bomber89
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mercoledì 21 ottobre 2015
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una lunga corsa verso l’apocalisse
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Ambientato a Roma e con accadimenti storici realmente successi sullo sfondo, Suburra è un intreccio pericoloso tra malavita, Stato e Chiesa. L’incrocio di vite che viene a crearsi sembra quasi una giostra impazzita che non si riesce più a fermare; tra queste Pierfrancesco Favino, che interpreta il politico corrotto Malgradi, dà ancora una volta saggio della sua bravura; ma anche gli altri interpreti principali non fanno peggio: Claudio Amendola e Alessandro Borghi nei panni dei malavitosi Samurai e numero 8, ed Elio Germano, che nel film è Sebastiano il PR. Una Roma cupa e bagnata (la pioggia cade per buona parte del film) e la meravigliosa musica degli M83 (a tratti ad alto volume a prendersi la scena) giocano un ruolo molto importante e, quasi come due personaggi della storia, sono parte integrante del tutto.
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Ambientato a Roma e con accadimenti storici realmente successi sullo sfondo, Suburra è un intreccio pericoloso tra malavita, Stato e Chiesa. L’incrocio di vite che viene a crearsi sembra quasi una giostra impazzita che non si riesce più a fermare; tra queste Pierfrancesco Favino, che interpreta il politico corrotto Malgradi, dà ancora una volta saggio della sua bravura; ma anche gli altri interpreti principali non fanno peggio: Claudio Amendola e Alessandro Borghi nei panni dei malavitosi Samurai e numero 8, ed Elio Germano, che nel film è Sebastiano il PR. Una Roma cupa e bagnata (la pioggia cade per buona parte del film) e la meravigliosa musica degli M83 (a tratti ad alto volume a prendersi la scena) giocano un ruolo molto importante e, quasi come due personaggi della storia, sono parte integrante del tutto. Il regista Stefano Sollima ci costringe fin da subito e per l’intera durata del film ad un ritmo incalzante e concitato, fatto di inquadrature audaci e d’impatto che riescono a far trattenere il fiato allo spettatore per quasi tutti i 130 minuti della pellicola. Suburra è il disfacimento morale e sociale di una città, Roma, così bella ma mai così cupa, e di un sistema che fila dritto, accompagnato da una pioggia (di sangue) insistente, verso la sua Apocalisse.
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zaxyx
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giovedì 15 ottobre 2015
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roma-nzo criminale oggi
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In una Roma cupa e noir del 2011, una settimana di eventi importanti per l'Italia e la chiesa viene raccontata con le vicende intrecciate di politici, malavita e Vaticano. Tratto dal libro di Giancarlo de Cataldo (Romanzo Criminale) e Carlo Bonini il regista Stefano Sollima elimina ogni figura poliziesca di indagine per lasciare il campo alle immagini forti dei personaggi che governano la città di oggi. E non fa sconti, ogni personaggio dimostra il pericoloso decadimento morale di Roma e del nostro paese attuale. Viene evidenziato come ogni episodio anche fortunoso può decidere un legame di ricatti e soprusi tra i piu' alti livelli economici e politici e la bassa manovalanza malavitosa. Piu' che il tratto intimo dei personaggi (vedasi "Non essere Cattivo" candidato agli Oscar 2016 per l'Italia) viene dato spazio al racconto con il passo incessante di quell'autentico fuoriclasse del cinema italiano che è Stefano Sollima.
