Anno | 2022 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso, Carlotta Gamba Alessandro Haber, Gianni Cavina, Leopoldo Mastelloni, Ludovica Pedetta, Romano Reggiani, Paolo Graziosi, Mariano Rigillo, Valeria D'Obici, Patrizio Pelizzi, Giulio Pizzirani, Erika Blanc, Milena Vukotic, Nico Toffoli, Eliana Miglio, Cesare Cremonini (II), As Chianese, Morena Gentile, Augusto Zucchi, Enrico Beruschi, Leonardo Della Bianca, Andrea Santonastaso, Filippo Velardi, Luca Bagnoli. |
Uscita | giovedì 29 settembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,99 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 giugno 2024
Argomenti: Dante Alighieri
La vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Dante ha incassato 1,9 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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1350. Dopo la morte di Dante, Boccaccio riceve il compito di consegnare alla figlia del sommo vate dieci fiorini d'oro come "risarcimento tardivo dell'ingiustizia patita". Giovanni, grande ammiratore del poeta defunto, accoglie l'incarico come un onore, mettendosi in viaggio per ripercorrere i luoghi che Dante ha attraversato nel corso del suo esilio. Durante il cammino ripercorrerà gli episodi salienti della vita del poeta, dall'incontro con Beatrice all'amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all'ingresso in politica come priore fino all'"esilio infinito". Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare.
È quest'ultima una delle intuizioni migliori di Pupi Avati, che va contro la prevedibilità del mettere in scena gli episodi più memorabili della Comedia per farli rimanere pura poesia nelle parole di Dante, ricordando come l'immaginario di uno scrittore viene ispirato da ogni evento testimoniato o vissuto.
D'altro canto questa scelta narrativa, che ci dà libero accesso alla Storia e alla Letteratura, presuppone una conoscenza capillare del capolavoro dantesco, e potrebbe risultare poco comprensibile ad uno spettatore meno preparato.
Avati sembra partire dal presupposto che la Divina Commedia, così come i sonetti danteschi, siano codificati nel DNA di ogni cittadino italiano, mostrando suprema fiducia in quella scrittura in cui Dante ha convogliato il suo dolore, e che custodisce "l'emozione del mondo". Forse ha ragione, ma dal punto di vista dell'azione filmica la perdita della madre, l'innamoramento di Dante e la morte di Beatrice, il tradimento di Guido Cavalcanti, il tormento dell'esilio vengono raccontati in toccata e fuga in un film di un'ora e mezza che, di nuovo, sfugge alla tentazione enciclopedica, ma può risultare troppo poco movimentato.
In questo contesto più letterario che cinematografico (in termini di azione) spiccano alcuni momenti davvero ispirati, come lo sguardo in camera di Beatrice, o il quadro del Papa ad Avignone che prende vita. Dante di Pupi Avati deve molto a Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, anche in quel far parlare la Storia, e in questo caso la Letteratura, rivolgendosi direttamente allo spettatore, e nel restituire al pubblico una dimensione compositiva che affonda le sue radici nella tradizione pittorica italiana. E la scelta di girare in luoghi per certi versi rimasti intatti nel tempo, come Bevagna o Viterbo, fra l'Umbria, l'Emilia-Romagna e il Lazio, rendono assai credibile la sua ambientazione Medioevale.
Questo Dante è un atto d'amore sviscerato, e il personaggio di Boccaccio è evidentemente l'alter ego di Avati, un estimatore del sommo vate (oggi lo definiremo un groupie!) che sa immaginarlo soltanto eternamente ragazzo, e che del suo idolo vede solo i lati positivi: il che è anche un limite del film, perché il Dante di Avati non ha ombre, è sempre vittima della sua ingenuità e delle sue buone intenzioni incomprese, e dunque meno complesso di quanto la narrazione richiederebbe. Ma nel suo entusiasmo incontenibile Avati restituisce valore all'incanto della poesia dantesca, soprattutto i sonetti, contestualizzandoli nella perfetta ricostruzione di un mondo andato che ancora oggi ci forma.
E se da un lato il regista e sceneggiatore ha il coraggio di essere visionario, dall'altro alcune immagini (come Beatrice che mangia il cuore di Dante, che sembra rimandare a Il racconto dei racconti di Garrone), possono apparire eccessive nel contesto realista della messa in scena. Molto diseguale l'interpretazione degli attori: a tocchi di classe come Erica Blanc, Alessandro Haber, Leopoldo Mastelloni o Mariano Rigillo, che in brevi apparizioni valorizzano tutta la loro esperienza teatrale, fanno da inadeguato contraltare alcuni attori che, oltre alla minore capacità recitativa, hanno fattezze moderne (e debitrici del chirurgo plastico) davvero inadatte alla rappresentazione d'epoca. Così come il commento musicale, di per sé validissimo, sottolinea troppo pesantemente molte scene, accentuando un'emozione cui dovrebbero bastare le circostanze.
