La Stranezza

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Un film di Roberto Andò. Con Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Giulia Andò.
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Commedia, Ratings: Kids+13, durata 103 min. - Italia 2022. - Medusa uscita giovedì 27 ottobre 2022. MYMONETRO La Stranezza * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
enzo70 venerdì 4 novembre 2022
andò rende omaggio a pirandello con un bel film Valutazione 4 stelle su cinque
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La stranezza è un film raffinato che con intelligenza propone la nascita di una delle più famose opere di Luigi Pirandello. Roberto Andò coglie nel segno dirigendo un film che riesce a coniugare al meglio la rappresentazione teatrale con le esigenze del grande schermo. La cupezza della fotografia, in realtà molto curata, dà risalto alla storia, ambientata a Girgenti nel 1920. Pirandello è in Sicilia per gli ottanta anni di Giuseppe Verga e torna al paese per partecipare ai funerali della tata. I becchini, Nofrio e Bastiano, sono teatranti dilettanti e proprio in quei giorni stanno per mettere in scena un loro lavoro nel teatrino della parrocchia. Ma proprio i personaggi del paesino siciliano sbloccheranno la vena creativa di Pirandello che proporrà dopo pochi mesi in teatro la sua opera probabilmente più conosciuta: “Sei personaggi in cerca di autore”. [+]

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frankmoovie mercoledì 16 novembre 2022
film d''arte per l''arte. Valutazione 0 stelle su cinque
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 Un film d'arte dedicato all'arte: quando il cinema ci fa vivere storie pregne di fantasia, realtà, allegria, tristezza, sentimenti visibili o nascosti attraverso immagini ben presentate, con primi piani intensi e colori caldi e con un cast di altissimo livello, allora un film è "nostro" e ci rimane dentro. Se la fusione cinema - teatro è ben amalgamata, si ottiene un film che appassiona. Gli autori Roberto Andò,  anche regista, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, hanno creato un intreccio commedia - dramma psicologico mostrandoci reazioni dei vari personaggi alle varie provocazioni della vita e dello spettacolo: caratteri diversi come quello di Pirandello, quasi timido, silenzioso, spesso celato dietro le quinte, o quelli esuberanti dei due personaggi in cerca di successo nella battaglia tra problemi quotidiani e sogni a volte impossibili. [+]

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nino pellino domenica 13 novembre 2022
capolavoro del regista roberto andò Valutazione 5 stelle su cinque
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Eccellente e riuscita pellicola del regista Roberto Andò con la quale ci viene evidenziato il periodo della vita artistica del famoso scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello in cui egli trasse ispirazione per la stesura del suo celebre romanzo "Sei personaggi in cerca d'autore". Toni Servillo si dimostra come sempre attore di qualità e di elevato spessore e che come tale  conferisce al personaggio tutta l'essenza e l'introspezione necessarie per trasmettere allo spettatore tutta l'importanza che Pirandello ha avuto nell'ambito della storia culturale dell'Italia. Sorprendenti e perfettamente calati nei loro ruoli gli attori Salvatore Picarra e Valentino Picone  ai quali spetta il merito di essersi dimostrati degni comprimari del protagonista principale. [+]

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vittorio stano martedì 15 novembre 2022
andò scioglie la contrapposizione tra arte e vita Valutazione 4 stelle su cinque
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La Stranezza è un prezioso arazzo che ben omaggia il teatro d'avanguardia, dirompente e trasgressivo d'inizio XX secolo del grande drammaturgo siciliano. Nell'inquietudine  nascosta di quel primo Novecento, Pirandello con "Sei personaggi in cerca d'autore" pose una bomba sotto la costruzione della realtà appena prima che il fascismo la codificasse. Pirandello ha contribuito più dei Futuristi  a sprovincializzare il teatro e l'  "uomo italiano". Per questo era sopportato e apertamente deriso da borghesi e cattolici tradizionalisti, in quanto anticipatore di una moderna radicalità. Il tormento interiore, la "stranizza" del mite e garbato drammaturgo è fatta propria dall'ottimo Toni Servillo, senz'altro il miglior attore italiano da diversi anni nel mercato cinematografico. [+]

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carlosantoni martedì 14 febbraio 2023
quel che sembra, quel che è. Valutazione 4 stelle su cinque
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È difficile imbattersi in un film nel quale non solo vi sia armonia tra forma e contenuto, dove cioè al bello corrisponda un’apprezzabile sostanza, cosicché l’opera filmica non cada nel puro estetismo; ma dove di armonia ve ne sia tra gli stessi “ingredienti” del film, intendo soprattutto tra sceneggiatura, regia, recitazione, senza comunque dimenticarsi della fotografia e della colonna sonora.
E questo, a mio parere, è il caso de “La stranezza”, il davvero pregevole lavoro di Roberto Andò: del quale, oltreché regista del film, ne è co-sceneggiatore. Tutto si tiene perfettamente, a cominciare dalla sceneggiatura, che intreccia l’ordito di una questione privata della vita di Pirandello (il suo ritorno in Sicilia per festeggiare il compleanno di Giovanni Verga, ma dove appena giunto a Girgenti scopre ch’è appena deceduta la sua balia, alla quale intende organizzare un degno funerale) con la trama del rapporto fra cinema e vita, fra realtà e finzione. [+]

