Titolo originale | Paranorman |
Anno | 2012 |
Genere | Animazione, |
Produzione | USA |
Regia di | Chris Butler (III) |
Attori | Leslie Mann, Anna Kendrick, Casey Affleck, John Goodman, Kodi Smit-McPhee, Jodelle Ferland Christopher Mintz-Plasse, Jeff Garlin, Bernard Hill, Tempestt Bledsoe, Elaine Stritch, Tucker Albrizzi. |
Uscita | giovedì 11 ottobre 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,67 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 14 febbraio 2015
Il piccolo Norman affronterà mostri, streghe e fantasmi per salvare la propria città. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office ParaNorman ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 730 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Norman è un bambino introverso e appassionato di horror che fatica a fare amicizie, in questo di certo non lo aiuta il fatto di essere l'unico del suo paese a vedere i fantasmi.
Tutti i trapassati che hanno ancora questioni irrisolte sulla Terra gli appaiono e gli parlano, costantemente, nonna inclusa. In più da qualche tempo è preda di visioni che sembrano catapultarlo nel passato. Per questo motivo gli altri lo credono un po' scemo, nonostante il piccolo paese in cui vive secoli prima sia stato teatro di diversi roghi di streghe e ancora se ne vanta come fosse un'attrazione turistica.
Tutto cambierà quando un suo zio ritenuto matto gli comunicherà poco prima di morire che ora tocca a lui tenere lontani, ogni anno, i morti viventi e la maledizione di una delle streghe bruciate secoli prima.
Come accade per i grandi capolavori, nei primi minuti di racconto di ParaNorman c'è già tutto il senso di quel che verrà. Norman è intento a guardare un filmaccio horror di serie B all'italiana in tv (la cui fotografia sarà il punto di riferimento visivo del film) mentre la nonna (fantasma) sostiene che "è inutile che urlino e scappino quando basterebbe parlare, ma del resto se parlassero sarebbe un altro genere di film". Allo stesso modo non è altro genere se non un horror (comico) anche ParaNorman, cartone in stop motion che sa essere parte del cinema nel senso più ampio del termine e non della sola categoria dell'animazione. Anche in ParaNorman non si parla con i morti viventi ma si corre da e verso di loro per tutti i 92 minuti indiavolati in cui Chris Butler racconta la sua storia con una tempra morale di ferro, passione per i luoghi comuni dell'horror e capacità di mostrare con una sola battuta il ridicolo che si cela dietro ogni figura. La soluzione sarà tutta nelle parole ma non potrà che arrivare alla fine, altrimenti sarebbe un altro genere di film.
Con un equilibrio mostruosamente perfetto tra tradizione e modernità, tra titolistica anni '50, Mario Bava (nella prima parte) e l'horror giapponese (nella seconda), ParaNorman si rivolge ai bambini amanti dello spavento e li tratta come veri adulti, facendoli ridere delle assurdità del mondo che li circonda (adulti, genitori e bulli) ed eccitare con l'esplorazione delle immagini e situazioni più spaventose.
Sebbene in scala ridotta e per spettatori più piccoli ParaNorman fa quello che è il lavoro dell'horror: indagare le fobie del suo pubblico per sovvertire l'ordine che solitamente regna nel cinema o nelle storie edificanti. Butler infatti riesce nell'impresa di tradurre per l'immaginario di un bambino e rendere coerente in una commedia animata, alcuni dei più grandi momenti del cinema horror, senza cedere nemmeno un passo di fronte alla loro potenza. Il tormento delle visioni, le apparizioni nei bagni della scuola, la visita nella casa piena di scheletri e il confronto con lo spirito sono tutte sequenze serissime di un film capace di deridere tutto e tutti per mostrare che un altro mondo è possibile. L'eroe è un outsider che scopre come l'origine della paura di tutti quanti sia un'altra "diversa" come lui, mentre cheerleader, genitori o atleti di football si dimostrano capaci di prendere le decisioni peggiori perchè, al contrario di Norman, sono preda della paura ma non della volontà di capire.
A capo di questo gioiello di cinema e di racconto animato l'esordiente Chris Butler fa la figura del maestro. Già storyboard artist per Henry Selick (il genio dietro Nightmare before Christmas, La sposa cadavere e Coraline) Butler dimostra oltre ogni ragionevole dubbio di aver imparato dal maestro, oltre all'arte dell'animazione stop motion, anche le possibilità espressive legate all'esplorazione dell'universo della paura infantile.
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I personaggi di "diario di una schiappa" si trasformano in pupazzi animati e si calano in un racconto horror per bambini e non solo. Norman é un ragazzino incompreso e un po' isolato perché parla con i fantasmi. Toccherà a lui liberare la città dalla maledizione della strega e dagli zombie che la invaderanno.
Sempre più spesso i film sentono il bisogno di rappresentare i bambini e gli adolescenti più fragili, più emarginati, più solitari, forse perchè rappresentano la realtà molto più dei fantomatici eroi cui una volta veniva affidato il ruolo del protagonista. La scorsa stagione fu la volta de "Il figlio di Babbo Natale" in cui un impacciato, [...] Vai alla recensione »
Primo film dello storyboarder Chris Butler, da lui anche ideato e scritto, è un horror per ragazzi, che cita innumerevoli volte i favolosi film dell' orrore di serie B degli anni ottanta, mentre è al contempo una profonda riflessione sul diverso. Norman è un ragazzo che vede i fantasmi, e per questo è considerato strano (freak).
