Gli occhi grandi e il naso pronunciato ne hanno fatto da subito un'icona di un nuovo cinema britannico, realista e disinteressato al profitto imperante. E' il 1961 quando Rita Tushingham appare per la prima volta sul grande schermo come giovane protagonista di Sapore di miele di Tony Richardson. Interpreta una giovane rimasta incinta e poi abbandonata, bruttina ma piena di energia, fin dallo sguardo vivace ed espressivo. Gli anni '60 saranno un periodo di grande popolarità per la giovane Rita che otterrà un premio come miglior attrice a Cannes, diversi riconoscimenti britannici e un Golden Globe, come miglior attrice esordiente, sempre per Sapore di miele. Nel '62 appare in Leather Boys, film anti-hollywoodiano a tematica omossessuale, nel '64 in La ragazza dagli occhi verdi di Desmond Davis. Nel '65 è nell'assurdo e riuscitissimo Non tutti ce l'hanno di Richard Lester oltre ad apparire nel Dottor Zivago di David Lean. Sulla scia dei successi precedenti partecipa a I cacciatori di lupi - I pionieri dell'ultima frontiera (1966) dove interpreta una donna muta. Rita dona espressività al personaggio solo grazie al volto e allo sguardo di grande intensità. Seguono Ci divertiamo da matti, ancor di Desmond Davis (1967), Diamanti a colazione (1968) e il fantascientifico Mutazioni (1969) dove torna a recitare invece per Richard Lester. Per James Ivory è in Soltanto se mi vuoi (1969). Dopo esser stata un simbolo del cinema britannico degli anni '60 la carriera di Rita avrà una caduta di tono, almeno fino alla serie tv degli anni '80, Bread, grazie a cui torna ad essere un volto noto sugli schermi britannici. Nel frattempo era apparsa in una gran quantità di pellicole soprattutto a carattere commerciali, sovente in commedie italiane: è in Quattro farfalle per un assassino (1972), Luger Calibro 9: massacro per una rapina (1973), accanto a Leopoldo Trieste in Fischia il sesso - Instant Coffee(1974), Il giustiziere (1975), in Ragazzo di borgata (1976) di Giulio Paradisi fino al Gran Bollito (1977) di Mauro Bolognini o Pane, burro e marmellata (1977) e Spaghetti House (1982) ancora di Giulio Paradisi. Appare nel frattempo in alcuni thriller canadesi: La morte non sa leggere (1986) e Flying (1985). Gli anni '90 la vedranno impegnata in ruoli soprattutto televisivi, (spicca, tra le poche apparizioni sul grande schermo, l'esordio di Paul Greengrass, Resurrected (1989). Nel '96 è accanto a Hugh Grant in Un'avventura terribilmente complicata, nel '97 in Under the skin - A fior di pelle. Ma sarà con La diva Julia (2004) di Istvan Szabò, che ritrova una certa popolarità, grazie anche a un cast all stars che include Jeremy Irons, Micheal Gambon e Annette Bening. Nel 2007 riprende la collaborazione con le produzioni italiane partecipando al ritorno all'horror di Pupi Avati, Il nascondiglio.