TROVASTREAMING Tutti i film drammaticiprodotti in Italia distribuiti da 01 Distribution
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Un film fatto di luci e ombre, magnifico nella fotografia ma ridondante e sin troppo didascalico nella scrittura. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un artista geniale e sovversivo che vive con il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l'Ombra di un implacabile potere occulto. Espandi ▽
Napoli, 1609. Michelangelo Merisi trova rifugio presso la famiglia Colonna in attesa della grazia papale che gli permetterebbe di sfuggire alla decapitazione per aver ucciso l’amico-rivale Ranuccio. Per questo la Chiesa gli mette alle calcagna una sorta di inquisitore che ha il compito di indagare sul suo passato e di mettersi in contatto con le persone a lui più vicine, quelle che malgrado tutto lo proteggono.Di luce e di ombra è fatto il film di Placido, scritto insieme a Sandro Petraglia e a Fidel Signorile, e la fotografia di Michele D’Attanasio evoca quel contrasto fra oscurità diffusa e illuminazione mirata che è caratteristica saliente della pittura del Caravaggio: una fotografia magnifica e coraggiosa che trae il meglio dall’ottimo lavoro di scenografia e costumi (di Tonino Zera e Carlo Poggioli), creando una sintesi pittorica fra l’opera caravaggesca e l’estetica cinematografica. La regia di Placido invece calca eccessivamente la mano su ogni scena e reitera all’infinito il messaggio sulla libertà dell’artista che ha il dovere di raccontare la verità senza adeguarsi alle pressioni esterne, in questo caso la finzione di matrice religiosa imposta dalla Chiesa e un’Accademia manierata e conservatrice. Recensione ❯
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La storia di un viaggio nell'Italia del 2019, epico e comico, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza. Espandi ▽
Emiliano De Vito ha 25 anni, è orfano di padre e ha sempre vissuto "in un bozzolo": laureato summa cum laude in Lettere Antiche ha scoperto che il suo pezzo di carta non ha valore in un mondo dove la sua generazione "deve solo correre". Ma arriva l'occasione giusta: fare da assistente a Vittorio Vezzosi, un autore che ha scritto un solo romanzo, "I lupi dentro", che molti anni prima è stato un caso editoriale. Un'influencer, Carlita Cosmay, si è innamorata di quel romanzo e chiede a gran voce un sequel, e i suoi sette milioni di follower formano un'onda inarginabile. Peccato che Vezzosi odi i social e non veda di buon occhio nemmeno l'idea di scrivere il seguito del suo primo e unico successo letterario. A Emiliano toccherà spronarlo (e anche spiarlo, nelle intenzioni dell'editore) perché porti il compito a termine.
La parte del film che prende la forma di un road movie fa pensare a Il sorpasso (tantopiù che il cinquantenne alla guida si chiama Vittorio) anche se Cappuccio fa esplicitamente riferimento è La dolce vita, ma purtroppo siamo molto lontani da entrambi.
Malgrado le buone intenzioni e il supporto del romanzo che ha alle spalle il film di Cappuccio appare come una torta non riuscita, e i suoi interpreti, soprattutto Giuseppe Maggio nei panni di Emiliano, sembrano costantemente a disagio con il loro personaggio. Recensione ❯
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La storia di Aldo Braibanti, l'omosessualità a processo nell'Italia degli anni Sessanta. Espandi ▽
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani. Quando incontra Ettore si accorge di provare per lui un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana. Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk - contrastata dall’asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell’ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio - e scegliendo due attori che si assomigliano “come due gocce d’acqua” perché sono la prosecuzione di un’identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l’omosessualità sia un vezzo dell’epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Recensione ❯
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Un plastico altoborghese - a cui manca un respiro di vita - che riflette sulla mascolinità gravata dai sensi di colpa. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film, diretto da Francesca Archibugi, è tratto dal romanzo "Il Colibrì" dello scrittore fiorentino Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020. Espandi ▽
La vita di Marco Carrera, medico e padre di famiglia, scorre su binari apparentemente tranquilli, in realtà è irta di percorsi paralleli, coincidenze mancate, occasioni non colte e strade non prese. La moglie Marina tradisce il marito compulsivamente e lo accusa di avere una relazione con Luisa Lattes, una donna italofrancese conosciuta al mare in gioventù. E ha ragione, perché da sempre Marco intrattiene con Luisa un rapporto mai consumato, di quelli che la realtà non può contaminare ma che alimentano un desiderio ostinato e una passione segreta. Completano il quadro famigliare la figlia di Marco e Marina, Adele, il fratello di Marco, Giacomo, il ricordo della sorella Irene morta a 24 anni, e due genitori eternamente conflittuali ma incapaci di vivere lontani. In mezzo a loro Marco fa come il colibrì: sbatte forsennatamente le ali per rimanere fermo allo stesso posto, mentre intorno il mondo e i rapporti inevitabilmente cambiano.
