Non solo attore, ma anche musicista. Il giovane Romano Reggiani, dopo un percorso di studi mirato, può vantare l'appellativo sia di attore che di musicista, ma anche di regista perché negli anni 10 del 2000 arriva a dirigere (anche sé stesso) in alcuni cortometraggi.
Una carriera che, per ovvie ragioni, spazia tra cinema, televisione e musica e che ha permesso a Romano Reggiani di esplorare tanti personaggi diversi tra loro.

Gli studi e gli inizi
Classe 1993, il giovane attore, dopo il diploma all'Istituto Tecnico Agrario "Serpieri" di Bologna, sua città natale, studia al CSC (scuola nazionale di recitazione di Roma) che conclude nel 2015.
Muove i primi passi nell'industria cinematografica italiana girando alcuni cortometraggi e facendo piccole apparizioni in diverse produzioni.
Il suo primo ruolo importante arriva in un film del 2014, ma prima di quello sono da citare altri piccoli ruoli in diversi titoli.
Nel 2009, infatti, viene notato da Pupi Avati che lo sceglie per un piccolo ruolo nel suo film Gli amici del bar Margherita, su un orfano di padre che cresce osservando i bolognesi sotto i portici e sognando di poter diventare un giorno, un cliente del Bar Margherita.
Due anni dopo esordisce alla regia di un cortometraggio, nel quale, così come per il successivo, recita anche. I cortometraggi in questione sono L'infinito del 2011 e La stazione del metrò del 2013. Sempre nel 2013 viene diretto da Gianluca Minucci per il cortometraggio Il taglio e nel 2015 torna dietro alla macchina da presa per dirigersi in L'addormentato nella valle.
Abbandona, poi, temporaneamente la direzione per concentrarsi sulla recitazione, partendo da un piccolo ruolo nella miniserie televisiva Un matrimonio, sempre diretto da Pupi Avati, tra il 2013 e il 2014, sulla storia d'amore tra due bolognesi e, sempre nel 2013, prende parte, con un piccolo ruolo, alla serie Il restauratore.
Come anticipato, il primo ruolo importante per il cinema arriva nel 2014 con il film Tempo instabile con probabili schiarite di Marco Pontecorvo con Luca Zingaretti e John Turturro, commedia su due soci di un'azienda sull'orlo del fallimento che scoprono improvvisamente un giacimento di petrolio.
Nello stesso anno entra a far parte della terza stagione della serie Una grande famiglia per la regia di Riccardo Donna.

La conferma, tra piccolo e grande schermo
Dal 2014 la carriera, sia cinematografica che televisiva, di Romano Reggiani si fa intensa, tanto da tenerlo impegnato ogni anno con un titolo sempre nuovo.
Nel 2015 è nel film La prima volta (di mia figlia) di Riccardo Rossi su un padre che cerca consigli per affrontare il tema del fare l'amore per la prima volta della figlia. E nello stesso anno è nella serie Tutti insieme all'improvviso di Francesco Pavolini.
Da questo momento il suo impegno si concentra principalmente su prodotti destinati al piccolo schermo: 1993 di Giuseppe Gagliardi, sequel della serie 1992, la seconda stagione di È arrivata la felicità di Riccardo Milani e Francesco Vicario, L'amore strappato di Ricky Tognazzi, Scomparsa di Fabrizio Costa, Vite in fuga di Luca Ribuoli, Mental di Michele Vannucci del 2020.
Nello stesso anno torna al cinema con The Italian Recipe di Zuxin Hou, su una pop star cinese, Peng, che si reca a Roma per un reality show dove incontra una ragazza con il sogno di diventare una grande chef.

Parentesi musicale
Prima di proseguire con altri titoli che lo vedono impegnato, merita una parentesi il biennio 2018-2019. Nello specifico nel 2018 Romano Reggiani viene premiato prima con il Premio Speciale Giovani Promesse del Cinema e dell'Audiovisivo e poi con il Premio Kinéo Diamanti del cinema.
Nel 2019, invece, il giovane artista si concentra anche sull'altra sua grande passione: la musica. E, infatti, è del 2019, durante le riprese della serie 1993, il suo primo album discografico di musica folk: "Time Is A Time", prodotto dalla Underground Music Studio di Bologna. Si tratta di un album che è una collezione di pezzi inediti in lingua inglese ispirati allo stile statunitense degli anni sessanta. A questa registrazione fanno seguito alcuni concerti promozionali e un singolo, "No Hard Feelings", per l'etichetta New Music International.

Gli anni '20 del 2000
Torna a essere diretto da Pupi Avati nel 2021 nel film Lei mi parla ancora, sull'amicizia nata tra due uomini a seguito della morte della moglie di uno dei due che trova conforto nel raccontare la propria vita a un aspirante romanziere.
Nel 2022 prende parte alla serie Viola come il mare di Francesco Vicario e nello stesso anno anche al film Dante sempre per la regia di Pupi Avati, nel quale interpreta Guido Cavalcanti e al film Lamborghini di Bobby Moresco nel quale interpreta il protagonista Ferruccio Lamborghini da giovane.
Ancora doppio impegno per il 2023 con la serie Il nostro generale di Lucio Pellegrini e il film The Paradox Effect di Scott Weintrob.
Del 2024 sono, invece, la serie Il Gattopardo di Tom Shankland e il film Eravamo bambini di Marco Martani, tratto dal monologo teatrale "Zero" di Massimiliano Bruno, e presentato in anteprima nella sezione Alice nella città alla Festa del cinema di Roma 2023. Nel film Romano Reggiani è Andrea, uno dei giovani protagonisti.