Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Sergio Castellitto |
Attori | Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Jannacci, Marco Giallini, Barbora Bobulova Gianfelice Imparato, Nina Torresi, Emanuela Grimalda, Lidia Vitale, Renato Marchetti, Lola Ponce, Erika Blanc, Svetlana Kevral, Pietro Castellitto, Valerio Lo Sasso, Valentina Mencarelli, Riccardo Russo (III). |
Uscita | venerdì 17 dicembre 2010 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 2,33 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2012
Sergio Castellitto torna alla regia per trattare il difficile tema del conflitto generazionale tra genitori e figli. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office La bellezza del somaro ha incassato 3,5 milioni di euro .
La bellezza del somaro è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
Marcello è un architetto di successo, un marito distratto e un padre (troppo) amicale. Marina è una psicologa disadattata, moglie trattenuta e madre 'eco-solidale'. In mezzo c'è Rosa, liceale di diciassette anni e secchiona irriducibile. Invaghitasi di Armando, un uomo anziano e composto dentro una giacca di tweed, lo invita nella tenuta di campagna dei suoi, decisa a mettere alla prova le loro idee progressiste. Armato di saggezza e piena consapevolezza di sé e della sua età, il senile fidanzato di Rosa costringerà Marcello e Marina a rivedere la loro relazione e la loro condotta esistenziale. In un fine settimana di straordinaria follia, assediato da un coro di amici sull'orlo di una crisi di nervi, i coniugi Sinibaldi e la giovane prole daranno uno schiaffo al conformismo, provando a vivere una vita più autentica.
Terza volta dietro la macchina da presa per Sergio Castellitto, che per l'occasione privilegia il registro della commedia. Dopo il nullafacente Libero in fuga dal sud (Libero Burro) e il chirurgo Timoteo sull'orlo di un amore impossibile (Non ti muovere), Castellitto conduce in campo una coppia di genitori confusi davanti al sentimento della propria "cucciola" per un uomo più anziano di lei. Ispirato da e risultato di un racconto lungo di Margaret Mazzantini, La bellezza del somaro è una sit-com progressista che sostiene con esaltata ironia il provvisorio vacillare delle coscienze borghesi. Coscienze convitate alla tavola di un casale spalancato sulla campagna toscana, a intendere l'apertura mentale di coloro che la abitano. Attraverso una commedia grottesca, Castellitto descrive una società che scivola verso un'irreversibile decadenza, una borghesia indecente che vagheggia un'età (anagrafica) perduta, incapace di inseguire la virtù e accanita nel vizio della giovinezza. A ridimensionare i predoni della nuova e caduca società ci penserà l'Armando "bianco" e misurato di Enzo Jannacci, che come il personaggio omonimo intonato nella sua celebre canzone "cade giù" dal cielo a miracol mostrare. Reduce fiero della vita è il termometro impietoso dei caratteri e delle emozioni della nutrita comitiva che lo circonda, annoiata, narcisista e memore soltanto dei propri successi passati.
Le intenzioni di Castellitto, di qua e di là dalla macchina da presa, sono le migliori ma il film finisce troppo presto per svelare l'ansia di (di)mostrare di essere un regista importante che fa cose altrettanto importanti. La bellezza del somaro, nonostante dichiari una scansione accuratamente teatrale, è viceversa prossimo alla televisione nel linguaggio e nei modi di rappresentazione. È teatro filmato sulla crisi della famiglia e sul rapporto tra genitori e figli, disseminato qua e là con funzione nobilitante da pillole di cultura (le citazioni di Cechov e le atmosfere alla Cechov, il libro dello junghiano James Hillman, le lezioni di Nabokov) pronunciate con solenne sicumera da questo o quel personaggio. Un film ombelicale, chiuso in se stesso che non porta tracce del mondo tout court, che si agita sotto una campana di vetro, come se non ci fosse altro fuori dal rapporto che lega la famiglia dei tre protagonisti. E quando l'attore-autore sembra finalmente portare i personaggi vicini al punto di rottura, il momento cioè delle scelte e dell'assunzione di responsabilità, la commedia adotta la soluzione più facile, escludendo l'Armando (con cui la figliola, sia chiaro e affermato nel film, non farà mai sesso) e ricompattando il gruppo di famiglia in un interno sconsolante.