Il film si avvale di un cast stellare e va sottolineata l'abilità filmica della regista, sempre più brava dal punto di vista tecnico e sempre più capace di interpretare l'estetica di un benessere che ormai, per molti, fa parte solo dell'immaginario cinematografico.
Tutti i bambini in scena riescono ad essere naturali e credibili, e questo è sempre stato un grande talento di Archibugi: scegliere, e poi lasciare cinematograficamente liberi, i minori in scena. Recensione ❯
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Un film profondo e sincero, un film sul cinema e sul rapporto tra realtà e finzione, un film che s'appresta ad essere un manifesto del nostro tempo complesso e problematico. Drammatico, Italia, Francia, Germania2015. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Oltre a dover gestire tutti gli oneri che il suo lavoro da regista prevede, Margherita deve fare conti con le bizze della star italo-americana che ha scelto per il suo film. Espandi ▽
Margherita sta girando un film impegnato sulla crisi economica italiana dove si racconta lo scontro tra gli operai di una fabbrica e la nuova proprietà americana che promette tagli e licenziamenti. Oltre a dover gestire la complessità del set corale di un film politico, deve fare i conti con le bizze della star italo-americana che ha scelto per interpretare il ruolo del nuovo proprietario; un attore in crisi, ostaggio della sua maschera di divo, qui esasperata dal provincialismo del cinema italiano. Recensione ❯
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Una commedia corale che riesce a mantenere un buon equilibrio fra il tono e il ritmo brillanti tipici del genere . Drammatico, Italia2015. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dal bestseller di Luca Bianchini, il film è diretto da Marco Ponti, che firma la sceneggiatura insieme allo scrittore e a Lucia Moisio. Espandi ▽
Damiano e Chiara sono in procinto di sposarsi nel loro paese natale, Polignano a Mare. Quel matrimonio è il coronamento di una storia d'amore, ma non necessariamente quella fra i due ragazzi: il padre di Damiano, Mimì, e la madre di Chiara, Ninella, erano infatti una coppia in gioventù, ma essendo il fratello di Ninella, Franco, finito in galera per contrabbando Don Mimì, il potente locale, non aveva più potuto sposare Ninella, e aveva dovuto accontentarsi di Matilde, donna arida ma di ottima famiglia. Quali saranno le coppie destinate a rimanere insieme per la vita? E quanti altri segreti nascondono le famiglie di Damiano e Chiara? Recensione ❯
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Il film di Roberto Faenza sulla storia di Mario Capecchi, da ragazzo selvaggio a Premio Nobel. Espandi ▽
La vita e l'infanzia di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina, nato in Italia da madre americana, poetessa e attivista politica, arrestata dai fascisti nel 1941 e successivamente internata in un campo di concentramento tedesco.
Con quell'arresto inizia per Mario, all'età di cinque anni, una vita che diventa ben presto selvaggia, violenta e avventurosa. Quando la madre lo ritroverà miracolosamente nel 1947, inizierà per entrambi un percorso di rinascita che porterà Mario, per usare le sue stesse parole, "dagli stracci alla ricerca". Recensione ❯
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Una commedia romantica corale, delicata e poetica, fatta di gesti minimi e di rivoluzioni interiori. Drammatico, Italia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto corale che esplora le relazioni umane, la nostra natura più profonda, la ricerca di un contatto più autentico tra le persone. Espandi ▽
Francesca "non sta più bene" con suo marito Alberto da tempo, e confida la sua tristezza alla migliore amica Debora, a sua volta in crisi con il marito Marco. Il figlio di Francesca, Sergio, dà lezioni di sesso a Maria, una ragazzina alle prime esperienze, che condivide dubbi e paure con l'amica Simona. Guglielmo, il ginecologo di Francesca, frequenta Ana, una giovanissima prostituta croata, che si sta innamorando del panettiere Matteo. I loro percorsi sono destinati ad intersecarsi, e le loro vite sono prossime a cambiare.