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marco60 venerdì 18 novembre 2022
tra cinema e teatro Valutazione 4 stelle su cinque
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Roberto Ando' omaggia alle grande Luigi Pirandello con un gran bel film ben girato ottimamente sceneggiato . Il film è delicato sofisticato e con quel pizzico di magia che a volte
ti fa credere di stare in teatro.Molto intelligente la scelta del cast che va dall' ottimo Tony Servillo dall'assomiglianza impressionante con Pirandello ormai nell' Olimpo del cinema mondiale ,e qui parliamo di un attore tra i pochi che sarebbe capace anche di recitare senza parlare perché lui con i suoi sguardi ammiccamenti ed espressioni vari è come se parlasse. Ma la sorpresa  vera del film a mio parere è stata la prova di Ficarra e Picone calati alla perfezione nella parte tra finzione e realtà. [+]

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eugenio venerdì 9 dicembre 2022
sic cogit pirandello Valutazione 4 stelle su cinque
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Un giorno piovoso, grigio, un accogliente cinema con poltrone comode in una riparata sala. Poi lentamente, terminata la pubblicità, le luci si spengono e la magia del cinema si fa viva nelle prime immagini di una Sicilia di inizio Novecento, dalla luce calda e pastosa che tanto ricorda gli acquerelli di un realista Fattori senza mai tender ad essi come asintoto all’infinito. Un viaggio nel tempo, una stranezza diremmo, l’ultimo lavoro di Roberto Andò, forse uno dei suoi migliori. Che guarda caso si intitola proprio “La stranezza”, apologo sulla necessità dell’incontro di alto e basso, di tragico e comico, di una linfa vitale costantemente da innestare nel processo di creazione artistica per evitare che si inaridisca.  È un film quello di Andò con protagonista lo strano “trio” Servillo-Ficarra-Picone, che nei suoi cento minuti, meno di due ore, ti fa venir voglia di rileggerti Pirandello, in un ritmo e una narrazione che esulando dal tratto farsesco, ci mostra come fossimo noi stessi spettatori di una messa in scena artistica, il processo creativo di uno dei più grandi drammaturghi di sempre.

Il grande scrittore, interpretato con un processo narrativo per sottrazione, priva di enfasi retorica da Toni Servillo, torna proprio nel 1920 nella natìa Sicilia dalla gloria romana, per festeggiare gli ottanta anni di Giovanni Verga, cantore dell’isola ed esponente più nobile di un realismo sempre vicino ai più umili. Quivi giunto per pura causalità, la morte della balia di Verga appunto, conosce due becchini, Nofrio (Picone) e Bastiano (Ficarra), artisti dilettanti, dalle “dubbie” capacità, impegnati a imbastire un farsesco e drammatico spettacolo, "La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu", nel teatrino comunale. Nel buffo incontro, con tanto di riferimento a un loculo già “occupato” e la relativa disbriga pratica a suon di mazzetta, conio assai comune cent’anni fa come oggi, si muove il reale moto tormentato del grande scrittore siciliano, incapace di trovare un fil rouge ai suoi pensieri. Quello che oggi definiremmo crisi della pagina bianca, quello che nella storia, perché di storia alla fine narra il film di Andò, intessendolo abilmente con l’arte della vita del teatro e del gioco delle parti degli attori dilettanti, diverrà Sei personaggi in cerca d’autore, stroncato alla sua prima nazionale a Roma e presto un successo. Ma prima, ecco, prima, La stranezza di Roberto Andò, mette in luce la sua genesi con quella dolcezza e sentimento, propria di un teatro vivo e che nel teatro trova i suoi principali attori (Renato Carpentieri- Verga, Fausto Russo Alessi- personaggio in cerca d’autore, Luigi Lo Cascio- direttore) e temi: dramma, peccato, amore, morte e farsa.

Una storia semplice (e non a caso dedicata a Leonardo Sciascia), La stranezza, balsamo per il cinema italiano, che sfrutta il contesto storico come fondamenta, per realizzare “il mattone di finzione” del duo Ficarra-Picone in un ruolo finalmente a loro calzante, che esula dalla comicità fine a sé stessa. La malta sta nella sinergia tra noi pubblico che meravigliati guardiamo una storia reale tradotta in finzione, nel cui teatro si recita a soggetto, tra pettegolezzi e umori e un punto di vista appunto relativistico che tanto piace alla letteratura novecentesca e alla psicoanalisi freudiana. Ma poco importa il nozionismo, perché, prima di tutto, La stranezza è proficuo scambio fra autori e attori, pubblico e artisti, in un controverso equilibrio tra sprezzatura e profondità di sguardo, elaborazione del pensiero e talento, in una forma ricercata fatta di una bellissima fotografia e una partitura linguistica dialettale con tanto di sottotitoli (a volte necessari) che non spingono alla risata quanto all’analisi ulteriore. Un ottimo film di finzione reale che con raffinatezza rompe l’equilibrio di un piccolo mondo antico antesignano di una imminente modernità. Da applauso.

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cinzia martedì 13 dicembre 2022
il teatro ovvero più vero del vero Valutazione 5 stelle su cinque
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Sopra una bara, improvvisando un pranzo di lavoro, i due becchini Onofrio e Sebastiano, nonché attori dilettanti di una compagnia di paese, discettano di teatro con un cliente, senza riconoscere in lui il grande letterato e drammaturgo, Luigi Pirandello che ha colto al balzo l’occasione di festeggiare il compleanno dell’amico Verga in Sicilia per fuggire da Roma, dove sta vivendo un blocco creativo e dove sembra che i suoi spettacoli si trascinano stancamente. I due becchini parlano con entusiasmo di quella che sentono come la loro vera professione: la recitazione e la scrittura teatrale. Pirandello, interpellato, racconta di essere un professore di lettere e di aver perso ogni passione per il teatro perché gli sembra che sia tutto falsità e orpelli, inadatto a rappresentare la vita con sincerità. [+]

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