Anno | 2001 |
Genere | Storico |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Ermanno Olmi |
Attori | Sandra Ceccarelli, Christo Jivkov, Sergio Grammatico, Dessy Tenekedjieva . |
Tag | Da vedere 2001 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,85 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 marzo 2014
Nel 1526 le armate lanzichenecche di Carlo V scendono attraverso l' Italia per minacciare lo Stato pontificio, che è difeso dal leggendario Joanni de' Medici, noto come Giovanni delle bande nere. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, ha vinto 8 David di Donatello, In Italia al Box Office Il mestiere delle armi ha incassato 2,1 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Filologico, iperrealista, e tanto rigoroso da essere arrogante, questo è Il mestiere delle armi. Ecco a grandi linee la vicenda. Nel 1526 le armate lanzichenecche, cioè tedesche, di Carlo V, scendono attraverso l' Italia per minacciare lo Stato pontificio, che è difeso dal leggendario Joanni de' Medici, noto come Giovanni delle bande nere. L'eroe è tradito dal duca di Ferrara, che omaggia il generale Frundsberg di quattro cannoni modernissimi, capaci di condizionare una battaglia. Giovanni viene ferito proprio da uno dei cannoni, a una gamba. La cancrena avanza, le cure sono inutili e il generale pontificio muore.
La fase della sofferenza di Joanni è la parte migliore del film, anche se incredibilmente dilatata. Olmi si ispira al Rossellini dell'ultima età, non più quella dell'oro, quando la grazia era... appannata. I tentativi pittorici di Olmi (sempre buio, sempre neve, mai un'ora di sole) diventano purtroppo calligrafia. I personaggi sono tutti inverosimilmente tristi, lenti e solenni.
IL MESTIERE DELLE ARMI disponibile in DVD o BluRay |
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Il film il mestiere delle armi annota e delucida un periodo storico ben definito, ovvero periodo in cui inizia l'evoluzione delle armi da fuoco,la pellicola non mette in risalto scene di battaglia o effetti speciali ma mette in evidenza la sofferenza e la vita rude dei soldati di ventura il freddo la fame la lontanazza dagli affetti emozini che ti vengono trasmesse e ti penetrano nelle ossa.Stupen [...] Vai alla recensione »
IL MESTIERE DELLE ARMI (IT/FR/GERM, 2001) di ERMANNO OLMI. Con HRISTO JIVKOV, SERGIO GRAMMATICO, DIMITAR RATCHKOV, DESSY TENEKEDJIEVA, SANDRA CECCARELLI, GIANCARLO BELELLI ● 1526. Alle armate dell’imperatore tedesco Carlo V, capeggiate dal generale Zorzo Frundsberg, deciso a impiccare Papa Clemente VII con un cappio d’oro, si contrappongono le truppe pontificie al comando del generale [...] Vai alla recensione »
Frammenti sparsi di scene di vita e di scorci di storia si addensano sullo sfondo di un’Italia divisa dalle lacerazioni della guerra, oscura e inospitale nel gelido tempo di fine anno che avvolge i personaggi, come spettri, in un’aria caliginosa e livida. Incoerente appare la giustapposizione delle figure e delle scene, come apparentemente confuso risulta il filo che lega gli eventi.
Un film storico fatto davvero come si deve. Asciutto, essenziale, fedele alla realtà dell'epoca, "Il mestiere delle armi" di distingue anche per la maestria con cui è girato e per i chiaroscuri della fotografia. Ottimo.
Film non per tutti. Da cineteca. Straordinario.
Non potrei dissentire di più dalla recensione di Farinotti: questo film è talmente stracolmo di suggestioni - visive e spirituali - che mi capita di riguardarlo di frequente, sull' onda di una pura e semplice nostalgia. La pianura padana, raggelata e nebbiosa, il clangore dei guerrieri a cavallo che avanzano nel fango, ricoperti di ferro nero, l'austero eroismo del giovane comandante protagonista, [...] Vai alla recensione »
Forse nel rinascimento vivevano con tale lentezza e parlavano piano...ed era sempre inverno e nei palazzi delle signorie era sempre buio e le candele erano sempre accese. Questo Giovanni dalle bande nere che aveva battuto i Lanzichenecchi da grande stratega ma che poi lo fregarono con un inganno stimola grande simpatia...un' Italiano che in fatto di mestiere delle armi aveva proprio le palle e le ha [...] Vai alla recensione »
Film che ho visto solo una volta (.....al cinema quando uscì nele sale): ricordo una meravigliosa fotografia, con inquadrature lente che "indugiavano". Le immagini diventavano quasi dei meravigliosi quadri. Tuttavia anche chi sapesse già in anticipo di non andare a vedere un film come "Braveheart" o "Il gladiatore", non potevacerto immaginare di trovarsi [...] Vai alla recensione »
Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi ha avuto differenti recensioni, da quella di Farinotti a quelle della maggior parte del pubblico che lo definisce un capolavoro. Si presenta come un film lento e cupo, con l'intento di narrare un episodio della storia medioevale. Ora, forse la parola "capolavoro" è un concetto fin troppo abusato su internet ed è vero.
