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Antonio Albanese è ancora una volta all'altezza, in una favola sulla solidarietà umana. Sorprendente Virginia Raffaele. Commedia, Italia2024. Durata 113 Minuti.
Cercare in tutti i modi di salvare una scuola speciale. Antonio Albanese torna protagonista di una commedia diretta da Riccardo Milani. Espandi ▽
Michele Cortese è un maestro elementare che chiede l'assegnazione provvisoria presso una scuola di Rupe, un paesino sperduto dell'alta Val di Sangro, nel cuore del Parco nazionale dell'Abruzzo, che conta 378 anime - anzi, 364 perché l'anno prima ci sono state "14 dipartite e nessuna nascita". Quando Michele arriva alla scuola del nuovo incarico scopre che dovrà insegnare ad una pluriclasse di soli sette bambini fra prima, terza e quinta elementare. E in breve scoprirà anche che il preside del comprensivo di una cittadina più grande ha tutto l'interesse a che la scuola di Rupe chiuda i battenti. Toccherà al maestro Cortese e alla vicepreside Agnese, insieme al personale scolastico, ai bambini e agli abitanti di Rupe, tentare di salvare il proprio presidio educativo con un escamotage davvero audace.
Riccardo Milani torna a scegliere Antonio Albanese come suo alter ego, con cui condivide le caratteristiche di generosità d'animo, impegno civile e comune decenza. Un mondo a parte è una favola intenzionata a tradurre in forma di commedia popolare un depauperamento tangibile e lo spettro di una generale rassegnazione "a perdere una cosa dopo l'altra", riconducendoci ad un principio base di solidarietà umana.
Albanese è come al solito all'altezza del ruolo, ma sorprende per efficacia Virginia Raffaele sia per la capacità di calarsi a fondo, lei romana, nell'accento di sua madre, sia per quella di impersonare in modo riconoscibile una delle tante figure scolastiche che combattono una quotidiana battaglia. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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I Soliti Idioti tornano al cinema dieci anni dopo il loro ultimo film e molte cose sono cambiate
nel mondo. Cosa è successo in questi dieci anni? Espandi ▽
Tredici anni dopo I soliti idioti. Il film e dodici dopo I 2 soliti idioti, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio rispolverano i loro celebri personaggi lanciati precedentemente dalla popolare serie televisiva trasmessa da Comedy Central e MTV dal 2009 al 2012. Lo fanno prendendo sempre come modello la dimensione grottesca della commedia all’italiana, probabilmente come variazione di quelli portati sullo schermo da Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman in I mostri. Attraverso le loro maschere raccontano l’Italia di oggi, dalla fluidità di genere agli eco-attivisti che lanciano vernice contro le opere d’arte. Peccato che anche stavolta lo sketch continua ad essere una gabbia, anche sicura. Fuori da lì invece il film ha provato a mostrare la contemporaneità con spunti anche vitali ma rimasti appannati. E forse anche da un punto di vista del film, cosa significa fare una commedia a episodi oggi nel cinema italiano. Recensione ❯
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Una missione dal Paradiso mette a repentaglio la vita di un uomo in crisi. Rimarrà incinto e tutto cambierà per sempre. Espandi ▽
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Dopo un'assemblea celeste, decide di andare sulla Terra per ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Il duo dei protagonisti Ficarra e Picone conosce bene i tempi comici e presta la sua bonomia ad una storia che rispecchia i nostri tempi confusi: e dunque fa la scelta intelligente di non offrire soluzioni ma punti di vista, senza chiudere fino in fondo nessuna linea narrativa, né riannodare tutti i fili.