LA BELLEZZA DEL SOMARO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€7,99 | – | |||
€7,99 | – |
L'uomo merita sempre la massima attenzione. Ciò che vediamo, ascoltiamo, è sempre reale? E se non fosse così? Le persone che ci affiancano nel quotidiano, dopo tanti anni, in cosa si sono trasformate? E se le distorsioni qualche volta possono aiutarci a vivere? Una volta percepito il reale, siamo sempre in grado di affrontarlo? E la magia della vita, che cos’è? [...] Vai alla recensione »
Una ragazza diciassettenne, Rosa, un padre e una madre sui cinquanta, i loro amici un gruppo di borghesi sfasati e radical-chic, il terzo incomodo: il fidanzato della ragazzina. Che però ha un “vizietto”, quello di essere un settantenne con tanto di criniera bianca e la faccia un po’ legnosa ed attonita di Enzo Jannacci.
La Bellezza del Somaro di Sergio Castellitto è una commedia generazionale giocata sul rapporto genitori e figli, con i primi che non sanno fare i genitori, in quanto affetti da nevrosi infantile. Castellitto stanta a trovare una sua voce e la prende così in prestito dal Nanni Moretti prima maniera – Marina, il personaggio interpretato da Laura Morante è tipicamente morettiano [...] Vai alla recensione »
Se questa è la premessa di ciò che viene definita: “commedia progressista”, bisogna riconoscere che in quanto a qualità ed originalità la “commedia conservatrice” rimane la regina, almeno in Italia. Il ritmo frastornante che in un paese abituato ai reality potrebbe funzionare, fallisce di fronte a un pubblico capace di discernere la differenza che [...] Vai alla recensione »
Dire che è un film inzeppato di luoghi comuni riferiti alla borghesia romana con casale in Toscana ed attico con vista mozzafiato, sarebbe maramaldeggiare con chi "tira quattro paghe per il lesso" confezionando un cinepanettone farcito di sensi di colpa che la maggior parte degli italiani non ha. Il film è grossolanamente autorefenziale. La regia di Castellitto appare scolastica e non è sopportabile [...] Vai alla recensione »
Credo che da Castellitto sia doveroso aspettarsi qualcosa di più. Ancora una volta siamo di fronte ad una tematica già molto trattata e discussa in molti film italiani relativamente recenti. Ambiguità e confusione di ruoli, conflitti generazionali, una borghesia sempre più incerta della propria posizione e succube del confronto con il passato.
Col titolo "La bellezza del somaro" si vuole rimandare alla bellezza del giovane un po' stolto e, quasi di contrappunto, il film di Sergio Castellitto intende trattare il tema della vecchiaia. Purtroppo, però, questo lo si capisce solamente grazie al discorso finale del protagonista, mentre il film sembra più che altro essere una storia di e per genitori: tre famiglie con [...] Vai alla recensione »
Marcello è un architetto alla soglia dei cinquant'anni, padre e marito poco presente, con tanto di giovane e bella amante; la più classica di tutte: la sua assistente. Sua moglie, Marina, è una psicologa poco soddisfatta della vita coniugale, nonché madre apprensiva e mai preparata agli umori della figlia. Quest'ultima è Rosa, diciassettenne che cambia di [...] Vai alla recensione »
Si, confesso, sono di parte. Anche solo aver avuto il piacere di riveder Jannacci, sia pure provato e pensieroso, che interpreta sè stesso, mi ha ripagato dell'intera serata. Non voglio fare il serioso, il film non è certo di denuncia. E' un'opera che vuol sbeffeggiare una certa borghesia romana (ma non solo) sedicente radical chic ma che all'atto pratico si rivela retriva, [...] Vai alla recensione »
Il film di Castellitto ricalca l'intramontabile genere della commedia all'italiana, puntando il dito su vizi e difetti della moderna borghesia, che ormai non è più sull'orlo, ma al centro di una conclamata ed irreversibile crisi di nervi. Quelli che vissero il post 68 e passarono attraverso gli anni di piombo, sono allo sbando, alla mercé di figli che, in realtà, sognerebbero una famiglia vecchio [...] Vai alla recensione »
decisamente inutile , film urlato , con un pessimo audio , le persone ridevano alle parolacce , battute vecchie , non manca nemmeno la torta in faccia , se voleva essere un analisi sociale o generazionale ha toppato completamente . nessuno dei personaggi è credibile , sono buttati lì uno sull' altro , tanto per fare spessore e riempire 90 minuti di film con sfruttati luoghi comuni .
