Il premio

Due ragazze, Stefania e Maral, hanno vinto un importante premio dedicato a progetti innovativi nell'ambito della tecnologia. Hanno inventato un bracciale che ha l'aspetto di un orologio elettronico e serve a monitorare costantemente lo stato di salute di bambini diabetici. Il problema ora è quello di trovare qualcuno disposto a credere nel progetto e ad investire. Nel corso del viaggio di ritorno dopo la consegna del premio un loro amico nota la presenza di un personaggio importante. Vorrà aiutarle?
Olmi tradisce l'intenzione di non girare più film di finzione dichiarata dopo la presentazione di Centochiodi ma lo fa solo in parte. Perché non solo la storia che racconta all'interno del progetto perFiducia promosso da Intesa Sanpaolo (che vede all'opera anche Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino) è realmente accaduta ma anche perché sceglie di farla interpretare dalle vere protagoniste. Ecco allora che il Maestro finisce con il tornare quasi alle sue origini in cui tutti gli 'attori' erano non attori. Qui si concede qualche libertà in più ma la semplicità del narrare sta lì a testimoniare del suo desiderio di un cinema che si avvalga del reale non per deformarlo a proprio uso e consumo spettacolare ma per comunicarne anche la positività al più vasto numero possibile di persone.
Avendo poi subito, in un non lontanissimo passato, l'attacco di una grave forma di malattia può comprendere ancor meglio come sia necessario sostenere quelle forme di innovazione in campo medico che favoriscano la vita del malato (a maggior ragione se ancora molto giovane). Sembra una fiaba questo cortometraggio ma Olmi ci assicura che è andata proprio così e che quel treno (su cui è tornato a girare dopo l'episodio del film collettivo Tickets) ha davvero condotto le due ragazze verso un futuro in cui la speranza si trasforma in realtà. 