconto dello scrittore russo Alexandr Grin che è un incoraggiamento a non arrendersi di fronte alle difficoltà, e Pietro Marcello ne rispetta la dimensione favolistica, valorizzandone però anche quella documentaria: fin dall'inizio la narrazione è intessuta di immagini d'archivio che mostrano il ritorno dei soldati e la vita dei primi anni del secolo scorso come un misto di operosità e ristrettezze.
Le vele scarlatte è una fiaba semplice e antica, raccontata secondo codici scomparsi, fedele a ritmi e relazioni che non ci sono più, e che invece sarebbe importante ritrovare. Recensione ❯
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Un film nero che può lasciare disorientati. Il cinema di Nanni Moretti ha cambiato indirizzo. Drammatico, Italia2021. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Eshkol Nevo, uscito nel 2017. Espandi ▽
Tre piani, tre famiglie e la trama del quotidiano che logora la vita, disfa i legami, apre le ferite, consuma il dramma. Al piano terra di un immobile romano vivono Lucio e Sara, carriere avviate, spinning estremo e una figlia che parcheggiano dai vicini, Giovanna e Renato. Al secondo c'è Monica, che ha sposato Giorgio, sempre altrove, ha partorito Beatrice senza padre e 'ha' un corvo nero sul tavolo. All'ultimo dimorano da trent'anni Dora e Vittorio, giudici inflessibili che hanno cresciuto Andrea al banco degli imputati. Un incidente nella notte travolge un passante e schianta il muro dello stabile, rovesciando i destini e mischiando i piani. Recensione ❯
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Il secondo capitolo dedicato alla maschera del Re del Terrore, questa volta interpretata dall'attore internazionale Giacomo Gianniotti. Espandi ▽
È notte su Clerville. Diabolik entra in un edificio e riesce a rubare una preziosa corona. L'ispettore e i suoi uomini riescono a trovare il suo rifugio dentro una montagna. Diabolik riesce a scappare ma nella fuga abbandona Eva che, per sottrarsi alle forze dell'ordine, si tuffa nel fiume. Ginko è convinto che il criminale prima o poi si farà vivo così fa sorvegliare giorno e notte il suo laboratorio in cui c'è tutta la preziosa refurtiva rubata negli anni. A mettersi in contatto con lui sarà invece Eva Kant che si vuole vendicare dopo essere stata tradita e gli propone un accordo per catturare Diabolik. Nel frattempo l'ispettore deve anche affrontare l'arrivo in città di Altea, Duchessa di Vallenberg.
La caccia continua. Sul finale e sui titoli di coda del film, c'è già l'apertura al nuovo episodio che concluderà la trilogia. In realtà Diabolik - Ginko all'attacco non è un sequel di Diabolik ma un nuovo episodio.
Con la musica di Pivio & Aldo De Scalzi il film riesce a tratti a ritrovare la seduzione di Diabolik. Alla fine è sempre questione di atmosfera. Recensione ❯
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Un film fatto di luci e ombre, magnifico nella fotografia ma ridondante e sin troppo didascalico nella scrittura. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un artista geniale e sovversivo che vive con il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l'Ombra di un implacabile potere occulto. Espandi ▽
Napoli, 1609. Michelangelo Merisi trova rifugio presso la famiglia Colonna in attesa della grazia papale che gli permetterebbe di sfuggire alla decapitazione per aver ucciso l’amico-rivale Ranuccio. Per questo la Chiesa gli mette alle calcagna una sorta di inquisitore che ha il compito di indagare sul suo passato e di mettersi in contatto con le persone a lui più vicine, quelle che malgrado tutto lo proteggono.Di luce e di ombra è fatto il film di Placido, scritto insieme a Sandro Petraglia e a Fidel Signorile, e la fotografia di Michele D’Attanasio evoca quel contrasto fra oscurità diffusa e illuminazione mirata che è caratteristica saliente della pittura del Caravaggio: una fotografia magnifica e coraggiosa che trae il meglio dall’ottimo lavoro di scenografia e costumi (di Tonino Zera e Carlo Poggioli), creando una sintesi pittorica fra l’opera caravaggesca e l’estetica cinematografica. La regia di Placido invece calca eccessivamente la mano su ogni scena e reitera all’infinito il messaggio sulla libertà dell’artista che ha il dovere di raccontare la verità senza adeguarsi alle pressioni esterne, in questo caso la finzione di matrice religiosa imposta dalla Chiesa e un’Accademia manierata e conservatrice. Recensione ❯
