Si potrebbe dire che gran parte del lavoro di Giacomo Ferrara viene da Giancarlo De Cataldo. È dalla penna del magistrato, romanziere e sceneggiatore pugliese che infatti vengono ben due dei personaggi che questo giovane attore italiano ha interpretato. Con il violento e crudo Il permesso - 48 ore fuori, diretto da Claudio Amendola, che era alla sua seconda regia dopo La mossa del pinguino, Ferrara è diventato uno dei quattro ragazzi che ottengono due giorni di permesso fuori dal Carcere di Civitavecchia.
Mentre con Suburra, si trasforma in Spadino, l'omosessuale capo di una gang che cerca il controllo di Roma tra politica, mafia, sesso, crimine e Chiesa. Un ruolo che Ferrara ritroverà anche nella sua versione televisiva, grazie a una miniserie prequel prodotta da Netflix. Così, se una trentina di anni fa, Michele Placido conquistava tutto il mondo nella pelle del commissario Cattani in La Piovra, ora grazie a fenomeni come Gomorra e Suburra, lo stesso mondo segue le gesta di quei cattivi che sono proprio come il suo Spadino.
Giacomo Ferrara deve tutto a questo personaggio, che ha in fin dei conti un'universalità narrativa ben inquadrata, anche se calata in un contesto particolare come quello dell'antico quartiere penale della Capitale. Corrotto, attento, ma anche erotico, Spadino si muove fra trafficanti di droga, deputati, preti e prostitute, aggiungendo crimine al crimine. Che siano delitti o speculazioni immobiliari a lui non interessa. L'importante è aumentare il controllo.
E di controllo si può parlare anche per quel che riguarda la recitazione di Ferrara, che entra in questo suo personaggio in una maniera così forte e autentica, da essere compreso da tutti. Un lavoro molto intenso, che ha preso tempo e che deriva dagli anni di accademia drammatica. "Ho fatto un lavoro di decostruzione del personaggio", spiegherà accanto agli altri attori principali della serie, Alessandro Borghi e Eduardo Valdarnini. "Il discorso su Spadino è che nel film, per forza di cose, doveva morire. Era raccontato poco. Nella serie, è stato un altro personaggio [...]. Mi ha dato la possibilità di sfumarlo di più, di raccontarlo molto di più. Il reale lavoro che ho fatto è questo. Perchè dal film si capisce qualcosa, ma non si può immaginare tutto quello che c'è".
Studi
Abruzzese, cresce sul massiccio della Majella, dove i suoi genitori gestiscono un hotel. Dopo aver frequentato l'Istituto Magistrale Isabella Gonzaga, decide di voler fare l'attore e si iscrive all'Accademia Corrado Pani.
I film
Dopo alcune esperienze teatrali, nel 2015, si presenta davanti a Stefano Sollima, che sta cercando le giuste facce della nuova criminalità romana. Ferrara sarà una di queste in Suburra. Il film gli permetterà, nel 2017, di entrare a far parte del cast di Suburra - La serie, ricoprendo sempre lo stesso ruolo. Nel mezzo, ci sono film come la commedia La prima volta di mia figlia di Riccardo Rossi, il drammatico Il permesso - 48 ore fuori, che gli farà ottenere il Premio Guglielmo Biraghi, e Guarda in alto di Fulvio Risuleo.
Ma non solo Suburra - La serie nelle sue esperienze televisive. Ferrara recita in Don Matteo, Abdullywood e in cortometraggi come Numero 10 di Patrizio Trecca e Stati.