DANTE disponibile in DVD o BluRay |
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Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del [...] Vai alla recensione »
Quando il soggetto di un film affronta un noto personaggio storico , o letterario ,o artistico , politico , Garibaldi o Guevara, ovvero personaggi che hanno attraversato generazioni di persone , giovani ma anche anziani , allora un regista di cinema ha la tentazione, per un successo popolare del film, di realizzare un romanzo biografico, ovvero la vita del [...] Vai alla recensione »
1350, Boccaccio viene incaricato dai Capitani di Or San Michele, di portare dieci fiorini d'oro come "risarcimento simbolico" alla suora Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna, nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Durante il viaggio, Boccaccio incontra "alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante" o che hanno assistito alla sua morte, ripercorrendo [...] Vai alla recensione »
1350, Boccaccio viene incaricato dai Capitani di Or San Michele, di portare dieci fiorini d'oro come "risarcimento simbolico" alla suora Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna, nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Durante il viaggio, Boccaccio incontra "alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante" o che hanno assistito alla sua morte, ripercorrendo [...] Vai alla recensione »
1350, Boccaccio viene incaricato dai Capitani di Or San Michele, di portare dieci fiorini d'oro come "risarcimento simbolico" alla suora Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna, nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Durante il viaggio, Boccaccio incontra "alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante" o che hanno assistito alla sua morte, ripercorrendo [...] Vai alla recensione »
Se avessi potuto, a proiezione conclusa, mi sarei abbandonato ad un lungo applauso. La Divina Commedia è sempre stata considerata un’opera letteraria molto cinematografica, scritta in un tempo in cui la settima arte non era stata ancora inventata: dunque, l’omaggio a Dante con un film a lui dedicato era proprio necessario. La storia, i personaggi, l’accurata ricostruzione [...] Vai alla recensione »
Non Benigni o Sangiuliano, ma un Bergman privo di fede: se Avati intendeva farci conoscere Dante e Boccaccio da un'angolatura inusuale, ha toppato di brutto. Però il film consente una lettura ben diversa: i due poeti com'il Virgilio scelto dal regista per guidarci nel suo personalissimo "Settimo sigillo", la disfatta dell'arte e dell'amore fra la violenza horror d'epidemie, agonie, lutti e cadaveri, [...] Vai alla recensione »
Il regista, attraverso il poeta Boccaccio, ripercorre i luoghi in cui Dante ha vissuto, tracciando un doppio filone narrativo, che vede da un lato Boccaccio in viaggio da Firenze a Ravenna e dall'altro Dante, nei momenti più salienti della sua vita, tra Firenze e l'esilio. Il risultato? uno sviluppo della trama poco lineare, caotico, alla rinfusa, in cui si stenta, ad esempio, a dare [...] Vai alla recensione »
Il film è senza dubbio interessante perché offre una visione a tutto tondo della vita e della vicenda umana di Dante, nonché per l'intensa interpretazione di alcuni attori (in primis quella di Castellitto nel ruolo di Boccaccio), ma, pur nelle frequenti citazioni dantesche, non risulta sufficientemente incisivo nel marcare la genialità del poeta “che sapeva il vero nome di tutte le stelle” [.
Il regista, attraverso il poeta Boccaccio ripercorre i luoghi in cui Dante ha vissuto tracciando un doppio filone narrativo che vede da un lato Boccaccio in viaggio da Firenze a Ravenna e dall'altro Dante, nei momenti più salienti della sua vita tra Firenze e l'esilio. Il risultato ? Uno sviluppo della trama poco lineare, caotico, alla rinfusa, in cui ,ad esempio, si stenta a dare un [...] Vai alla recensione »
L'anno dopo le celebrazioni dei 700 anni di Dante Alighieri, arriva il film di Pupi Avati. Sono pochi i registi che potevano trattare la vita del Sommo con la delicatezza e la poesia necessaria. Avati è uno di questi e sicuramente il suo omaggio è altissimo. Avati racconta Dante attraverso Boccaccio. Un Castellitto commovente nel ruolo, che attraversa in una sorta di pellegrinaggio i luoghi dell'esilio [...] Vai alla recensione »
Film intenso, potente, anche nelle performance dei suoi interpreti, con qualche inciampo e qualche compiacenza horror. In tutti i modi non un'opera banale del genere biopic, che trova la sua forza e suggestione nelle due citazioni alte: "al fine di tutt'i disìi" e "l'amor che move il sole e l'altre stelle". T. G.