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In una Roma cupa e noir del 2011, una settimana di eventi importanti per l'Italia e la chiesa viene raccontata con le vicende intrecciate di politici, malavita e Vaticano. Tratto dal libro di Giancarlo de Cataldo (Romanzo Criminale) e Carlo Bonini il regista Stefano Sollima elimina ogni figura poliziesca di indagine per lasciare il campo alle immagini forti dei personaggi che governano la città di oggi. E non fa sconti, ogni personaggio dimostra il pericoloso decadimento morale di Roma e del nostro paese attuale. Viene evidenziato come ogni episodio anche fortunoso può decidere un legame di ricatti e soprusi tra i piu' alti livelli economici e politici e la bassa manovalanza malavitosa. Piu' che il tratto intimo dei personaggi (vedasi "Non essere Cattivo" candidato agli Oscar 2016 per l'Italia) viene dato spazio al racconto con il passo incessante di quell'autentico fuoriclasse del cinema italiano che è Stefano Sollima. Il film inizia e si entra in apnea, si riprende fiato solo alla fine di due ore e dieci senza nessun momento di stanca. Il mio giudizio personale sui film è dettato in gran parte da quello che si vive nelle due ore di sala cinematografica e sotto questo aspetto Suburra non delude. Gli attori recitano tutti in maniera strepitosa (non avevamo dubbi) ma una annotazione particolare è per Pierfrancesco Favino con una serie di cambi interpretativi da actor's studio. Adesso aspettiamo il serial in 10 puntate che uscirà nel 2017. Ultima annotazione; ho conosciuto Stefano Sollima (Romanzo Criminale serial , Gomorra serial) alla prima e scambiato due chiacchiere con lui. Persona disponibile e affabile, una piacevole sorpresa.
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zancle93
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giovedì 15 ottobre 2015
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la nave è affondata
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"Questa nave non affonderà" afferma un politico all'inizio del film, indicando la nave come metafora del paese. "Suburra" è un film attuale, che rappresenta la violenza come conseguenza dell'incontro tra denaro, politica e criminalità. Non è un caso che il film venga da un libro di un magistrato, che conosce Roma. Sollima ha scelto di rappresentare Roma sotto una pioggia indefessa, scenografia impressionista che sta proprio a dirci quanto la nave rischi di affondare. Regia perfetta, attori altrettanto, musiche azzeccate. Unica pecca è, secondo me, non aver dato abbastanza peso alla parte del Vaticano, che viene trattata un po' in secondo piano.
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"Questa nave non affonderà" afferma un politico all'inizio del film, indicando la nave come metafora del paese. "Suburra" è un film attuale, che rappresenta la violenza come conseguenza dell'incontro tra denaro, politica e criminalità. Non è un caso che il film venga da un libro di un magistrato, che conosce Roma. Sollima ha scelto di rappresentare Roma sotto una pioggia indefessa, scenografia impressionista che sta proprio a dirci quanto la nave rischi di affondare. Regia perfetta, attori altrettanto, musiche azzeccate. Unica pecca è, secondo me, non aver dato abbastanza peso alla parte del Vaticano, che viene trattata un po' in secondo piano. Resta da dire come sia possibile che un regista così, sia solo al secondo lungometraggio della sua carriera. Dunque la nave è affondata? Sembrerebbe di sì, al di là di tutte le congetture che si possano fare sul fatto che la violenza sia sempre stata così in questo paese o meno; alla fine del film l'acqua esce da sotto un tombino, creando una vasca dove l'ultimo killer sposta i piedi a fatica. Film "spaventosamente" bello, soprattutto perchè ciò che si vede non è tanto diverso da ciò che succede, tutt'altro.
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xerox
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domenica 18 ottobre 2015
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10, 100, 1000 suburra!
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Non ho dato le 5 stelle perchè vorrei dare le 5 stelle a TUTTI i films italiani che in questi tristissimi hanni hanno tenuto accesa la fiammella del cinema civile italiano. Non finirei mai di ringraziare chi ci ha dato in questi anni films come Gomorra, Anime nere, Perez, chissà quanti altri che non ho visto e adesso questo MERAVIGLIOSO Suburra! Non si finirà MAI di ringraziare questo cinema che nel bene e nel male accende una luce nel buio della catastrofe morale, politica, delinquenziale che è l'Italia di oggi. E che TG e giornali di proprietà di questo sistema non potranno mai raccontare, essendo appunto proprietà di questi politici mafiosi delinquenti.
