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Paranorman, paura e avventura per ragazzi

Incontro con i registi Sam Fell e Chris Butler.
di Robert Bernocchi

In foto una scena di Paranorman.

martedì 11 settembre 2012 - Incontri

Uscito tre anni fa, Coraline rimane uno dei pochissimi esempi di 3D che avesse una effettiva ragione di essere. Basterebbe questo per fare attenzione alla nuova uscita dello studio Laika, ParaNorman, anch'essa in stop motion e 3D stereoscopico. Una storia che, come hanno ricordato gli stessi registi, Sam Fell e Chris Butler, mette assieme John Carpenter (anche sfruttando il tema musicale di Halloween) con John Hughes, passando per il combattimento degli scheletri de Gli argonauti di Ray Harryhausen, oltre a (aggiungiamo noi) una spruzzata del primo Tim Burton.

"Amiamo molto Tim Burton, anche se forse siamo stati più ispirati da titoli degli anni Ottanta, come Poltergeist, I goonies e in generale le pellicole della Amblin", ci dice Fell. Una considerazione interessante su Tim Burton la fa invece Butler, che sottolinea come "la stop motion sia sempre stata collegata a immagini inquietanti, come i polli che ballano. È per questo che si tratta di un matrimonio perfetto per Tim".

Se il film è anche "un inno alla tolleranza e un prodotto contro il bullismo", non mancherà di sorprendere una scelta alla fine che promette di scatenare i nostri quotidianisti, pronti a trovare lo 'scandalo' in qualsiasi cosa. Cosi come qualcuno nel nostro Paese magari non troverà Paranorman adatto ai bambini, idea assolutamente sbagliata, come spiega Butler.

"Se pensiamo a tanti grandi successi rivolti al pubblico più giovane, come diversi prodotti della Disney delle origini (Pinocchio, Bambi) o anche la serie di Harry Potter, hanno diversi elementi che fanno paura. Ma questo è importante per i ragazzi, che cosi possono acquisire potere durante la loro crescita. Era un aspetto che non avevamo nessuna voglia di evitare".

Quello di cui invece i due registi fanno volentieri a meno è una certa formula ripetitiva nel mondo dell'animazione, come sottolinea Butler. "Ci sono alcuni cartoni digitali che puntano sulla slapstick comedy e che hanno dei personaggi monodimensionali. Non dico che siano il male, ma l'importante è che non siano l'unico prodotto di animazione disponibile. D'altronde, sarebbe come se si facessero solo film romantici, sarebbe un po' noioso". Anche perché, come ricorda il suo sodale, "l'animazione non è un genere, ma soltanto un mezzo".

E uno dei metodi migliori di fare animazione rimane la stop motion, afferma orgoglioso Fell. "Credo che Coraline abbia dimostrato a tanti scettici che la stop motion non soltanto non sia un residuo del passato, ma può essere un sistema molto innovativo di fare film. Da quel momento, sono usciti altri prodotti stop motion, magari diversi da quel titolo, come Fantastic Mr. Fox, mentre quest'anno ci sono Pirati! Briganti da strapazzo e Frankeenweenie. Non possiamo che esserne felici, d'altronde siamo convinti che la stop motion continuerà a esistere, come i vinili".

E questo, nonostante l'impegno richiesto. "Tutto deve essere fatto a mano e costruito partendo da zero. Per esempio, noi dovevamo avere una grande città, abitata da centinaia di persone diverse", come non manca di ricordare Butler. Un compito complicato, ma risolto brillantemente.

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