Un buon film all'interno del quale si percepisce un grande amore da parte di Pupi Avati e di tutti gli attori per il sommo poeta. Ambienti resi molto bene, atmosfere medievali e il tutto serve a mettere ancor più in evidenza la grande modernità e la continua presenza nell' oggi del messaggio dantesco
Dante è un film magnifico, un inno alla vita e alla bellezza. Le uniche cose che avrei preferito diverse sono 1. la scena di Beatrice che mangia il cuore, troppo forte, stonata nell'insieme della delicatezza del film, 2. la musica molto bella e adatta, ma a volte un po troppo invadente.
Perchè buttare via cosi malamente l'uìnica occasione che il cinema ha avuto per parlare di Dante? Ha pensato il regista che magari un film dalla narrazione più coinvolgente avrebbe avuto una diffusione nelle scuole pari a quella di Guerre Stellati? Per chi è questo film? Per nessuno, E pensare che le mmagini, luogh e costumi sono stupendi.
Erano anni che Pupi Avati inseguiva un progetto cinematografico su Dante Alighieri e lo realizza sulla scia del suo libro "L'alta Fantasia, il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante", in cui è Boccaccio, primo dantista che la storia ricordi, ad accompagnarci in alcune tappe della vita di Dante attraverso un on the road nell'Italia del 1300. Il fine del viaggio è quello di regolare i conti con [...] Vai alla recensione »
C'è poco da dire: ci vuol coraggio a girare un biopic su Dante. Se tanti sono stati i tentativi televisivi e cinematografici di confrontarsi con La divina commedia, soprattutto con l'Inferno non risulta, quanto meno a memoria, che qualcuno si sia mai arrischiato a girare un film sulla vita di Dante, un biopic appunto, che Pupi Avati ha semplicemente intitolato Dante.
Avati racconta Dante attraverso Boccaccio Castellitto, in viaggio da Firenze a Ravenna, le mani piagate dalla scabbia e dieci fiorini d'oro da consegnare alla figlia monaca del Poeta: risarcimento simbolico e tardivo per l'esilio inflitto al padre. Lungo il cammino si innestano i flashback: Dante bambino che perde la mamma, l'unico (emozionante) saluto scambiato con Beatrice, Dante che legge un sonetto [...] Vai alla recensione »
Presentato al Quirinale lo scorso giugno, sotto lo sguardo di Sergio Mattarella (e dunque ritirato dalle selezioni dei festival), ecco in sala il Dante di Avati. Un film-ossessione, tratto da L'alta fantasia (Solferino, pp. 176, Euro 16,50), scritto dal regista medesimo. La storia: a 30 anni dalla morte in esilio di Dante, Boccaccio (Sergio Castellitto) è incaricato di recarsi al convento di Santo [...] Vai alla recensione »
Il più bel complimento che si può fare a Dante di Pupi Avati è che è un film molto difficile da recensire. È talmente complesso e stratificato l'insieme di saperi, linguaggi, echi, rimandi e passioni messo in campo dal film che qualsiasi parola rischia di risultare inadeguata e qualsiasi approccio inevitabilmente parziale. Ci sono quasi vent'anni di studi e progetti, a monte di questo film: vent'anni [...] Vai alla recensione »
È il 1350 quando Giovanni Boccaccio (Sergio Castellitto), scrittore che troverà imperitura fama con il «Decameron», viene incaricato da una confraternita di portare dieci fiorini d'oro a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri (morto nel 1321), a titolo di «risarcimento tardivo per l'ingiustizia» da questi patita con «l'esilio infinito» da Firenze.
che il regista bolognese ha saputo in questi anni traghettare verso le immagini del suo cinema, a volte in maniera egregia (Magnificat del 1993 ambientato in pieno medioevo e L'arcano incantatore del 1996, ambientato nella metà del XVIII secolo), a volte in maniera forse meno incisiva (I cavalieri che fecero l'impresa del 2001 ambientato in pieno 1200).
A suo dire, è un film pensato da oltre vent'anni che solo ora ha trovato i finanziamenti per essere realizzato. Pupi Avati vi immagina che lo scrittore Giovanni Boccaccio, grande ammiratore di Dante, si metta in cammino intorno al 1350 per consegnare alla figlia monaca di lui un sacchetto di monete quale misero risarcimento per il famigerato esilio.