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Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa impostando un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi del Papa, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Espandi ▽
A nove anni dall’inizio del suo pontificato, Papà Francesco ha compiuto trentasette viaggi, dal primo a Lampedusa agli ultimi in Medio Oriente e in Canada. Gianfranco Rosi ripercorre le missioni del Pontefice facendo dialogare le immagini ufficiali con i filmati d’archivio, alcuni frammenti dei suoi film e riprese effettuate per l’occasione. Da documentarista Rosi osserva, confronta, amplia la prospettiva e usa le immagini per confrontarsi con il proprio soggetto. Il suo racconto non sta dalla parte di Francesco, bensì dietro, o di fronte, provando a scorgere debolezze e incertezze che sovente spezzano l’ufficialità dei discorsi scritti e delle riprese ufficiali. Grande comunicatore, Papa Francesco non si tira indietro di fronte ai problemi, soprattutto quando è lui ad avere la parola. E anche Rosi dunque non si tira indietro, accettando l’idea che il suo film prosegua in modo meccanico, di viaggio in viaggio, in modo piuttosto compilativo e didascalico, ma in questo modo riuscendo contestualizzare e verificare le parole del Papa. Recensione ❯
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La storia di un viaggio nell'Italia del 2019, epico e comico, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza. Espandi ▽
Emiliano De Vito ha 25 anni, è orfano di padre e ha sempre vissuto "in un bozzolo": laureato summa cum laude in Lettere Antiche ha scoperto che il suo pezzo di carta non ha valore in un mondo dove la sua generazione "deve solo correre". Ma arriva l'occasione giusta: fare da assistente a Vittorio Vezzosi, un autore che ha scritto un solo romanzo, "I lupi dentro", che molti anni prima è stato un caso editoriale. Un'influencer, Carlita Cosmay, si è innamorata di quel romanzo e chiede a gran voce un sequel, e i suoi sette milioni di follower formano un'onda inarginabile. Peccato che Vezzosi odi i social e non veda di buon occhio nemmeno l'idea di scrivere il seguito del suo primo e unico successo letterario. A Emiliano toccherà spronarlo (e anche spiarlo, nelle intenzioni dell'editore) perché porti il compito a termine.
La parte del film che prende la forma di un road movie fa pensare a Il sorpasso (tantopiù che il cinquantenne alla guida si chiama Vittorio) anche se Cappuccio fa esplicitamente riferimento è La dolce vita, ma purtroppo siamo molto lontani da entrambi.
Malgrado le buone intenzioni e il supporto del romanzo che ha alle spalle il film di Cappuccio appare come una torta non riuscita, e i suoi interpreti, soprattutto Giuseppe Maggio nei panni di Emiliano, sembrano costantemente a disagio con il loro personaggio. Recensione ❯
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Un atto d'amore di Avati verso Dante ricco di intuizioni ispirate e di genuino entusiasmo. Biografico, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo. Espandi ▽
1350. Dopo la morte di Dante, Boccaccio riceve il compito di consegnare alla figlia del sommo vate dieci fiorini d'oro come "risarcimento tardivo dell'ingiustizia patita". Giovanni, grande ammiratore del poeta defunto, accoglie l'incarico come un onore, mettendosi in viaggio per ripercorrere i luoghi che Dante ha attraversato nel corso del suo esilio. Durante il cammino ripercorrerà gli episodi salienti della vita del poeta, dall'incontro con Beatrice all'amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all'ingresso in politica come priore fino all'"esilio infinito". Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare.
Questo Dante è un atto d'amore sviscerato, e il personaggio di Boccaccio è evidentemente l'alter ego di Avati, un estimatore del sommo vate (oggi lo definiremo un groupie!) che sa immaginarlo soltanto eternamente ragazzo, e che del suo idolo vede solo i lati positivi.