Credo che non sia possibile dare un parere esaustivo su questo film se non lo si vede più di una volta. E' una di quelle pellicole che non si esauriscono alla prima lettura. E' un film onirico, veloce, febbrile, spesso francamente eccessivo. Dico "onirico" perché a volte la bizzarria con la quale vengono raccontate le vicende sembra appartenere più ad uno di quei sogni notturni esagitati che alla [...] Vai alla recensione »
Tratto dal libro di M. Mazzantini, è brillantemente interpretato da Castellitto e da Laura Morante nei panni dei genitori di una ragazzina vivace e viziata. È significativa la parte in cui il padre dà uno schiaffo alla figlia appoggiato dalla moglie; gli amici della ragazza le invidiano questo genitore che interviene quando sbaglia.
Il film racconta degli stereotipi della borghesia italiana, rappresentata in questo caso da una coppia che deve confrontarsi con la giovanissima figlia innamorata di un settantenne. I personaggi si riuniscono nella villa in campagna con amici, parenti e pazienti (la madre è psicologa) e qui si mettono a confronto diverse realtà tra giovani e meno giovani.
È un film, quest’ultimo lavoro di Castellitto, tratto da un racconto della moglie Margaret Mazzantini. In esso il regista, che è anche attore, fotografa, in modo alquanto ironico, sottilmente beffardo e beffardamente satirico l’attuale società italiana, mostrandone una fisionomia urlata, squilibrata, dissestata, stereotipata, disorientata, scriteriata, [...] Vai alla recensione »
La famiglia Sinibaldi è una “normale” e agiata famiglia romana composta da Marcello, architetto di successo, marito part time, padre troppo amichevole, una bella e giovane amante, Marina, psicologa un po’ nevrotica, mamma affettuosa, difensore dell’ambiente e Rosa, figlia 17enne ribelle, secchiona, convinta di essere al centro del mondo degli amici ed innamorata di Armando, 70enne colto ed elegante. [...] Vai alla recensione »
L'idea di base dei borghesi riuniti in un casolare fuori città ricorda un po' l'ultimo episodio de "La dolce vita" e seppur con dinamiche differenti anche in questo film come in quello felliniano si raggiunge un discreto livello di paradossalità. Tutto si svolge in una campgna dove non ci sono recinti o cancelli eppure i [...] Vai alla recensione »
Benvenuti in un nuovo genere: il cinepanettone de noantri de sinistra. Un film che vorrebbe far pensare divertendo, ma che fa deprimere vedendolo. Si sorride un paio di volte, ci si irrita molte, altre volte. Un concentrato di luoghi comuni e di macchiette con la mirabile regia di Neri Castellitto. Ed è stato pure finanziato dallo stato, cioè da noi, come opera meritevole di altro valore culturale. Ma [...] Vai alla recensione »
Una parola: pessimo. Grande delusione per Castellitto che stimavo prima di vedere questo film. Il messaggio sottointeso e la fotografia di una famiglia benestante romana di nevrotici contornata da altrettanti psicopatici poteva essere resa in modo diverso e più interessante. Mai visto un film così brutto e noioso in tutta la mia vita.