Pessimo. Di film brutti ne ho visti tanti, ma questo li supera tutti. Mi viene da ridere leggendo i commenti "è un film lento e va capito". Non diciamo fesserie questo film è orribile. Personaggi anonimi e recitazione scadente. Ambienti bui in cui si fatica a capire cosa stia realmente succedendo. I personaggi appaiono senza un motivo e senza un minimo di spiegazione: [...] Vai alla recensione »
Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, prima opera italiana in concorso al festival, è un bellissimo film sulla guerra combattuta a distanza con le prime artiglierie e sulla morte collettiva nella guerra, sulla politica come altra forma bellica e distruttiva, sulla morte individuale e l'alta dignità nel viverla. Un film emozionante e magnifico, girato in Bulgaria con molti attori bulgari incluso il [...] Vai alla recensione »
L’unico effetto speciale è lo sguardo di Ermanno Olmi. Due occhi che amano la bellezza, che la cercano, la scovano, la ricreano. Bellezza interiore, prima di tutto, che si misura ad ogni istante con il dolore, il male, la morte. Maturità piena, già raggiunta al tempo dell’Albero degli zoccoli e ora di nuovo riconquistata con Il mestiere delle armi, dedicato alla figura di Giovanni dalle Bande Nere [...] Vai alla recensione »
"È una cosa che allieta l'animo, la guerra...": così, nel Quattrocento, scrive un uomo d'armi. E ancora: "...quando si vede che la nostra lite è buona... vengono le lacrime agli occhi". Quanto alla paura e alla morte, non ha dubbi: "Credete che l'uomo che la ciò tema la morte? ... ha tanto conforto in cuore ed è crisi in estasi che non sa neppure dov'è.
Premesso che è l'opera di un autore nel pieno della maturità, Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi ci sembra dichiarare due grandi antecedenti. Da una parte Roberto Rossellini, quello dei film didattici per la televisione come La presa del potere da parte di Luigi XIV; dall'altra Robert Bresson e i suoi oratori sacri in forma cinematografica, di cui basterà ricordare Il processo di Giovanna d'Arco [...] Vai alla recensione »
Con il suo doloroso, arduo e intenso film Ermanno Olmi toglie ragnatele dalla mente, combatte, con la stessa forza "scalmanata" del suo coraggioso eroe, ogni pigrizia mentale e ci obbliga - l'ultimo a farlo è stato Gianni Amelio, col suo rimosso e scomodo Così ridevano - a ragionare nuovamente sul cinema, la sua forma, i suoi contenuti, la sua utilità culturale.
Il sottotitolo dell'ultima fatica di Ermanno Olmi ci avverte che assisteremo a “Li ultimi fatti d'arme dello illustrissimo Signor Joanni da le Bande Nere”, espressione d'epoca dal sapore cronachistico, coniata da Pietro Aretino ed ideale viatico per una vicenda paradigmatica, la chiave di volta tra l'antica arte della guerra, basata sugli scontri all'arma bianca e su uno stratificato codice d'onore, [...] Vai alla recensione »
La nebbia, il freddo, la neve del novembre del 1526. Nella notte infinita e gelida e nella luce fioca del giorno si muovono, tra campi, rive dei fiumi, fortificazioni, boschi e spianate, le creature - vittime e protagonisti - dell'arte della guerra. Estetica della morte e dello scontro diretto, dell'intelligenza che uccide e della forza che impone alle vicende degli uomini cambiamenti imponderabili. [...] Vai alla recensione »
Invettiva arcana, austera, quasi sommessa, sulla distruzione del mondo nei giorni che inaugurarono la palla di piombo. Alle origini del cinema di guerra a cercare i tempi, la fatica, la luce, i suoni della storia, perduti-dimenticati nel dominio dello spettacolo o nel gesto action painting del Gladiatore. Questo invece è un prodigioso impegno di fusione dei dipinti e della lingua italiana rinascimentali [...] Vai alla recensione »