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Ermanno Olmi

Ermanno Olmi è un attore italiano, regista, produttore, co-produttore, scrittore, sceneggiatore, fotografo, montatore, scenografo, costumista, è nato il 24 luglio 1931 a Bergamo (Italia) ed è morto il 7 maggio 2018 all'età di 86 anni ad Asiago (Italia).
Nel 2008 ha ricevuto il premio alla carriera al Festival di Venezia. Dal 1979 al 2008 Ermanno Olmi ha vinto 13 premi: David di Donatello (1982, 1989, 1992, 2002), Festival di Venezia (2008), Nastri d'Argento (1979, 1989, 2004).

Il segreto del regista vecchio

A cura di Fabio Secchi Frau

Dai corti ai lunghi. Dai documentari ai lungometraggi, questo è Ermanno Olmi. Un'altalena costruita su un albero degli zoccoli che invita gli spettatori a guardare oltre la siepe del loro giardino, a sbirciare il lavoro del contadino che guarda il grano maturare o dell'operaio nella fabbrica che compie azioni meccaniche con sforzo e sacrificio, ma pur sempre cantando la pace sia quella della natura, sia quella dell'uomo dietro i paraventi.

Origini e formazione
Nato da una famiglia contadina e profondamente cattolica nella provincia di Bergamo, Olmi rimane orfano di padre durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver frequentato il liceo scientifico e poi quello artistico (senza portare a termine gli studi), si trasferisce giovanissimo a Milano per iscriversi all'Accademia d'Arte Drammatica, seguendo però i corsi di recitazione. Ma per guadagnarsi di che vivere si impiega presso la EdisonVolta (dove già lavora la madre) dove organizza il servizio cinematografico dirigendo, fra il '53 e il '61, una trentina di documentari, fra i quali La diga sul ghiacciaio (1953), Tre fili fino a Milano (1958) e Un metro è lungo cinque (1961). In questi anni di lavoro, oltre a notarsi l'intraprendenza e il talento con la macchina da presa, Olmi segna la prima traccia della sua filmografia, vale a dire l'attenzione per l'uomo all'interno di strutture create dall'uomo stesso.

Debutto
Sposato con l'attrice Loredana Detto, dalla quale ha avuto il figlio Fabio Olmi, anche lui oggi attivo nel mondo della settima arte come direttore di fotografia (ha lavorato con il padre in alcuni suoi film), debutta sul grande schermo con il lungometraggio Il tempo si è fermato (1959), dove narra l'amicizia fra il guardiano di una diga e uno studente. Fortemente influenzato dalle sue origini povere e rurali, il regista offre una visione di privilegio per gli umili, vale a dire per quelle persone semplici, che vivono in costante rapporto con la natura e, spesso, sono vittime della solitudine dell'uomo.

Olmi narra l'importanza delle piccole cose
Conquisterà però i favori della critica con Il posto, opera su due giovani alle prese con il loro primo impiego, prodotto dalla casa di produzione 22 dicembre, fondata dallo stesso Olmi con un gruppo di amici.
L'attenzione per il quotidiano, per le cose della vita di tutti i giorni viene ribadita anche in I fidanzati (1963), pellicola legata al mondo operaio, seguita anche dal più intimista E venne un uomo (1965) con Rod Steiger, biografia di Papa Giovanni XXIII. Dopo un periodo contrassegnato da lavori non del tutto riusciti, Olmi firma il suo capolavoro: L'albero degli zoccoli (1977), ambientato in una cascina vicino a Bergamo, alla fine del secolo scorso, abitata da cinque famiglie contadine. Un grande successo in Italia e in tutto il mondo, tanto da guadagnarsi la Palma d'Oro e il Premio Ecumenico della Giuria al Festival di Cannes, il César per il miglior film straniero, i Nastri d'Argento per la miglior fotografia, regia, sceneggiatura e soggetto originale. Nel 1982 torna sul grande schermo con Cammina cammina, dove recupera il segno dell'allegorica storia dei Magi... poi una grave malattia, che lo terrà a lungo lontano dagli schermi ed esule ad Asiago.

I premi e la scrittura
Fondatore della scuola di cinema Ipotesi Cinema a Bassano del Grappa, torna a girare documentari per la Rai e qualche spot televisivo, e si lascia andare al cortometraggio con Milano (1983) per il quale gli viene assegnato il Nastro d'Argento come regista del miglior corto. Anche se il ritorno vero e proprio è solo per il claustrofobico Lunga vita alla signora (1987), storia di una vecchia e potente dama che riunisce a cena nel suo castello i notabili del luogo con l'unico scopo di riverirla, che gli farà vincere il premio Fipresci e il Leone d'Argento a Venezia. Quello d'Oro lo stingerà grazie a La leggenda del santo bevitore, tratto dall'omonimo racconto di Joseph Roth, con Rutger Hauer nella parte di un barbone alcolizzato aiutato dalla Grazia.
Con il documentario Lungo il fiume (1992), ritrova anche la passione per la scrittura firmando La valle di pietra (1992), che Maurizio Zaccaro porterà sul grande schermo, mentre lui trarrà dal racconto di Dino Buzzati "Il taglio del bosco" la favola Il segreto del bosco vecchio (1993) con Paolo Villaggio. A metà degli anni Novanta dirigerà l'episodio della Genesi del vasto progetto internazionale Le storie della Bibbia, poi avrà un notevolissimo successo con Il mestiere delle armi (2001), biografia di Giovanni delle Bande Nere che gli permetterà di aggiudicarsi ben quattro David di Donatello (miglior regia, film, produzione e sceneggiatura). Il pacifista Cantando dietro i paraventi (2003) conquista il Nastro d'Argento per il miglior soggetto, mentre nel 2005, con il corale Tickets (realizzato con Kiarostami e Loach) si allunga definitivamente la sua visuale anche al resto del mondo e non più semplicemente allo squarcio italiano.