Peccato non esista la mezza stella, perchè questo film ne varrebbe proprio una. Soldi buttati. Un collage di macchiette, sitauzioni tra di loro scollegate, incoerenti, senza nessun senso. Con la pretesa assurda di far pure ridere. Un film assurdo. All'inizio si spera che la storia prenda il via, ma poi si resta delusi. E' confusione ed "entropia cinematografica" dall'inizio [...] Vai alla recensione »
Il problema più grande del film è la noia, la storia procede ma non sembra sapere dove andare. Gli spunti ci sono ma non vengono approfonditi. Alcune macchiette che si aggirano nel film ne minano definitivamente la credibilità. La cosa migliore del film è il trailer. Peccato.
Dalle critiche che leggo so già che farò parte di una minoranza ma devo confessare che questo film non mi è proprio piaciuto.Trama assurda,personaggi indefinibili avvolti da fini citazioni letterarie ,tante grida e poco altro.Anche il conflitto generazionale dei genitori cinquantenni con i figli adolescenti è un tema visto, rivisto e credo affrontato molto  [...] Vai alla recensione »
Speravo in "qualcosa di meglio" anche se non so cosa. Il film è pieno di stereotipi e mostra una sceneggiatura sfilacciata. Io l'ho trovato brutto e basta, anche se a tratti mi ha fatto sorridere. L'ho trovato poco realistico e superato, più legato agli anni 70 che ai nostri giorni.
Mi è venuto in mente che qualche tempo fa Bisio interpretò un film dal titolo "ASINI" terrificante al pari della pellicola in questione su cui mi sono già espressa.Si vede proprio che questo tipo particolare di animale non si addice al nostro cinema....meglio cambiare animale chissà....
collezione di personaggi per niente credibili, genitori incapaci, amanti incazzate, figli padroncini, infarcita di situazioni forzatamente comiche e di battute noiose. proprio un film che è meglio non vedere, un cinepanettone con pretese intellettuali. l'unico punto positivo è la prova della giovane attrice Nina Torresi, brava e bella.
Film fastidioso che fin dall'inizio appare più teatrale che strutturato filmicamente. I personaggi spinti all'eccesso non sono nemmeno grotteschi o ridicoli o surreali, sono fastidiosi. Per il tono eccessivo che stona con tutto l'apparato nel quale sono inseriti, per l'espressività ingenua, ma di uno stupito falso, per lo scollamento totale con la realtà senza [...] Vai alla recensione »
che dire?di bello non c'era davvero nulla! dopo soli 15 minuti volevo andare via ma sono rimasto per vedere se il film si riprendeva.ovviamente non è successo nulla.davvero brutto,da non vedere mai.ottimo per se si vuole dormire dopo 5 minuti.
Questa è l'unica frase del film che mi ha fatto ridere: quando eravamo figli noi, i figli non contavano un cazzo,ora che siamo genitori, non contano un cazzo i genitori….tua figlia adesso è capace che ti porta a casa un prete spretato o una lesbica americana........ film a mio modesto avviso, recitato male con tutti i personaggi fuori dalle righe tesi e urlanti.
