Suo padre voleva per lei un futuro da avvocato, ma lei ha preferito gli isterismi del teatro. Scintillante anche quando ha un linguaggio sboccato, perfetta quando è confusa ed è disposta a vendere persino l'anima per un amore che tanto non tornerà mai più. Donatella Finocchiaro è un'autentica attrice che riesce a dare sempre il meglio di sé, anche nelle più scalcagnate commedie tragicomiche e si deve mettere in gioco nei panni di un personaggio stralunato. Il cinema e il teatro hanno cementato la sua bravura e l'hanno resa invincibile, il pubblico l'ha semplicemente accolta a braccia aperte anche quando vestiva i panni a pois di una "donna di mafia" che, con unghie smaltate di rosso, capelli sempre perfetti e catenine al collo, smerciava droga per i grandi boss. Con una commessa così, chi non sarebbe voluto entrare nel suo negozio di scarpe?
Il teatro
Inizia a fare teatro quando ancora frequentava la facoltà di Giurisprudenza, ma gli studi la annoiavano. Una volta laureata, grazie al padre, riesce a entrare in uno studio legale, ma a un certo punto della sua vita, si accorge che quello che per gli altri era solo un hobby, per lei era passione. Così lascia il lavoro e comincia a lavorare seriamente sul palcoscenico, dove conoscerà il suo futuro marito, un attore come lei.
Il debutto teatrale avviene nel 1996 con "La principessa Maleine" di Maeterlinck, quello cinematografico avviene tardivo, nel 2002, quando notata da Roberta Torre viene scelta come protagonista di Angela. La storia è quella di una apparente proprietaria di un negozio di scarpe che insieme al marito gestisce i soliti giri mafiosi; purtroppo, a destabilizzare la situazione, arriva un bellissimo guappo, per il quale Angela perde la testa. Con un ruolo del genere, paragonata dalla stampa ad Anna Magnani, la candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista è scontata. Ma non vince.
Versatile ed efficace
Nel 2004, viene diretta da Davide Ferrario in un ruolo secondario della commedia-gialla-rosa Se devo essere sincera, poi nel 2006 affianca il regista Emir Kusturica nel film Viaggio segreto (2006). Lo stesso anno è scelta come sposa da Marco Bellocchio per il suo Il regista di matrimoni (2006), mentre l'anno seguente è nel film di Maurizio Zaccaro O'Professore (2007) e ne L'abbuffata (2007) accanto a Gérard Depardieu.
Ultimi lavori
Dopo la fiction Tv Aldo Moro - Il presidente (2008) viene nominata per Nastro d'Argento e David di Donatello come migliore attrice per la performance in Galantuomini (2008) di Edoardo Winspeare. Continua ad alti livelli in Baarìa (2009) e nel mediometraggio Prove per una tragedia siciliana (2009) di John Turturro; il 2011 è anno di consacrazione, con ben cinque pellicole: I baci mai dati, Sorelle Mai di Bellocchio, Manuale d'amore 3, Senza arte né parte, di Giovanni Albanese e Terraferma, di Emanuele Crialese. L'anno successivo l'attrice è diretta dall'esordiente Emiliano Corapi nel film Sulla strada di casa, thriller attraverso il quale si narra la storia di uomo che cerca di realizzare un sogno irraggiungibile, sopravvivendo ad una crudele realtà.
Spesso in film d'autore come Sul vulcano (2014) e L'accabadora (2015), la vedremo in Assolo (2015) di Laura Morante e in Tutto quello che vuoi (2017) di Francesco Bruni.
Tra le interpretazioni più recenti troviamo Il delitto Mattarella di Aurelio Grimaldi e Le sorelle Macaluso di Emma Dante. Nel 2021 è inoltre nel film targato Netflix Sulla stessa onda e in Bentornato papà di Domenico Fortunato.
Terraferma, primo film italiano in concorso, oggi si è presentato al Lido con una conferenza affollata, attesa, puntuale ma inquinata da un leggero e palpabile nervosismo. Con un regista sul piede di guerra, Emanuele Crialese, ostinatamente deciso ad evitare il binomio "film e immigrazione", un produttore, Riccardo Tozzi, unico a tenere lucidamente il timone della situazione, e una platea che, pur avendo applaudito il film in sala, non ha saputo nascondere qualche piccola perplessità sulla (eccessiva?) correttezza politica del soggetto – che con il "problema" immigrazione, con buona pace di Crialese, ha davvero molto a che fare
Jeans larghi, stivali senza tacco e giacca di pelle. Occhiali da sole, poco trucco. Fuori dal set e dalla scena, quando torna a Catania è così che Donatella Finocchiaro ama confondersi tra la gente, per le stradine del centro storico della città in cui è nata, disseminate di pub, caffè concerto e wine bar con i tavolini al sole, come quello in cui ci ha dato appuntamento e in cui è praticamente di casa
Un corto, un film, una serie tv per Beppe Fiorello. La sfida di un esordio come produttore cinematografico, e quella di raccontare – per il grande pubblico televisivo – il dramma dei padri separati. Infine, il ritorno al cinema, con il film di Emanuele Crialese Terraferma. Fiorello, iniziamo dal tuo esordio come produttore. Il corto Domani, due minuti su uno dei principi della Costituzione italiana
Arriva in sala il terzo e attesissimo capitolo di Manuale d’amore, impreziosito dalla carismatica presenza di Robert De Niro, che parla italiano, pensa in inglese e innamora la bella Viola di Monica Bellucci. Tre episodi, corrispondenti a tre stagioni dell’amore (Giovinezza, Maturità, Oltre), compongono questa volta le ‘istruzioni per l’uso’ di Giovanni Veronesi, che offre nuovi campioni rappresentativi di una più ricca sociologia del comportamento sentimentale