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Non ho dato le 5 stelle perchè vorrei dare le 5 stelle a TUTTI i films italiani che in questi tristissimi hanni hanno tenuto accesa la fiammella del cinema civile italiano. Non finirei mai di ringraziare chi ci ha dato in questi anni films come Gomorra, Anime nere, Perez, chissà quanti altri che non ho visto e adesso questo MERAVIGLIOSO Suburra! Non si finirà MAI di ringraziare questo cinema che nel bene e nel male accende una luce nel buio della catastrofe morale, politica, delinquenziale che è l'Italia di oggi. E che TG e giornali di proprietà di questo sistema non potranno mai raccontare, essendo appunto proprietà di questi politici mafiosi delinquenti. Non ho visto sottolineata da nessuno una delle cose che mi ha colpito di più del film: LA COLONNA SONORA. E' BELLISSIMA! Brani duri e potenti che sono una delle cifre del film. Gruppo di attori tutti credibilissimi nei loro ruoli e non è proprio il caso di fare nomi, tra uomini e DONNE. Roma notturna e piovosissima (Black Rain?), contraltare di Sorrentino. Unica nota: il sonoro, specialmente all'inizio del film, pressochè non capibile. Non si sentono i dialoghi. Ma probabilmente è anche voluto, vero Sollima? Complimenti vivissimi, Stefano Sollima... Applausi...
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sandy walsh
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lunedì 19 ottobre 2015
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roma violenta
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Duro come i sampietrini di Roma dove i personaggi sfilano, vivono, muoiono. Freddo come la pioggia che accompagna gran parte della storia. Scuro come la notte senza luna protagonista di quasi tutte le scene. Triste, violento, un colpo allo stomaco ben sferrato, che ti toglie il fiato ma ti costringe a seguirlo fino alla fine. Questo è Suburra. Roma splendida, sapientemente messa in luce dalla magistrale fotografia, è il teatro delle vicende di molti personaggi, all'inizio inquadrati uno per uno, dalle vite e le caratteristiche così diverse da sembrare tra loro lontanissimi, ma che nel corso della storia inevitabilmente si avvicinano sempre più , fino a mostrare la loro evidente seppure assurda verosimiglianza.
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Duro come i sampietrini di Roma dove i personaggi sfilano, vivono, muoiono. Freddo come la pioggia che accompagna gran parte della storia. Scuro come la notte senza luna protagonista di quasi tutte le scene. Triste, violento, un colpo allo stomaco ben sferrato, che ti toglie il fiato ma ti costringe a seguirlo fino alla fine. Questo è Suburra. Roma splendida, sapientemente messa in luce dalla magistrale fotografia, è il teatro delle vicende di molti personaggi, all'inizio inquadrati uno per uno, dalle vite e le caratteristiche così diverse da sembrare tra loro lontanissimi, ma che nel corso della storia inevitabilmente si avvicinano sempre più , fino a mostrare la loro evidente seppure assurda verosimiglianza. Un parlamentare rispettabilissimo, un veterano rappresentante della criminalità organizzata della città, ultimo rimasto della banda della magliana, un titolare di discoteche aguzzino, tanto ambizioso quanto violento, un arricchito figlio di imprenditore della Roma bene, una prostituta d'alto bordo, una famiglia di rom arricchiti alle spalle dei traffici clandestini, sono le pedine di un gioco che man mano si fa sempre più agitato, con l'inquietante complicità del Vaticano e l'indifferenza delle forze dell'ordine, alimentato dalla competizione tra bande criminali e delinquenti pronti ad uccidere, in un vortice di odio e violenza che trascina tutti sempre più in fondo fino al drammatico epilogo. Tecnicamente perfetto, le scene di violenza e di sparatorie (prima fra tutte la sparatoria nel supermercato) non hanno niente da invidiare ai migliori noir e polizieschi d'oltreoceano, le inquadrature ampie e ben equilibrate tra luce e ombra rendono il tutto molto reale, triste e spiazzante, perché lo spettatore si ritrova ai titoli di coda con l'amara consapevolezza che ciò che ha visto è vero.
