mauro@lanari
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venerdì 10 febbraio 2023
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un bergman privo di fede
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Non Benigni o Sangiuliano, ma un Bergman privo di fede: se Avati intendeva farci conoscere Dante e Boccaccio da un'angolatura inusuale, ha toppato di brutto. Però il film consente una lettura ben diversa: i due poeti com'il Virgilio scelto dal regista per guidarci nel suo personalissimo "Settimo sigillo", la disfatta dell'arte e dell'amore fra la violenza horror d'epidemie, agonie, lutti e cadaveri, nel XIV secolo quant'oggi e da sempre. Commosso, delicato, impressionante.
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pat
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giovedì 27 ottobre 2022
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un atto d'amore
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L'anno dopo le celebrazioni dei 700 anni di Dante Alighieri, arriva il film di Pupi Avati. Sono pochi i registi che potevano trattare la vita del Sommo con la delicatezza e la poesia necessaria. Avati è uno di questi e sicuramente il suo omaggio è altissimo. Avati racconta Dante attraverso Boccaccio. Un Castellitto commovente nel ruolo, che attraversa in una sorta di pellegrinaggio i luoghi dell'esilio di Dante per arrivare fino a Ravenna, dalla figlia del Poeta e chiederle perdono a nome di Firenze. Viaggia in questa Italia medievale bellissima (borghi umbri, laziali, toscani meravigliosi) facendo rivivere il Dante giovane e innamorato, alla ricerca di un posto nell'Olimpo che arriverà solo dopo la sua morte.
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L'anno dopo le celebrazioni dei 700 anni di Dante Alighieri, arriva il film di Pupi Avati. Sono pochi i registi che potevano trattare la vita del Sommo con la delicatezza e la poesia necessaria. Avati è uno di questi e sicuramente il suo omaggio è altissimo. Avati racconta Dante attraverso Boccaccio. Un Castellitto commovente nel ruolo, che attraversa in una sorta di pellegrinaggio i luoghi dell'esilio di Dante per arrivare fino a Ravenna, dalla figlia del Poeta e chiederle perdono a nome di Firenze. Viaggia in questa Italia medievale bellissima (borghi umbri, laziali, toscani meravigliosi) facendo rivivere il Dante giovane e innamorato, alla ricerca di un posto nell'Olimpo che arriverà solo dopo la sua morte. È uno di quei film che dovrebbe diventare un classico da mandare in tv di continuo per rendere omaggio a Dante e al grande cinema italiano.
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t. g.
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venerdì 14 ottobre 2022
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"al fine di tutt''i disii"
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Film intenso, potente, anche nelle performance dei suoi interpreti, con qualche inciampo e qualche compiacenza horror. In tutti i modi non un'opera banale del genere biopic, che trova la sua forza e suggestione nelle due citazioni alte: "al fine di tutt'i disìi" e "l'amor che move il sole e l'altre stelle". T. G.
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no_data
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venerdì 14 ottobre 2022
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luci e qualche ombra
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Il film è senza dubbio interessante perché offre una visione a tutto tondo della vita e della vicenda umana di Dante, nonché per l'intensa interpretazione di alcuni attori (in primis quella di Castellitto nel ruolo di Boccaccio), ma, pur nelle frequenti citazioni dantesche, non risulta sufficientemente incisivo nel marcare la genialità del poeta “che sapeva il vero nome di tutte le stelle” [...] da streetnews.it (link: https://www.streetnews.it/in-programmazione-nelle-sale-dante/).
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goldy
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mercoledì 12 ottobre 2022
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occasione mancata
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Perchè buttare via cosi malamente l'uìnica occasione che il cinema ha avuto per parlare di Dante? Ha pensato il regista che magari un film dalla narrazione più coinvolgente avrebbe avuto una diffusione nelle scuole pari a quella di Guerre Stellati? Per chi è questo film? Per nessuno, E pensare che le mmagini, luogh e costumi sono stupendi. A tutto si è pensato tranne che rendere la vita di Dante comprensibile al grande pubblico.