Bravo Castellitto! Bisogna davvero impegnarsi per realizzare un film così brutto. Sembra di assistere al lavoro di chi nelle intenzioni vuole fare una pellicola dotta dal carattere grottesco che risulta invece presuntuosa, ridicola e stereotipata. Qualche risata (o meglio sorriso) può anche scappare, ma sono molto più onesti i cinepattoni, che almeno non si ergono a film intellettual [...] Vai alla recensione »
Attirato dal titolo sono andato,aspettandomi un film che analizzasse le tematiche del rapporto genitori-figli,il comportamento degli adolescenti e dei cinquantenni di oggi.. Argomenti sfiorati,in modo frenetico,enfatizzando ogni situazione ma,approfondimento delle realtà praticamente nullo.. Pessimi i dialoghi,buone le interpretazioni di Jannacci(forse sprecato per questo film) e dell'asino [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo di più, molto di più. Alla fine devo dire che ho visto un filmetto esile esile. Le battute sono scontate, la storia poteva graffiare ma non lo fa. Il finale deludente. Ma sopratutto gli attori URLANO IN MODO INSOPPORTABILE
Sono stufo di cinema scoppiato, di sceneggiature scritte da persone scoppiate, da ritmi narrativi sempre al di sopra delle righe. Se il mondo va sempre più alla deriva è anche grazie a certi film che mettono in mostra persone traviate dalla loro stessa vita, da protagonisti al negativo! Vogliamo un cinema intelligente, pacato, che ispiri sentimenti positivi, che ci faccia vedere personaggi "normali", [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film questa sera e devo dire che all'inizio ho avuto delle perplessità perchè l'ho trovato un po'sbrigativo nelle sequenze che si accavallano con ritmo incessante, sicuramente intenzionale per dare un quadro convincente della vita frenetica di oggi. Successivamente tutto appare chiaro anche le intenzioni pretenziose del regista-attore che, secondo me in maniera un po' grottesca, vuole [...] Vai alla recensione »
La bellezza del Somaro... Non rientra nel mio modo di pensare quello di parlare mal di un film italiano, realizzarlo è un'opera titanica e riuscirci è sempre lodevole per la mole di persone che sono state coinvolte e che hanno creduto e sudato per la realizzazione dell'opera. Ecco allora che scatta la mia prima insofferenza nei riguardi di questo film, seguo le interviste [...] Vai alla recensione »
Premetto che la classificazione di "commedia" data nella recensione ufficiale non è corretta; il lavoro di Castellitto rientra appieno nel genere "grottesco", sottoinsieme della commedia, ma talmente distante nei contenuti dalla commedia brillante o rosa da essere destinato ad un pubblico completamente differente e più incline ai drammi teatrali.
per Sergio Castellitto, racconta bene la realtà di oggi tra genitori e figli, troppo permissivi e spesso impauriti dalle reazioni di questi nostri giovani con una capacità razionale impensabile per la loro tenera età. Spaventa inizialmente per il messaggio che dà sul tema della relazione tra diverse età, ma poi alla fine con una strategia non troppo curata, mette [...] Vai alla recensione »
"seri" assolutamente in parte anche se fanno i buffoni! Non avrrei scommesso che sia Castellitto che la Morante potessero reggere parti così in una commedia. Simpaticissimi tutti gli altri attori. Forse, pensandoci bene, avrei dato anche qualche stellina in più.... ma ho trovato un po' eccessiva una certa spinta .
Tedioso, facilotto, musicalmente inadeguato.Sprazzi di dialoghi interessanti. GST
La storia è insensata: una mocciosa viziata e, a tratti, depressa, si fidanza con nientepocodimeno che un vecchio (Enzo Iannacci). I genitori, banalmente moderni, accettano tutto quasi fosse tutto normale. Non so come ho fatto a resistere al cinema per tutta la durata del film! Gli attori sono deludenti: la Morante è la solita nevrotica e Castellitto del tutto "insipido". La [...] Vai alla recensione »
Il film ancora non l'ho visto e, quindi, non posso votarlo. Chi poi è stato coinvolto in storie simili ed è ancora un po' scottato è portato a "rientrare" nei ranghi e non ragionare vsecondo sentimento e ragione, ma secondo conformismo e stereotipi dominanti. Ecco la vera libertà la ritrovo nelle famose parole di Rousseau: "L'uomo è nato [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini, moglie di Sergio Castellitto, regista ed attore di questa commedia che affronta il conflitto generazionale fra genitori e figli, un conflitto che si inasprisce quando la giovane 17enne Rosa, presenta ai suoi il nuovo ragazzo, il 70enne Armando interpretato da Enzo Jannacci, scaturendo così aspre diatribe che passano dall'ironico al [...] Vai alla recensione »
Non ci sarebbe molto da aggiungere rispetto al titolo: per apprezzare La Bellezza Del Somaro bisognerebbe essere annoiatissimi e benestantissimi borghesi medio-alti di città, con villa o castello in collina. Non rientro nella categoria, e da appassionato di cinematografia non posso che essere rimasto notevolmente deluso da un film che ha veramente pochi spunti interessanti, e poco intrattiene anche [...] Vai alla recensione »
E' un bel film, senza se e senza ma, e Sergio Castellitto è il miglior regista italiano. Pura commedia all'italiana, senza filosofie pretenziose e teologismi alla Sorrentino ("La Grande Bruttezza"), un filo grottesco, divertente, cast ottimo. Che volere di più?