Prima esperienza registica seria per Chris Butler che, aiutato da Sam Fell (co-regista di "Giù per il tubo"), riesce a produrre un film incredibile, curato al massimo ed assolutamente divertentissimo. Non mi stupirei se questo autentico gioiello vincesse il premio oscar come miglior film d'animazione, considerati i pochi avversari temibili (Ralph Spaccatutto e Frankenweenie), [...] Vai alla recensione »
QuestoHorror animato, "Paranorman"(2012, Chris Butler)è veramente eccelso. coglie la psicologia del ragazzino sognatore, ma anche"che sente", che ciè entra in contatto con l'"altra faccia dello specchio", comunicando con i morti(la nonna, attenta educratrice, ma anche uno zio"folle", poi però con ogni sorta di defunti, arrivando a comprendere [...] Vai alla recensione »
Norman è una ragazzino solitario e incompreso col dono del sesto senso: può vedere i morti e parlare con loro, per questo è considerato bizzaro e decisamente strampalato. Ma sarà proprio lui a salvare la sua cittadina complita da una maledizione ultracentenaria , affrontando zombi, streghe, fantasmi e anche umani. La laika, che aveva già firmato l'ottimo "Coraline [...] Vai alla recensione »
Un film di animazione sicuramente molto particolare sia per la bellezza consistente dei disegni animati e sia per un racconto che ci fa riflettere su come tante paure o incomprensioni andrebbero risolte con il dialogo e la reciproca comunicatività tra gli uomini. Ma sopra ogni altra considerazione, un film senza dubbio molto carino soprattutto per la presenza di un personaggio straordinariamente espressivo [...] Vai alla recensione »
Non conoscevo questa animazione, è una bella sorpresa. I personaggi mi sembrano molto riusciti, con una buona dose di umorismo. Aspettiamo! ;)
L'ho visto in 2D, e devo dire che è la storia a colpire di più. L'animazione con pupazzi, in stop-motion, è ancora attuale, se ben realizzata.
Pellicola d'animazione veramente eccellente non tanto sotto il punto di vista grafico dato che l'uso del 3d appiattisce tutti i film rendendoli simili, ma sotto il profilo del plot. Una storia intensa con momenti ilari alternati a scene horror (leggero ovviamente) ed una profondità veramente notevole per essere destinato ai bambini. Da vedere assolutamente.
Anche se passato un po’ in sordina può considerarsi veramente delizioso. Sembrerebbe solo scabroso invece affronta, in modo intelligente e spassoso, temi come il bullismo, l’emarginazione e l’amicizia e naturalmente la diversità . Un divertimento non solo per i piccoli
In una cittadina degli Stati Uniti d'America, il giovane e solitario Norman comunica con i defunti, ed ovviamente, viene visto come uno squinternato dalle persone che popolano la città, ha un rapporto difficile con suo padre e con sua sorella , mentre sua madre è la sola persona che non lo vede in maniera sbagliata, e a scuola, ovviamente, viene [...] Vai alla recensione »
Summa di situazioni tipiche horror,con ovvi richiami a Tim Burton e citazioni a profusione tra cui gli anime giapponesi,il film dell'esordiente regista-sceneggiatore vorrebbe essere un film di genere vero e proprio e al tempo stesso una parodia.La trama è interessante, e alcune scene sono decisamente spinte per un pubblico di ragazzini.Ma non c'è sufficiente approfondimento nè [...] Vai alla recensione »
ieri ho visto il film,è bellissimo e divertente,non sapevo se ridere o piangere dalle risate,ma anche da altro,mi ha fatto pena vedere tante persone che solo x questo dono che il ragazzino aveva di vedere i morti,lo escludono,francamente chi fa questo x me è un grande idiota,però il suo lato divertente lo aveva una comitiva davvero varia,la sorella barbie,il fratello dell'amico [...] Vai alla recensione »
Uscito tre anni fa, Coraline rimane uno dei pochissimi esempi di 3D che avesse una effettiva ragione di essere. Basterebbe questo per fare attenzione alla nuova uscita dello studio Laika, ParaNorman, anch'essa in stop motion e 3D stereoscopico. Una storia che, come hanno ricordato gli stessi registi, Sam Fell e Chris Butler, mette assieme John Carpenter (anche sfruttando il tema musicale di Halloween) con John Hughes, passando per il combattimento degli scheletri de Gli argonauti di Ray Harryhausen, oltre a (aggiungiamo noi) una spruzzata del primo Tim Burton. Continua »
L'undicenne Norman non ha amici (come Carrie), parla con i morti (come ne Il sesto senso), viene disprezzato da tutta la famiglia (tranne la mamma) e ogni mattina litiga pure con i capelli, più rigidi degli aculei di un porcospino. Come uscire da questa adolescenza disperata? Risolvere la maledizione di una strega cattiva che condanna i concittadini di Norman ad affrontare un'invasione di zombi.
«Non c'è niente di male ad avere paura, finché non permetti alla paura di cambiare chi sei». La paura - in ParaNorman - è tangibile e misurabile sin dal giorno in cui nasce Norman Babcock: «Tutte le lampadine del reparto maternità si fulminarono simultaneamente nell'esatto momento in cui il dottore annunciò: - E' un maschietto!». Norman sa benissimo di essere diverso: i migliori amici sono un rospo [...] Vai alla recensione »