In questo contesto più letterario che cinematografico (in termini di azione) spiccano alcuni momenti davvero ispirati, come lo sguardo in camera di Beatrice, o il quadro del Papa ad Avignone che prende vita. Recensione ❯
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Un musical sincero ma che non si affranca mai dalla realtà per approcciare il meraviglioso. Musical, Italia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un musical ambientato a New York negli anni '20. Espandi ▽
Eva ha un sogno, cantare al Choo Choo Train dove lavora come lavapiatti. Giovane donna emigrata, si scontra ogni giorno con New York e un desiderio di riscatto sempre rimandato. Poi una notte si rifugia in una casa che credeva abbandonata e la sua vita cambia. Accolta da Armie, un reduce della Grande Guerra, scopre con lui l’amore e le possibilità di un destino migliore. Il ragazzo ha un potere speciale, rendere i sogni reali, ma un segreto doloroso, un fratello soldato da ‘mantenere’ in vita. Tra illusione e realtà, Eva e Armie troveranno la via per la felicità. L’impossibile lutto per Abbatangelo ha la forma spettacolare di un genere per cui nutre un sentimento sincero ma che non riesce a dominare. Su una trama musicale, firmata da Fabrizio Mancinelli, più prossima al pop che ai classici di Broadway, The Land of Dreams dovrebbe raccontare l’irresistibile ascensione nel mondo del divertissement di una cantante interpretata timidamente da Caterina Shulha. Il film però inchioda i suoi protagonisti ai loro ruoli e li fissa al suolo senza nessuna ambizione coreografica o volontà di movimento. Il piacere primario del musical è contemplare la virtuosità dei suoi interpreti che inciampano invece sui loro sogni e sulle parantesi sentimentali. Eva e Armie non scivolano sulla superficie dell’immagine, e nemmeno della psiche, limitandosi ad allineare una serie di numeri atoni in una burrasca di effetti speciali. Recensione ❯
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Gabriele Salvatores prosegue il suo cammino sulla strada del genere supereroico rinnovandolo in chiave autorale e italiana. Fantascienza, Italia2017. Durata 90 Minuti.
Le avventure del 'ragazzo invisibile' che ora ha sedici anni e deve confrontarsi con la sorella gemella Natasha. Espandi ▽
Michele Silenzi è cresciuto: ora ha 16 anni e il temperamento tipico dell'adolescente scontroso, anche perché, oltre alla crisi di crescita comune a tutti i teenager, ha gravi problemi da affrontare. Il primo è un lutto, di cui è impossibile parlare senza fare spoiler. Il secondo è il dono dell'invisibilità, abbinato a quella forza incontrollata che gli ha permesso, al termine de Il ragazzo invisibile, di distruggere un sottomarino. Il terzo è un passato scomodo del quale fanno parte una madre biologica russa e una gemella cresciuta in Marocco della quale non sospettava l'esistenza. Recensione ❯
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La storia di Aldo Braibanti, l'omosessualità a processo nell'Italia degli anni Sessanta. Espandi ▽
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani. Quando incontra Ettore si accorge di provare per lui un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana. Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk - contrastata dall’asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell’ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio - e scegliendo due attori che si assomigliano “come due gocce d’acqua” perché sono la prosecuzione di un’identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l’omosessualità sia un vezzo dell’epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Recensione ❯
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Un'incursione di Avati nel suo genere d'esordio, l'horror, con un film girato, montato e recitato "dal vivo", aperto a ogni intrusione dell'inatteso. Thriller, Italia, USA2007. Durata 100 Minuti.
Dopo 15 anni in una clinica psichiatrica, una donna avvia un ristorante italiano che scoprirà essere stato teatro di feroci trapassi. Espandi ▽
Negli anni '50, in un austero pensionato di lusso gestito da suore, una notte la madre superiora e due ricche pensionanti, muoiono in circostanze misteriose.
Cinquant'anni dopo, un'affascinante vedova decide di affittare l'ex pensione per farne un ristorante.