Giulia Steigerwalt, attrice, sceneggiatrice e ora anche regista, debutta nel lungometraggio di finzione con Settembre, commedia romantica corale delicata e poetica, costellata di gesti minimi e di piccole rivoluzioni interiori.
Qui non si smuovono montagne, ci si mantiene su un registro tranquillo e quotidiano, ma i sommovimenti dell'anima si colgono tutti, e l'ambizione registica si nota più nella scelta delle musiche (da Bob Dylan a Nico e i Velvet Underground) che nella messinscena semplice (l'ambientazione è quella di Fiumicino e dintorni) e in una serie di relazioni che hanno come spartiacque la capacità (o meno) di "pensare per due" invece che soltanto per se stessi. Recensione ❯
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Un western storico all'italiana che applica i codici di genere in maniera sfacciata e coraggiosa. Drammatico, Italia2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nella Sicilia di fine '800 la storia di una giovane donna trovata quasi morta e della sua vendetta. Espandi ▽
1860. Garibaldi consegna il Regno delle due Sicilie, retto dai Borbone, a Vittorio Emanuele II. Le truppe piemontesi invadono le campagne siciliane e danno battaglia al brigantaggio, che è anche una conseguenza dell'esproprio terriero compiuto dagli "stranieri". E tanto i contadini espropriati quanto gli ex soldati borbonici combattono contro le milizie del Nord, a pochi mesi dall'Unità d'Italia. Fra gli ex militari borbonici un ufficiale, Murat, viene fatto prigioniero dai piemontesi guidati dal colonnello Romano, sadico e razzista, che lo costringe a unirsi all'esercito di re Vittorio Emanuele. Ma il colonnello verrà azzoppato da una ragazza sopravvissuta ad un incendio e salvata da un sarto, che l'ha soprannominata Errè. Romano incaricherà Murat di trovare Errè, che si è unita ad una banda di brigantesse denominate le Drude, e di ucciderla per suo conto. Recensione ❯
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Sul finire degli Anni Trenta ad Ascoli Piceno Luciano scoprirà l'amore. Espandi ▽
Ascoli Piceno, 1938. Luciano è il proprietario di un ristorante che si affaccia sulla piazza principale della città, reduce della Grande Guerra dalla quale ha riportato una gamba perpetuamente offesa e l'amara consapevolezza di saper uccidere, se necessario. Simpatizza blandamente per il Partito Fascista al potere, conta fra le sue frequentazioni un gerarca locale e osserva le parate delle giovani italiane dalla finestra del suo frequentato esercizio. Un giorno davanti a quelle finestre appare Anna, giovane donna che si offre di svolgere qualsiasi lavoro, e Luciano la assume come cameriera. Presto diventerà evidente che Anna ha qualità particolari: ha studiato, è capace e piena di iniziativa. E fra i due comincia a nascere un sentimento che va oltre l'apprezzamento del datore di lavoro, o la gratitudine di una neoassunta. Recensione ❯
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Là dove criminalità e potere si incontrano e collaborano: Suburra è ancora vivae questa volta l'affare è una grossa speculazione edilizia ad Ostia. Espandi ▽
Nell'antica Roma, la Suburra era il quartiere dove il potere e la criminalità segretamente si incontravano. Dopo oltre duemila anni, quel luogo esiste ancora. Perché oggi, forse più di allora, Roma e' la città del potere: quello dei grandi palazzi della politica, delle stanze affrescate e cariche di spiritualità del Vaticano e quello, infine, della strada, dove la criminalità continua da sempre a cercare la via più diretta per imporre a tutti la propria legge. Il film è la storia di una grande speculazione edilizia, il Water-front, che trasformerà il litorale romano in una nuova Las Vegas. Recensione ❯
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Il ritratto umanamente complesso di Torregiani, commerciante entrato nel mirino della Storia. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo libro di Alberto Torregiani che racconta le sue vicende autobiografiche. Espandi ▽