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ostone
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martedì 20 ottobre 2015
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finalmente il cinema italiano
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Finalmente il cinema italiano riesce a produrre un ottimo film, un gangster movie che non ha nulla da invidiare ai colossal americani, con un Favino e un Amendola in stato di grazia (molto bravo anche Germano), Stefano Sollima confeziona un western metropolitano realistico e purtroppo molto attuale, dopo Gomorra finisce sul grande schermo un'altra piaga tutta italiana.
Il film, lungo ma mai noioso, ha un ritmo incanlzante e tiene lo spettatore con il fiato sospeso per l'intera durata, pellicola senza protagonisti ne eroi, viene evidenziata la debolezza umana in ogni sua forma e fa capire che dietro alle apparenze si cela un mondo sommerso, d'avanti agli occhi della gente comune si intrecciano affari di politica, finanza, criminalità organizzata con il placet di uomini d'affari, politici e gerarchie ecclesiastiche.
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Finalmente il cinema italiano riesce a produrre un ottimo film, un gangster movie che non ha nulla da invidiare ai colossal americani, con un Favino e un Amendola in stato di grazia (molto bravo anche Germano), Stefano Sollima confeziona un western metropolitano realistico e purtroppo molto attuale, dopo Gomorra finisce sul grande schermo un'altra piaga tutta italiana.
Il film, lungo ma mai noioso, ha un ritmo incanlzante e tiene lo spettatore con il fiato sospeso per l'intera durata, pellicola senza protagonisti ne eroi, viene evidenziata la debolezza umana in ogni sua forma e fa capire che dietro alle apparenze si cela un mondo sommerso, d'avanti agli occhi della gente comune si intrecciano affari di politica, finanza, criminalità organizzata con il placet di uomini d'affari, politici e gerarchie ecclesiastiche.
Ottimo film
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kronos
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martedì 22 dicembre 2015
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roma città eterna
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Premetto che senza i sottotitoli, gentilmente offerti da NetFlix, non avrei retto oltre la prima mezz'ora: Sollima e produttori devono capire che storie vaste e articolate richiedono una totale comprensione dei dialoghi, dal primo all'ultimo minuto. Lo spettatore va rispettato, sempre.
Ma i sottotitoli c'erano e ho resistito allo slang romanesco biascicato a mezza voce: ne è valsa la pena.
Suburra è un affresco nero sulla Roma contemporanea che, pur nello spazio di due ore, regge il confronto per dimensione corale, intensità e respiro epico con i Romanzi criminali televisivi.
Forse i personaggi sono troppi (la figura papale, ad esempio, è gratuita) e talvolta si respira aria televisiva nei dialoghi, ma nell'insieme l'operazione è riuscita: la sceneggiatura è solida e ben articolata, gli interpreti a loro agio nei ruoli e la fotografia notturna di Paolo Carnera è da urlo.
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Premetto che senza i sottotitoli, gentilmente offerti da NetFlix, non avrei retto oltre la prima mezz'ora: Sollima e produttori devono capire che storie vaste e articolate richiedono una totale comprensione dei dialoghi, dal primo all'ultimo minuto. Lo spettatore va rispettato, sempre.
Ma i sottotitoli c'erano e ho resistito allo slang romanesco biascicato a mezza voce: ne è valsa la pena.
Suburra è un affresco nero sulla Roma contemporanea che, pur nello spazio di due ore, regge il confronto per dimensione corale, intensità e respiro epico con i Romanzi criminali televisivi.
Forse i personaggi sono troppi (la figura papale, ad esempio, è gratuita) e talvolta si respira aria televisiva nei dialoghi, ma nell'insieme l'operazione è riuscita: la sceneggiatura è solida e ben articolata, gli interpreti a loro agio nei ruoli e la fotografia notturna di Paolo Carnera è da urlo.
Interessante la pena del contrappasso subita dal potere nell'ultimo atto, un momento liberatorio che raramente il cinema di genere ci (si) concede.
La scelta d'ambientare una tragedia criminale sullo sfondo della cronaca odierna può far storcere il naso a molti, ma questo non è cinema cronachistico o di denuncia (se non in filigrana) e il tempo sarà clemente con questo buon film.