Santocielo non sposta l'asse della cultura cinematografica italiana o i confini della commedia nostrana, ma si propone con garbo e gentilezza; non offre soluzioni facili (e cinematograficamente prevedibili) ma piccole consolazioni adatte per quelle feste in cui, in teoria, dovremmo essere tutti meno incattiviti contro il mondo. Recensione ❯
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La terza età, poco rappresentata nel nostro cinema, vive e lotta con noi. Commedia, Italia2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'incontro tra Gerri e Tom fa nascere un'accesa competizione che darà vita a una serie di esilaranti sfide tra nonni, senza esclusione di colpi... e colpi di scena. Espandi ▽
Gerri (Vincenzo Salemme) è un nonno attento e premuroso, vive con la famiglia della figlia, aiuta in casa e si prende cura dei suoi amati nipoti. In questo perfetto equilibrio familiare irrompe nonno Tom (Max Tortora), che dopo anni vissuti all'estero torna in Italia per trascorrere un po' di tempo con i nipotini. Esuberante e chiassoso, nonno Tom è pronto a infrangere ogni regola stabilita da nonno Gerri pur di realizzare i desideri dei bambini e conquistare il loro amore.
Dall'incontro tra Gerri e Tom nascerà un'accesa competizione che darà vita a una serie di esilaranti sfide tra nonni, senza esclusione di colpi... e colpi di scena. Recensione ❯
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Un film da ricordare. Claudio Bisio esordisce con l'urgenza di condividere riflessioni ed emozioni. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
L'esordio alla regia di Claudio Bisio appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano. Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Qualcuno sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio dei bambini, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo. Recensione ❯
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Un classico 'film idea' che parte da una buona intuizione ma si perde tra gli stereotipi e un'idea obsoleta di società. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi. Espandi ▽
Volevo un figlio maschio è il classico “film idea” che parte da una buona intuizione di commedia e poi però si perde seguendo uno svolgimento dissennato, ovvero privo di ogni logica. In compenso tracima stereotipi sul maschile e il femminile che, al di là di qualsiasi political correctness, dimostrano un totale scollamento dalla realtà: ad esempio nel dare per scontato che la dieta vegetariana fra i giovani sia appannaggio esclusivamente femminile o che “la violenza come alternativa al dialogo” sia una prerogativa “di genere” maschile. Questa divisione manichea non solo non rispecchia il presente, ma impedisce di dare ai personaggi delle caratteristiche meno scontate e più sorprendenti - oltre che più divertenti. Enrico Brignano e Giulia Bevilacqua fanno del loro meglio per destreggiarsi all’interno di una sceneggiatura scritta a quattro mani da Gianluca Bompressi, Manuela D’Angelo, Pierpaolo Piciarelli e Neri Parenti, che dirige da consumato professionista il ritmo e i tempi comici ma rimane ancorato a schemi narrativi ormai superati e a una visione della società obsoleta. Recensione ❯
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Una coppia inizia a vivere un periodo di crisi dopo 20 anni di relazione. Espandi ▽
In una piccola piazza nel nord Italia, due bambini, Amanda e Leo, si giurano amore eterno davanti a una torta a forma di cuore. Dopo 20 anni di vita insieme qualcosa traballa e tutto sembra andare perso. Recensione ❯
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Marco Bocci controlla bene la messa in scena: con un cast che dà le giuste sfumature e una colonna sonora di grande efficacia. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti.
Quattro fratelli, tre maschi e una femmina, si riuniscono, dopo svariati anni di lontananza, per l'improvvisa morte del padre. Espandi ▽
Quattro fratelli (tre maschi e una femmina), che non si incontravano da molti anni, si ritrovano in seguito alla morte del padre. Con il genitore il rapporto non era mai stato buono a causa del suo atteggiamento rigido nei loro confronti, reso tale anche dalla sua passione per la caccia e dal desiderio di trasmetterla ai figli. La villa in cui sono stati bambini è l'unica eredità che resta loro. Dividere in quattro parti il ricavato dalla vendita non risolverebbe a nessuno i rispettivi problemi. Uno di loro fa una proposta che gli altri finiscono con l'accettare.
Marco Bocci alla sua opera seconda mostra una considerevole capacità di controllo di tutti gli elementi della messa in scena nonché del genere che affronta in questa occasione. Trova nel suo cast le giuste sfumature necessarie a caratterizzare i personaggi affidati creando un equilibrio in cui a nessuno è consentito di prevalere ma a tutti viene dato lo spazio necessario.