TANTA BUONA VOLONTA' L'idea,in sè,è buona,la prova degli attori (Jannacci in testa)è più che buona,ma tutta la vicenda è sostanzialmente claustrofobica:ricorda un po'un microcosmo sartriano,il mondo esterno non esiste più,è lontano,esistiamo solo noi e i nostri problem per lo più da noi stessi creati,coltivati,elucubrati.
La bellezza del somaro è un film che non ho visto al cinema, che avrei voluto vedere ma ho dato troppo conto alle recensioni più negative che altro e ho rinunciato. L'ho visto in un freddo pomeriggio di novembre dell'anno dopo. E' un film per tutti, ma non lascia lo stesso messaggio a tutti. Concentrarsi sul punto centrale del film sarebbe riduttivo, la questione della storia d'amore tra la ragazza [...] Vai alla recensione »
O forse progressisti e un sacco avanti? Non so se volevano questo ma mi hanno fatto ridere a crepapelle per battute, citazioni, situazioni e facce davvero assurde! Tanti personaggi tra il ridicolo e il grottesco, tra il patetico e lo schizzofrenico hanno allietato una grande idea di film non perfettamente riuscito. Giallini è un mito troppo sottovalutato, la Morante è esageratamente brava, [...] Vai alla recensione »
Il film puo' piacere o no, ma stroncarlo come hanno fatto nelle trasmissione di Marzullo,scambiandolo per un film sulle problematiche sociali , generazionali, post sessantotto ecc.ecc. rischiate di passare seriamente per dei cretini o di Marzulliana capacita' intelletiva. Pensare anche solo minimamente che i personaggi possono in qualche modo corrisponedere anche lontanamente ad uno stereotipo reale [...] Vai alla recensione »
Sergio Castellitto regista riesce sempre a convincere....una commedia tutt'altro che mediocre...anzi direi che non se ne vedevano così da diverso tempo...se c'è un film che consiglio tra gli innumerevoli che usciranno in questo Natale è proprio "La bellezza del somaro" !!!!!
Film assolutamente godibile, divertente..insomma te lo guardi e non vorresti mai alzarti dalla sedia, cosa si vuole di piu? cosa offre di meglio il cinema di oggi?spaccato surreale (ma adorabile in quanto tale) di umorismo Italiano di qualità.. la critica svolga il suo lavoro ma lasci spazio e soddisfazione a chi da un film non chiede altro..... Ps BERLUSCONI C'ENTRA SEMPRE!
Terza volta dietro la macchina da presa per Sergio Castellitto che si dirige e dirige un coro di attori in una commedia avviata tra i marmi romani e risolta nella campagna toscana. La bellezza del somaro, incosciente come lo splendore della gioventù e della giovane protagonista (Nina Torresi), sfida “babbi Natale” e cinepanettoni con 250 copie e il talento di un cast accattivante. Scritto da Margaret Mazzantini e tradotto sullo schermo dal coniuge, la coppia rodata produce una commedia borghese che osserva usi e costumi contemporanei.