Ultimi capo-lavori
Dopo lo spirituale Centochiodi del 2007, con l'ex modello Raz Degan nella parte di un intellettuale che perde la fede, dichiara che non girerà più film di finzione, ma tornerà al suo antico e primario amore, il documentario. Così che l'anno successivo, forse per fargli cambiare idea, Venezia gli tributa il Leone d'Oro alla Carriera, consegnatogli direttamente dalle mani di Adriano Celentano. Ma nel 2011, dopo un documentario (Rupi del Vino, 2009), un cortometraggio (Il premio, 2009), e un altro documentario (Terra Madre, 2010) torna sul grande schermo più trionfante che mai con Il villaggio di cartone, presentato alla Mostra del cinema di Venezia. Del 2014 è invece torneranno i prati, ambientato durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2017 esce al cinema il documentario Vedete, sono uno di voi, dedicato a Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002.
Si è spento in seguito a una grave malattia nel maggio del 2018 ad Asiago.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2009), 78 min.
Documentario, (Italia - 2009), 54 min.
Commedia, (Italia - 2007), 92 min.
Episodi, (Italia, Gran Bretagna - 2005), 115 min.

Focus

APPROFONDIMENTI
martedì 4 novembre 2014
Mauro Gervasini

Auguriamo a Ermanno Olmi, mentre scriviamo queste righe ricoverato in ospedale, una pronta guarigione. Pensiamo a lui mentre sta per uscire sugli schermi il nuovo film Torneranno i prati, elegia sulla Prima guerra mondiale. Notte da tregenda in trincea durante i violenti scontri del giugno 1917 sugli altipiani, tra i quali quello di Asiago dove da anni il cineasta vive. La montagna, la sua incombente quiete e il folle fragore della guerra

INCONTRI
venerdì 30 settembre 2011
Paolo Calcagno

Si emoziona e si commuove il maestro Ermanno Olmi quando, a sorpresa, il sindaco di Bari Michele Emiliano, sul palco del Teatro Petruzzelli, gli porge le chiavi della città. Il nuovo Festival “Frontiere” non poteva scegliere “testimonial” migliore dell’ottantenne regista cremonese (Palma d’oro a Cannes, nel ’78, con L'albero degli zoccoli; e Leone d’oro a Venezia, nell ’88, con La leggenda del santo bevitore), autore di autentici capolavori (da Il posto a Il mestiere delle armi), acuto e generoso nel tracciare poeticamente con i suoi film i confini della dignità dell'uomo, del valore universale della solidarietà, profeta delle tradizioni tradite e del futuro svenduto nelle moderne società occidentali

INCONTRI
martedì 6 settembre 2011
Ilaria Ravarino

In conferenza stampa Ermanno Olmi parla, e dice quello che Crialese, Patierno e praticamente ogni italiano transitato in questi giorni al Lido ha provato a raccontare con molta meno efficacia: provoca la platea, gestisce con straordinaria sicurezza le reazioni, incanta con la forza del suo lucido, poetico, chiarissimo pensiero. Presentato oggi «fuori concorso – specifica il moderatore della conferenza stampa - d’accordo con il Maestro», il suo Il Villaggio di cartone ha riportato ancora una volta l’attenzione sul tema dell’accoglienza e del respingimento, dell’immigrazione, della carità umana

News

Il suo era un cinema attento alla poesia del gesto semplice.
Il regista bergamasco si è spento nella notte all'ospedale di Asiago in seguito a una grave malattia.
Un regista che sta al cinema come Alessandro Manzoni alla letteratura.
Da Bruni a De Serio, i registi italiani si dicono curiosi e soddisfatti.
Il regista cremonese presenta al 'Frontiere' di Bari Il villaggio di cartone.
In concorso Quando la notte e 4:44 Last Day on Earth.
Presentato fuori concorso a Venezia Il villaggio di cartone.
Celentano scherza e premia Olmi emozionato.
Celentano premia Olmi, di scena Aronofsky e Corsicato.
La serata di pre-apertura della Mostra del Cinema dedicata al Leone d'Oro alla Carriera.
Il molleggiato consegnerà a Olmi il Leone d'oro alla carriera.
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