Ciò che ulteriormente colpisce (e appunto dà valore al film) è l'uso della colonna sonora musicale che, sia sul piano dei brani scritti appositamente, sia su quello dei preesistenti si rivela di grande efficacia. Recensione ❯
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La ri-scoperta di una figura fondamentale della nostra cultura in un'opera che ne coglie tutte le sfumature. Documentario, Italia2023. Durata 128 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In occasione del 70° anniversario della nascita dell'indimenticabile Massimo Troisi, docufilm che ne racconta il mito e la genialità tramite materiali inediti. Espandi ▽
Mario Martone torna ad incontrare, dopo averlo fatto nella vita, Massimo Troisi riproponendolo a chi 'c'era' quando entrava progressivamente nella case (con la televisione) e nel cuore (con il cinema) degli italiani di qualsiasi latitudine e anche a chi è venuto dopo. Lo fa attraverso un percorso nella sua carriera di attore e di regista ma anche in quella di uomo con il suo carattere schivo ma estremamente sensibile. Ne ricostruisce il lavoro e le passioni tramite le testimonianze di chi, come Anna Pavignano, lo ha amato e ne ha condiviso il percorso di scrittura e di molti altri che ne hanno apprezzato la genialità e l’arte. A settanta anni dalla nascita Troisi viene ricordato in un'opera che coglie tutte i molteplici aspetti del suo essere uomo ed artista. Recensione ❯
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Una storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare. Espandi ▽
Un uomo misterioso intercetta quattro uomini nel momento in cui hanno deciso di farla finita, e ora deambulano insieme a lui, né morti né vivi. L’uomo ha intenzione di fornire loro una prospettiva diversa dalla quale guardare la propria situazione durante una settimana in cui rimarranno sospesi nel tempo, senza bere né mangiare, e senza che nessuno si accorga della loro presenza. Ma non è facile far cambiare idea a chi si sentiva arrivato al capolinea della propria vita. Paolo Genovese torna alle atmosfere metafisiche di The Place con un film che sul tema del suicidio visto come sbocco ad una mancanza percepita di alternative. C’è però qualcosa di terminalmente algido e asfittico nella elucubrazione tutta cerebrale di una sceneggiatura così calcolata da risultare meccanica. Ogni emozione è tenuta a distanza sia dal copione che dalla regia, e i quattro “walking dead” attraversano davvero come zombie questa storia, senza creare la risonanza emotiva necessaria per coinvolgere lo spettatore. Recensione ❯
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Una commedia divertente, mai sguaiata, con momenti di grande tenerezza e istanti di breve malinconia. Il trio si conferma in grande forma. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo il successo di "Odio l'Estate" Aldo Giovanni e Giacomo tornano con una nuova commedia corale. Espandi ▽
Dopo il successo di Odio l’estate, con cui Aldo, Giovanni e Giacomo erano tornati alla migliore forma comica, il trio fa il bis con Il grande giorno, senza cambiare la squadra vincente: il regista Massimo Venier e il team di sceneggiatura di cui fanno parte, oltre a Venier e ai tre protagonisti, Davide Lantieri e Michele Pellegrini. Il risultato è una commedia di quelle cui Aldo, Giovanni e Giacomo ci hanno abituato e alle quali vogliamo davvero bene: divertente, mai sguaiata, con momenti di grande tenerezza e istanti di breve malinconia. Le battute sono tante e riuscite, la costruzione dei personaggi è interessante, e parte dalle personalità dei tre attori e dalla loro particolare dinamica. Il cinema di Aldo, Giovanni e Giacomo ha una dimensione tutta sua: anche il ritmo di commedia non è quello forsennato che ci si aspetta nel 2022, ma per loro funziona, perché i tempi più dilatati tolgono ansia e lasciano spazio al gonfiare della risata capitalizzata sulla conoscenza che abbiamo delle loro maschere. Recensione ❯