Una notazione partocolarmente negativa va riservata alla colonna sonora che iniziando plagiando palesemente batytute tratte dal concerfto per clarinetto di Mozart si sviluppa come avrebbe fatto Morricone per un film western.
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Perchè buttare via cosi malamente l'uìnica occasione che il cinema ha avuto per parlare di Dante? Ha pensato il regista che magari un film dalla narrazione più coinvolgente avrebbe avuto una diffusione nelle scuole pari a quella di Guerre Stellati? Per chi è questo film? Per nessuno, E pensare che le mmagini, luogh e costumi sono stupendi. A tutto si è pensato tranne che rendere la vita di Dante comprensibile al grande pubblico.
Una notazione partocolarmente negativa va riservata alla colonna sonora che iniziando plagiando palesemente batytute tratte dal concerfto per clarinetto di Mozart si sviluppa come avrebbe fatto Morricone per un film western.!!!
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massimo cortese
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lunedì 10 ottobre 2022
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una vita molto cinematografica
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Se avessi potuto, a proiezione conclusa, mi sarei abbandonato ad un lungo applauso.
La Divina Commedia è sempre stata considerata un’opera letteraria molto cinematografica, scritta in un tempo in cui la settima arte non era stata ancora inventata: dunque, l’omaggio a Dante con un film a lui dedicato era proprio necessario.
La storia, i personaggi, l’accurata ricostruzione dell’ambientazione del Medioevo, che avevo già avuto modo di apprezzare nel Magnificat dello stesso regista, fanno assaporare un’atmosfera lontana ma viva.
Nel corso dei secoli, la vita di Dante e della sua Commedia ha attirato l’interesse di scrittori, poeti, artisti e registi, che con la loro opera hanno testimoniato di sentirsi figli del Sommo Poeta.
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Se avessi potuto, a proiezione conclusa, mi sarei abbandonato ad un lungo applauso.
La Divina Commedia è sempre stata considerata un’opera letteraria molto cinematografica, scritta in un tempo in cui la settima arte non era stata ancora inventata: dunque, l’omaggio a Dante con un film a lui dedicato era proprio necessario.
La storia, i personaggi, l’accurata ricostruzione dell’ambientazione del Medioevo, che avevo già avuto modo di apprezzare nel Magnificat dello stesso regista, fanno assaporare un’atmosfera lontana ma viva.
Nel corso dei secoli, la vita di Dante e della sua Commedia ha attirato l’interesse di scrittori, poeti, artisti e registi, che con la loro opera hanno testimoniato di sentirsi figli del Sommo Poeta. Grazie a due di costoro, Giovanni Boccaccio e Pupi Avati, siamo giunti alla realizzazione di questo film.
La dinamica del viaggio del Boccaccio, che ricostruisce la vita dell’Alighieri passando per i luoghi dove il Poeta ha realmente soggiornato, è in perfetta sintonia con l’intenzione di offrire il ritratto di un’epoca. La realistica rappresentazione storica, con i suoi colori, i suoi odori e le sue passioni, consente allo spettatore una immersione totale in un tempo cruciale per la nostra identità nazionale.
Oltre ai personaggi e agli eventi che hanno caratterizzato la vita di Dante, nel film viene ritagliato uno spazio speciale per la Divina Commedia, l’opera che si distinse subito per la sua potente originalità.
Il linguaggio è stato scelto con attenzione, attingendo al ricco patrimonio letterario dantesco, avendo presente che l’Alighieri è stato un innovatore lungimirante che ha creduto in una lingua, il cui esito, a lui non poteva essere noto.
Dante, Boccaccio, la stessa Beatrice parlano anche con le emozioni, le parole dette e non dette, gli sguardi, i pianti e i sorrisi: in breve, vengono rappresentati con tutte le sfaccettature della loro umanità. Anche la morte ed il sogno, in questo film, hanno un ruolo centrale, che traspare dalla potenza simbolica dei rituali.