Poco dopo però, la donna - che è stata appena dimessa da una clinica psichiatrica - inizia a sentire strani rumori nel locale. Recensione ❯
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Un plastico altoborghese - a cui manca un respiro di vita - che riflette sulla mascolinità gravata dai sensi di colpa. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film, diretto da Francesca Archibugi, è tratto dal romanzo "Il Colibrì" dello scrittore fiorentino Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020. Espandi ▽
La vita di Marco Carrera, medico e padre di famiglia, scorre su binari apparentemente tranquilli, in realtà è irta di percorsi paralleli, coincidenze mancate, occasioni non colte e strade non prese. La moglie Marina tradisce il marito compulsivamente e lo accusa di avere una relazione con Luisa Lattes, una donna italofrancese conosciuta al mare in gioventù. E ha ragione, perché da sempre Marco intrattiene con Luisa un rapporto mai consumato, di quelli che la realtà non può contaminare ma che alimentano un desiderio ostinato e una passione segreta. Completano il quadro famigliare la figlia di Marco e Marina, Adele, il fratello di Marco, Giacomo, il ricordo della sorella Irene morta a 24 anni, e due genitori eternamente conflittuali ma incapaci di vivere lontani. In mezzo a loro Marco fa come il colibrì: sbatte forsennatamente le ali per rimanere fermo allo stesso posto, mentre intorno il mondo e i rapporti inevitabilmente cambiano.
Il film si avvale di un cast stellare e va sottolineata l'abilità filmica della regista, sempre più brava dal punto di vista tecnico e sempre più capace di interpretare l'estetica di un benessere che ormai, per molti, fa parte solo dell'immaginario cinematografico.
Tutti i bambini in scena riescono ad essere naturali e credibili, e questo è sempre stato un grande talento di Archibugi: scegliere, e poi lasciare cinematograficamente liberi, i minori in scena. Recensione ❯
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Un film d'altri tempi con un gruppo attoriale eccellente che non si accontenta della risata facile. Commedia, Italia, Belgio2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo si ritrova ad essere il signore di un feudo in rovina. Insieme a un gruppo di compagni poco convinti dovrà rivalutare le proprie terre. Espandi ▽
Sembra un film d’altri tempi, Il Pataffio, non soltanto per il salto all’indietro nell’adattare l’omonimo romanzo di Malerba, e in quello ancora più a ritroso che porta il regista Francesco Lagi a raccontare di un medioevo straccione e paesano, che unisce nella miseria il nobile e il contadino. Ancor di più, il legame col passato sembra di natura spirituale, un’eco di cinema italiano proveniente da decenni addietro e fatto di commedia esistenziale che non ha paura di spaziare e osare nelle ambientazioni. Altri tempi, come si diceva, e quindi altro cinema. Ma nel suo piccolo Lagi trova la formula giusta: qualcosa di diverso da ogni altro titolo nel panorama italiano di oggi, orgogliosamente autentico e soprattutto senza accontentarsi della pur riuscita parte di commedia.
C’è infatti uno sviluppo non scontato che accompagna i personaggi verso la conclusione inevitabile di una parabola amara, cementando nella memoria l’impatto del film ben oltre le risate. Prima, però, ci si diverte grazie a un cast di attori scelti tra i migliori caratteristi del panorama attuale. Recensione ❯
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Tra picchi emotivi, distensioni comiche e una partecipazione compassata, Ozpetek realizza il suo miglior film. Commedia drammatica, Italia2012. Durata 105 Minuti.
Lasciata Catania per la capitale, l'aspirante attore Pietro Ponte si trova a condividere la casa con dei misteriosi inquilini. Espandi ▽
Pietro Ponte è un giovane uomo che inforna cornetti di notte e sogna di fare l'attore di giorno. Lasciata Catania per la capitale, cerca e trova casa a Monteverde. Entusiasta dell'appartamento e di una vita ancora tutta da realizzare, si accorge molto presto di non essere solo e di condividere il suo spazio con misteriosi inquilini, che 'appaiono' e 'scompaiono' turbandone il sonno e le notti. Le presenze, distinte e magnifiche, sono ombre di attori di un'altra epoca e di un'altra storia. Prigionieri di un passato nemmeno troppo remoto, la compagnia chiede a Pietro di aiutarli a recuperare la libertà perduta. Tra provini brillanti e cornetti fragranti, il ragazzo imparerà a convivere coi 'propri' fantasmi, indicando loro la porta di casa e un nuovo tempo da abitare. Recensione ❯
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