Figlio d'arte, Pietro Castellitto cresce nella celebre famiglia formata dal duo Castellitto-Mazzantini. Lui, il padre, è il grande attore e regista Sergio Castellitto. Lei, la madre, è l'attrice e scrittrice (nonchè vincitrice del Premio Strega 2002 per il romanzo "Non ti muovere"), Margaret Mazzantini.
Gli esordi cinematografici con papà
Esordisce al cinema giovanissimo. Ha solo 13 anni quando il padre lo dirige in una piccola parte nell'adattamento cinematografico del libro della moglie Non ti muovere. Il giovane Pietro, a dispetto del titolo dell'opera, si muove parecchio, e lo fa in un set che prevede le sofferenti Claudia Gerini e Angela Finocchiaro, ma anche il futuro Premio Oscar Penelope Cruz. Ritornerà sulle scene, sempre diretto dall'occhio paterno, in La bellezza del somaro nel 2010 e poi ancora nel 2012 con Venuto al mondo. A detta della critica, proprio in quest'ultimo film, se la cava con onore e, infatti, ottiene il Golden Graal per la sua performance.
La svolta comica in È nata una star?
Troverà le mani di un regista estraneo alla sua famiglia solo in È nata una star? (2012) di Lucio Pellegrini. Si tratta della grande svolta della sua carriera. Il film è tratto da un omonimo racconto di Nick Hornby del 2010 e il suo ruolo è quello di Marco, figlio impacciato ma superdotato di Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo che, dopo aver girato un porno amatoriale, fa entrare in una comica crisi esistenziale la sua famiglia. Pietro è assolutamente nella parte ed è all'altezza delle aspettative. Da qui in poi, avrà solo l'imbarazzo della scelta sui ruoli da accettare.
Secco e l'Armadillo
Nel 2018, rieccolo affacciarsi nella commedia con La profezia dell'Armadillo di Emanuele Scaringi, pellicola girata prevalentemente a Rebibbia e che è l'adattamento del primo libro a fumetti realizzato dal fumettista italiano Zerocalcare. Suo il ruolo di Secco, migliore amico del protagonista Zero. Un'esperienza che lo stesso Castellitto descriverà come "totalizzante". Nel 2021 lo vedremo nei panni di Francesco Totti nella serie Speravo de morì prima di Luca Ribuoli.
Il passaggio alla regia
Nel 2020, oltre a partecipare al film di Gabriele Mainetti Freaks Out, passa dietro alla macchina da presa per I predatori, film grazie al quale si aggiudica il David come miglior regista esordiente. Il film è una storia corale comico grottesca che ha ottenuto il premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia.
Torna alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2023 con il nuovo film Enea, da lui anche interpretato.