VOTO REALE: Tre stelline e mezzo
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alberto.dif
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giovedì 15 ottobre 2015
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affresco potente del declino romano
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Molte erano le aspettative per un opera così d'impatto in questo periodo di cronaca.Stefano sollima disegna con maestria un affresco del declino in cui versa roma tra politici corrotti, malaffare e violenza.Mai come in questo periodo un opera cinematografica può svegliare la coscienza della gente sul vero stato di degrado di roma e del nostro paese.Un cast d'eccezione con uno bravissimo pierfrancesco favino in una scena iniziale di forte impatto emotivo, e altrettanto bravi i suoi colleghi elio germano e alessandro borghi ,quest'ultimo interpreta uno dei personaggi più caratteristici del film un giovane malavitoso di ostia che preme per emergere al vertice del crimine romano.
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Molte erano le aspettative per un opera così d'impatto in questo periodo di cronaca.Stefano sollima disegna con maestria un affresco del declino in cui versa roma tra politici corrotti, malaffare e violenza.Mai come in questo periodo un opera cinematografica può svegliare la coscienza della gente sul vero stato di degrado di roma e del nostro paese.Un cast d'eccezione con uno bravissimo pierfrancesco favino in una scena iniziale di forte impatto emotivo, e altrettanto bravi i suoi colleghi elio germano e alessandro borghi ,quest'ultimo interpreta uno dei personaggi più caratteristici del film un giovane malavitoso di ostia che preme per emergere al vertice del crimine romano.Nel cast anche un sorprendente claudio amendola in un ruolo che sembra essergli tagliato addosso.Un film veramente bello che mostra le grandi potenzialità di un regista in assoluta ascesa nel panorama italiano e internazionale.
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[+] cosa c'entra roma
(di maurizio meres)
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andrea buono
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venerdì 16 ottobre 2015
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degrado e speranza in una superba istantanea
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Ero scettico, non volevo "fare veleno" (missione incompiuta), ma Suburra si è rivelato un filmone, drammaticamente lucido nel tessere le fila di una trama che sconcerta per realismo (Amendola-Carminati? Manfredi-Casamonica?). Crudo, forte, di grande impatto, difficile da digerire - per oltre mezz'ora mi ha fatto venire voglia di alzarmi e andarmene per la febbre da eversione/evasione che fa salire a chi come me prova disgusto per la capillarità e la portata devastante della corruzione - ma davvero di superba fattura (regia, sceneggiatura, fotografia, musica, recitazione, con due dei migliori attori italiani in assoluto, Germano e Favino).
Con un sottile ma nemmeno troppo timido segnale di speranza: ci vuole tanto a costruire un sistema di marciume permeabile a praticamente qualunque infiltrazione (compresa la magistratura), ma basta poco - magari due "inutili" mine vaganti, che per un motivo o per un altro non obbediscono a certe logiche - per mandarlo in frantumi facendo crollare certo ignobile potere su se stesso.
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Ero scettico, non volevo "fare veleno" (missione incompiuta), ma Suburra si è rivelato un filmone, drammaticamente lucido nel tessere le fila di una trama che sconcerta per realismo (Amendola-Carminati? Manfredi-Casamonica?). Crudo, forte, di grande impatto, difficile da digerire - per oltre mezz'ora mi ha fatto venire voglia di alzarmi e andarmene per la febbre da eversione/evasione che fa salire a chi come me prova disgusto per la capillarità e la portata devastante della corruzione - ma davvero di superba fattura (regia, sceneggiatura, fotografia, musica, recitazione, con due dei migliori attori italiani in assoluto, Germano e Favino).
Con un sottile ma nemmeno troppo timido segnale di speranza: ci vuole tanto a costruire un sistema di marciume permeabile a praticamente qualunque infiltrazione (compresa la magistratura), ma basta poco - magari due "inutili" mine vaganti, che per un motivo o per un altro non obbediscono a certe logiche - per mandarlo in frantumi facendo crollare certo ignobile potere su se stesso. Figurarsi se ad esso si dovesse opporre una forza positiva, altrettanto radicata, motivata e determinata a cercare il bene comune, anziché la privatizzazione (spartizione tra poche fecce) di marci profitti a spese di tanti e in primis della collettività.