In conclusione, approcciarsi a Dante e ai suoi tempi, anche grazie alla mediazione del Boccaccio, richiedeva una notevole competenza e una spiccata sensibilità.
Il risultato è stato un tuffo nel Medioevo, dove la bellezza assoluta degli edifici sacri e profani si fonde con l’orrore delle discordie e delle guerre. Insomma, Avati ha rappresentato l’affresco di un’epoca che è lo specchio della natura umana: nobile e sublime, in certe circostanze; abietta e miserabile in altri contesti.
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lunedì 10 ottobre 2022
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bel film, ma...
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Gentile Paola Casella, mi trovo d'accordo con le sue osservazioni. È un bel film, ma a mio avviso andrebbe guardato più di una volta per poter cogliere delle sfumature che con il susseguirsi dei cambi di scena, si perdono. Trovo che Lei abbia colto nel segno la disparità di recitazione tra alcuni attori, alcuni appaiono troppo dei giorni nostri, altri sembra che abbiano viaggiato nel tempo per trovarsi nella condizione corretta.
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flaw54
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sabato 8 ottobre 2022
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un atto d''amore
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Un buon film all'interno del quale si percepisce un grande amore da parte di Pupi Avati e di tutti gli attori per il sommo poeta. Ambienti resi molto bene, atmosfere medievali e il tutto serve a mettere ancor più in evidenza la grande modernità e la continua presenza nell' oggi del messaggio dantesco
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mauridal
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giovedì 6 ottobre 2022
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un poeta dell''amore
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Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del personaggio in chiave realistica , ma sceneggiata in modo tale da rispondere alle attese del pubblico , che del personaggio ha conoscenza. In questo film, Dante , il regista è Pupi Avati, direi una garanzia di cultura di cinema, e la la tentazione è stata vinta realizzando un film, dove la biografia è solo un filo di narrazione per raccontare il personaggio Dante , nel contesto storico, nei luoghi e nel tempo giusto, ma non volendo essere un trattato di storia della letteratura, dunque subito lo spettatore si rilassa osservando un personaggio che viene raccontato come un uomo alle prese con la vita e tutte le vicende che l’hanno attraversata.
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Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del personaggio in chiave realistica , ma sceneggiata in modo tale da rispondere alle attese del pubblico , che del personaggio ha conoscenza. In questo film, Dante , il regista è Pupi Avati, direi una garanzia di cultura di cinema, e la la tentazione è stata vinta realizzando un film, dove la biografia è solo un filo di narrazione per raccontare il personaggio Dante , nel contesto storico, nei luoghi e nel tempo giusto, ma non volendo essere un trattato di storia della letteratura, dunque subito lo spettatore si rilassa osservando un personaggio che viene raccontato come un uomo alle prese con la vita e tutte le vicende che l’hanno attraversata. Dunque un racconto fatto dal regista , ma, bella novità narrativa, attraverso il ricordo e le parole di un altro personaggio pure noto per chi legge e sa di letteratura italiana, Giovanni Boccaccio. Dunque un immaginario dialogo tra Dante e Boccaccio pur distante nel tempo ma vuole ritrovare attraverso le parole dei versi e dei luoghi vissuti dal maestro , un legame e addirittura conoscendo la figlia ormai anziana di Dante morto, le confessa di considerarlo un padre . Tutto questo per raccontare una parte delle vicende medioevali dell’Italia del 1300 attraverso personaggi che hanno prodotto ,attraverso la letteratura scritta, un altissimo livello della cultura italiana . Non dimeno La figura di Dante Alighieri è non solo narrata come il vecchio sommo poeta , ma anche come un uomo giovane interpretato con freschezza da Alessandro Sperduti che innanzitutto si innamora , ha una passione infinita per la giovane Beatrice , felicemente interpretata da Carlotta Gamba dallo sguardo e gli occhi veramente incantevoli, per cui tutto il film poi scorre sulle belle immagini dei borghi e dei posti ancora oggi godibili del paesaggio toscano , e dei paesi e i monumenti medioevali. Dunque un bel viaggio attraverso la narrazione della voce di Boccaccio , ovvero interpretato da un insuperabile Castellitto che restituisce un maturo personaggio in grado di reggere da solo tutto il viaggio narrativo, con gli altri che completano la storia. Altri interpreti dei personaggi minori , del calibro di Lo Verso, Haber, e l’ultimo Cavina, scomparso amico del regista. Un film godibile, da tutto un pubblico di cinema, non necessariamente impegnato nella cultura accademica, e in questo, il regista Pupi Avati è riuscito perfettamente. (Mauridal)
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mauridal
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giovedì 6 ottobre 2022
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un poeta dell''amore
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Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del personaggio in chiave realistica , ma sceneggiata in modo tale da rispondere alle attese del pubblico , che del personaggio ha conoscenza. In questo film, Dante , il regista è Pupi Avati, direi una garanzia di cultura di cinema, e la la tentazione è stata vinta realizzando un film, dove la biografia è solo un filo di narrazione per raccontare il personaggio Dante , nel contesto storico, nei luoghi e nel tempo giusto, ma non volendo essere un trattato di storia della letteratura, dunque subito lo spettatore si rilassa osservando un personaggio che viene raccontato come un uomo alle prese con la vita e tutte le vicende che l’hanno attraversata.
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Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del personaggio in chiave realistica , ma sceneggiata in modo tale da rispondere alle attese del pubblico , che del personaggio ha conoscenza. In questo film, Dante , il regista è Pupi Avati, direi una garanzia di cultura di cinema, e la la tentazione è stata vinta realizzando un film, dove la biografia è solo un filo di narrazione per raccontare il personaggio Dante , nel contesto storico, nei luoghi e nel tempo giusto, ma non volendo essere un trattato di storia della letteratura, dunque subito lo spettatore si rilassa osservando un personaggio che viene raccontato come un uomo alle prese con la vita e tutte le vicende che l’hanno attraversata. Dunque un racconto fatto dal regista , ma, bella novità narrativa, attraverso il ricordo e le parole di un altro personaggio pure noto per chi legge e sa di letteratura italiana, Giovanni Boccaccio. Dunque un immaginario dialogo tra Dante e Boccaccio pur distante nel tempo ma vuole ritrovare attraverso le parole dei versi e dei luoghi vissuti dal maestro , un legame e addirittura conoscendo la figlia ormai anziana di Dante morto, le confessa di considerarlo un padre . Tutto questo per raccontare una parte delle vicende medioevali dell’Italia del 1300 attraverso personaggi che hanno prodotto ,attraverso la letteratura scritta, un altissimo livello della cultura italiana . Non dimeno La figura di Dante Alighieri è non solo narrata come il vecchio sommo poeta , ma anche come un uomo giovane interpretato con freschezza da Alessandro Sperduti che innanzitutto si innamora , ha una passione infinita per la giovane Beatrice , felicemente interpretata da Carlotta Gamba dallo sguardo e gli occhi veramente incantevoli, per cui tutto il film poi scorre sulle belle immagini dei borghi e dei posti ancora oggi godibili del paesaggio toscano , e dei paesi e i monumenti medioevali. Dunque un bel viaggio attraverso la narrazione della voce di Boccaccio , ovvero interpretato da un insuperabile Castellitto che restituisce un maturo personaggio in grado di reggere da solo tutto il viaggio narrativo, con gli altri che completano la storia. Altri interpreti dei personaggi minori , del calibro di Lo Verso, Haber, e l’ultimo Cavina, scomparso amico del regista. Un film godibile, da tutto un pubblico di cinema, non necessariamente impegnato nella cultura accademica, e in questo, il regista Pupi Avati è riuscito perfettamente. (Mauridal)
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