Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Ciro D'Emilio, Alessandro Tonda |
Attori | Giacomo Ferrara, Filippo Nigro, Carlotta Antonelli, Federica Sabatini, Emmanuele Aita Paola Sotgiu, Marlon Joubert, Giorgia Spinelli, Aurora Menenti, Alberto Cracco, Antonio Orlando (II), Morris Sarra, Aljosha Massine, Alberto Testone. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 novembre 2023
Lo spin-off della serie Netflix Suburra.
CONSIGLIATO NÌ
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Dopo una pausa di tre anni, Suburræterna, sequel della serie originale Suburra, riporta lo spettatore tra gli intrighi di potere criminali di una Roma in piena crisi sociale. Ritroviamo Alberto Anacleti (Spadino, interpretato da Giacomo Ferrara) a Berlino, innamorato, dove cerca di allontanarsi dal suo passato, ma una nuova minaccia lo richiama alle oscure strade della capitale italiana. La trama si sviluppa intorno a nuovi equilibri di potere conseguenti gli eventi del tragico finale di Suburra, tradimenti famigliari e di coppia, e una guerra imminente.
L'atteso sequel di una delle più amate serie italiane di successo - Suburra - La serie (che fu la prima serie originale italiana distribuita da Netflix, prequel del film di Stefano Sollima), ritorna tra gli intrighi e le oscure strade di Roma, portando avanti la narrazione delle famiglie malavitose raccontata da Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo nel romanzo originale.
Le famiglie Luciani e Anacleti che dominano la capitale si caratterizzano, ancora, per un forte intreccio con la politica nazionale e la società romana. Il progetto, nuovamente seguito da Cattleya per Netflix con la regia di Ciro D'Emilio (primi quattro episodi) e di Alessandro Tonda (ultimi quattro), nonostante la pausa di tre anni si immerge direttamente nelle ambientazioni e nei toni della serie originale. È evidente lo scopo: mantenere intatto l'intreccio tra potere sociale e potere politico, con un interessante approfondimento sul ruolo della politica cattolica a livello sia nazionale che capitolino.
Il contesto romano, dove si intrecciano appunto il potere della Chiesa, dello Stato e del crimine, offre uno scenario unico, ed è certamente uno dei punti a favore di questo sequel/spin-off. Questa articolata connessione permette alla trama di svilupparsi in maniera più sommessa, forse, rispetto alla serie madre: l'equilibrio tra le forze di potere e tra i soggetti agenti principali appare sempre precario. Ciononostante, possiamo notare una certa pigrizia nell'integrazione di nuove figure, quindi a livello di sceneggiatura, che hanno spesso lo scopo di rimpiazzare le precedenti. L'instabile equilibrio dei rapporti stato-criminalità è un topos ormai chiaro, in particolar modo nella serialità italiana: elementi di questo tipo devono rimanere costanti; ciò non toglie però che gli strumenti narrativi possano intaccare anche queste fondamenta e che nuove prospettive non possano essere intraprese.
Suburræterna riesce quindi a riportare lo spettatore nel vortice delle vicende romane, ma non porta la serie a un sostanziale miglioramento. Il cast, sebbene si espanda con nuove entrate, non riesce a raggiungere i picchi della prima stagione, cosa che rende così ancor più percettibile l'assenza dell'iconico Alessandro Borghi (Aureliano Adami in Suburra - La serie).
Mentre alcune performance attoriali risultano persuasive, sono poche le figure che riescono davvero a distinguersi, lasciando appunto una sensazione di mancanza rispetto al passato, con sottotrame che talvolta appaiono forzate e poco significative, contribuendo a una sensazione di insoddisfazione generale. Malgrado ciò, è interessante notare ancora, come in Suburra, i personaggi femminili siano centrali e molto sfaccettati, in particolare quelli di Angelica, Nadia e Giulia, ottimamente interpretate, rispettivamente, da Carlotta Antonelli, Federica Sabatini e Yamina Birmi; a ciò si aggiunge l'evoluzione umana, già avviata nella serie madre, da Amedeo Cinaglia, non più consigliere ma sempre più coinvolto nelle attività criminali (interpretato da un sempre convincente Filippo Nigro).
Sicuramente una limitazione narrativa deriva dalla scelta di concentrarsi quasi esclusivamente sulla malavita romana, afferendo molto spesso agli elementi tipici della soap, senza esplorare altri aspetti della città, con solo dei brevi incisi sulla politica nazionale e cattolica, che sono sempre sussidiari al racconto drammatico in Suburræterna, interessanti ab origine ma mai del tutto esplorati. Tuttavia, la serie riesce a mantenere vivo l'interesse degli spettatori, specialmente per coloro che hanno apprezzato la serie originale, garantendo un buon risultato in termini di gradimento; ciò è permesso anche dall'ottima regia di D'Emilio e Tonda, in particolare per la loro capacità di gestire al meglio le sequenze action.
In definitiva, Suburræterna riesce a riaccendere le fiamme delle intricate vicende romane, mantenendo il fascino criminale della serie originale. Sebbene non raggiunga le vette di Suburra - La serie, il sequel offre un ritorno coinvolgente nei bassifondi di Roma, sottolineando che, anche se il potere può cambiare, le oscure alleanze e le minacce imminenti rendono l'equilibrio in questa città eterna sempre instabile. Come un aperitivo, il sequel non è un pasto completo, ma riesce comunque a fermare lo stomaco a coloro che sentono lì il vuoto di Suburra.