Ero in guerra e non lo sapevo trae ispirazione dal libro autobiografico di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi: Alberto è il figlio adottivo di Pierluigi uscito da quell’esperienza profondamente segnato nel corpo e nello spirito, e racconta la vicenda di un uomo che si trasforma con spaventosa rapidità in un morituro. Il suo rifiuto di collocarsi nel ruolo di vittima è raccontato come un peccato di hybris, e la sua storia ha i contorni della tragedia greca, ma è anche calata in un momento storico di generale conflitto e perdita di senno: e la fotografia (di Paolo Bellan) è cupa come i tempi che racconta. limiti di Ero in guerra ma non lo sapevo sono di varia natura: l’eccessivo didascalismo in una sceneggiatura troppo attenta a camminare sulle uova; una messinscena che sembra ispirarsi al poliziottesco anni Settanta e al western (vedi la musica “morriconiana”) ma invece ricorda da vicino i codici dello sceneggiato televisivo; l’accento milanese fluttuante di Francesco Montanari che incarna Torregiani con partecipazione ma anche un certo manierismo; una ricostruzione d’ambiente eccessivamente impostata. Ciò che invece funziona è la caratterizzazione di Torregiani non come “eroe borghese” ma come bastian contrario insofferente e indisciplinato, in questo più anarcoide che “uomo d’ordine”. Recensione ❯
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Ritratto della camorra e della criminalità contemporanea nella città di Napoli. Dal Best-seller di Roberto Saviano. Espandi ▽
Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l'adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Recensione ❯
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Una parabola laica raccontata con grande eleganza formale e sincerità espressiva. Drammatico, Italia2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel problematico quartiere napoletano di Forcella un bambino si nasconde a casa di un professore. Espandi ▽
Gabriele Santoro è un maestro di musica, insegna pianoforte e ha scelto di abitare nei Quartieri spagnoli, pur provenendo da una famiglia della Napoli bene. Vive in solitudine un’esistenza abitudinaria e sempre uguale finché un bambino non si intrufola nella sua bella casa: è il figlio del vicino del piano di sopra e la camorra lo sta cercando, per motivi a Gabriele sconosciuti. Roberto Andò dirige l’adattamento cinematografico del suo omonimo romanzo. L’afflato poetico è la spina dorsale di una narrazione fatta di silenzi e di sguardi, ma anche ricca di svolte drammatiche e problemi reali, nel contesto allucinato di una città dominata da una malavita che opera in parallelo alle persone oneste finché le loro strade per caso non si incontrano. La parabola laica del maestro è un viaggio verso la consapevolezza che Andò racconta con estrema eleganza formale e con grande sincerità espressiva. Recensione ❯
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Un film storico che spazza via la monotonia, re-incanta il mondo attraverso l'eroismo e conferma Mainetti come il mago di Oz del cinema italiano. Drammatico, Italia, Belgio2021. Durata 141 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Espandi ▽
Davanti a Freaks Out, e dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, non abbiamo più dubbi, Gabriele Mainetti è il mago di Oz del cinema italiano. Un uragano che ci solleva dalla monotonia della produzione nazionale per precipitarci nella terra dell’avventura, dove sopravvivono creature fantastiche in cerca del loro cuore o del loro coraggio per sconfiggere la paura e una strega, sempre crudele e ciarlatana .Mainetti realizza un film di super-eroi che non si prende mai gioco di loro, permette ai protagonisti di esistere realmente, non hanno bisogno di costumi (a parte quelli di scena), mescolandosi nella società come eroi quotidiani. Se Lo chiamavano Jeeg Robot giocava la carta deviante, intimista e minimalista, Freaks Out gioca quella spettacolare dentro ‘Roma città aperta’ dove immagina una Magnani invincibile che sopravvive al suo ‘Francesco’. Mainetti non copia gli americani ma applica la sensibilità (e la cultura) del vecchio continente al genere supereroico. Il risultato è un film storico fantastico e originale, una combinazione di malizia, emozione e umiltà. Recensione ❯
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