Non il Sommo, ma l'esule, l'innamorato infelice, il rifiutato, il dimenticato, «traditore» a sua volta tradito, senza averi, né perdono né patria, che non fosse la sua straordinaria poesia. Sta (giustamente) lontano dal mito, quello ingessato dell'interrogazione di italiano alla terza ora, e cerca nei tormenti del giovane favoloso che sapeva il nome vero delle stelle l'uomo, il disperso, lo sconfitto, [...] Vai alla recensione »
Il punto di vista è tutto. Pupi Avati racconta Dante attraverso Giovanni Boccaccio, colmo di gratitudine per colui che gli ha fatto scoprire la divina poesia. Parte da Firenze nel 1350, diretto a Ravenna, con dieci fiorini d'oro da consegnare a Beatrice, la figlia del poeta che si è fatta monaca. Risarcimento tardivo per l'esilio inflitto al giovane Dante condannato per corruzione, e ormai defunto. [...] Vai alla recensione »
«Malgrado la sua misteriosa grandezza, quando lo penso, lo so immaginare solo ragazzo». Così fa dire Pupi Avati al suo Giovanni Boccaccio, prima nelle pagine di L'alta fantasia (Solferino, 2021) e poi nelle inquadrature di Dante (Italia, 2022, 94'). Tratto dal romanzo, il film si fa guidare dal Trattatello in laude di Dante, scritto dal certaldese a testimonianza del suo viaggio del 1350 fino a Ravenna, [...] Vai alla recensione »
Povero Dante, «odiato» da studenti d'ogni generazione alle prese con le interoggazioni sulla Divina Commedia. Così Pupi Avati lo risarcisce, ripercorrendo gli episodi chiave della sua vita attraverso una visione pii leggera. Un Dante che si emoziona davanti all'amata, che gioisce per un saluto, che sa far sorridere. Un modo diverso per riscoprirlo, accompagnati da Castellitto/ Boccaccio.
Un viaggio nella vita e nell'opera di Dante Alighieri, che nessuno ha avuto il coraggio di raccontare al cinema. Pupi Avati, il "cavaliere che fece l'impresa", ci introduce nel mondo del sommo poeta (Alessandro Sperduti), coniugando episodi di vita vissuta e terragna con l'ineffabilità della poesia, tormenti quotidiani ed estasi artistica attraverso lo sguardo di Giovanni Boccaccio (Sergio Castellitto, [...] Vai alla recensione »
Tenendo Dante per mano fino all'ultimo respiro, e anche oltre, Pupi Avati cuor gentile regola i conti con il poeta più stimato e adorato attraverso un elogio dell'amore cortese, beatificato e salvifico. Il suo è un biopic di sponda e di riflesso. C'è il punto di vista di Beatrice Portinari, l'amatissimo bene, con il primo sguardo tra i due, un'imprinting incancellabile, e il flusso emozionale che [...] Vai alla recensione »
Dopo Lei mi parla ancora, Pupi Avati torna alla regia con la più ambiziosa delle opere. Dante è un progetto la cui portata rischia di affossare qualsiasi tipo di trasposizione cinematografica. La messa in scena, anche solo della vita di Dante Alighieri, potrebbe rivelarsi controproducente, in quanto ciascuna sua poesia, poema o scritto filosofico trasuda inequivocabilmente di tutte le sofferenze o [...] Vai alla recensione »
Rischia di arrivare fuori tempo massimo, essendo stati celebrati nel 2021 i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, il nuovo film di Pupi Avati. Ma forse non è un male. L'83enne regista bolognese sostiene che l'omaggio recente è stato "troppo pompieristico e militante, poco affettuoso", sicché il suo film si propone di "risarcire" Dante, "genio misterioso e ineffabile", addirittura "di riavvicinarlo [...] Vai alla recensione »
Pupi Avati è uno di quei registi che non smette mai di sorprendere. Ora in negativo, ora in positivo, naturalmente. Ma è, questa, una caratteristica che crediamo non si possa trovare in nessun altro regista italiano ancora attivo: solo con lui non si riesce mai a immaginare quale possa essere il suo film successivo, quali territori andrà a percorrere, come e se cadrà, cosa oserà.
Se è innegabile che l'opera di Dante Alighieri abbia esercitato sul cinema, fin dalla sua nascita, un'influenza fondamentale - estesasi nel corso degli anni a toccare più generi e filoni cinematografici - è anche vero che nessuno, o quasi nessuno, aveva finora tentato di mettere in scena direttamente il Poeta, desacralizzandone la figura e raccontando, per usare una locuzione usuale, l'uomo dietro [...] Vai alla recensione »