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Un film a cui sarebbe servito un po' di ritmo ma che non è privo di momenti gradevoli. Commedia, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Commedia italiana in cui due coppie si trovano a confrontarsi. Espandi ▽
Un copione ben scritto e di chiara matrice teatrale. L’azione si svolge quasi interamente fra le mura dell’appartamento di Giulio e Federica, e il quartetto di interpreti dà corpo e voce ai personaggi. Ma il ritmo non è quello della commedia e manca l’incalzare tipico di questi confronti a quattro (vedi Carnage) in cui l’ironia si alterna al sottile gioco al massacro. Il risultato è una storia dignitosa e non priva di momenti gradevoli, ma che si sgonfia ad ogni svolta, invece di creare un crescendo comico o drammatico, e che fa fatica a decollare. Mancano inoltre quelle sfumature nei dialoghi e quella gradualità nell’azione che sarebbero indispensabili in una vicenda di solitudini che hanno perso il contatto umano e che non riescono più nemmeno a raccontarsi quanto sono infelici. A brillare è Valentina Lodovini, che riesce a riempire i vuoti con gli sguardi e ad arricchire di pragmatica saggezza anche i passaggi drammaturgici più fragili. Recensione ❯
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Un dono di gratitudine alla creazione teatrale in tutte le sue forme. Con un vero colpo di genio: il casting di Ficarra e Picone. Commedia, Italia2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
1920. L'omaggio per l'ottantesimo genetliaco di Verga è l'occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello. Espandi ▽
Girgenti, 1920. Nofrio e Bastiano sono becchini, ma anche attori "dilettanti professionisti". L'ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini. Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, "Sei personaggi in cerca d'autore". Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte.
Roberto Andò è eccezionale direttore d'orchestra di questa "storia semplice" che non indulge nel melodramma né scollina nella farsa, e trova la sintesi di tutti gli elementi in scena: miseria e nobiltà, storia e Storia, buio e luce, ispirazione e pantomima.
Valentino Picone e soprattutto Salvo Ficarra sono maschere estremamente efficaci nella loro esagerazione drammaturgica, e il loro casting è un vero colpo di genio: due guitti che non distinguono finzione e realtà, e per i quali il confine fra tragico e comico è costantemente superabile. Recensione ❯
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Nell'estate che segue gli interminabili mesi del lockdown e della DAD, otto ragazzini tra i 5 e 12 anni si preparano a partire da Torino verso la Sicilia per frequentare un Summer Camp. Espandi ▽
All'età di dieci anni e dopo il lungo isolamento dovuto al lockdown, Juri e i suoi amici sono pronti a partire per una vacanza-studio. L'idea è stata di suo padre Bruno (Stefano Fresi) che con il suo entusiasmo è riuscito a convincere anche la scettica mamma Chiara (Giulia Michelini). Convinto che un viaggio attraverso l'Italia, da Torino fino a Palermo, dopo un anno di pandemia, sia per i bambini una bellissima esperienza si offre di partire con loro. Si ritrova, inaspettatamente, ad accompagnarli insieme a suo padre, l'inaffidabile Claudio (Giovanni Storti), invitato di nascosto dal nipote Juri. Quando accade l'imprevisto: mentre i due adulti sono intenti a discutere, il treno dei bambini parte senza di loro.
Iniziano così una corsa contro il tempo per arrivare alla meta prima di Juri e dei suoi compagni e senza che nessuno si accorga del loro monumentale errore. Anche i ragazzini non avranno vita facile con una coppia di controllori, tra cui lo zelante Mario (Carlo Buccirosso), che rischia di scoprire che sono rimasti incustoditi.
Due viaggi paralleli attraverso l'Italia e le sue tradizioni in cui tutti, adulti e bambini, avranno modo di scoprire che il viaggio spesso conta più della destinazione... E Bruno comprenderà che per essere bravi padri, bisogna essere anche un po' bambini. Recensione ❯
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