È probabile che Amélie Nothomb abbia ragione: nulla può essere più horror che ritrovarsi a passare un fine settimana nella casa di campagna degli amici, e a questa pericolosa circostanza la scrittrice ha dedicato un racconto. Sergio Castellitto e sua moglie Margaret Mazzantini devono aver subìto simili sfiancanti inviti, e ne hanno fatto un film: lui lo ha diretto e interpretato, lei lo ha scritto, [...] Vai alla recensione »
Anche in questo caso, grande delusione. La commedia corale scritta da Margareth Mazzantini e girata e interpretata dal di lei marito Sergio Castellitto pare un pamphlet (ahimé, involontario) su ciò che non va nella generazione dei cinquantenni italiani radical chic che si ostinano a ergersi a modello per il paese. Il film racconta un gruppo di presuntuosi di quella generazione arroccati in una villa [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Sergio Castelletto è un oggetto da maneggiare criticamente con cura. Diversi colleghi ce l’avevano anticipato come «tremendo» (disponendoci alla benevolenza: le stroncature preventive ci fanno questo effetto). Beh, forse La bellezza del somaro è «tremendo», ma non in senso qualitativo. Lo è nel giudizio morale che esprime sui suoi stessi personaggi, in modo consapevole: descrive con [...] Vai alla recensione »
Gruppo di famiglia in un paese allo sbando. Il nostro naturalmente. Altro che disoccupazione, politici corrotti, divario Nord/Sud. Dietro tutti questi drammi c’è un solo nodo tentacolare: il rapporto fra le generazioni. Esageriamo? A giudicare dai film di questi anni si direbbe di no. È un trionfo di genitori infantili, figli smarriti, modelli sbriciolati.
«Non ci sono più maestri, solo esperti del settore» sentenzia Enzo Jannacci, nei panni di un ultrasettantenne carismatico, gentile, magnetico, un po' Chance il giardiniere, nel senso che non capisci bene se dice dense verità o solenni frescacce. Chiaro che Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini stanno con lui: perché non si tinge i capelli, accetta l'età, non esorcizza la morte.
Si respira aria di famiglia nei film natalizi, forse proprio per l'occasione, o forse come ciclicamente accade ecco che, a fronte di una mancanza di spunti, si rispolvera il tema più immortale. Lo fanno anche Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, coppia più che collaudata nella vita, autori della sceneggiatura di questo film, diretto e interpretato dallo stesso Castellitto, nel ruolo di un cinquantenne [...] Vai alla recensione »
È un film curioso e coraggioso, malinconico e surreale, l’opera n°3 di Sergio Castellitto dietro alla macchina da presa. Uno di quei titoli che non consentono al recensore di prevedere con quale tipo di reazioni dovrà fare i conti: «La bellezza del somaro», in effetti, è una neo-commedia all’italiana (tratta da un racconto di Margaret Mazzantini) che non vuole lisciare il pelo ai mangiafilm di bocca [...] Vai alla recensione »
Una commedia. Accetta anche la farsa delle torte in faccia, ma abilmente sa raccogliersi attorno a cifre di sentimenti malinconici, come il titolo anticipa perché la bellezza dell' asino (o del somaro) è quella che, se nient'altro la sorregge, tramonta presto con gli anni ed è inutile rincorrerla. Ce lo dice, con l'abituale finezza ma questa volta, anziché il dramma privilegiando il sorriso, la sempre [...] Vai alla recensione »
La commedia è un genere difficile che ha bisogno di rigore e persino di semplificazioni: altrimenti non funziona, seppur il copione è intelligente e servito da un bel cast. Sotto mira un gruppo di borghesi imbottiti di clichés progressisti, nevrotici e demotivati dalla paura del tempo che passa. Per cui i figli adolescenti cercano altrove un equilibrio: magari innamorandosi, come la figlia della coppia [...] Vai alla recensione »
Si deve attingere alla vecchia cultura popolare contadina per intuire il significato di questo titolo. Che si riferisce sì a quella bellezza senza meriti che viene solo dalla freschezza della gioventù, ma che in questo film di Sergio Castellitto si rivolge anche a un recalcitrante muto comprimario: un asino, appunto. La bellezza del somaro, in fondo, gira attorno a lui.
Che film strampalato. Troppo. Col risultato che lo spettatore per un po’ sta al gioco, poi non riesce più ad arginare gli sbadigli. L’estemporaneo regista Sergio Castellitto, questa è la sua terza pellicola, si basa anche stavolta su un romanzo di successo della moglie, la riverita scrittrice Margaret Mazzantini. Il titolo è lo stesso, La bellezza del somaro, la noia probabilmente pure, ma per averne [...] Vai alla recensione »