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[+] l'intuizione di andrea buono
(di maynardi araldi)
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tool27
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venerdì 16 ottobre 2015
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suburra fa rima con gomorra(la serie)
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La "Suburra", come ci ricordano teaser e trailer del film, era un quartiere dell'antica Roma in cui criminalità e politica si incontravano segretamente. Partendo dall'omonimo romanzo e da freschi fatti di cronaca, (il libro preveggente di Bonini e De Cataldo è uscito prima dell’inchiesta di Mafia Capitale) Sollima ci conduce in quell’intercapedine oscura in cui politici e criminali sono seduti ancora allo stesso tavolo. Al centro della vicenda c’è il progetto di alcune famiglie del malaffare romano di trasformare Ostia in Las Vegas con annessi grattacieli, casinò e locali notturni.
La Suburra/Gomorra di Sollima è popolata da personaggi cinici e violenti senza moralità e senza spiragli di redenzione, che si muovono in una Roma piovosa e inestricabile, in cui ogni situazione sembra affogare nelle pozzanghere e i politici urinano letteralmente sulle persone (una delle migliori scene del film).
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La "Suburra", come ci ricordano teaser e trailer del film, era un quartiere dell'antica Roma in cui criminalità e politica si incontravano segretamente. Partendo dall'omonimo romanzo e da freschi fatti di cronaca, (il libro preveggente di Bonini e De Cataldo è uscito prima dell’inchiesta di Mafia Capitale) Sollima ci conduce in quell’intercapedine oscura in cui politici e criminali sono seduti ancora allo stesso tavolo. Al centro della vicenda c’è il progetto di alcune famiglie del malaffare romano di trasformare Ostia in Las Vegas con annessi grattacieli, casinò e locali notturni.
La Suburra/Gomorra di Sollima è popolata da personaggi cinici e violenti senza moralità e senza spiragli di redenzione, che si muovono in una Roma piovosa e inestricabile, in cui ogni situazione sembra affogare nelle pozzanghere e i politici urinano letteralmente sulle persone (una delle migliori scene del film). Siamo lontani dall’Urbe meravigliosa e decadente di Sorrentino, qui non c’è bellezza, non c’è sacralità (tranne che per l' accenno alle dimissioni di Papa Ratzinger, sinceramente posticcio).
Il ritmo delle vicende è sostenuto e la trama avvincente grazie anche a ottime scene d’azione cariche di tensione in cui Sollima è maestro (una rarità per il cinema nostrano).
Purtroppo però il regista romano non riesce ad emanciparsi da una dimensione seriale, in cui trama intricata e personaggi ben caratterizzati possono bastare, e a rivolgersi piuttosto verso un registro CINEMAtograficamente autoriale che avrebbe richiesto una riflessione soprattutto politica.
Il film infatti, funziona molto bene fin quando scorre nel sottobosco criminale con la sua fauna malvagia (i personaggi cattivi di Sollima sono sempre meravigliosi), un po’ meno quando si avventura in ambienti politici, che come il deputato corrotto interpretato da Favino, risultano avulsi dal contesto. A Roma tutto ha a che fare con la politica. Per capire la sua criminalità, la chiesa, il calcio, i suoi quartieri e i suoi locali occorre avventurarsi nelle sottili connessioni che questi ambiti hanno con la politica, quella alta e quella bassa. Per questo Suburra è un ottimo film ma non un capolavoro. Piacevolissima sorpresa Numero 8, criminale spaccone e violento di Ostia interpretato dall’ottimo Alessandro Borghi. (guardate qualche sua intervista “in borghese” e stenterete a credere che sia Numero 8). Non male Amendola che interpreta il boss Samurai, anche se cucita addosso ha l'ombra pesantissima di Giulio Cesaroni e anche quando si esibisce in ruoli drammatici fa abbastanza ridere.
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[+] che recensione calibrata!
(di maynardi araldi)
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